venerdì 27 dicembre 2013

Un Regalo Inaspettato

Come sempre il Natale, a me, mi intristisce un pò. Bisogna essere per forza felici, scambiare auguri anche a persone che non sopporti o che nn meritano attenzioni.
Puoi bisogna preparare i soliti complementi cristiani e non. Il presepe e l'albero, sono ormai ricordi lontani, legati ad una tradizione che vive i momenti migliori durante la nostra infanzia, e per chi c'è l'ha, l'infanzia dei nostri figli. Puoi crescendo il natale diventa esclusivamente una festa conformità, che nulla a che ha vedere con le meschinità della religione, e per chi può momento di spese, a volte anche folli.
Come ormai si ripete da anni, il mio Natale finisce per essere il solito maglione o pigiama, i calzini o le mutande, il più delle volte larghe.
Quest'anno invece sono stato omaggiato di un dono prezioso, come preziose sono le persone che me lo hanno regalato, anzi me l'hanno regalata.
Una bottiglia.
Una Bottiglia di birra, ma non una bottiglia di birra qualunque, ma un incredibile bottiglia dell'inizio del secolo scorso. Qualcuno, forse avrebbe preferito una magnum dei giorni nostri, magari di qualche piccolo birrificio famoso, da gustare in salta pace davanti ad un caminetto, per chi c'è l'ha,  ho da gustare con qualche Amico.
Invece no, questa bottiglia viene direttamente dalla Germania, precisamente da Monaco del inizio del 1900.


Questa bottiglia mi è stata donata da una Famiglia Speciale, in particolare da Mary.
La bottiglia era di suo nonno, ed era un ricordo affettivo, ma probabilmente colpita dalla nostra passione per la birra, ha deciso di farcela custodire, pensando che fosse il posto migliore per conservarne la sua eredità.
E di questo le siamo grati.
Ho cercato di informarmi, ma ho trovato un sacco di informazione sulla fabbrica che la produsse, nata intorno al 1400, e giunta ancora fino a noi dopo molti secoli.
Fino ad oggi non avevo mai pensato, forse perchè siamo abituati a svuotarle, anche se comunque anche noi stiamo conservando delle 33 cl. delle nostre produzioni, che esistessero delle bottiglie di birra così vecchie, ma è probabile che ci sia anche un collezionismo di bottiglie d'epoca, non sarebbe male averne qualcun'altra.
Chissà l'inizio di una nuova avventura.




Vorrei scoprire qualcosa di più, di questa bottiglia, qualcuno mi aiuta??
  



Mühle la Weizen, la nostra birra di Grano Tedesca

Dopo i bagordi di Natale, ancora un pò storditi dai vapori alcolici, che hanno fluito nelle nostre gole, e nei nostri pur miseri cervelli, ci apprestiamo a raccontarVi l'ennesina avventura nel mondo dello Homebrewing.  
Mühle, la Weizen tedesca prodotta con il grano maltato e il Pils tedesco.
Una premessa, anche questa volta non siamo riusciti ad organizzarci il giorno prima, per la mega cena a base di pizza e fiumi di birra, la nostra cena di Natale, che ha visto la presenza di Amici in contemporanea vecchi e giovani uniti dalla bontà di una buona pizza cotta nel nostro piccolo forno a legna e la presenza di un numero imprecisato di bottiglie di birra, che hanno innaffiato mozzarelle, stracchino, carciofini, funghi, olive, capperi, origano, basilico e anche qualche buona foccacia al rosmarino con bordi rinforzati di mozzarella.
Così la mattina è cominciata come sempre dopo una serata di bagordi, al quanto barcolante, con l'intenso desiderio di fermare la giostra. Ma non c'è tempo di riprendersi bisogna brassare!
L'ultima è stato tutto molto più semplice, visto che "il campo di battaglia" era completamente sistemato, questa volta invece, nonostante già la sera prima, a ospiti allontanati, una prima pulizia per liberare le zone critiche, non è stato sufficiente.
Tra le altre cose, come era già successo durante la prima cotta, il giorno prima Andrea aveva ricevuto la piacevole convocazione ad un colloquio di lavoro, terminato positivamente, questa volta con un contratto degno di questo nome e per i prossimi 6 mesi è a posto.
Così mi sono dovuto sobbarcare tutta la parte iniziare di preparazione, praticamente di tutto. Ho iniziato con calma verso le 10 (prima è stato impossibile varcare la porta di casa!) con la pulizia della zona è il piazzamento del nostro impianto con i relativi pezzi:



La pentola, dove mi sono un pò perso per mettere il rubinetto, perdo sempre un sacco di tempo a volerlo mettere dritto, ma poi mi metto l'anima in pace, e lo metto come viene, il fornellone con la bombola collegata, la pompa per il riciclo del mosto che rimane sempre in movimento e in filtrazione delle trebbie, il mulino sul secchio, e sotto si vede il fondo e la bacinella che utilizziamo per la ulteriore strizzamento della sacca. La cosa che ho notato che sarà utile mettere, è una piccola scatola di alimentazione, dove, per ora, collegare la pompa a 12V e successivamente il rims (sonda e resistenza), che è in fase di ordine.






Qui potete vedere la tramoggia con una parte dei grani in fase di macina






Particolare del secchio con i grani macinati, si vede anche la pompa che non è stata ancora fissata in qualche modo, in attesa di creazione un blocco con il rims.





Successivamente è arrivato Andrea finalmente, con un bel sorriso "Come è andato il colloquio?" "Bene, comincio il 7", indubbiamente la giornata era partita meglio di quanto pensavo.
Abbiamo così cominciato a versare l'acqua, questa volta ci siamo attrezzati con acqua minerale, una acqua più "dolce" dovrebbe andare meglio.


Ecco qui le 5 confezioni di acqua naturale, abbiamo usato come al solito 39 litri.
Svuotate nella pentola, ho aggiunto un paio di limoni spremuti come la solito, non riflettendo che essendo una acqua più dolce è soprattutto con un pH più basso, sono stati troppi, perchè il pH si è abbassato troppo.


