venerdì 20 dicembre 2013

Ricette & Etichette, che passione!!!!

Ricordo a Settembre dell'anno scorso, quando siamo stati travolti da questa passione.
Le prime cose che ci avevano acchiappato, vista la scarsa conoscenza della materia, era stata la fabbricazione dell'etichette.
Magari la birra non la sapevamo fare neanche coi barattoli, ma le etichette ci potevamo provare.
Inizialmente abbiamo cercato su Internet, se c'era qualche post o forum dove recepire informazioni utili per la costruzioni di etichette.
Nei centinaia di pagine letto, abbiamo scoperto che in rete esistono siti dove in pochi minuti di può creare un etichetta accattivante, senza perdere molto tempo, anche l'occhio vuole la sua parte.
Visto che avevamo appena cominciato con i kit della Coopers, sul sito esiste un "label marker", semplice semplice, fin troppo non ci sono molte possibilità, ma all'inizio può andare bene per tutti, dove una volta scelta la cornice, si inserisce un immagine, e poi si termina con il nome della birra, la data di imbottigliamento e un'altra riga dove magari scrivere il nome del produttore.
Pur essendo semplice, con la possibilità di cambiare i colori e modificare le dimensioni dell'immagine, da la possibilità di avere un buon numero di etichette.
Il problema più grande quando si inserisce immagini, è sempre il fatto che non si sa se sono libere o no, e de una vera propria giungla, ma io penso che visto che non c'era alcun scopo di lucro, ma semplicemente di inserire una parte dell'immagine per una ventina di bottiglie, da bere in famiglia non penso che sia problemi ad inserirle.

Comunque le immagini inserite su queste etichette, sono in alcuni casi fornite da amici, mentre una parte sono state recuperate su internet, principalmente tramite ricerca libera con il motore Google. Dunque, proprio perché trovate liberamente su pagine web, sono state giudicate di pubblico dominio. In ogni caso si precisa che se qualcuno, potendo vantare diritti su immagini qui pubblicate, e avesse qualcosa in contrario, può scrivermi un commento per chiedere la rimozione delle stesse, rimozione che nel caso verrà immediatamente effettuata.

Inoltre per chi volesse utilizzare queste etichette per se, sappia che non mi ritegno responsabili per eventuali utilizzi, e che chi li utilizza ne è direttamente responsabile.

Una volta create sul web, sono state successivamente modificate con GIMP, un programma di grafica completamente gratuito, che permette la manipolazione di immagini http://www.gimp.org/.

Il programma è abbastanza semplice, anche se per un neofita, potrebbe inizialmente sembrare un pò ostico. E' molto simile al più blasonato e costosissimo Photoshop, anche se con funzioni in meno non sfigura, e si possono creare anche immagini, lo consiglio a tutti. E' possibile trovare su YuoTube una marea di video dimostrativi dove si può seguire passo per passo gli utilizzi nei pennelli e delle metodologie per modificare le immagini, anche con filtri complessi.

L'idea di fare le etichette mi è venuta subito, e ho iniziato a cercare un immagine bella che fosse in sintonia con il nome del Microbirrificio deciso da mio figlio, EAGLOLF, che e la miscelazione dei nomi Eagle e Wolf che sono gli Animali simbolo, preferiti da Andrea. Così ho cercato in rete un immagine dove fossero presenti entrambi gli animali.





Questa è stata la nostra prima etichetta.
La nostra prima birra è stata fatta con il kit Coopers Draught 
La ricetta è stata semplice:
Kit Coopers Draught 1,7 Kg.
Zucchero semolato 1 Kg.
Lievito del kit.
Densità Iniziale 1039
Densità Finale   1002
Gradi Alcolici 5%
Priming 6,5 gr./lt zucchero
22 litri finali





Questa è l'etichetta posteriore come sono indicate i dati principali.
Come potete notare c'è delle incongruenze, perché l'etichetta posteriore è stata fatta in un secondo tempo.






Questa è la piccola etichetta posta sul collo della bottiglia.


Successivamente abbiamo prodotto con un buon ritmo, e abbiamo fatto circa 45 litri di birra al mese, così da creare una buona cantina per il futuro, visto che comunque le birre prodotte non posso essere bevute subito, ma necessitano di un periodo di maturazione, prima in casa per la formazione della anidride carbonica, per "gasatura" naturale, dovuta all'azione dei lieviti che consumano lo zucchero del priming.


Seconda produzione, è notevole paso in avanti. Invece del solito kit con solo zucchero, i primi risultati, dopo aver consultato libri, siti e forum, è stato inserito estratto di malto liofilizzato.

La ricetta:
Kit Australian Pale Ale 1,7 Kg.
Estratto di Malto Amber 1 Kg.
Zucchero semolato 300 gr.
Lievito Safale US-05 11,5 gr.
Densità Iniziale 1042
Densità Finale 1006
Gradi Alcolici 4,8%
Priming 6 gr./lt zucchero
22 litri finali







Questa è l'etichetta posteriore.







Poi è stata la volta della Mexican, ulteriore evoluzione.


Dopo aver sostituito una parte dello zucchero con dell'estratto secco di malto, abbiamo aggiunto del miele, come zucchero fermentabile. Importante e che il miele venga bollito prima di essere utilizzato, per evitare che lieviti selvaggi possano entrare in concorrenza con quelli che devono fare la birra, essendo il miele un alimento "vivo" cioè ricco anche di muffe e funghi, che potrebbe anche creare infezioni.

