domenica 20 settembre 2015

Non solo birra....Liquore al Limonetto

Dopo aver iniziato la nuova stagione brassicola, abbiamo cominciato anche a produrre i nostri infusi alcolici. Questa volta abbiamo deciso di fare un liquore nuovo, utilizzando il Limonetto, una pianta che non manca in nessun giardino qui in liguria.
Il Limonetto o Aloysia triphylla, oggi classificata come Aloysia, questa pianta dai tanti nomi che ricordano il suo intenso profumo di limone, era precedentemente chiamata come Lippia, ad onore e memoria del naturalista italiano Augusto Lippi, noto per i suoi viaggi esplorativi in Egitto e Abissinia alla fine del Seicento, che si riteneva, erroneamente, ne fosse stato lo scopritore. 
Il genere è delle Verbenaceae


Oltre a Limonetto viene chiamata Cedrina, Citronella, Cedronella, Eloisa, Erba Luigia, Erba perseghina, Limonina, Limoncina, Verbena odorosa, Aloysia citriodora, Lippia citriodora, Lippia triphylla, Verbena citriodora, Verbena triphylla.
Si usano le foglie per aromatizzare olio ed aceto, bevande, dolci ed ogni piatto che richiede l’aroma del limone, per aromatizzare il tè, per preparare bevande alternative ed anche per decorare i piatti di portata.


Macerate in alcol, secondo diverse ricette gelosamente custodite e tramandate in famiglia, le foglie di Limonetto offrivano, in tempi trascorsi, casalinghi liquori aperitivi, stimolanti e digestivi.
La medicina popolare ascrive al Limonetto, principalmente proprietà antinevralgiche, antispasmodiche, eupeptiche e stomachiche, ma anche sedative, carminative ed insettorepellenti.
Per il suo intenso profumo è una delle piante maggiormente usate in erboristeria come correttivo, per le tisane e renderle più piacevoli.
In particolare le foglie, da raccogliere tra giugno e settembre, sono utilizzate per preparare tisane calmanti ed anche diuretiche, utili nelle coliti e nelle cefalee.
Dopo la scorsa stagione che ci ha visto preparare diversi infusi alcolici, con il luppolo, con le bucce di arancia, con i noccioli delle albicocche, con i lamponi, con le bacche di mirto, e giunto il momento di fare qualcosa di nuovo. Così siamo andati in giro a rispolverare qualche vecchia ricetta della nonna e abbiamo trovato quella del liquore di Limonetto.


Come sempre le cose semplici sono le più buone e anche questa semplice ricetta ci delizierà con il suo aroma particolare.
Come sempre si inizia con la raccolta del materiale necessario, in questo caso le foglie dal profumo molto simile al limone, simile ma non proprio uguale è molto più intenso il suo profumo, e delicato e davvero particolare, e naturalmente l'alcool al 95%.


La dimensione delle foglie, come sempre si cerca di scartare quelle più vecchie e macchiate e ci ricerca quelle non troppo mature, nella parte mediana alta del ramo.
La ricetta originale prevedeva 50 - 60 foglie (dipende dalla dimensione) per 500 ml di alcool, io ho utilizzato un litro di alcool e ho messo circa 120 foglie, anche se dopo un pò ho perso il conto.... alla fine ne ho messe finchè non uscivano dalla superficie dell'alcool.


Appena aggiunte le foglie, hanno cominciato a cedere la clorofilla colorando di un verde smeraldo l'alcool.


Qui potete vedere molto bene la quantità di foglie presenti.
E' consigliabile tutti i giorni dare una mescolata al infuso. Mano a mano che passano i giorni si può vedere come le foglie diventino sempre più chiare domano all'alcool un colore verde sempre più brillante.


Dopo dieci giorni siamo passati alla fase due, la fase di filtrazione per separare le foglie oramai decolorate che hanno ceduto tutte le sostanze, noi abbiamo utilizzato un semplice colino.


Nel frattempo abbiamo preparato lo sciroppo da aggiungere all'alcool, abbiamo preparato 1 litro di acqua e 1 Kg di zucchero. Abbiamo fatto bollire l'acqua e una volta raggiunta l'ebollizione, si aggiunge lo zucchero e si scioglie. Si lascia raffreddare, e poi si aggiunge all'infuso.


Una volta unito si mescola bene per miscelare perfettamente l'infuso allo sciroppo che tende ad andare sul fondo e li si lascia due tre giorni a fondersi insieme.


Il liquore diventa un pò opalescente, dovuto alla reazione con lo zucchero.


Quando sarà ben miscelato, riprenderà il suo bel colore smeraldo brillante. Si consiglia ogni giorno di mescolare energicamente il liquore e dopo tre giorni si procede all'imbottigliamento.


Ora non ci rimane che attendere almeno una quarantina di giorni perchè gli aromi e profumi si stabilizzino e creino quel gradevole profumo e quell'aroma unico.


Particolarmente apprezzato dalla nonna era l'aggiunta di un pò di acqua calda, diventando così un caldo digestivo unico, da scaldarci il cuore nelle serata gelide invernali.



3 commenti:

  1. ebbravi! Nonsolobirra dal Signor Malto! :)

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    1. Ciao Enrico, sono eligen, volevo ringraziarti per la ricetta del liquore al limonetto, l'ho preparato ad Ottobre come da tue indicazioni e l'ho regalato a Natale ... un successone, è piaciuto a tutti, messo nel congelatore ed offerto è ancora più buono, irresistibile !!! Questa estate dovrò raddoppiare le dosi per fare contenti tutti ... ancora grazie

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    2. Grazie a Te che hai consolidato questo metodo.
      Volevo rifarlo ma come avrai capito seguendo il blog, non abbiamo avuto più tempo di perfezionare la tecnica, ma non è detta l'ultima parola.
      A presto

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Commenti Disattivati

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