martedì 29 maggio 2018

Come costruirsi un braccetto per lo sparge con doccia

Il braccetto
Molti lettori ci hanno scritto per chiederci come abbiamo costruito il braccetto per lo sparge che utilizziamo per le nostre cotte. Inizialmente rispondevamo privatamente ad ognuno, ma visto le continue richieste abbiamo pensato potesse essere un argomento di interesse per tutti.
Abbiamo così deciso scrivere un post e di girare un video, per mostrare tutte le parti che compongono il braccetto. Sia qui che sulle note del video trovate tutti i link per acquistare i materiali.
Purtroppo il video per questioni di pianificazione del canale uscirà il 14 luglio, intanto godetevi il post. 
Una premessa per iniziare.
La costruzione di questo braccetto prevede l'utilizzo di attrezzatura che normalmente non si utilizza in ambiente casalingo.
La nostra rudimentale tecnica di sparge
Noi abbiamo la fortuna di avere qualche amico che ci da una mano, e in questo caso ringraziamo Walter che praticamente ha svolto, su nostro progetto, tutto il lavoro di realizzazione pratica.
Infatti servono:
- trapano a colonna con punte per acciaio inox
- maschi di filettatura
- saldatrice predisposta per saldare l'acciaio inox;
insomma come vedete non attrezzatura comune.
L'idea di farsi un sistema per migliorare e semplificare la nostra rudimentale tecnica di lavaggio delle trebbie o sparge, e nata fin dalle prime cotte in All Grain 3 tini alla fine del 2015 quando per festeggiare la cinquantesima cotta abbiamo deciso di fare lo step dell'AG Classico.
foto 1 - Doccia di Bac Brewing
Da subito ci siamo accorti che il sistema ideato era efficace ma decisamente scomodo e comunque non sempre si riusciva a non smuovere le trebbie.
Così abbiamo cominciato a progettare un modo per migliorare le nostra tecnica cercando di spendere il meno possibile e di creare qualcosa di nostro, come ogni bravo birraiolo casalingo.
Nonostante la costruzione di un supporto non creasse particolari difficoltà, il problema principale era trovare una doccia in materiale adatto ad alte temperature e che permettesse un accoppiamento semplice con il supporto.
foto 2 - Supporto filettato + diffusore 
Il tempo passava e non riuscivamo a trovare un soffione che soddisfacesse le nostre esigenze. Avete mai fatto una doccia a 78°C??? Non penso! Quindi ci ritrovavamo sempre con materiali non adatti alle alte temperature soprattutto perchè non volevamo che si sciogliesse dentro al mosto. Senza contare che avrebbe potuto rilasciare delle sostanze nocive.
Abbiamo contattato produttori ma alla fine abbiamo accantonato il progetto.
foto 3 - Vista dall'alto del terminale 
Nello stesso periodo eravamo alla ricerca di un contenitore per inserire il luppolo in pellets per sostituire il formato in coni.
Così girando sul sito dell'amico Francesco Teboni proprietario dell''e-commerce di materiale per homebrewers www.bacbrewing.com che abbiamo avuto il piacere di avere ospite nella nostra rubrica "Una Chiacchierata con ....." (che potete rileggere qui: http://signormalto.blogspot.it/2015/11/una-chiacchierata-con-francesco-teboni.html  ) abbiamo trovato quello che cercavamo da tempo (foto 1) una doccia adatta a sopportare alte temperature e costruita con silicone alimentare per temperature comprese tra -50 +200°C.
La doccetta è composta da due pezzi (foto 2) il diffusore in silicone e supporto inox 3/8 per innesto del diffusore.
foto 4 - Vista di fianco del terminale
Trovata la doccetta, in breve tempo abbiamo recuperato l'acciaio inox necessario per la costruzione del supporto. Per il supporto ci siamo appoggiati al sito www.puntometallo.it e-commerce che vende materiali in acciaio inox alimentare anche di piccole dimensioni. Abbiamo acquistato un quadro in acciaio inox 304 da 14 mm lungo 350 mm e un tubolare quadro da 20 mm lungo 60 mm. Il piatto da 200 mm su cui è stato saldato il tubolare quadro c'è lo avevamo già.
Così ritirato fuori il vecchio progetto abbiamo ordinato i materiali e iniziato questa nuova avventura.
foto 5 - Secondo quadro
Fin da subito ci siamo resi conto che non avevamo l'attrezzatura adatta per poter assemblare il materiale. Abbiamo contattato Walter per la realizzazione dei fori e della relativa filettatura nonchè la saldatura del gomito a U al tubolare.