La ricetta:
Kit Mexican Cerveza 1,7 Kg.
Estratto di Malto light 500 gr.
Zucchero semolato 700 gr.
Miele di Limone 250 gr.
Lievito Safale US-05 11,5 gr.
Densità Iniziale 1048 
Densità Finale 1008
Gradi Alcolici 5,4%
Priming 6,5 gr./lt zucchero
22 litri finali

Modificata anche l'etichetta posteriore, come potete vedere alcuni dati mancavano perchè stata fatta prima dell'imbottigliamento e successivamente inseriti con pennarello bianco.







La quarta cotta, come viene chiamata dagli "addetti ai lavori", è stata fatta semplice visto che l'Amico di mio figlio c'è l'aveva consigliata, per l'ottimo prodotto belga, birre famose nel mondo. 
E' stata fatta così.

Kit Brewferm Galia 1,5 + 1,5 Kg.
Estratto di Malto Light 1 Kg.
Zucchero semolato 300 gr.
Lievito Safbrew T-58 11,5 gr.
Densità Iniziale 1058
Densità Finale  1014
Gradi Alcolici 5,9 %
Priming 6 gr./lt zucchero 
23 litri finali







Nel tentativo di trovare una nuova strada per le etichette è stata nuovamente modificata l'etichetta posteriore, ma il risultato non è stato soddisfacente.



















Così dopo aver provato il kit della Brewferm, abbiamo abbandonato la Coopers, per ritentare qualche birra più corposa, e niente di meglio che utilizzare ancora i kit belga.
Questa volta è toccato ad una birra più scura, la Bock.
Normalmente questa è una birra che viene prodotta con lieviti a bassa fermentazione, ma la nostra scarsa esperienza e l'impossibilità di avere un ambiente con temperature intorno ai 12°C gradi per la fermentazione, ci ha fatto optare, per produrre una bock ad alta fermentazione.
Come potete vedere queste etichette della brewferm, sono ricavate dalla scansione delle copertine dei barattoli (kit) e successivamente modificate con GIMP, inserendo all'interno dell'ovale un immagine diversa da quella della confezione. Qui inserito un cielo stellato con l'aggiunta di tre stelle, un effetto semplice da applicare con GIMP e la scritta sottostante.
In questa prima etichetta appaiono anche i simboli che ci hanno perseguitato, e sono stati fatti molti studi prima di trovare il simbolo finale. Il lupo e l'aquila.


Kit Brewferm Oranje Bock 1,5 + 1,5 Kg.
Estratto di Malto Amber 1 Kg.
Zucchero Candito Scuro 300 gr.
Lievito Safbrew T-58 23 gr.
Densità Iniziale 1060
Densità finale   1012
Gradi Alcolici 6,4 %
Priming 6,5 gr./lt zucchero
21 litri finali





Qua si intravede un formato di etichetta posteriore che rimarrà immutato fino ad oggi, anche se poi è stata notevolmente trasformata, ma per un pò di birre questo formato è stato utilizzato per molte.











Prima di utilizzare nuovamente  i kit della Coopers comprati all'inizio della nostra avventura, abbiamo preferito proseguire con la strada della Brewferm con il kit Triple, una birra forte, con una gradazione medio-alta. Una classica belga.



Kit Brewferm Triple 1,5 +1,5 Kg
Estratto di Malto Amber 1 Kg.
Zucchero Candito Scuro 500 gr.
Lievito Safbrew T-58 23 gr.
Densità Iniziale 1080
Densità Finale   1020
Gradi Alcolici 9,0%
Priming 6,5 gr./lt zucchero
18 litri finali







La struttura dell'etichetta posteriore non è minimamente cambiata, a parte il colore in sintonia con l'etichetta davanti.


















Ritorna anche l'etichetta del collo che 
per un periodo era stata sostituita da 
una semplice scritta.



Siamo dovuti tornare alle vecchie abitudine dei kit Coopers, anche perchè ne avevamo un bel pò, acquistati tutti insieme all'inizio, quando uno ha la 2vista grande". Così ci siamo cimentati con l'ennesimo kit classico il Canadian Coopers.


Qui abbiamo inserito negli ingredienti il miele di castagna, che è un elemento molto caratterizzante, usandone una dose doppia del normale, visto il suo aroma che tende a spegnere tutti gli altri, ma è  questo avevamo deciso.

Kit Coopers Canadian Blonde 1,7 Kg.
Estratto di Malto Light 1 Kg.
Zucchero Candito Chiaro 250 gr.
Miele di Castagna 500 gr.
Lievito Safale US-05 11,5 gr.
Densità Iniziale 1050
Densità Finale  1006
Gradi Alcolici 6%
Priming 6,5 gr./lt zucchero
22 litri finali





Questa è l'etichetta posteriore, come potete vedere inizia a prendere forma la definitiva. Qui con tinta unica e l'inserimento di elementi decorativi.













Etichetta del collo



Dopo tutta una serie di birre di orzo, abbiamo deciso di fare una birra di grano, utilizzando il kit della Brewferm Tarwebier, la classica birra blanche, la nostra preferita di quelle prodotte con i kit. Questa birra è stata una notevole evoluzione nella nostra tecnica, inserendo anche spezie, caratteristica imprescindibile.



Kit Brewferm Tarwebier 1,5 Kg
Estratto di Grano Wheat 500gr.
Miele di Limone 250 gr.
Miele di Arancio 250 gr.
Zucchero Candito Chiaro 500 gr.
Coriandolo 15 gr.
Scorza di Arancia dolce 10 gr.
Lievito Safbrew WB-06 11,5 gr.
Densità Iniziale 1062
Densità Finale 1018
Gradi Alcolici 8%
Priming 10 gr./lt zucchero
14 litri finali
Luppolatura a freddo Citra 23 gr.








  

Etichetta posteriore e collo
Come potete vedere dall'etichetta posteriore, visto la grande quantità di zucchero per il priming, è stato necessario utilizzare una bottiglia più robusta, per evitare esplosioni, una champagnotta da 7 etti, una bella bottiglia fabbricata per spumanti.