Non so in che modo abbia influenzato la cotta, certamente, durante il resto dell'ammostamento non abbiamo aggiunto altro.
Versato l'acqua e il limone abbiamo aggiunto il fondo buccherellato, legato con uno spago alimentare alla maniglia della pentola.
Il fondo risulta un pò deformato, non capiamo perchè durante l'ultima cotta, si sia un pò contorno, probabile la fiamma più alta, e visto che il fondo appoggia con 4 bulloni in acciaio inox, sul fondo della pentola, abbia subito un riscaldamento troppo rapido che a portato alla torsione dell'alluminio.














Successivamente abbiamo poi calzato la sacca.


Una volta a posto la sacca, che inizialmente tende sempre a salire a galla, abbiamo preparato la pompa con insieme il termometro, nel miglior modo possibile, visto che risulta essere non ancora in condizioni ottimali, visto che anche questa volta, il tubo è scappato, durante la fase di mash out, addirittura rischiando di ustionare Andrea, che si è ritrovato la maglietta colpita dal getto a 78°C, subendo anche una leggera bruciatura!!!

Non siamo ancora riusciti a darci un posto definitivo, anche perchè siamo in attesa del rims, così avendo una sonda incorporata, avremo meno stress nel controllo della temperatura, allora sarà possibile forare il coperchio e far passare solo il tubo in uscita dal rims.
Qui potete vedere il sistema ingegnoso eseguito da Andrea, per evitare che come l'ultima volta si slegasse, beh questa volta almeno non si è tolto, ma purtroppo , come Vi dicevo prima in fase di slegamento dello spago alimentare il getto ha preso una direzione non voluta....


Qui in posizione nella pentola.
Finito la parte preliminare abbiamo acceso il gas e cominciato a far salire la temperatura che risultava un pò bassa, 5°C, e in attesa di arrivare a 50°C per il primo step di temperatura, Andrea si è occupato di prendere gli appunti a computer, io ho sistemato il banchetto con il necessario per la cotta.


In tanto il tempo passava e ci siamo ritrovati a cominciare ad avvertire i morsi della fame, ormai erano le due passate.
Complice il fatto che la moglie era assente, e la cosa migliore è stata dare fondo ai rimasugli della gogliardica cena.



Io mi sono magnato alcuni pezzi di pizza avanzati, non si sa bene neanche da chi???? e Andrea si è rimpinzato di affettati  e mozzarella riscaldati sulla misera ma efficace stufa a legna. 
Naturalmente sul bere non ci sono stati problemi, nonostante lo stato, avendo ancora in corpo le birre della sera prima, ci siamo fatti una bottiglia di una bitter da kit fatta con il miele di castagna.



La cronaca della preparazione è finita, passiamo alle cose serie.
La ricetta iniziale che avevamo studiato, e che è stata rispettata quasi alla lettera uniche variazioni, il luppolo invece di 40 gr. ne abbiamo messi 50 e il tempo di bollitura da 60 a 90min.

Mühle Weizen ALL Grain BIAB

Minuti ammostamento :70
Litri in pentola :39
Litri in fermentatore :25
Efficienza :70 %
OG :1056
ABV :5.5 %
Plato :13.6
IBU :14.1
GU/BU :0.3
EBC : 12

Fermentabili
Wheat Malt        3800 gr  58 %
Pils                    2500 gr  38 %
Flaked Barley       300 gr    5 %

Totale                6600 gr

Luppoli
Hallertauer Hersbrucker 50 gr 60 min


Lievito
Safbrew WB-06 23 gr.



Profilo Mash
Protein Rest      50 °C  10 min
Beta-amilasi      63 °C  50 min
Alpha-amilasi     70 °C  10 min
Mash Out          78 °C    0 min


Alla fine abbiamo rispettato bene la ricetta, a parte il fatto che ci siamo ritrovati, alla fine del mash 1,5 litri in più di mosto, siamo così passati da un assorbimento grani/litro da 4,6 a 2,2, e sinceramente non c'è lo aspettavamo e non abbiamo neanche capito cosa sia successo. Questo ci ha costretto a una maggiore durata della bollitura che è stata allungata di altri 30 minuti per mantenere la densità che ci eravamo prefissi, 1056.
Continuiamo la cronaca.
Non ricordo bene, in venti minuti mi sembra,  siamo arrivati a 25°C, per misurare il pH dell'acqua con il limone. Alla Bottiglia il pH era 7, adesso era 4,3 !!!!! "Belin, se è basso!", non avevo considerato che oltre ad avere un pH iniziale molto più basso rispetto a 7,7 del pH della fonte, la concentrazione di calcio è molto più bassa nelle bottiglie, così ha fatto meno effetto tampone sul pH.
A 32 minuti dall'accensione siamo a 50°C, e buttiamo i grani macinati, senza i fiocchi d'orzo che butteremo in betamilasi a 63°C.


La pompa non mi evita di dare una bella mescolata e i 10 minuti di protein rest me li passo a mescolare in continuazione. Il colore è strano non abbiamo mai avuto una colorazione così, sembra latte, anche il profumo è diverso.
Dopo i 10 minuti prendiamo un campione di mosto per misurare il pH e intanto accendiamo il gas.

Sembra veramente latte, magari non di mucca, ma di riso, ci assomiglia molto. Inserisco lo strumento e misuro 5,4. Perfetto! Si è regolato da solo, quindi vuole dire che se è alta si abbassa, se è basso si alza, insomma si regola di conseguenza alle condizioni del mosto e temperatura, forse allora, per noi birrai casalinghi, la correzione del pH non è così importante, quasi superfluo.

                                    
Come potete vedere dalla foto, sono in posizione di controllo della temperatura, con un occhio guardo il termometro, e appena la temperatura scende alzo il gas, che come l'altra volta è sempre rimasto accesso, naturalmente ad intensità diverse a secondo delle necessità e funziona alla grande, certo che bisogna starci dietro, e non puoi fare altro.




A 65°C buttiamo i 300 gr. di fiocchi d'orzo e diamo una bella mescolata, tenendo sempre d'occhio la pompa traditrice!!! 




