mercoledì 20 gennaio 2016

Una Chiacchierata con ..... Giovanni Iovane



Dopo le vacanze ritornano le chiacchierate tra Amici. Questa volta abbiamo il piacere di avere qui con noi Giovanni Iovane, conosciuto ai più come Houston, moderatore del Forum della Birra e, soprattutto, come proprietario e ideatore del noto sito Sgabuzen Homebrewing, che fin dal 2011 si occupa di spargere il verbo della birra fatta in casa. Ad oggi, il suo canale Youtube conta oltre 1000 iscritti.



Ciao Giovanni, ti do il benvenuto nel nostro salotto virtuale. Raccontaci qualcosa di te... fatti conoscere dai nostri lettori.

G: Ciao Enrico e grazie per avermi invitato a fare questa "chiacchierata". Ho 28 anni, vivo a Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta e studio Ingegneria Informatica. La mia professoressa di matematica delle scuole medie diceva che ero un "selvaggio" ed oggi, a distanza di anni, purtroppo devo darle ragione. Ho sempre avuto passioni per così dire "alternative" e la birra è solo l'ultima arrivata. Ho circa duemila milioni di hobby diversi, quasi tutti orbitanti intorno all'universo dell'elettronica e della musica. Mi piacerebbe diventare un Ingegnere dell'Automazione per cui, da qualche tempo a questa parte, mi sono messo sotto per completare il mio percorso di studi.
Raccontaci un po' il tuo percorso da Homebrewer.
G: Sono sempre stato un grande appassionato di birre. Prima del 2011, però, la mia conoscenza era limitata alle "classiche" belghe (trappiste e d'abbazia). Poi, dopo aver comprato il kit a due fermentatori di Birramia, è iniziata la mia rovina. Non mi sono più fermato: dopo due kit, avevo già letto tutto ed ero praticamente pronto per passare all'E+G e, dopo neanche un anno, ero già passato all'All Grain. Purtroppo, "funziono" così: quando una cosa attira la mia attenzione non mi ferma più nessuno!!! Sono un socio sostenitore dell'Associazione Southern Homebrewers (nonché socio ordinario MoBi) e ho frequentato un Corso di Degustazione che mi ha permesso di affinare la tecnica e, tra le altre cose, di conoscere Kuaska.


Perché hai iniziato a condividere le tue esperienze sul web, aprendo un canale Youtube e successivamente il blog?
G: Non sono quasi mai riuscito a trovare amici della mia città con i quali condividere le mie passioni, così mi venne in mente di cercarmene di "virtuali". Inizialmente era un gioco. Mi divertivo a riprendere con la videocamera i miei "aggeggi" auto-costruiti ed i miei primi esperimenti con Arduino. Ad un certo punto, però, mi sono reso conto che la cosa iniziava a piacermi sempre di più e, inspiegabilmente, iniziavo ad accumulare anche i primi followers. Da un paio di anni a questa parte sto cercando di pubblicare video di qualità sempre crescente per focalizzare maggiormente l'attenzione degli Homebrewers. Ad oggi, mi ritrovo con quasi 1100 iscritti su Youtube e la cosa mi rende estremamente fiero ed entusiasta.

Dai qualche consiglio a chi vorrebbe seguire la tua strada. Quali sono le maggiori difficoltà e i segreti per avere un ritorno positivo dal pubblico?
G: La birra, purtroppo, per quanto possa piacerci, è un argomento di nicchia (non solo per Youtube Italia). I canali Youtube di maggiore successo sono altri e cercare di "sfondare" con la birra è praticamente impossibile. Tuttavia, sono convinto che se ci si impegna al massimo qualcosa pur sempre si riesce a fare. Il segreto secondo me è avere sempre qualcosa da dire... non bisogna mai permettere alla mente di fermarsi.