Per la successiva abbiamo insistito con i kit belga, e con un'altra classica, la Grand Cru da 8%, anch'essa ricca di ingredienti, con l'inserimento di miele di Tarassaco, la gusto e aroma poco dolce e pungente.




Kit Brewferm Grand Cru 1,5 + 1,5 Kg.
Estratto di Malto Light 1 Kg.
Zucchero di Canna 200gr.
Miele di Tarassaco 500 gr.
Coriandolo 30 gr.
Scorza di Arancia Dolce 15 gr.
Lievito Safbrew T-58 23 gr.
Densità Iniziale 1085
Densità Finale 1020
Gradi alcolici 8,5 %
Priming 10 gr./lt zucchero
17 litri finali
Luppolatura a Freddo Cascade 40 gr. 

















Etichette posteriori e collo. Anche qui utilizzate le champagnotte.




Di seguito, siamo tornati alla Coopers con un kit a bassa fermentazione, European Lager, fatto per le motivazioni che Vi ho detto sopra, ad alta fermentazione. Visti le evoluzione dei kit precedenti, abbiamo deciso di inserire un ingrediente nuovo, i fiori e foglie di Biancospino, che ha donato alla birra un particolare aroma di erba. 





Kit Coopers European Lager 1,7 Kg.
Estratto Light 450 gr.
Brewing Sugar 600 gr.
Miele di Limone 500 gr.
Fiori e Foglie di Biancospino 50 gr.
Lievito Safale S-04 11,5 gr.
Densità Iniziale 1044
Densità Finale 1004
Gradi Alcolici 6  %
Priming 7 gr./lt zucchero
22 Litri finali
Luppolatura a freddo Hallertau Mittelfrush 70 gr.




 









Le due Etichette Posteriore e collo.







Visto che che le birre che ci erano piaciute di più erano stati i kit Australian Pale Ale della Coopers e Tarwebier della Brewferm, ci siamo decisi a rifarli, con poche o nessuna modica. L'etichetta della Australian è stat rifatta mentre quella della Tarwebier no.


 Questa è stata l'esperimento di quella della Coopers Australian con il tentativo di fare un etichetta unica davanti e dietro, ma l'applicazione sulla bottiglia non è stata semplice, per il fatto che nonostante fosse una, ci si metteva più tempo che metterne due, visto che bisognava stare attenti che i due lati fossero alla stessa altezza.
Per gli ingredienti sono state aggiunti alcuni estratti e l'utilizzo di zuccheri canditi.

Kit Coopers Australian Pale Ale 1,7 Kg.
Estratto di Malto Amber 1 Kg.
Estratto di Malto Light 300 gr.
Zucchero Candito Chiaro 250 gr.
Zucchero Candito Scuro 200 gr.
Lievito Safale US-05 11,5 gr.
Desnità Iniziale 1044
Densità Finale 1004
Grado alcolici 6,2 %
Priming 6 gr./lt zucchero
22 litri Finali
Luppolatura a Freddo Nelson Sauvin 44 gr. in pellets








Tentativo l'inserimento di un etichetta nuova per il collo subito poi abbandonata.






Per la Tarwebier le etichette non sono state modificate. Negli ingredienti è stata sono raddoppiata la quantità di coriandolo portandola da 15 gr. a 30 gr. e la Scorza di Arancia Dolce da 10 gr. a 20gr. e la luppolatura a freddo (DH) il Citra è stato portato da 23 gr. a 36 gr.
Dopo tanti kit Coopers e Brewferm, ci siamo decisi a fare un kit Muntons, in particolare il kit per fare un Imperial Stout, Muntons Gold Imperial Stout 3.0Kg, kit che non necessita l'aggiunta di niente.




Kit Muntons GoldImperial Stout 3.0 Kg.
Lievito Safale S-04 23 gr.
Densità Iniziale 1042
Densità Finale 1012
Gradi Alcolici 4%
Priming 5 gr./lt zucchero
22 Litri Finali













Etichetta posteriore elaborata per una birra scura davvero buona.










Tentativo anche di creare un nuovo stile dell'etichetta da porre sul collo della bottiglia.


Dopo tanti Kit, complici anche una marea di sacchetti mezzi vuoti e pacchi di luppoli aperti, abbiamo deciso di fare una birra senza kit, ma di soli Estratti, con un tisanone di luppoli iniziali.


Fermetabili
Estratto di Malto Dark 1Kg.
Estratto di Malto Amber 1Kg.
Estratto LME Amber 1,5 Kg. 
Zucchero Candito Chiaro 500 gr.
Zucchero Candito Scuro 500 gr.
Luppoli
Cascade 12,5gr. 45 min.
Citra 10gr. 45 min.
Mittlefrueh 15gr. 45 min.
Cascade 12.5gr. 15 min.
Citra 10gr. 15 min.
Mittlefrueh 15 gr.
Cascade 12,5gr. 5 min.
Citra 10gr. 5 min.
Mittlefrueh 15gr. 5 min.

Lievito Safale US-05 23 gr.
Densità Iniziale 1070     

Densità Finale 1006
Gradi Alcolici 8,6%
Priming 5 gr./lt zucchero
22 Litri Finali
Luppolatura a Freddo
Cascade 12,5gr.
Citra 10gr.
Mittlefrueh 15gr. 


Etichetta posteriore che ricalca quella della Stout.









Modificata anche l'etichetta del collo e piano piano prende l'idea finale utilizzata oggi.