Quando pensavamo di avere tutto l'occorrente ci siamo trovati in difficoltà a trovare le viti a galletto. La maggior parte delle viti non erano in acciaio inox alimentare e quelli in acciaio erano molto costosi, non volevamo spendere così tanto per delle viti.
Anche in questo caso ci venne in aiuto Walter saldano "le orecchie" dei galletti filettati a bulloni in acciaio inox.
Ma vediamo nello specifico quali sono i pezzi che compongono il braccetto.
foto 6 - Terzo quadro
Il quadro è stato tagliato in tre pezzi, due da 100 mm e uno da 150 mm a cui sono stati fatti fori che sono stati successivamente filettati, mentre al tubolare quadro sono stati eseguiti tre fori.
Vediamo in dettaglio i particolari:
Il primo quadro (foto 3) a cui va avvitata la doccetta è stato eseguito un foro passante. Sull'estremità è stata saldata una curva da 3/8 con porta gomma.
Nella (foto 4) potete vedere bene come è stata saldata la curva e come è posizionato il porta gomma.
Al secondo quadro (foto 5) sono stati fatti 5 fori che sono stati filettati ed un foro passante.
foto 7 - Piatto saldato al tubolare
Il foro passante permette l'accoppiata con il terzo quadro che serve per regolare l'altezza.
Mentre i 5 fori per regolare l'estensione dell'estremità.
Al terzo quadro (foto 6) sono stati eseguiti un foro filettato per l'assemblaggio con il secondo quadro in testa, e 8 fori filettati per regolarne l'altezza.
Il terzo quadro a sua volta va assemblato il tubolare quadro saldato al piatto (foto 7)
Al tubolare sono stati praticati 3 fori per permettere di fissare e centrare il terzo quadro.
Il piatto è stato piegato in due punti per dare una forma ad U per
permettere l'accoppiata con la pentola.
foto 8 - La pompa 
E' stato inoltre eseguito un foro filettato su cui abbiamo avvitato un bullone per il fissaggio alla pentola.
Una cosa che si può fare sul bullone di fissaggio per evitare che segni la pentola quando andiamo a stringere è avvitarci un pezzo di teflon o plastica. Noi utilizziamo un pezzo li legno che appoggiamo sulla pentola e poi posizionato il braccetto stringiamo su di esso.
Questa è la parte del supporto.
Per funzionare avevamo bisogno di portare acqua al diffusore.
Avevamo fin dai tempi del RIMS una piccola pompa (foto 8). Ad essa sono collegati due tubi in silicone alta temperatura che ci hanno aiutato a portare l'acqua dalla pentola al diffusore.
La pompa era stata acquistata dal sito solarproject qui http://shop.solarproject.co.uk/catalog/index.php?cPath=2 
foto 9 - L'alimentatore
La pompa funziona a 12V per poterla mettere in azione ha bisogno di un trasformatore. Anche qui abbiamo avuto l'aiuto da un amico, Alessandro, che gentilmente c'è ne ha regalato uno che non utilizzava più (foto 9).
La particolarità di questo alimentatore è la potenza variabile e così permette una variazione della velocità della pompa e quindi del flusso dell'acqua in uscita dal diffusore.
In questo modo è stato possibile, dopo alcune prove, trovare la regolazione per trovare un flusso di un litro al minuto, normalmente utilizzato per lo sparge.
foto 10 - Configurazione alto
Per ottenere l'esatto flusso basta posizionare la levetta del variatore su 4,5V.
La duttilità di questo supporto è che permette diverse configurazioni e regolazioni.
E' possibile configurarlo per un quantitativo elevato di trebbie nella pentola, posizionando il terzo quadro con il foro verso  l'alto (foto 10).
Oppure girando il foro verso il basso (foto 11) per una configurazione con basso contenuto di trebbie. A sua volta il terzo quadro grazie agli 8 fori permette un ulteriore regolazione in altezza.
Foto 11 - Configurazione basso
Per non parlare dei due quadri superiore che permettono una regolazione dell'ampiezza del braccetto e della posizione.
Indubbiamente un ottimo attrezzo che permette un utile operazione di sparge.
Naturalmente, come già detto all'inizio, la costruzione di questo braccetto necessità di attrezzatura che comunemente non tutti hanno a disposizione, ma se avete qualche amico compiacente, magari dietro la ricompensa di qualche bottiglia del nostro nettare prezioso, penso che possa essere un valido aiuto.
Per chi invece non vuole rinunciare pur non avendo la possibilità di assemblarlo, o preferisce avere un oggetto meglio curato può rivolgersi direttamente al sito www.bacbrewing.com


