venerdì 28 febbraio 2014

Etichettatura & Assaggio dell'American Pale Ale ORO

Cari Amici, purtroppo questo mese non ci ha permesso di brassare birra, è accaduto sempre qualcosa che non ci ha permesso di fare la Blanche che tanto desideravamo.
Questa splendida birra Belga si nega, così non ci ha permesso di concludere il cerchio che pensavamo di completare, e terminare questa prima fase della sperimentazione nella creazione delle nostre birre. 
Purtroppo non è stato così, addirittura questa volta, il giorno prima di brassare la Blanche Andrea si è fatto male e siamo stati costretti a utilizzare il tempo per la cotta prima al pronto soccorso il sabato e la domenica all'ospedale. E così abbiamo pensato che "sta bianca non sa da fare", che qualcosa di diabolico in essa, è abbiamo deciso di rimandare ancora e brassare la classica IPA, la nostra prima birra in BIAB, ripetendola con alcune modifiche che riguarderanno la temperatura e la durata del mash, ma questa sarà un'altra storia.
Ora andiamo a completare la serie di articoli riguardanti la nostra American Pale Ale ORO, una splendida birra dal colore dorato-arancione e leggermente torbida come si addice ad una vera APA.


La birra è stata imbottigliata il 06 febbraio, per tutti questi giorni è stata lasciata in casa a 20°C per aiutare i lieviti a carbonarla. Il priming, per lo stile adottato è intorno ai 2,8 volumi di anidride carbonanica che corrisponde a 7,5 gr per lt di birra, noi abbiamo voluto rimanere un pò al di sotto con un 2,6, per evitare di creare una "gazzosa", visto che in fase di travaso ci aveva colpito il forte aroma fruttato, e così abbiamo aggiunto 160 gr. di zucchero bianco.
Come al solito è stato fatto bollire 300 ml di acqua e lo zucchero per qualche minuto.


Qui vediamo le bottiglie con le nuove etichette uniche che danno un tocco più professionale, create come sempre con GIMP, nei tre formati 33 50 66 cl.


In primo piano il campione che farà bella figura di se nella cantina, insieme a tutte le altre birre che abbiamo creato.
Una volta applicata l'etichetta, abbiamo notato che risulta leggermente corta e non copre  il 50% del diametro della bottiglia, bisogna allargarla un pò per le prossime e portarla almeno al 80%.
Ve la ricordate l'etichetta completa?


Eccola qui!
Prima di attaccare le etichette non avevamo resistito a eseguire una assaggio di questa profumatissima e gustosa APA!
La birra è un pò diversa dalle altre, diversa anche da ULURU l'altra APA fatta qualche mese fà, questa è molto più fruttata, con un profumo di banana e prugna molto intenso, una vera piacevole sorpresa. Quando si appoggia il bicchiere alla bocca il profumo fruttato Ti pervade il naso, e prepara ad un esperienza unica. Infatti al gusto è subito invadente ma non fastidioso il dolce-caramellato  del malto Pale e del Carapils. Dopo un istante pervade in bocca i luppoli da aroma, gli unici utilizzati, visto che non sono state eseguite gettate prima di 40 minuti dall'inizio della bollitura e fatti bollire per i soli restanti 20 minuti con gittate continue ogni 5 minuti di luppoli prettamente da aroma come Nelson Sauvin, Pacifica, Cascade e Saaz. Tutti questi luppoli creano oltre ad un profumo, anche un aroma persistente, ma è soprattutto il Nelson Sauvin che si fa sentire, mentre il Pacifica e il Cascade si sentono poco, forse per il quantitativo minimo usato, mentre è piacevole il Saaz con il suo gusto classico leggermente speziato ma quello che si sente è il suo leggero gusto amaro che scende man mano che la birra finisce in gola. Alla deglutizione ritorna il profumo di banana che sale nel naso. Alla fine si sente piano piano salire un leggero amaro del luppolo incontrastato delle famose Pilsner Ceche, il Saaz che rimane in bocca per alcuni minuti.
Nonostante tutti problemi che abbiamo avuto, soprattutto legati al tempo di mash, causa la distrazione che abbiamo avuto quella domenica, la birra è rimasta veramente piacevole, anche se ripeto è completamente diversa dalle altre e forse sarà meno apprezzata da chi ama birre più amare e corpose.  Questa alla fine risulta molto fruttata e gentile al palato.


Anche questa volta abbiamo avuto una schiuma perfetta e persistente, sicuramente oltre ai fiocchi d'orzo, l'apporto alla schiuma è dovuto anche all'utilizzo del malto Carapils in dose abbondante.


L'effervescenza è perfetta, i 6 gr/lt sono giusti, anche in bocca le piccole bolle di anidride carbonica non disturbano.
Come al solito stupisce la persistenza della schiuma che accompagna la bevuta, sembra quasi non voler scendere, come potete vedere dagli anelli che rimangono attaccati al bicchiere.