Qui maturiamo la decisione di passare a fare la birra con il metodo All Grain BIAB, complice un incontro dove abbiamo potuto vedere una cotta eseguita con il metodo australiano. Qui le cose si fanno serie.
Purtroppo, non abbiamo potuto iniziare subito perchè complice il caldo estivo che impedisce di produrre birra, almeno che si abbia a disposizione una cella climatica dove tenere i fermentatori a temperatura controllata, e la presenz ancora di un paio di kit, superstiti di vecchie acquisti.
Nell'estate cominciamo ad acquistare le attrezzature di base per poi produrre in BIAB. L'investimento non è eccessivamente oneroso come con il metodo All Grain Classico, ma comunque prevedere l'acquisto di pentola e mulino pompa etc.. ne parleremo in un post a parte dedicato all'attrezzatura necessaria.
Così in Settembre ripartiamo con i due kit rimasti.
Il primo è un kit della Muntons Smuggler Special Ale da 3,6 Kg. anche questo già pronto, ma abbiamo voluto inserire qualcosa di nostro, anche la produzione non è stato il semplice riscaldamento delle latte, ma la infusione di luppolo inglese per creare una birra amara, ma con le caratteristiche classiche del miele di castagna, una birra che stiamo assaggiando in questi giorni, una birra diversa che comunque necessità ancora di maturazione.




Kit Miuntons Smuggler Special Ale 3,6Kg.
Estratto di Malto Light 200 gr.
Brewing Sugar 200 gr.
Miele di Castagna 500 gr.

Luppoli
Fuggle 10 gr. 10 min.
Lievito Safale US-05 23 gr.
Densità Iniziale 1062
Densità Finale 1012
Gradi Alcolici 6,7%
Priming 5,5 gr./lt zucchero
22 Litri finali
Luppolatura a Freddo Fuggle 40 gr.









Si continua con l'etichetta posteriore classica oramai.











Rimasti uguale a parte il colore l'etichetta del collo della bottiglia.






L'ultimo Kit preparato all'inizio di Ottobre, "The Last Kit", è un kit della Bremaker, ancora una birra inglese, una delle nostre preferite le Inidan Pale Ale,
classica birra inglese, creata per sopportare i viaggi nella lontana India.
Gli ingredienti non sono consoni allo stile ma questa è la birra dei rimasugli, che finiscono tutti o quasi qui dentro.
La procedura di creazione ha ricalcato quella della bitter precedente, non consona con i metodi del kit, ma ormai troppo grande il desiderio di BIAB.


Kit Bremaker IPA 1,8 Kg.
Estratto di Malto Amber 500gr.
Estratto di Malto Light 500 gr.
Zucchero Candito Chiaro 500 gr.
Brewing Sugar 250 gr.

Luppoli
E.K. Golding 16 gr. 15 min.
Lievito Safbrew T-58 11,5 gr.
Densità Iniziale 1052
Densità Finale 1006
Gradi Alcolici 6,2 %
Priming 5,5 gr./Lt zucchero
22 litri finali
Luppolatura  a freddo Fuggle 40 gr.


E qui inizia la nostra avventura nel mondo del homebrewing con il metodo tutto grani Brew In A Bag, con ben 4 cotte all'attivo.
La prima è stata una ricetta semplice è classica, anche se a noi fare le cose semplici non ci piace e ci abbiamo messo un pò del nostro.
Questa è l'etichetta della nostra prima birra in BIAB. Un mosaico di immagini, poi modificate, ritagliate ed inserite in più livelli per creare quello che vedete. Certo non ha nulla a che vedere con quelle precedenti, qui c'è uno studio e una pianificazione accurata, dei particolari, ogni parte è studiata e posizionata come dallo studio eseguito.
Potete Vedere in alto l'apparizione del nuovo logo definitivo e qui nasce tutto un programma nuovo di etichette e prende forma, finalmente, il simbolo definitivo, il corpo di un lupo sormontato dal busto di un Aquila.
Questa è Kashmir!!




Kashmir English IPA ALL Grain BIAB


Minuti ammostamento : 90

Litri in pentola : 33

Litri in fermentatore : 18

Efficienza : 55 %

OG : 1074

ABV : 7.3 %

IBU : 66.5
EBC : 25


Fermentabili
Pale 7000 gr 88 %
Crystal 150L 600 gr 8 %
Barley, Flaked 400 gr 5 %
Totale    8000 gr

Luppoli
Target 30 gr 60 min
Fuggle  25 gr 30 min
Goldings, East Kent 25 gr 30 min
Irish Moss 10 gr 15 min
Fuggle 20 gr 15 min
Goldings, East Kent 25 gr 15 min
Goldings, East Kent 25 gr 5 min
Fuggle 13 gr 0 min
Goldings, East Kent 12 gr 0 mi
Totale       185 gr
Lievito
Safale S-04 English Ale 23 gr.
Ammostamento
Betamilasi 64°C 75 Minuti
Mash Out 78°C 15 Minuti

L'etichetta posteriore ha mantenuto le stesse dimensioni delle precedenti anche le caratteristiche di colore unico e elementi decorativi come le precedenti.



Prende forma anche la forma definitiva dell'etichetta del collo della bottiglia.




