mercoledì 27 maggio 2015

Guida veloce e pratica per la preparazione di birra con i Kit


Un piacevole ritorno, Joseph Pulga.  

Jose inizia con noi una collaborazione attiva sul blog, con una serie di guide, alcuni veloci e pratiche altre più dettagliate, tutto all'insegna della Sua esperienza sul campo, da condividere.
Iniziamo con una guida veloce e pratica per la preparazione della birra coi Kit.


Certamente non sono la persona più adatta per competenze teoriche e pazienza, non voglio sostituirmi a tanti decaloghi o libri ben fatti e di facile lettura ma voglio portare direttamente ai tuoi tanti lettori la mia esperienza personale.
Per preparare correttamente la birra coi kit possono essere acquistati già i kit completi coi fermentatori ma a mio parere hanno alcune attrezzature poco pratiche.
Io ho ottimizzato la mia attrezzatura in questo modo: 
- Pentola da almeno 10lt (sarebbe meglio averla molto più capiente diciamo 30lt) 
- 2 fermentatori da lt 28 con rubinetti e guarnizioni (due facilitano notevolmente l’operazione di travaso) 

- 1 coperchio con gorgogliatore 
- 2 Termometri adesivi a cristalli liquidi 
- Densimetro 
- Cilindro da test 
- Mestolo 
- Bilancia di precisione al decimo di grammo (per priming e o aggiunte di vario tipo) 
- Prodotto sterilizzante / detergente (il più economico e valido è il Decs, stesse proprietà dell’amuchina, metà prezzo) 
- 1,5 mt di tubo Crystal 
- Riempitrice manuale di bottiglie a 2 o 3 becchi (velocizza enormemente l’imbottigliamento) 
- Tappatrice rigorosamente a colonna (più robusta e pratica) 
- Tappi 
- Bottiglie 

Seguo pochissime regole: 
- Pulizia 
- Ordine 
- Temperature 
- Pazienza 
- Stravolgere con cognizione di causa 
Non pensare, neanche lontanamente, di aggiungere frutta di qualsiasi tipo 


Aiuti:  Il mio foglio Calcolo degli zuccheri 
https://www.dropbox.com/s/436804h1lk4lchi/Calcolo%20degli%20zuccheri%20versione%202.4.xls?dl=0

Prevalentemente acquisto i Kit su Beer&Wine, Birramia, Mr-Malt, Pinta. Fare birra coi Kit è un ottimo punto di partenza perché aiutano a conoscere un mondo meraviglioso, vario, vastissimo; permettono di approcciarsi ed affinare un processo che nel tempo dovrà essere ottimizzato ed articolato nel caso si decidesse di passare all’E+G o All-Grain; fanno prendere coscienza degli stili base e delle differenze che il nome birra ha nel suo DNA.
E’ altresì vero che bisogna avere la consapevolezza di produrre un qualcosa che si può chiamare birra ma che non si può minimamente avvicinare ai prodotti di eccelsa qualità brassicola (non possiamo pretendere di avere una Punk Ipa Brewdog o una Zona Cesarini di Toccalmatto coi Kit), per cui scordiamoci cloni e cagate varie coi Kit.
Altro limite dei kit è il tenore alcolico, solitamente i kit sono tutti standardizzati per ottenere gradazioni alcoliche abbastanza basse, anche perché sono sicuramente più facili da realizzare e gestire.
I kit sono fondamentalmente di due tipologie: 
monolatta da 1,5 / 1,7 /1,8 Kg da implementare con 1Kg o poco più di zucchero o in percentuale superiore con altri fermentabili (estratto secco, liquido, miele, caramello, ecc. ecc.) 
Confezioni da 3 / 3,5 / 4,0 Kg in cui solitamente non si aggiungono fermentabili 
Il kit contiene già un lievito sotto il coperchio, questo è un lievito generico e poco performante (per iniziare va benissimo), in seguito si può sostituire il lievito da kit con lieviti specifici e si dividono in 3 categorie: quelli con suffisso lager lavorano a temperature sotto i 18°; quelli con suffisso ale; quelli con suffisso brew sono specifici per birre di frumento come weiss o wheat o weizen o blanche.