E alla fine è la sola cosa che rimane nel bicchiere!


Ora dopo questa pausa imprevista di febbraio speriamo di riuscire a rimettere in moto la macchina e già da Domenica 9 marzo ricominciare a brassare una nuova birra, lasciando da parte ancora una volta la Blanche e invece rifare la nostra prima IPA.
A presto.

sabato 8 febbraio 2014

Imbottigliamento APA ORO

In attesa di brassare la Blanche, abbiamo imbottigliato la American Pale Ale ORO, anche per preparare il fermentatore al nuovo ospite.
Le normali attività di sanificazione ormai le conoscete bene, prima si comincia con le bottiglie, noi come sempre usiamo una miscela di acqua fredda e bisolfito, in proporzione di 3 cucchiaini per litro, utilizzando il classico lavatore a molla che si trova nelle confezioni dei Kit.


Oltre al lavaggio con bisolfito, le bottiglie ricevono una sterilizzata in lavastoviglie, con un programma ad alta temperatura, naturalmente senza usare detersivi e brillantanti. Una volta lavate vengono lasciati scolare nell'apposito scola bottiglie per una notte e poi sanificate il giorno dell'utilizzo; si lasciano nuovamente asciugare, e a dire la verità è capitato che qualche volta fossero ancora bagnate da qualche goccia residua, ma non ci siamo mai accorti nel sapore finale nella birra.
Poi si passa al fermentatore del travaso dove verrà aggiunto lo zucchero di priming.


Il lavoro di sanificazione è un compito di Andrea, che svolge con calma e precisione, è un lavoro che deve essere fatto bene, pena il rischio di qualche infezione.
Quindi il fermentatore in primis, con il coperchio, il mestolo di plastica, anche lui derivante dal kit, le varie parti del rubinetto, le due gomme, quella del travaso da rubinetto a rubinetto, e quella per il travaso con l'asta. Poi siccome bisogna sanificare tutto quello  che va a contatto con la birra, noi sanifichiamo anche i tappi, non tutti però lo fanno, diciamo solo i più "scimmiati".


Utilizziamo il cestello delle postate in acciao così si sgocciolano subito , perchè anche pochi minuti ammollo si sviluppa una reazione chimica che produce ruggine, poi i tappi vengono lasciati asciugare velocemente.
Si sanificano anche i tappi meccanici, che vengono poi disposti a modo di gioca sopra al lava bottiglie.


Una volta sanificato tutto, si passa al travaso per eliminare il lievito esausto e le proteine precipitate sul fondo, compresi i residui trasportati dal primo travaso, e poi ci pensate a mescolare tutto con lo zucchero..... Nel frattempo si prepara lo zucchero per i priming, in questo caso essendo una APA abbiamo optato per una carbonazione media visto che può arrivare anche 2,8 di volumi di anidride carbonica, ma ci siamo tenuti sui 2,6 e abbiamo aggiungo 159 grammi di zucchero bianco per i 24 litri di birra, diciamo 6,5 gr./lt.


Poi si procede a versarlo nel pentolino con 300 cc di acqua in ebollizione e tenere in ebollizione per 5 minuti caramellando un pò lo zucchero. Finito si passa al raffreddamento. Questa volta ho fatto un pò di casino e mentre raffreddavo, mi è finita dell'acqua fredda dentro al pentolino, risultato buttare tutto e rifare da capo.

   
Ricordatevi prima di versare lo zucchero, di misurare il valore di densità finale che questa volta si è attestato sui 1012, e visto che siamo partiti da 1063 ci troviamo un volume alcolico di quasi 7 gradi. Un pò troppo per i nostri gusti e anche per lo stile che non prevede un valore superiore a 6 gradi, probabilmente dovuto a eccessiva estrazione di maltosio che a gusto a creato una birra molto secca. 


Naturalmente la birra presente nel misurino non va buttata, non sia mai che vada sprecata una parte, anche se pur minima, del nostro nettare prezioso, e siamo passati all'assaggio.
Come da prima impressione all'apertura del fermentatore, dove ero stato investito da un aroma fruttato molto intenso, come di prugna e il classico aroma pungente del Nelson Sauvin, il profumo sembra leggermente bananoso, ma l'aroma principale è di prugna indubbiamente. Il colore è quello classico di una APA un oro profondo tendente all'arancione. Al gusto è imponente il sapore di luppolo, l'amaro la fa da padrona, ma anche il gusto del malto è molto presente, leggermente biscottato e caramellato in finale. Diciamo che per essere un APA è forse eccessivamente fruttata, dovuto probabilmente alla temperatura di fermentazione che ha toccato i 24°C.