Nel frattempo, mentre io tengo d'occhio la fiamma, Andrea prende qualche appunto e prepara il luppolo. Inizialmente la dose era di 40 gr. ma poi, pensando che era oltre un anno che il sacchetto era aperto, in freezer, abbiamo optato per aggiungere altri 10 grammi per il semplice fatto che gli alfa acidi del luppolo, nonostante conservati in freezer, perdono le loro proprietà.


Passati i 50 minuti a 63°C, sempre abbastanza costanti, oscillazione con la tecnica del controllo gas 0,4°C, alziamo la fiamma e andiamo a 70°C per 10 minuti, che passano in un baleno. Intanto ci prepariamo per "l'alza bandiera".
Il piattino con la tintura di iodio è pronto, e dopo dieci minuti facciamo la prova, ok conversione avvenuta.


Alziamo ancora la fiamma per il mash out a 78°C, prepariamo la corda e la bacinella nel secchio. Appena arrivati a 78°C alziamo, ma non spegniamo la fiamma, così comincia già la rampa per la bollitura e non perdiamo tempo.


                                

Tiro su la sacca piano piano 


                                 

Comincio a ruotare la sacca su se stessa per l'inizio dello strizzaggio


                                      

                      Fase finale continua ad uscire una grande quantità di mosto


                                 

Certo che a 78°C mi sto ustionando le dita, l'espressione è eloquente, ma come vedete esce ancora molto mosto.
Dopo qualche minuto, passo la sacca ad Andrea, che con la sua tecnica estrae ancora un litro e mezzo circa forse due. 






Funziona alla grande, forse fin troppo, e qualche tannino ci va di sicuro dentro..... i grani dentro sono quasi completamente asciutti. 
Particolare della quantità di mosto ancora recuperato. 















La sacca già permette una ottima strizzata sopra la pentola, ruotandola su se stessa, preme in maniera sufficiente e uniforme, per ottenere un ottimo strizzamento, ma non basta mai, e alla fine si cerca di recuperare il più possibile. 


Finito, togliamo il fondo, la pompa, e prelevo un campione di mosto per misurare la densità preboil e con il mestolone misurò la quantità di mosto.

La densità è di 1039 e la quantità di mosto presente è tra i 37 e 38!!! Belin! 

Come potete vedere dal becher, il colore si è trasformato, da un bianco latte ad un giallo dorato, neanche tanto torbido, il gusto è veramente dolciastro, il più dolce che abbiamo mai fatto. Così presi di sprovvista della quantità superiore di mosto, e con la paura di ritrovarsi con una densità bassa e una birra eccessivamente diluita, decidiamo di far bollire 30 minuti di più, inserendo anche il luppolo, a 90 minuti visto che il mosto era molto dolce. Faccio girare un attimo Brewonline e mi esce un proporzione BU/GU 0,3, in stile e decidiamo di procedere. 


Prima di arrivare in bollitura, però, sono molte le proteine che affiorano in superficie, distratti dalle operazioni, riusciamo ad schiumarne solo poca, perchè come parte la bollitura, finiscono divorate delle bolle


Le proteine che si coagulano in superficie

   

Sparite quando comincia a bollire

Buttiamo il luppolo e cominciamo a sistemare le cose usate per fare un minimo di ordine per la sanificazione del fermentatore e degli accessori. 
A 15 minuti dalla fine buttiamo la serpentina e ci prepariamo per il raffreddamento. 



Spegniamo e apriamo il rubinetto, e con l'acqua intorno ai 2-3°C, in meno di 20 minuti raffreddiamo a 22°C. Estraiamo la serpentina, il luppolo lo avevamo tolto subito appena spento, e si fa un bel mulinello per cercare, oltre che di ossigenare il mosto, anche di convogliare le farine e le proteine al centro della pentola. 


Nel giro di una decina di minuti, la rotazione di ferma e il mosto è quasi trasparente, rimaniamo allibiti, sapendo che le birre di grano sono torbide, non è che ci abbiamo dato troppo forte!!!! 

Al contrario dell'ultima volta con l'APA, questa volta decidiamo di non tirare giù troppo thrub (fondo) ma di interrompere appena vediamo che nel flusso si presentano le farine, e il rubinetto questa volta è appena aperto per evitare di creare una corrente troppo forte all'interno e così avere una birra meno ricca di impurità. 

 

Come potete vedere il rubinetto e appena aperto



E la birra risulta molto più limpida di quanto ci aspettavamo, anche se si può notare la leggera torbidità classica delle birre di grano 


 

Qui potete apprezzare il colore dorato, da come era all'inizio ci aspettavamo un birra più "bianca". 
La durata del travaso nel fermentatore, è stata molto più lunga del solito, ma alla fine abbiamo lasciato più di tre litri e mezzo sul fondo della pentola, che è risultato molto denso e con uno strato di farine notevole, forse la macinatura è eccessivamente fine, mi devo decidere di provare ad allagare un pò i rulli. 
A travaso terminato, e nonostante l'ossigenazione, dovuta alla caduta per gravità, Andrea dà ancora una bella ed energica mescolata, e io inoculo le due bustine di lievito WB-06, precedentemente idratate con il solito sistema di preparazione di circa trenta minuti di preparazione, prima dell'utilizzo, con l'acqua bollita e poi raffreddata a 25°C con l'inserimento di una punta di zucchero, una bella mescolata energica ai bicchieri per sciogliere completamente il lievito e favorisce l'ossigenazione del composto. 
Temperatura 20,8°C, chiudiamo il fermentatore e lo portiamo su (si, proprio così, la cella climatica non è ancora pronta!), dobbiamo anche attraversare un tratto scoperto e fuori piove a dirotto, e invece di preoccuparci di ripararci, ci laviamo completamente, e con mille difficoltà cerchiamo di coprire il fermentatore, scimmiati fino in fondo!!! 
La birra dopo quattro ore a cominciato a gorgogliare, complice anche la temperatura in cucina che dopo cena è salita a 24°C, nonostante tutte le attenzioni, prima di andare a letto anche il fermentatore presenta tale temperatura. Per fortuna che di notte scende intorno a 18-19°C così ha evitato di salire ulteriormente attestandosi intorno i 23°C - 24°C, non proprio la temperatura ideale, ma comunque accettabile. 
Come sempre Andrea una volta che mette piede a casa, non c'è modo di farlo scendere per la parte più rognosa, la pulizia. Per fortuna con il sopraggiungere della moglie, la sua presenza passa in secondo piano. 
Insomma ho iniziato un pò tardi questa cotta, come Vi ho detto, ma alle 8 ero seduto davanti ad un buon piatto di Tortiglioni al sugo di pomodoro, nostrano, con olive taggiasce e capperi, ja adoré!
Ora aspettiamo la fine dell'anno per fare il primo travaso, penso che travaserò il 30, e poi per il 5, se siamo apposto con la densità, che dovrebbe attestarsi intorno a 1014 o meno, perchè alla befana ci aspetta un'altra splendida cotta. 
Pensavamo di fare un'altra birra di grano, una Blanche, birra di grano belga con frumento non maltato, ma Andrea a storto il naso, "Due birre di grano di seguito no!", ed è probabile che ci butteremo su una Dark IPA, staremo a vedere. 