Cosa ti ha spinto ad impegnarti ulteriormente diventando moderatore del Forum della Birra?G: Il Forum era ancora sotto dominio di Altervista quando Antonio De Feo -Jigen per gli amici- mi propose di entrare nella squadra. C'erano tante cose da sistemare e lui, da solo, non riusciva a fare tutto. All'epoca, Antonio non sapeva ancora che sono la persona più ordinata del mondo e che tendo a polarizzarmi su un problema per risolverlo. L'attuale ordinamento delle sezioni e sotto-sezioni del Forum è stato una mia idea. Sono stato giorni, per non dire settimane, ad organizzare i post in base all'argomento, per cercare di dare un senso a tutto. Una volta "purificato" il Forum dal Caos, mi sono dedicato alla stesura dell'attuale Regolamento. Fare queste cose mi diverte tantissimo!


Una curiosità: parliamo del tuo simbolo. Raccontaci il perché di quell’ingranaggio con al centro lievito orzo e luppolo.
G: La Birra Artigianale è un'arte. Riuscire ad "equilibrare" una ricetta per raggiungere un determinato obiettivo organolettico non è cosa facile e sono necessari anni di studio e di perfezionamento per iniziare a cacciare fuori qualcosa di decente. Per questo motivo, quando decisi di farmi disegnare un marchio per il canale, mi venne in mente l'idea degli ingranaggi. Quasi come se fosse un meccanismo di un vecchio orologio, solo regolando a puntino i vari ingredienti si può riuscire a raggiungere la perfezione...

Qual è la tecnica che utilizzi per produrre le tue birre?
G: Attualmente birrifico in All Grain classico a tre pentole e faccio Batch Sparge. Tuttavia li ho provati tutti: dal BIAB, al no-sparge, al fly, e così via. 

Parlaci un po' del tuo impianto e delle modifiche che mano a mano hai inserito.
G: Sono partito dal classico bruciatore delle "pummarole" in BIAB e, nel tempo, ho aggiunto sempre qualcosa. Da un paio d'anni (più o meno) ho costruito una struttura in ferro zincato a due livelli dotata di ruote che può accogliere fino a due pentole per livello. Il mio mash è elettrico, sfruttando un tubo RIMS e un controller di tipo PID, mentre sparge e boil sono "ancora" a gas. Ma ho grandi progetti di cambiamento...

Cosa pensi dell’automazione degli impianti?
G: Molti homebrewers che ho conosciuto sono contrari ad automatizzare il proprio impianto, sostenendo che così facendo si perde il bello dell'artigianalità. In realtà, io credo che sfruttare la tecnologia per migliorare determinati processi non possa far altro che migliorare qualitativamente il risultato finale. Prima di partire con la tecnologia, però, è importantissimo imparare a conoscere quali processi intervengono nella birrificazione... la potenza è nulla senza controllo.

Da un po' sul tuo sito si parla spesso di Arduino e Open ArdBir. Molti, come me del resto, hanno letto i tuoi articoli e visto i tuoi video ma sono un po' disorientati. Ci fai un riassunto dettagliato magari inserendo le ultime novità?
G: ArdBir è un sistema basato su Arduino che serve ad automatizzare la cottura della birra. Nasce per controllare sistemi elettrici a pentola singola come i cloni del Braumaister ma, dopo le ultime modifiche al codice, potrebbe essere usato anche per pilotare impianti più grossi (sempre ad alimentazione elettrica). Sfrutta le librerie PID di Arduino che implementano un controllo molto più sofisticato delle temperature, nettamente superiore a quello ottenibile con un normale termostato.


Quali sono le maggiori difficoltà che hai incontrato con Arduino?
G: Arduino si deve programmare per cui bisogna innanzitutto conoscere il codice. Io sono stato avvantaggiato dal fatto di aver studiato programmazione all'Università. Molto spesso però, per implementare una determinata funzione in un codice, bisogna sedersi un attimo e fare un piccolo ripasso.