venerdì 25 maggio 2018

Video Birra - Degustazione All Grain Porter Raven

Cari birraioli casalinghi e simpatizzanti, video riguardate l'assaggio dell'ultima birra prodotta con il metodo All Grain Classico della stagione.
Una Porter particolare che ha visto la gran parte dei malti tostati uniti soltanto durante il mash out. Una birra non impegnativa dove l'aroma dei tostati non è invadente e preponderante il gusto di liquirizia e l'aroma amara è dato più dai malti che dal luppolo.
Cronaca e ricetta qui http://signormalto.blogspot.it/2018/01/porter-raven-il-ritorno-della-birra.html
Della cronaca è stato girato un video che potete trovare qui  https://youtu.be/VHSUuYYVQzc
Il prossimo sabato andrà in onda la prima parte della saga della dimostrazione con impianto All in One Easy Grain. Questa prima parte tratta della presentazione della macchina componenti e funzionamento e versamento dei grani nel cestello.
Articolo e ricetta sul blog qui http://signormalto.blogspot.it/2018/05/easy-grain-dimostrazione.html
Non Vi resta che gustare insieme a noi questa splendida birra.
Buona visione.


lunedì 21 maggio 2018

Easy Grain - Cronaca di una English IPA

Easy Grain
La stagione volge al termine ci rimangono poche settimane per completare il programma di cotte che avevamo stabilito ad inizio della stagione.
Questa domenica abbiamo brassato una vecchia conoscenza la Kashmir English IPA.
La ricetta è ormai consolidata, la prima che abbiamo stabilizzato, grazie alla semplicità degli ingredienti e l'utilizzo di luppoli classici inglesi. 
Vediamo la ricetta insieme:

Kashmir English IPA BIAP All in One
lt mash :33
lt sparge:22
Litri in pentola :33
OG preboil:1050
Min bollitura:60
Litri in fermentatore :43
OG :1056
ABV :5.6 %
Plato :13.8
IBU :48.7
BU/GU :0.87
EBC :14

Malti e Fermentabili
Maris Otter 10000 gr 86 %
Crystal 150L 600 gr 5 %
Fiocchi di Avena 500 gr 4 %
Lolla di riso 500 gr 4 %
Totale 11600 gr

Luppoli
Target (AA 11) 45 gr 60 min Pellet
Challenger (AA 7.5) 56 gr 30 min Pellet
Challenger (AA 7.5) 56 gr 10 min Pellet
Totale 157 gr

Lieviti
New world strong ale M42 40 gr.

Profilo Mash
Mash In 63 °C 2 min
Step 2 65 °C 3 min
Beta-amilasi 66 °C 50 min
Alpha-amilasi 72 °C 15 min
Mash Out 78 °C 15 min