Dopo la IPA classica abbiamo deciso di mantenerci sullo stesso stile ma questa volta abbiamo utilizzato luppoli Americani ed è diventata un American IPA Quanah. Nome preso dall'ultimo Capo Indiano Comanche

Quanah American IPA All Grain BIAB

Minuti ammostamento : 90
Litri in pentola : 39
Litri in fermentatore : 25
Efficienza : 71 %
OG : 1060
ABV : 6.0 %
IBU : 52.2
EBC : 12

Fermentabili
Pale Ale 6000 gr 86 %
CaraPils 400 gr 6 %
Fiocchi di Orzo 300 gr 4 %
Crystal 150L 300 gr 4 %
Totale 7000 gr

Luppoli
Centennial 20 gr 60 min

Amarillo Gold 20 gr 30 min
Cascade 20 gr 30 min 
Irish Moss 10 gr 15 min
Cascade 20 gr 15 min 
Amarillo Gold 20 gr 15 min
Amarillo Gold 10 gr 10 min
Cascade 10 gr 10 min 
Amarillo Gold 5 gr 5 min
Cascade 5 gr 5 min
Cascade 25 gr 0 min
Citra 50 gr DH
Totale 215 gr 60 min

Lieviti
2 SafAle American Ale US - 05

Ammostamento
Proteasi 53°C  5 min 
Betamilasi 66°C 70 min. 

Alfamilasi 70°C 20 min.
Mash out 0 min 78°C


Questa è l'etichetta definitiva del collo della bottiglia.

Dopo la American IPA abbiamo deciso di buttarci su la Stout, nera come la notte, ricca di schiuma nocciola e quei gusti unici di liquirizia e caffè con un leggero retrogusto di cioccolato, una favola, Morrigan la fata nelle fredde notti inglesi.


Eaglolf Stout ALL Grain BIAB


Minuti ammostamento : 90
Litri in pentola : 39
Litri in fermentatore : 25
Efficienza : 74 %
OG : 1056
ABV : 5.6 %
IBU : 40.3
EBC : 59

Fermentabili
Maris Otter 5200 gr 80 %
Crystal 105L 550 gr 8 %
Roasted 250 gr 4 %
Fiocchi di Avena 200 gr 3 %
Chocolate 200 gr 3 %
Black Malt 100 gr 2 %
Totale 6500 gr

Luppoli
Target 39 gr 60 min
Fuggle 20 gr 60 min
Totale 52 gr 60 min
Lievito
SafAle English Ale S-04 23 gr

Mash Protesi 50°C 10 min.
Mash Betamilasi 64°C 20min.
Mash Alfamilasi 70°C 60 min.
Mash Out 78°C 0 min.





L'ultima fatta è un Australian Pale Ale, con un ricco gusto biscottato, classico dello stile, Uluru montagna sacra agli aborigeni. Qui siamo tornati all'etichetta ovale completamente creata con GIMP, senza l'utilizzo di software di rete, non è stata un etichetta semplice, anche lo studio è stato lungo è complicato.

Uluru American Pale AleALL Grain BIAB
Minuti ammostamento :70
Litri in pentola :39
Litri in fermentatore :26
Efficienza :74 %
OG :1056
ABV :5.6 %
IBU :40.5
EBC : 11


Fermentabili
Maris Otter 3000 gr 46 %
Pils 2500 gr 38 %
Biscuit 500 gr 8 %
Barley, Flaked 300 gr 5 %
Crystal 150L 200 gr 3 %
Totale 6500 gr

Luppoli
Galaxy 10 gr 60 min

Nelson Sauvin 10 gr 30 min
Pacifica 10 gr 30 min
Nelson Sauvin 10 gr 15 min
Pacifica 10 gr 15 min
Nelson Sauvin 10 gr 10 min
Pacifica 10 gr 10 min
Pacifica 10 gr 5 min
Nelson Sauvin 10 gr 5 min
Nelson Sauvin 25 gr 0 min
Pacifica 25 gr 0 min


Galaxy 50 gr DH


Totale 190 gr60


Lieviti
SafAle US 05 American Ale 23gr.
Mash Protesi 50°C 10 min.
Mash Betamilasi 66°C 35min.
Mash Alfamilasi 70°C 25 min.
Mash Out 78°C 0 min.


Queste sono le etichette fino ad ora prodotte, ma sono in bozza, per le prossime due birre di grano, le etichette di MÜHLE, la prossima in programma Martedì 24 Dicembre, una weizen fatta con grano maltato e ROSAURA birra di grano non maltato ricca di spezie, una Blanche Belga, una birra di un grado di difficoltà maggiore.

Queste etichette, in particolare questa affianco, denota una nuova forma per uno studio lungo è faticoso, che è stato semplificato in corsa, inserendo una foto fatta in Sicilia, da Andrea, al mulino nelle saline di trapani, diventato museo.

E' stato inserita la scritta Micro Birrificio Eaglolf Pallare , invece di Birra Eaglolf.

Trattandosi di bozza non è ancora definitiva, e potrebbe cambiare ancora.


Questa invece era stata fatta prima, ma la difficoltà di reperire grano non maltato, a posticipato la produzione. Ora che abbiamo a disposizione il grano, abbiamo deciso di fare

prima la weizen, birra di grano, ma 
relativamente più semplice da fare. 


L'avventura delle etichette termina qui, 
successivamente saranno inserite man mano 
verranno prodotte le birre anche le etichette.
Alla prossima.




domenica 8 dicembre 2013

E Siamo a Quattro


Dopo la prima una classica IPA, la seconda una American IPA e la terza scura Stout, siamo arrivati alla quarta una APA ricchissima di luppoli Australiani e Neozelandesi.

La ricetta iniziale come al solito è stata modificato in corso d'opera:

Uluru Australian Pale Ale ALL Grain BIAB


Minuti ammostamento :70
Litri in pentola :39
Litri in fermentatore :25
Efficenza :70 %
OG :1055
ABV :5.5 %
IBU :42.5
EBC : 14

Fermentabili
Maris Otter           3000 gr 46 %
Pils                      2500 gr 38 %
Biscuit                   400 gr 6 %
Barley, Flaked        300 gr 5 %
Crystal 150L          300 gr 5 %
Totale                 6500 gr

Luppoli
Galaxy               10 gr 60 min
Nelson Sauvin    10 gr 30 min
Pacifica              10 gr 30 min
Pacifica              10 gr 15 min
Nelson Sauvin    10 gr 15 min
Nelson Sauvin    10 gr 10 min
Pacifica              10 gr 10 min
Nelson Sauvin    10 gr 5 min
Pacifica              10 gr 5 min
Pacifica              25 gr 0 min
Nelson Sauvin    25 gr 0 min
Totale              150 gr 

Lieviti
2 SafAle US 05


Protein Rest 50°C 10 min.
Betamilasi 64°C 25 min.
Alfamilasi 70°C 35 min.
Mash Out 78°C 0 min.