Per ora è tutto un saluto è alla prossima. 

Buona birra a Tutti.

giovedì 26 dicembre 2013

Etichettatura American IPA

Ciao Ragazzi prima di raccontarVi la nuova avventura della vigilia di Natale, con la Weizen, abbiamo etichettato la American IPA, naturalmente c'è scappato anche un assaggio, anche se sono solo passati una ventina di giorni dall'imbottigliamento.



Per l'etichetta ne abbiamo già parlato nel post precedente, mentre per l'assaggio siamo stati felicemente sorpresi per la ricchezza dei sapori e degli aromi che ha sprigionato.


Si sento molto la presenza dei luppoli americani, non per niente messi in buona quantità di Cascade anche in DH, Centennial e Amarillo, e la secchezza della birra.
Naturalmente ne risente un pò il corpo che è poco percepibile, ma si apprezza soprattutto l'amaro, anche se non eccessivamente e il colore è molto più chiaro della precedente IPA, grazie alla sostituzione di una parte del Crystal 150L con il Carapils.
Fantastica la carbonazione e la schiuma abbondante e persistente fino alla fine.
Favolosi gli anelli di schiuma rimasti sul bicchiere che evidenziano la cremosità  e la consistenza della schiuma.



C'è la siamo gustata alla grande una vera delizia già adesso, vediamo a maturazione raggiunta questa primavera.



Adesso sotto con la Foto Storia della Weizen Mühle.


venerdì 20 dicembre 2013

Ricette & Etichette, che passione!!!!

Ricordo a Settembre dell'anno scorso, quando siamo stati travolti da questa passione.
Le prime cose che ci avevano acchiappato, vista la scarsa conoscenza della materia, era stata la fabbricazione dell'etichette.
Magari la birra non la sapevamo fare neanche coi barattoli, ma le etichette ci potevamo provare.
Inizialmente abbiamo cercato su Internet, se c'era qualche post o forum dove recepire informazioni utili per la costruzioni di etichette.
Nei centinaia di pagine letto, abbiamo scoperto che in rete esistono siti dove in pochi minuti di può creare un etichetta accattivante, senza perdere molto tempo, anche l'occhio vuole la sua parte.
Visto che avevamo appena cominciato con i kit della Coopers, sul sito esiste un "label marker", semplice semplice, fin troppo non ci sono molte possibilità, ma all'inizio può andare bene per tutti, dove una volta scelta la cornice, si inserisce un immagine, e poi si termina con il nome della birra, la data di imbottigliamento e un'altra riga dove magari scrivere il nome del produttore.
Pur essendo semplice, con la possibilità di cambiare i colori e modificare le dimensioni dell'immagine, da la possibilità di avere un buon numero di etichette.
Il problema più grande quando si inserisce immagini, è sempre il fatto che non si sa se sono libere o no, e de una vera propria giungla, ma io penso che visto che non c'era alcun scopo di lucro, ma semplicemente di inserire una parte dell'immagine per una ventina di bottiglie, da bere in famiglia non penso che sia problemi ad inserirle.

Comunque le immagini inserite su queste etichette, sono in alcuni casi fornite da amici, mentre una parte sono state recuperate su internet, principalmente tramite ricerca libera con il motore Google. Dunque, proprio perché trovate liberamente su pagine web, sono state giudicate di pubblico dominio. In ogni caso si precisa che se qualcuno, potendo vantare diritti su immagini qui pubblicate, e avesse qualcosa in contrario, può scrivermi un commento per chiedere la rimozione delle stesse, rimozione che nel caso verrà immediatamente effettuata.

Inoltre per chi volesse utilizzare queste etichette per se, sappia che non mi ritegno responsabili per eventuali utilizzi, e che chi li utilizza ne è direttamente responsabile.

Una volta create sul web, sono state successivamente modificate con GIMP, un programma di grafica completamente gratuito, che permette la manipolazione di immagini http://www.gimp.org/.

Il programma è abbastanza semplice, anche se per un neofita, potrebbe inizialmente sembrare un pò ostico. E' molto simile al più blasonato e costosissimo Photoshop, anche se con funzioni in meno non sfigura, e si possono creare anche immagini, lo consiglio a tutti. E' possibile trovare su YuoTube una marea di video dimostrativi dove si può seguire passo per passo gli utilizzi nei pennelli e delle metodologie per modificare le immagini, anche con filtri complessi.

L'idea di fare le etichette mi è venuta subito, e ho iniziato a cercare un immagine bella che fosse in sintonia con il nome del Microbirrificio deciso da mio figlio, EAGLOLF, che e la miscelazione dei nomi Eagle e Wolf che sono gli Animali simbolo, preferiti da Andrea. Così ho cercato in rete un immagine dove fossero presenti entrambi gli animali.