Rimaniamo sul discorso “hardware”. Molti lettori, me compreso, sognano un impianto di spillatura. Tu nei hai costruito uno... ci puoi dare qualche ragguaglio in più per seguirti in questa impresa?
G: Come dico anche nel video che ho realizzato sull'argomento, l'impianto di spillatura rappresenta in qualche modo il "sogno erotico" di ogni homebrewer. Non è difficile da costruire. Per di più si tratta di avere fortuna nel trovare dei pezzi usati a buon mercato perché il nuovo costa davvero tanto. Il mio consiglio è quello di sfruttare i fustini monouso da cinque litri. Sono davvero comodi e costano pochissimo. Da quando li uso, non solo attacco l'impianto sempre più spesso ma mi concedo anche il lusso di avere più spine attaccate contemporaneamente, cosa che prima non accadeva mai. 

Quali sono gli stili di birra che preferisci?
G: Vado a periodi. Ora sto in fissa con Stout e Porter, soprattutto se barricate. In passato sono stato APA-dipendente per un lunghissimo periodo prima di approdare nel mondo della fermentazione "selvaggia". L'anno scorso è stato l'anno delle Rauchbier. 


Qual è il tuo giudizio sulla tecnica australiana Brewing In A Bag?
G: Ho birrificato in BIAB per tanto tempo e mi sono divertito parecchio. Il problema è che, secondo me, con alti tassi di diluizione si pregiudica un po' il controllo sulla fermentabilità del mosto. Inoltre, anche i sapori mi sono sembrati un po' "slegati" rispetto alla stessa ricetta fatta col metodo classico. Credo che sia necessario calcolare una sorta di adattamento della ricetta che si vuole brassare in BIAB. 

Pensi che un impianto semplice come il BIAB casalingo possa essere migliorato? Tu come svilupperesti l'automazione di un impianto BIAB?
G: Credo che l'automazione possa far bene ad ogni tipo di tecnica. Io inserirei una pompa magnetica per il ricircolo e, magari, un tubo RIMS per controllare finemente la temperatura. Ma già il solo ricircolo secondo me migliorerebbe di tanto il risultato.

Pur essendo all’inizio, il tuo Sito ha già un’ottima struttura. Come pensi di farlo crescere? Dacci qualche anteprima!
G: Per ora il sito è un semplice raccoglitore di tutto ciò che pubblico sulla birra. Inizialmente avevo un blog su piattaforma Blogspot ma le informazioni erano eccessivamente frammentate e mi venne in mente di mettere tutto in un solo posto. Nel sito puoi trovare non solo gli articoli con i link ai miei video ma anche i fogli di calcolo e le altre utilità che ho messo a disposizione della Rete. In futuro, mi piacerebbe affidare a dei professionisti il compito di sviluppare un tema grafico personalizzato ed implementare un sistema di sottoscrizione per inviare in automatico una newsletter mensile agli utenti "affezionati".

Quanto pensi di aver aiutato il mondo degli Homebrewers con il tuo impegno, sia da blogger che da moderatore?
G: Sinceramente non lo so. Mi capita di ricevere complimenti a volte ma non mi piace fare la parte del "montato". Preferisco sfruttare il riscontro positivo che sto avendo negli ultimi tempi per migliorarmi ancora di più. Poco alla volta, sto riuscendo a disinibirmi di fronte alla telecamera e molto lo devo soprattutto anche al fatto che ci sono persone che mi supportano.


Dacci tre motivi per vistare il tuo sito e il canale Youtube!
G: Il mio canale, ad oggi, mi permette di spaziare entro un ampio raggio di argomenti a tema birraio. Non ci sono solo tutorial su come auto-costruire aggeggi casalingo-brassicoli ma è possibile trovare anche video, come gli assaggi delle birre commerciali, non destinati ad un pubblico necessariamente di soli homebrewers. Inoltre, è molto ordinato e tutto il materiale che produco è diviso in categorie e playlist. Ultimo punto, il confronto. Da sempre cerco di coinvolgere gli utenti che mi seguono a commentare ed a confrontarsi con me. Non ho aperto il canale per fare dei pallosissimi monologhi... per questo motivo necessito di subire l'influenza del prossimo. 