Anche questa volta gli appassionati di foto romanzi, rimarranno delusi, visto l'unica foto nel momento di maggiore relax, la fine.
L'importante è stato aver preparato il materiale alla sera, la mattina è più facile iniziare.
Una premessa, sarà importante creare un planning dove scrivere bene in chiaro tutte le operazioni da compiere, perchè siamo ancora un pò sbandati, e un aiuto scritto da seguire ci può servire in quei momenti di appannamento.
Abbiamo avuto qualche problema all'inizio e successivamente con, prima la pompa che ha deciso di non funzionare e poi con il termometro che non voleva stare in posizione.
All'inizio tutto bene Andrea ha versato i soliti, ormai, 39 litri nella pentola, con padronanza, in un attimo. Poi abbiamo cominciato a mettere il fondo e la bag, tutto bene.
Ora di accendere la pompa, dopo aver collegato il tubo al rubinetto, e aver legato il termometro al tubo di uscita della pompa, la pompa non va.
"E aperto il rubinetto?" " Si ma non va" dico io "cavolo eppure lo pulita bene l'ultima volta" dico ancora. Andrea si accorge che la pompa non va perchè non gli arriva corrente. Il trasformatore è acceso, ma i fili sono scollegati.
Un lavoro importante da fare è creare un sistema definitivo per collegare la pompa, avere i fili attaccati con il nastro non è da noi.
Finito di ricollegarli tutto bene la pompa parte e insieme a lei anche l'acqua che comincia a girare. Spremo un paio di limoni e li butto dentro, per abbassare un pò il pH che come al solito alla fonte è di 7,7, la temperatura iniziale era 7 °C.
Siamo un pò in ritardo, la pompa ci ha rubato un pò di tempo e siamo indietro con la macinatura, dei grani.
Andrea pesa i grani e io mi attacco al mulino e cominciamo a macinare, intanto la temperatura sale.
Finiamo di macinare i 3 Kg. di Maris Otter e i 2,5 Kg di Pils con i 500 gr. di Biscuit e i 200 gr. di Crystal 150L, poco prima di raggiungere i 50 gradi, giusto il tempo di vuotarli e spegnere, i 300 gr. di fiocchi li mettiamo dopo in betamilasi a 64°C.
Io mescolo e la temperatura rimane costante, questa volta non ci facciamo fregare, siamo a 50°C e non si muove di un grado, per dieci minuti mescolo a 50°C anche la pompa gira.
C'è molta schiuma e il mosto è molto torbido, sembra lattiginoso. 
Dopo di 10 minuti di Protein rest riaccendiamo e misuriamo il pH 5,7 e già discreto anche se l'ottimo dovrebbe essere 5,3.
3 cc. di acido lattico.
Il pHmetro non funziona bene, stranamente, anche questa volta non da un valore fisso ma scende ogni secondo sembra un counter, non è normale per uno strumento di precisione, cmq negli strumenti, se si vuole qualcosa di sicuro bisogna spendere qualcosa in più, ne parleremo successivamente.
In 11 minuti siamo a 64°C, e qui comincia il problema del termometro, ci accorgiamo che il termometro si è slegato dal tubo della pompa e non riusciamo a sistemarlo, siamo nervosi.
Perdiamo un pò di tempo, e rischiamo di uscire fuori dai parametri della temperatura di betamilasi. Infatti quando riusciamo a sistemare il termometro, ci accorgiamo che la temperatura reale è 68°C, siamo decisamente fuori dai parametri che ci eravamo prefissati.
Non ci perdiamo d'amino e allunghiamo a 35 minuti il primo step e decidiamo di accorciare il secondo a 25 minuti, in tutto questo casino riusciamo anche a misurare il pH che è 5,5.
Dobbiamo migliorare il posizionamento del tubo di uscita della pompa e del termometro. Nonostante tutto riusciamo a tenere costante la temperatura intorno ai 66°C.
Passati i 35 minuti a 66°C accendiamo e in sei minuti arriviamo a 70°C.
Ci siamo chiesti, ma i minuti che passano tra un passaggio e l'altro, possono rientrare negli step? I 6 minuti che sono passati tra i 66°C e i 70°C a che processo fanno parte? A betamilasi o alfamilasi? Secondo le temperature, possono quindi rientrare nei processi, se gli betamilasi lasciano il passo a 68°C il tempo che è passato da 68°C a 70°C fanno già parte dell'alfamilasi, si può ridurre il tempo dello step togliendo dal tempo deciso il tempo necessario per salire a 70°C, la prossima cotta valuteremo anche questo.
Dopo i 25 minuti, finito lo step a 70°C decisamente molto più costanti degli altri, per questa tecnica di tenere sempre il fornellone sempre acceso e modulare l'intensità della fiamma, certo che questo comportata un continuo controllo della temperatura e della fiamma.
Test dello iodio OK alziamo la fiamma verso i 78°C.
Qui abbiamo notato che abbiamo perso troppo tempo nel tirare su la bag e strizzarla e abbiamo perso 17 minuti per concludere l'operazioni e la temperatura del mosto è scesa molto fino a 63°C, questo non va bene, la prossima cotta, una volta tirata su la bag dobbiamo riaccendere subito e non far scendere così tanto la temperatura.
Alla fine dell'operazioni, misuriamo i litri che sono 36 e la densità perboil 1,042. La densità risulta un pò bassa, secondo me, forse il protein rest doveva essere allungato di altri 5 minuti, non c'è stata un estrazione sufficiente, bisogna anche dire che c'è stato un pò di casino dovuto ai problemi del termometro, da evitare assolutamente al prossima volta.
Ci sono voluti 23 minuti per arrivare in bollitura.
In questi minuti in superficie, si è formata una crema densa dovuta alle proteine in eccesso, che è stata asportata meccanicamente con un colino.
Nel frattempo arriva la moglie con la polenta e funghi, sarà il nostro pranzo durante la fase di bollitura dei luppoli, che ci permette, in tranquillità di fare un abbuffata, tutto innaffiato da una buonissima birra fresca, una lager fatta ad alta fermentazione, diventata una golden ale con il kit della coopers con una modifica importante, l'aggiunta di biancospino in fiori e foglie che ha dato un sapore amaro particolare. Peccato l'eccessiva carbonazione, che la fa sembrare una spuma, ma la polenta e funghi è divina!
Le gittate sono moltissime e i luppoli selezionati sono tutti provenienti dall'Oceania, Australia e Nuova Zelanda.
Nella prima gittata dell'amaro abbiamo utilizzato 10 grammi di Galaxy veramente favoloso, è pungente l'aroma che sprigiona, poi dopo 30 minuti le successive gettate di 10 grammi di Nelson Sauvin e Pacifica ai 30 minuti, 15 minuti, 10 minuti 5 minuti e infine una mega gettata di 25 grammi per ciascuno a 0 minuti.
Intanto effettuiamo la reidratazione delle due buste di Safale US-05 come sempre, con acqua a 25°C e un pizzico di zucchero nei due bicchieri, mescolata energica per scioglierlo e per incamerare ossigeno.
Il raffreddamento è quasi immediato, la temperatura dell'acqua del rubinetto e intorno ai 3°C e in 10 minuti, la serpentina fa il suo lavoro e con Andrea che agitandola raffredda velocemente il mosto.
Estraiamo la serpentina ed effettuiamo il mulinello, sia per concentrare le farine al centro, ma anche per effettuare un ossigenazione per la iniziale moltiplicazione del lievito.
Purtroppo l'ambiente, nonostante l'accensione della stufa, non fa caldo per i nostri amici che "faranno la birra", infatti dopo 20 minuti non appare ancora la classica schiuma dell'avvenuta attivazione.
La temperatura del mosto è intorno ai 20°C e decidiamo di aprire il rubinetto per versare il mosto nel fermentatore, caduta a gravità che crea un gran schiuma.