Questa è stata la nostra prima etichetta.
La nostra prima birra è stata fatta con il kit Coopers Draught 
La ricetta è stata semplice:
Kit Coopers Draught 1,7 Kg.
Zucchero semolato 1 Kg.
Lievito del kit.
Densità Iniziale 1039
Densità Finale   1002
Gradi Alcolici 5%
Priming 6,5 gr./lt zucchero
22 litri finali





Questa è l'etichetta posteriore come sono indicate i dati principali.
Come potete notare c'è delle incongruenze, perché l'etichetta posteriore è stata fatta in un secondo tempo.






Questa è la piccola etichetta posta sul collo della bottiglia.


Successivamente abbiamo prodotto con un buon ritmo, e abbiamo fatto circa 45 litri di birra al mese, così da creare una buona cantina per il futuro, visto che comunque le birre prodotte non posso essere bevute subito, ma necessitano di un periodo di maturazione, prima in casa per la formazione della anidride carbonica, per "gasatura" naturale, dovuta all'azione dei lieviti che consumano lo zucchero del priming.


Seconda produzione, è notevole paso in avanti. Invece del solito kit con solo zucchero, i primi risultati, dopo aver consultato libri, siti e forum, è stato inserito estratto di malto liofilizzato.

La ricetta:
Kit Australian Pale Ale 1,7 Kg.
Estratto di Malto Amber 1 Kg.
Zucchero semolato 300 gr.
Lievito Safale US-05 11,5 gr.
Densità Iniziale 1042
Densità Finale 1006
Gradi Alcolici 4,8%
Priming 6 gr./lt zucchero
22 litri finali







Questa è l'etichetta posteriore.







Poi è stata la volta della Mexican, ulteriore evoluzione.


Dopo aver sostituito una parte dello zucchero con dell'estratto secco di malto, abbiamo aggiunto del miele, come zucchero fermentabile. Importante e che il miele venga bollito prima di essere utilizzato, per evitare che lieviti selvaggi possano entrare in concorrenza con quelli che devono fare la birra, essendo il miele un alimento "vivo" cioè ricco anche di muffe e funghi, che potrebbe anche creare infezioni.

La ricetta:
Kit Mexican Cerveza 1,7 Kg.
Estratto di Malto light 500 gr.
Zucchero semolato 700 gr.
Miele di Limone 250 gr.
Lievito Safale US-05 11,5 gr.
Densità Iniziale 1048 
Densità Finale 1008
Gradi Alcolici 5,4%
Priming 6,5 gr./lt zucchero
22 litri finali

Modificata anche l'etichetta posteriore, come potete vedere alcuni dati mancavano perchè stata fatta prima dell'imbottigliamento e successivamente inseriti con pennarello bianco.







La quarta cotta, come viene chiamata dagli "addetti ai lavori", è stata fatta semplice visto che l'Amico di mio figlio c'è l'aveva consigliata, per l'ottimo prodotto belga, birre famose nel mondo. 
E' stata fatta così.

Kit Brewferm Galia 1,5 + 1,5 Kg.
Estratto di Malto Light 1 Kg.
Zucchero semolato 300 gr.
Lievito Safbrew T-58 11,5 gr.
Densità Iniziale 1058
Densità Finale  1014
Gradi Alcolici 5,9 %
Priming 6 gr./lt zucchero 
23 litri finali







Nel tentativo di trovare una nuova strada per le etichette è stata nuovamente modificata l'etichetta posteriore, ma il risultato non è stato soddisfacente.



















Così dopo aver provato il kit della Brewferm, abbiamo abbandonato la Coopers, per ritentare qualche birra più corposa, e niente di meglio che utilizzare ancora i kit belga.
Questa volta è toccato ad una birra più scura, la Bock.
Normalmente questa è una birra che viene prodotta con lieviti a bassa fermentazione, ma la nostra scarsa esperienza e l'impossibilità di avere un ambiente con temperature intorno ai 12°C gradi per la fermentazione, ci ha fatto optare, per produrre una bock ad alta fermentazione.
Come potete vedere queste etichette della brewferm, sono ricavate dalla scansione delle copertine dei barattoli (kit) e successivamente modificate con GIMP, inserendo all'interno dell'ovale un immagine diversa da quella della confezione. Qui inserito un cielo stellato con l'aggiunta di tre stelle, un effetto semplice da applicare con GIMP e la scritta sottostante.
In questa prima etichetta appaiono anche i simboli che ci hanno perseguitato, e sono stati fatti molti studi prima di trovare il simbolo finale. Il lupo e l'aquila.


Kit Brewferm Oranje Bock 1,5 + 1,5 Kg.
Estratto di Malto Amber 1 Kg.
Zucchero Candito Scuro 300 gr.
Lievito Safbrew T-58 23 gr.
Densità Iniziale 1060
Densità finale   1012
Gradi Alcolici 6,4 %
Priming 6,5 gr./lt zucchero
21 litri finali





Qua si intravede un formato di etichetta posteriore che rimarrà immutato fino ad oggi, anche se poi è stata notevolmente trasformata, ma per un pò di birre questo formato è stato utilizzato per molte.











Prima di utilizzare nuovamente  i kit della Coopers comprati all'inizio della nostra avventura, abbiamo preferito proseguire con la strada della Brewferm con il kit Triple, una birra forte, con una gradazione medio-alta. Una classica belga.



Kit Brewferm Triple 1,5 +1,5 Kg
Estratto di Malto Amber 1 Kg.
Zucchero Candito Scuro 500 gr.
Lievito Safbrew T-58 23 gr.
Densità Iniziale 1080
Densità Finale   1020
Gradi Alcolici 9,0%
Priming 6,5 gr./lt zucchero
18 litri finali







La struttura dell'etichetta posteriore non è minimamente cambiata, a parte il colore in sintonia con l'etichetta davanti.


















Ritorna anche l'etichetta del collo che 
per un periodo era stata sostituita da 
una semplice scritta.



Siamo dovuti tornare alle vecchie abitudine dei kit Coopers, anche perchè ne avevamo un bel pò, acquistati tutti insieme all'inizio, quando uno ha la 2vista grande". Così ci siamo cimentati con l'ennesimo kit classico il Canadian Coopers.