Ormai sei da 5 anni nel mondo del HB... pensi ci siano ancora delle carenze di informazioni da trattare su internet?
G: Beh, rispetto a 5 anni fa, oggi c'è una bella varietà di informazioni sul web e non parlo solo di ciò che ho pubblicato io. Mi riferisco soprattutto al tuo blog oppure a quelli di BrewingBad e Faccia di Malto oppure ai canali di BrewingFriends e Zelig, solo per citarne alcuni. Chi inizia oggi questa fantastica avventura può contare su un bel bagaglio iniziale di informazioni. Secondo me, per cercare di tenere sempre alto il livello della discussione, noi blogger/youtuber dovremmo unire le forze e collaborare sempre di più. Un esempio palpabile è rappresentato dall'Informatore Brassicolo che, in soli 4 numeri, ha catturato l'attenzione di migliaia di persone e sta diventando una sorta di appuntamento "specialistico" sulla birra.

Abbiamo finito Giovanni, ancora una domanda finale. Raccontaci quali sono i progetti per il futuro.
G: Per ora sono concentratissimo sul raggiungimento della Laurea per cui ho messo da parte le distrazioni per fare un po' di spazio allo studio. La Birra tuttavia non è una distrazione per me: è una ragion d'essere. Per questo motivo, mi sto impegnando a pubblicare almeno un video a settimana sul canale. Ho tante idee sui prossimi passi da fare ma per ora preferisco non sbilanciarmi troppo... così non rovino la sorpresa. :)

Come tutti anche tu Giovanni non puoi sottrarti al nostro piccolo omaggio ai lettori, regalaci una ricetta:
G: Vi regalerò una ricetta che mi ha dato parecchie soddisfazioni. Si tratta di una American Pale Ale con quattro luppoli diversi. Ne ho sempre un po' in fusto e credo che, ad oggi, sia una delle mie birre migliori... almeno così dicono i miei amici. Ma quelli lo fanno solo per bere gratis!

Sgabuzen APA (ricetta per 23 litri)
OG: 1,052;
IBU: 42;
EBC: 17;
ABV 5,8%

Malti:
Pale 4 kg
Crystal 300 g
Carapils 200 g
Fiocchi d'avena 400 g
Fiocchi di frumento 400 g

Mash Design:
alfa-amilasi @ 67 °C fino a conversione
mash out @78 °C 15 min.

Luppoli:
Chinook 12 g 60 min.
Chinook 10 g 20 min.
Simcoe 10 g 20 min.
Cascade 20 g 20 min.
Cascade 15 g 5 min.
Simcoe 15 g 5 min.
Nelson Sauvin 10 g 5 min.

Lievito:
Fermentis US05 @ 18 °C

Note:
Dopo il primo travaso è previsto un Dry Hopping di 2 gr/l così composto: Cascade 1 gr/l + Simcoe 0,5 gr/l + Nelson Sauvin 0,5 gr/l.


Ti ringrazio Giovanni, è stato davvero un piacere poterti ospitare nel nostro salotto virtuale e finalmente fare la tua conoscenza. Ti invito a restare con noi, magari partecipando con un articolo al nuovo progetto/racconto che partirà a breve, intitolato "Frontiera". Conoscendo il tuo impegno nel mondo della Birra, spero che potrai presto inviarci qualche foto delle manifestazioni a cui parteciperai in prima persona, da inserire nella nostra rubrica eventi.
Ancora un grazie sincero
A presto Giovanni.
G: Grazie a te Enrico per avermi dato la possibilità di raccontare il mio punto di vista! Tienimi presente per il progetto Frontiera... vedrò di tirare fuori il meglio dalla mia vena poetica! A presto!






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