 





Alla fine abbiamo 26 litri di mosto, ancora una energica mescolata e decidiamo, nonostante l'assenza di schiuma di inoculare il lievito, la "schiuma" la farà nel fermentatore.






Un bel primo piano del colore di questa meraviglia, leggermente ambrata.

Come al solito, visto che non siamo riusciti ad attivare la cella climatica, siamo costretti a fare il trasporto del fermentatore in casa, con la paura che si rompano le maniglie durante il breve tratto, sarebbe un disastro, mai pulito il mosto in terra????



Ora il fermentatore è li tranquillo con il livello nel gorgogliatore che prelude nella notte, ai primi vagiti, la temperatura è di 21°C.
Retiffico in corso d'opera, sta emettendo i suoi primi vagiti!!!

Il rammarico più grosso è che nel trambusto dell'intensa giornata, ci siamo dimenticati di assaggiare il mosto, e non abbiamo idea di una prima impressione della cotta, non vediamo l'ora del travaso per sentire come è venuta.

Alla fine è venuta così:

Uluru Australian Pale Ale ALL Grain BIAB



Minuti ammostamento :70
Litri in pentola :39
Litri in fermentatore :26
Efficenza :74 %
OG :1056
ABV :5.6 %
IBU :40.5
EBC : 11

Fermentabili
Maris Otter       3000 gr 46 %
Pils                   2500 gr 38 %
Biscuit                500 gr 8 %
Barley, Flaked     300 gr 5 %
Crystal 150L       200 gr 3 %
Totale              6500 gr

Luppoli
Galaxy             10 gr 60 min
Pacifica            10 gr 30 min
Nelson Sauvin  10 gr 30 min
Pacifica            10 gr 15 min
Nelson Sauvin  10 gr 15 min
Pacifica            10 gr 10 min
Nelson Sauvin  10 gr 10 min
Pacifica            10 gr 5 min
Nelson Sauvin  10 gr 5 min
Pacifica            25 gr 0 min
Nelson Sauvin  25 gr 0 min
Totale            150 gr


Lieviti

2 SafAle US 05

Protein Rest 50°C 10 min.
Betamilasi 66°C 35 min.
Alfamilasi 70°C 25 min.

Mash Out 78°C 0 min.

Dovevamo fare una weizen e invece, alla fine abbiamo cambiato rotta, e abbiamo preferito questa meraviglia ricchissima di luppolo.
Adesso non Vi prometto il tipo che faremo, ma che ci sentiamo presto.
Una chicca per gli amanti delle etichette.




martedì 3 dicembre 2013

Imbottigliamento & Etichettatura IPA


Finalmente, dopo circa un mese dall'imbottigliamento, abbiamo etichettato le prime bottiglie di birra fatta con il metodo All Grain BIAB.
Di seguito abbiamo raccolto qualche foto della fase di imbottigliamento che si svolge, come la maggior parte delle lavorazioni della birra, con assoluto rispetto dell'igiene e della sanificazione di tutto ciò che va a contatto con la birra.
L'attività principale, dopo naturalmente, la sanificazione del fermentatore utilizzato per l'aggiunta dello zucchero per il priming dove viene travasato il mosto prima dell'imbottigliamento, che in questo caso, trattandosi di Indian Pale Ale prevede da 2,5 a 4,5 gr. di zucchero per litro di birra, noi abbiamo aggiunto 5 gr/lt, preferendo un birra più frizzante.