Qui abbiamo inserito negli ingredienti il miele di castagna, che è un elemento molto caratterizzante, usandone una dose doppia del normale, visto il suo aroma che tende a spegnere tutti gli altri, ma è  questo avevamo deciso.

Kit Coopers Canadian Blonde 1,7 Kg.
Estratto di Malto Light 1 Kg.
Zucchero Candito Chiaro 250 gr.
Miele di Castagna 500 gr.
Lievito Safale US-05 11,5 gr.
Densità Iniziale 1050
Densità Finale  1006
Gradi Alcolici 6%
Priming 6,5 gr./lt zucchero
22 litri finali





Questa è l'etichetta posteriore, come potete vedere inizia a prendere forma la definitiva. Qui con tinta unica e l'inserimento di elementi decorativi.













Etichetta del collo



Dopo tutta una serie di birre di orzo, abbiamo deciso di fare una birra di grano, utilizzando il kit della Brewferm Tarwebier, la classica birra blanche, la nostra preferita di quelle prodotte con i kit. Questa birra è stata una notevole evoluzione nella nostra tecnica, inserendo anche spezie, caratteristica imprescindibile.



Kit Brewferm Tarwebier 1,5 Kg
Estratto di Grano Wheat 500gr.
Miele di Limone 250 gr.
Miele di Arancio 250 gr.
Zucchero Candito Chiaro 500 gr.
Coriandolo 15 gr.
Scorza di Arancia dolce 10 gr.
Lievito Safbrew WB-06 11,5 gr.
Densità Iniziale 1062
Densità Finale 1018
Gradi Alcolici 8%
Priming 10 gr./lt zucchero
14 litri finali
Luppolatura a freddo Citra 23 gr.








  

Etichetta posteriore e collo
Come potete vedere dall'etichetta posteriore, visto la grande quantità di zucchero per il priming, è stato necessario utilizzare una bottiglia più robusta, per evitare esplosioni, una champagnotta da 7 etti, una bella bottiglia fabbricata per spumanti.

Per la successiva abbiamo insistito con i kit belga, e con un'altra classica, la Grand Cru da 8%, anch'essa ricca di ingredienti, con l'inserimento di miele di Tarassaco, la gusto e aroma poco dolce e pungente.




Kit Brewferm Grand Cru 1,5 + 1,5 Kg.
Estratto di Malto Light 1 Kg.
Zucchero di Canna 200gr.
Miele di Tarassaco 500 gr.
Coriandolo 30 gr.
Scorza di Arancia Dolce 15 gr.
Lievito Safbrew T-58 23 gr.
Densità Iniziale 1085
Densità Finale 1020
Gradi alcolici 8,5 %
Priming 10 gr./lt zucchero
17 litri finali
Luppolatura a Freddo Cascade 40 gr. 

















Etichette posteriori e collo. Anche qui utilizzate le champagnotte.




Di seguito, siamo tornati alla Coopers con un kit a bassa fermentazione, European Lager, fatto per le motivazioni che Vi ho detto sopra, ad alta fermentazione. Visti le evoluzione dei kit precedenti, abbiamo deciso di inserire un ingrediente nuovo, i fiori e foglie di Biancospino, che ha donato alla birra un particolare aroma di erba. 





Kit Coopers European Lager 1,7 Kg.
Estratto Light 450 gr.
Brewing Sugar 600 gr.
Miele di Limone 500 gr.
Fiori e Foglie di Biancospino 50 gr.
Lievito Safale S-04 11,5 gr.
Densità Iniziale 1044
Densità Finale 1004
Gradi Alcolici 6  %
Priming 7 gr./lt zucchero
22 Litri finali
Luppolatura a freddo Hallertau Mittelfrush 70 gr.




 









Le due Etichette Posteriore e collo.







Visto che che le birre che ci erano piaciute di più erano stati i kit Australian Pale Ale della Coopers e Tarwebier della Brewferm, ci siamo decisi a rifarli, con poche o nessuna modica. L'etichetta della Australian è stat rifatta mentre quella della Tarwebier no.


 Questa è stata l'esperimento di quella della Coopers Australian con il tentativo di fare un etichetta unica davanti e dietro, ma l'applicazione sulla bottiglia non è stata semplice, per il fatto che nonostante fosse una, ci si metteva più tempo che metterne due, visto che bisognava stare attenti che i due lati fossero alla stessa altezza.
Per gli ingredienti sono state aggiunti alcuni estratti e l'utilizzo di zuccheri canditi.

Kit Coopers Australian Pale Ale 1,7 Kg.
Estratto di Malto Amber 1 Kg.
Estratto di Malto Light 300 gr.
Zucchero Candito Chiaro 250 gr.
Zucchero Candito Scuro 200 gr.
Lievito Safale US-05 11,5 gr.
Desnità Iniziale 1044
Densità Finale 1004
Grado alcolici 6,2 %
Priming 6 gr./lt zucchero
22 litri Finali
Luppolatura a Freddo Nelson Sauvin 44 gr. in pellets








Tentativo l'inserimento di un etichetta nuova per il collo subito poi abbandonata.






Per la Tarwebier le etichette non sono state modificate. Negli ingredienti è stata sono raddoppiata la quantità di coriandolo portandola da 15 gr. a 30 gr. e la Scorza di Arancia Dolce da 10 gr. a 20gr. e la luppolatura a freddo (DH) il Citra è stato portato da 23 gr. a 36 gr.
Dopo tanti kit Coopers e Brewferm, ci siamo decisi a fare un kit Muntons, in particolare il kit per fare un Imperial Stout, Muntons Gold Imperial Stout 3.0Kg, kit che non necessita l'aggiunta di niente.




Kit Muntons GoldImperial Stout 3.0 Kg.
Lievito Safale S-04 23 gr.
Densità Iniziale 1042
Densità Finale 1012
Gradi Alcolici 4%
Priming 5 gr./lt zucchero
22 Litri Finali













Etichetta posteriore elaborata per una birra scura davvero buona.










Tentativo anche di creare un nuovo stile dell'etichetta da porre sul collo della bottiglia.