PREPARAZIONE MOSTO
2 giorni prima preparo del ghiaccio nei contenitori da gelato con acqua di bottiglia, no assolutamente nelle bottiglie...poi si capirà perché 
30 minuti prima di preparare il mosto pulisco e sanifico tutto ciò che serve: utilizzerò solo un fermentatore nel quale metto una dose di sterilizzante. Nella soluzione immergo anche il mestolo lungo. 
Tolgo il lievito dal tappo del barattolo di malto amaricato 
Pentola 1: acqua di rubinetto bollente con dentro il barattolo di malto amaricato ed il barattolo eventuale di miele, questo serve per diminuire la viscosità del prodotto. 
Pentola 2: 6lt di acqua in bottiglia e porto a bollore; 
Spengo la fiamma; 
Tolgo la soluzione sanificante dal fermentatore e risciacquo bene con acqua fredda; 
Verso l’acqua a circa 90°C nel fermentatore; 
Rompo la bustina del lievito, la verso in un contenitore capiente, la idrato con acqua a 25-26° e copro con pellicola per alimenti 
Estraggo le lattine dalla pentola 1 e le apro; nel caso uso il malto secco lo verso come se dovessi fare la polenta nella fermentatore con l'acqua calda, pochissimo per volta mescolando molto bene, fino a quando tutto il composto e i grumi si saranno sciolti. 
A questo punto apro i barattoli di fermentabili e li metto nel fermentatore; 
Mescoli tutto molto bene col mestolo lungo 

Raccolgo ciò che rimane nel fondo del barattolo di amaricato versandoci un pò del mosto che sto preparando; 
Butto tranquillamente l'acqua della pentola 1. 
Faccio scivolare i ghiacci preparati i gg precedenti, in questo caso la forma del contenitore mi aiuta ad estrarli senza fatica ed in un'unica operazione aumento il volume del mosto e lo raffreddo; 
Controllo il livello raggiunto; 
aggiungo acqua di bottiglia fino ad ottenere i litri desiderati 23 (nel mio caso 25), meno schiuma in superficie produco meglio è. 
Mescolo delicatamente il mosto in modo tale da incorporare al meglio i due liquidi (mosto iniziale ed acqua); 
Verifico la temperatura del mosto se è tra i 19° ed i 23° 
Riempio il contenitore del densimetro di mosto, lo appoggio su di una superficie piana ed inserisco il densimetro per la misurazione; 
Il lievito reidratato si è gonfiato e lo verso nel fermentatore; 
Mescolo il tutto vigorosamente per un paio di minuti 
Chiudo col tappo; 
Inserisco il gorgogliatore nel foro del tappo con la sua guarnizione e riempio fino alle tacche di acqua. A fermentazione avviata non è detto che il gorgogliatore borbotti e se anche lo fa lo farà solo per alcuni giorni, il processo è iniziato se sul fondo si forma un piccolo anello di colore bianco, nocciola, giallastro o grigio e/o sulle pareti del fermentatore si formano delle “incrostazioni”. 
Dopo 7gg preparo l’altro fermentatore che avrò pulito, sanificato e rilavato bene col metodo iniziale. Sanifico e lavo anche il tubo in gomma che lascerò nella soluzione sterilizzata; 
Metto il fermentatore pieno sulla tavola, collego un capo del tubo al rubinetto e l’altro capo lo metto sul fondo del fermentatore vuoto che avrò posto sul pavimento o comunque su di una superficie più in basso rispetto al fermentatore pieno; 
Apro il rubinetto del fermentatore pieno e per caduta vedro la fase di travaso. Inclino il fermentatore al fine di raccogliere quanto più mosto possibile ma faccio attenzione di lasciare più residuo di lievito possibile nel primo fermentatore; 
Dopo altri 7gg rimisuro la densità col densimetro, sarà notevolmente più bassa. Ricontrollo a distanza di 24 ore e se i due valori combaciano vuol dire che la fermentazione è finita e posso imbottigliare; 
travaso di nuovo il mosto con il solito procedimento; 
Nel frattempo lavo e sanifica le bottiglie. 
Preparo il priming ( il priming è un composto di acqua e zucchero che darà carbonazione, bollicine alla birra) mettendo 0,5 lt di acqua sul fuoco ad ebollizione ed aggiungendo un quantitativo specifico di zucchero; 
verso il priming nel mosto e mescolo bene poiché il priming essendo più pesante tende ad andare sul fondo del fermentatore; 
imbottiglio cercando di incorporare meno aria possibile; 
mescolo ogni 3-4 bottiglie tutto il composto presente nel fermentatore per evitare il deposito di priming; 
Tappo le bottiglie; 
Aspetto almeno 2 mesi; 
E’ pronta.




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