Lo zucchero viene versato dentro un pentolino con acqua in ebollizione e sciolto completamente. L'acqua viene fatta bollire per essere sicuri che sia sterile.
La soluzione così ottenuta, viene raffreddata e portata a temperatura del fermentatore, poi vuotata all'interno e si mescola delicatamente senza ossigenare. Bisogna ricordarsi, durante l'imbottigliamento di mescolare delicatamente ogni 5 - 6 bottiglie, perchè lo zucchero tende a stratificarsi e potrebbe succedere di avere bottiglie con più zucchero e altre meno.
Risulta, a mio parere, il metodo migliore.
Molti utilizzano anche il metodo di zuccherare bottiglia per bottiglia, prima di versarci la birra. Esistono misurini con dosi esatte, poi una volta versato e chiusa la bottiglia, viene agitata per scioglierlo.

Il priming, o carbonazione, serve per "gassare" naturalmente la birra, senza aggiunta di anidride carbonica, e viene ottenuta aggiungendo alla birra degli zuccheri fermentabili prima dell'imbottigliamento. Gli zuccheri possono essere ad esempio i classici zuccheri da cucina, o miele o anche estratto di malto secco, naturalmente la quantità di zucchero fementabile cambia, quello di riferimento e lo zucchero da cucina che vale 1, il miele vale 0,58, quindi fate le giuste proporzioni, di seguito una tabella comparativa:

brewing sugar destrosio
  
0,95
fruttosio

0,91
lattosio

0,08
malto chocolate

0,22
malto cristal

0,42
malto liquido

0,63
malto roasted

0,09
malto secco

0,77
miele

0,58
sciroppo d'acero

0,53
zucchero bianco

1,00
zucchero caramelizzato

0,42
zucchero di canna

0,77
zucchero grezzo

0,77


Come Vi dicevo la fase più importante dell'imbottigliamento è la preparazione e sanificazione delle bottiglie.
Le bottiglie normalmente vengono lavate bene con acqua calda e lasciate 24 ore con una soluzione di acqua e candeggina.
Poi vengono risciacquate e si può utilizzare la lavastoviglie, naturalmente senza detersivo, e si fa fare un ciclo per la sterilizzazione.
Poi vengono lasciate raffreddare e successivamente si lavano con una soluzione di 4 cucchiaini di bisolfito e acqua fredda. 
Vendono uno strumento manuale, sterilizzatore per bottiglie, che premendo sull'ugello a molla, un getto viene diretto all'interno della bottiglia lavandola completamente.



Sopra si vedere lo sterilizzatore con Andrea in procinto di versarci dentro la soluzione di bisolfito.
Qui di fianco, la bottiglia viene infilata e premendo viene lavata completamente all'interno.
Poi le bottiglie vengono messe a scolare, ma non risciacquate, e poi si procede all'imbottigliamento.
















Noi utilizziamo il tappatore a colonna con tappi corona personalizzati.
Una volta imbottigliate le bottiglie vanno tenute, almeno per una quindicina di giorni, a temperatura uguale a quella del fermentatore, per far ripartire la fermentazione in bottiglia.

Poi comincia il lavoro di etichettatura.
Inizialmente si cerca un nome da dare e poi si cerca un idea per fare un etichetta.



Questa è l'etichetta che ne è scaturita.
La birra veniva prodotta per “sopravvivere” all’estenuante viaggio dall’Inghilterra alle colonie inglesi in India. 
Così abbiamo pensato di inserire alcune immagini dell'India e naturalmente anche per il nome abbiamo scelto una regione dell'india.
Il Software utilizzato per creare quest'etichetta è GIMP, un software grafico gratuito, utilizzato per il fotoritocco ma non solo.
Lo potete trovare a questo indirizzo http://www.gimp.org/ è molto semplice, ma per essere utilizzato al meglio prevede un pò di pratica. Può essere utile visionare i molti video che ci sono in rete, per esempio su youtube.
Con lo stesso soft è stata creata anche l'etichetta posteriore e l'etichetta collare.






Ecco alla fine della giornata il risultato.





Prima dello spostamento in cantina ad una temperatura inferiore per la maturazione che durerà almeno 4-5 mesi, abbiamo azzardato l'assaggio di una bottiglia a circa un mese dall'imbottigliamento.
Sapevamo che in questo momento sarebbe stato un azzardo, la birra risulterà un pò "acerba", ma non resistevamo dall'assaggiare il nostro primo prodotto in All Grain.
Siamo rimasti stupiti di quanto sia già buona, si sente abbastanza la ricca luppolatura che comporta una birra amara, ma notevole l'aroma terroso e erbaceo classico dei luppoli inglesi.
Il sapore del malto, visto che oltre al classico Pale, sono stati utilizzati in stile, malti caramellati come il Crystal, risulta biscottato e caramellato.
Alla fine comunque è una birra secca, molto secca, dovuta al fatto che lo step in betamilasi ha creato moltissimo maltosio, zucchero estremamente fermentabile, diventando una birra con un tasso alcolico importante.




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Nelle nuvole di Venere

Non ricordo esattamente quando, ma direi mesi chissà anni che sono qui davanti a questa pagina bianca per enunciare grandi birre e magari pu...