Dopo tanti Kit, complici anche una marea di sacchetti mezzi vuoti e pacchi di luppoli aperti, abbiamo deciso di fare una birra senza kit, ma di soli Estratti, con un tisanone di luppoli iniziali.


Fermetabili
Estratto di Malto Dark 1Kg.
Estratto di Malto Amber 1Kg.
Estratto LME Amber 1,5 Kg. 
Zucchero Candito Chiaro 500 gr.
Zucchero Candito Scuro 500 gr.
Luppoli
Cascade 12,5gr. 45 min.
Citra 10gr. 45 min.
Mittlefrueh 15gr. 45 min.
Cascade 12.5gr. 15 min.
Citra 10gr. 15 min.
Mittlefrueh 15 gr.
Cascade 12,5gr. 5 min.
Citra 10gr. 5 min.
Mittlefrueh 15gr. 5 min.

Lievito Safale US-05 23 gr.
Densità Iniziale 1070     

Densità Finale 1006
Gradi Alcolici 8,6%
Priming 5 gr./lt zucchero
22 Litri Finali
Luppolatura a Freddo
Cascade 12,5gr.
Citra 10gr.
Mittlefrueh 15gr. 


Etichetta posteriore che ricalca quella della Stout.









Modificata anche l'etichetta del collo e piano piano prende l'idea finale utilizzata oggi.




Qui maturiamo la decisione di passare a fare la birra con il metodo All Grain BIAB, complice un incontro dove abbiamo potuto vedere una cotta eseguita con il metodo australiano. Qui le cose si fanno serie.
Purtroppo, non abbiamo potuto iniziare subito perchè complice il caldo estivo che impedisce di produrre birra, almeno che si abbia a disposizione una cella climatica dove tenere i fermentatori a temperatura controllata, e la presenz ancora di un paio di kit, superstiti di vecchie acquisti.
Nell'estate cominciamo ad acquistare le attrezzature di base per poi produrre in BIAB. L'investimento non è eccessivamente oneroso come con il metodo All Grain Classico, ma comunque prevedere l'acquisto di pentola e mulino pompa etc.. ne parleremo in un post a parte dedicato all'attrezzatura necessaria.
Così in Settembre ripartiamo con i due kit rimasti.
Il primo è un kit della Muntons Smuggler Special Ale da 3,6 Kg. anche questo già pronto, ma abbiamo voluto inserire qualcosa di nostro, anche la produzione non è stato il semplice riscaldamento delle latte, ma la infusione di luppolo inglese per creare una birra amara, ma con le caratteristiche classiche del miele di castagna, una birra che stiamo assaggiando in questi giorni, una birra diversa che comunque necessità ancora di maturazione.




Kit Miuntons Smuggler Special Ale 3,6Kg.
Estratto di Malto Light 200 gr.
Brewing Sugar 200 gr.
Miele di Castagna 500 gr.

Luppoli
Fuggle 10 gr. 10 min.
Lievito Safale US-05 23 gr.
Densità Iniziale 1062
Densità Finale 1012
Gradi Alcolici 6,7%
Priming 5,5 gr./lt zucchero
22 Litri finali
Luppolatura a Freddo Fuggle 40 gr.









Si continua con l'etichetta posteriore classica oramai.











Rimasti uguale a parte il colore l'etichetta del collo della bottiglia.






L'ultimo Kit preparato all'inizio di Ottobre, "The Last Kit", è un kit della Bremaker, ancora una birra inglese, una delle nostre preferite le Inidan Pale Ale,
classica birra inglese, creata per sopportare i viaggi nella lontana India.
Gli ingredienti non sono consoni allo stile ma questa è la birra dei rimasugli, che finiscono tutti o quasi qui dentro.
La procedura di creazione ha ricalcato quella della bitter precedente, non consona con i metodi del kit, ma ormai troppo grande il desiderio di BIAB.


Kit Bremaker IPA 1,8 Kg.
Estratto di Malto Amber 500gr.
Estratto di Malto Light 500 gr.
Zucchero Candito Chiaro 500 gr.
Brewing Sugar 250 gr.

Luppoli
E.K. Golding 16 gr. 15 min.
Lievito Safbrew T-58 11,5 gr.
Densità Iniziale 1052
Densità Finale 1006
Gradi Alcolici 6,2 %
Priming 5,5 gr./Lt zucchero
22 litri finali
Luppolatura  a freddo Fuggle 40 gr.


E qui inizia la nostra avventura nel mondo del homebrewing con il metodo tutto grani Brew In A Bag, con ben 4 cotte all'attivo.
La prima è stata una ricetta semplice è classica, anche se a noi fare le cose semplici non ci piace e ci abbiamo messo un pò del nostro.
Questa è l'etichetta della nostra prima birra in BIAB. Un mosaico di immagini, poi modificate, ritagliate ed inserite in più livelli per creare quello che vedete. Certo non ha nulla a che vedere con quelle precedenti, qui c'è uno studio e una pianificazione accurata, dei particolari, ogni parte è studiata e posizionata come dallo studio eseguito.
Potete Vedere in alto l'apparizione del nuovo logo definitivo e qui nasce tutto un programma nuovo di etichette e prende forma, finalmente, il simbolo definitivo, il corpo di un lupo sormontato dal busto di un Aquila.
Questa è Kashmir!!




Kashmir English IPA ALL Grain BIAB


Minuti ammostamento : 90

Litri in pentola : 33

Litri in fermentatore : 18

Efficienza : 55 %

OG : 1074

ABV : 7.3 %

IBU : 66.5
EBC : 25


Fermentabili
Pale 7000 gr 88 %
Crystal 150L 600 gr 8 %
Barley, Flaked 400 gr 5 %
Totale    8000 gr

Luppoli
Target 30 gr 60 min
Fuggle  25 gr 30 min
Goldings, East Kent 25 gr 30 min
Irish Moss 10 gr 15 min
Fuggle 20 gr 15 min
Goldings, East Kent 25 gr 15 min
Goldings, East Kent 25 gr 5 min
Fuggle 13 gr 0 min
Goldings, East Kent 12 gr 0 mi
Totale       185 gr
Lievito
Safale S-04 English Ale 23 gr.
Ammostamento
Betamilasi 64°C 75 Minuti
Mash Out 78°C 15 Minuti

L'etichetta posteriore ha mantenuto le stesse dimensioni delle precedenti anche le caratteristiche di colore unico e elementi decorativi come le precedenti.