Si va avanti, si versa lo zucchero, qui nella foto è troppo in alto, meglio evitare che si crei della schiuma che sta significare ossigenazione, ma diciamo che per l'effetto coreografico, l'abbiamo versato da più alto, e poi si procede alla importantissimo mescolamento, che deve essere effettuato spesso durante il travaso. Noi mescoliamo ogni cinque bottiglie.


Quindi si passa alla fase finale (proprio finale no perchè poi ho due fermentatori da lavare, i rubinetti, i tubi, il mestolo, insomma il lavoro più grosso mi tocca a me, anche perchè non mi fido di nessuno, e de diventato il classico lavoro dello "scimmiato doc", che deve essere certo al 100% di aver ucciso tutti i nemici delle infezioni), l'imbottigliamento vero è proprio che si effettua con la gomma con l'asta dosatrice, e poi si passa alla chiusura delle bottiglie.


Anche questa è fatta, l'ultima operazione che sarà da fare, ma a tempo debito, sarà lo svuotamento! Ora ci attende la produzione della nostra prima Blanche in BIAB, che come succede da un pò ha subito un ulteriore slittamento a domenica prossima, visto l'ulteriore impossibilità di Andrea in questo fine settimana.
Va beh ci consoleremo con delle buone bevute, soprattutto della Quanah la American IPA fatta a Ottobre che si sta rivelando una gran birra.
Alla prossima.

giovedì 6 febbraio 2014

Etichettatura & Assaggio Dark IPA

Ciao  a  tutti, finalmente, dopo un periodo di riposo forzato, si ritorna alla routine quasi quotidiana, nella produzione della nostro amato nettare.
Questa volta aggiorniamo la situazione della Dark IPA, imbottigliata appena il 19 gennaio e fatta riposare fino adesso, a carbonare a 22°C in cucina.
Il priming di questa IPA scura è stato intorno ai 6 gr./lt, un pò sbilanciato verso l'alto della carbonazione,  ma ci piacciono le birre un pò gasate, ma alla fine si è rivelato neanche troppo.
Sono stati aggiunti 140 grammi di zucchero bianco, per i 24 litri, fatti sciogliere in 300 ml. di acqua e fatto bollire per cinque minuti per caramellare un pò, ma non troppo se no si rischia di renderla troppo viscosa e diventa più difficile da mescolare,  per evitare stratificazioni.


Eccole qui le nostre bottiglie etichettate, nei tre formati 0,33 - 0,50 - 0,66 cl. 


La piccola di rappresentanza quella che rimarrà in cantina a ricordare i bei momenti passati a  farla e a degustarla.


Il retro.

L'etichetta sarà l'ultima del suo genere, visto che dalla prossima passeremo all'etichetta unica, più pratica e più in linea con le birre artigianali in commercio. Qui sotto potete vedere le etichette create con Gimp.


Il Fronte.


Il retro.

Una volta finito l'etichettatura, non potevamo desistere dall'assaggio.
Andrea è rimasto sbalordito, "Papà questa è la più buona che abbiamo fatto!!" Devo ammettere che è davvero spettacolare, sotto ogni punto di vista, e sono passati solo una ventina di giorni.


La birra presenta un profumo esilarante, appena si avvicina il bicchiere al naso, è istantaneo il profumo di luppolo, determinante il Citra in DH, che però con il passare del tempo, perderà man mano il suo profumo.
La schiuma è favolosa, come al solito persistente, e molto cremosa, tipo cappuccino.


L'effervescenza è perfetta, salgono molto lentamente piccole perle di anidride carbonica, che alimentano la schiuma presente in superficie, è così bella che sembra finta, è nonostante i suoi 6gr./lt non risulta eccessivamente gasata.


La foto non rende, purtroppo la messa  fuoco non è delle migliori, e non se ne vuole andare, fino in fondo, dopo qualche minuto e sempre li, pazzesco!


Al gusto subito è un esplosione, non si riesce bene a capire quale sia il gusto predominante, ma la massiccia presenza di luppoli, smorza il torrefatto, resta comunque presente il favoloso malto Chocolate, poi appare l'amaro del luppolo, il Chinook ha fatto il suo compito, mentre gli aromi del Cascade e del Amarillo sono importanti ma non predominanti, ma è un gusto esplosivo.
Alla deglutizione, arriva il Crystal, si sente quel gusto di caramello classico nelle IPA e stranamente si sente un lieve sapore di nocciola.
Insomma una favolosa IPA scura, una gran Birra!!
E ora ci attende una nuova avventura con quel grano che abbiamo in dispensa, una Blanche.




In Primo Piano

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Non ricordo esattamente quando, ma direi mesi chissà anni che sono qui davanti a questa pagina bianca per enunciare grandi birre e magari pu...