Prende forma anche la forma definitiva dell'etichetta del collo della bottiglia.




Dopo la IPA classica abbiamo deciso di mantenerci sullo stesso stile ma questa volta abbiamo utilizzato luppoli Americani ed è diventata un American IPA Quanah. Nome preso dall'ultimo Capo Indiano Comanche

Quanah American IPA All Grain BIAB

Minuti ammostamento : 90
Litri in pentola : 39
Litri in fermentatore : 25
Efficienza : 71 %
OG : 1060
ABV : 6.0 %
IBU : 52.2
EBC : 12

Fermentabili
Pale Ale 6000 gr 86 %
CaraPils 400 gr 6 %
Fiocchi di Orzo 300 gr 4 %
Crystal 150L 300 gr 4 %
Totale 7000 gr

Luppoli
Centennial 20 gr 60 min

Amarillo Gold 20 gr 30 min
Cascade 20 gr 30 min 
Irish Moss 10 gr 15 min
Cascade 20 gr 15 min 
Amarillo Gold 20 gr 15 min
Amarillo Gold 10 gr 10 min
Cascade 10 gr 10 min 
Amarillo Gold 5 gr 5 min
Cascade 5 gr 5 min
Cascade 25 gr 0 min
Citra 50 gr DH
Totale 215 gr 60 min

Lieviti
2 SafAle American Ale US - 05

Ammostamento
Proteasi 53°C  5 min 
Betamilasi 66°C 70 min. 

Alfamilasi 70°C 20 min.
Mash out 0 min 78°C


Questa è l'etichetta definitiva del collo della bottiglia.

Dopo la American IPA abbiamo deciso di buttarci su la Stout, nera come la notte, ricca di schiuma nocciola e quei gusti unici di liquirizia e caffè con un leggero retrogusto di cioccolato, una favola, Morrigan la fata nelle fredde notti inglesi.


Eaglolf Stout ALL Grain BIAB


Minuti ammostamento : 90
Litri in pentola : 39
Litri in fermentatore : 25
Efficienza : 74 %
OG : 1056
ABV : 5.6 %
IBU : 40.3
EBC : 59

Fermentabili
Maris Otter 5200 gr 80 %
Crystal 105L 550 gr 8 %
Roasted 250 gr 4 %
Fiocchi di Avena 200 gr 3 %
Chocolate 200 gr 3 %
Black Malt 100 gr 2 %
Totale 6500 gr

Luppoli
Target 39 gr 60 min
Fuggle 20 gr 60 min
Totale 52 gr 60 min
Lievito
SafAle English Ale S-04 23 gr

Mash Protesi 50°C 10 min.
Mash Betamilasi 64°C 20min.
Mash Alfamilasi 70°C 60 min.
Mash Out 78°C 0 min.





L'ultima fatta è un Australian Pale Ale, con un ricco gusto biscottato, classico dello stile, Uluru montagna sacra agli aborigeni. Qui siamo tornati all'etichetta ovale completamente creata con GIMP, senza l'utilizzo di software di rete, non è stata un etichetta semplice, anche lo studio è stato lungo è complicato.

Uluru American Pale AleALL Grain BIAB
Minuti ammostamento :70
Litri in pentola :39
Litri in fermentatore :26
Efficienza :74 %
OG :1056
ABV :5.6 %
IBU :40.5
EBC : 11


Fermentabili
Maris Otter 3000 gr 46 %
Pils 2500 gr 38 %
Biscuit 500 gr 8 %
Barley, Flaked 300 gr 5 %
Crystal 150L 200 gr 3 %
Totale 6500 gr

Luppoli
Galaxy 10 gr 60 min

Nelson Sauvin 10 gr 30 min
Pacifica 10 gr 30 min
Nelson Sauvin 10 gr 15 min
Pacifica 10 gr 15 min
Nelson Sauvin 10 gr 10 min
Pacifica 10 gr 10 min
Pacifica 10 gr 5 min
Nelson Sauvin 10 gr 5 min
Nelson Sauvin 25 gr 0 min
Pacifica 25 gr 0 min


Galaxy 50 gr DH


Totale 190 gr60


Lieviti
SafAle US 05 American Ale 23gr.
Mash Protesi 50°C 10 min.
Mash Betamilasi 66°C 35min.
Mash Alfamilasi 70°C 25 min.
Mash Out 78°C 0 min.


Queste sono le etichette fino ad ora prodotte, ma sono in bozza, per le prossime due birre di grano, le etichette di MÜHLE, la prossima in programma Martedì 24 Dicembre, una weizen fatta con grano maltato e ROSAURA birra di grano non maltato ricca di spezie, una Blanche Belga, una birra di un grado di difficoltà maggiore.

Queste etichette, in particolare questa affianco, denota una nuova forma per uno studio lungo è faticoso, che è stato semplificato in corsa, inserendo una foto fatta in Sicilia, da Andrea, al mulino nelle saline di trapani, diventato museo.

E' stato inserita la scritta Micro Birrificio Eaglolf Pallare , invece di Birra Eaglolf.

Trattandosi di bozza non è ancora definitiva, e potrebbe cambiare ancora.


Questa invece era stata fatta prima, ma la difficoltà di reperire grano non maltato, a posticipato la produzione. Ora che abbiamo a disposizione il grano, abbiamo deciso di fare

prima la weizen, birra di grano, ma 
relativamente più semplice da fare. 


L'avventura delle etichette termina qui, 
successivamente saranno inserite man mano 
verranno prodotte le birre anche le etichette.
Alla prossima.




In Primo Piano

Nelle nuvole di Venere

Non ricordo esattamente quando, ma direi mesi chissà anni che sono qui davanti a questa pagina bianca per enunciare grandi birre e magari pu...