Fermentazione 20°C
Priming : 5 gr

Mescolamento Grani
Rispetto alla prima ricetta del 2014 sono stati apportati dei cambiamenti.
Abbiamo cambiato i luppoli utilizzati con l'inserimento del Challenger.
La temperatura di mash è rimasta la stessa anche se questa volta abbiamo inserito due soste preliminari prima di arrivare alla temperatura di beta amilasi, per evitare di avere un inerzia termica elevata.
La potenza della resistenza è stata alzata leggermente a 2000W contro i 1800W della volta precedente.
Questo principalmente per accorciare i tempi delle rampe che dovrebbero essere più rapide possibile.
Stiamo cercando di trovare le giuste regolazioni per avere un funzionamento più lineare, se possibile.
Un'altra modifica ha riguardato il tipo di lievito utilizzato.
Al posto del classico S-04 questa volta abbiamo scelto il Mangrove M42 un lievito ad alta fermentazione dal gusto pulito.
Pronti per il Mash
Il gusto neutro di questo lievito non va a coprire gli aromi del malto e del luppolo, anzi.
Lo abbiamo provato con birre dove avevamo bisogno di un lievito che non andasse a coprire le caratteristiche delle spezie e ci siamo trovati molto bene.
Crea una bella torta compatta sul fondo del fermentatore rendendo la birra limpida. 
Le sue caratteristiche principali sono di accentuare gli aromi del malto e del luppolo, con un leggero  aroma nocciolato. La temperatura ottimale di lavoro è intorno ai 18 gradi.
Abbiamo notato che nelle birre con una gradazione più alta tende a rilasciare aromi fruttati.
Per la quantità da utilizzare visto che non volevamo sorprese per la nostra IPA abbiamo deciso di utilizzare due buste da 10 gr. per fermentatore. Normalmente una busta viene utilizzata per 23 litri con densità di 1050. Visto che abbiamo raggiunto 1056 abbiamo preferito utilizzare due.
Mash
Per quanto riguarda la macchina  abbiamo deciso di cambiare qualcosa.
Prima di tutto abbiamo levato il filtro bazooka del rubinetto visto che non lo utilizziamo e ci impediva di fatto il whirpool. In più abbiamo deciso di togliere il filtro in ingresso pompa visto che l'ultima volta abbiamo avuto problemi di intasamento provocati, forse, dal luppolo fuoriuscito dallo hop basket per la rottura di una saldatura della maglia.
Nonostante abbiamo acquistato un nuovo contenitore per il luppolo, abbiamo avuto lo stesso un po' di fondo verde ma non abbiamo trovato palline. 
La preparazione della cotta, arrivati alla sesta con impianto All in One, ricalca le altre precedenti con la preparazione di tutto il materiale, acqua compresa e macinatura dei grani, il venerdì.
Particolare del mosto durante lo Sparge
Per la macinatura dei grani abbiamo deciso di mantenere le stesse impostazione della volta precedente dove avevamo avuto, anche se con un quantitativo inferiore di grani, un composto sciolto che ha permesso una buona estrazione e un ottimo filtraggio.
Quindi distanza tra i rulli di 1,2 mm (0,050 inch) e utilizzo di lolla di riso. Questa volta ne abbiamo raddoppiato la quantità anche perchè la quantità dei grani è aumentata. In più abbiamo aggiunto 500 grammi di fiocchi di avena che hanno compattato il composto evitando lo svuotamento del cestello al momento del sollevamento del cestello permettendoci di fare sparge mantenendo le trebbie coperte.
Ma veniamo alla cronaca.
Fine sparge pronti per la fase di boil
La mattinata è iniziata presto, con l'idea di ottimizzare al massimo i tempi per ridurre ancora di più il tempo necessario per portare a termine la cotta.
Programmazione del controller e accensione della macchina con programma automatico e accensione del fornello per la pentola di sparge. Come sempre acidificazione dell'acqua con succo di limone, uno di medie dimensioni nella Easy Grain e mezzo nella pentola di sparge.
Arrivati al primo step abbiamo inserito i grani. Memori dell'esperienza negativa della 2ª cotta per evitare di trovarsi poi con troppa acqua nella pentola abbiamo "spurgato" qualche litro prima dell'introduzione dei grani che abbiamo aggiunto una volta finito. Abbiamo cercato di sfruttate i 5 minuti dei due step precedenti alla fase di mashing vero e proprio per mescolare bene e rendere omogeneo il composto.
Particolare dello spazio tra disco filtrante e cestello
Le fasi di mash si sono susseguite senza intoppi, e abbiamo utilizzato il tempo "libero" per sanificare i fermentatori e preparare i luppoli.
Terminato il mash siamo passati allo sparge. Questa volta non abbiamo utilizzato la nostra doccetta, ma abbiamo versato l'acqua con una caraffa direttamente sopra il disco filtrante.
Il problema della fase di sparge con queste macchine e che se hai il composto troppo sciolto il mosto tende ad fuoriuscire velocemente lasciando entrare ossigeno all'interno delle trebbie ossidandole. Al contrario avere il composto compatto crea delle difficoltà alla fuoriuscita dell'acqua allungando eccessivamente i tempi dello sparge.
Questa volta siamo riusciti a trovare una via di mezzo permettendo una discreta velocità di svuotamento ma senza scoprire le trebbie.
Per velocizzare la cotta abbiamo dato il consenso al controller di iniziare la rampa per la bollitura, appena iniziato lo sparge.
Boil
Terminato di vuotare l'acqua di sparge abbiamo lasciato scolare il mosto trattenuto dalle trebbie sopra la pentola. Poco prima di iniziare la bollitura abbiamo spostato il cestello sulla bacinella forata posizionata sopra al secchio per recuperare al massimo il mosto tra le trebbie, che abbiamo unito durante il boil.
Abbiamo schiumato le proteine, inserito il nuovo hop basket e ad inizio bollitura inserito il primo luppolo da amaro, il Target, una varietà con elevati alfa acidi ed dall'aroma tipicamente inglese, utilizzato soprattutto come luppolo da amaro. 
Le altre due gettate a 30 e 10 minuti è stato utilizzato il Challenger. Varietà con alfa acidi medi e caratteristiche aromatiche fruttate e spezziate.
Insieme all'ultima gettata abbiamo inserito la serpentina e atteso la fine della fase di boil.
Riempimento fermentatore
Terminata la cotta abbiamo aperto il rubinetto dell'acqua potabile e avviato la fase di raffreddamento.
Con il crescere delle temperature esterne, la temperatura dell'acqua potabile sale con inevitabile allungamento della fase di raffreddamento. Abbiamo dovuto attendere un ora e mezza per abbassare la temperatura fino a 19°C, decisamente troppo anche con l'utilizzo di una serpentina più grande, soprattutto perchè abbiamo dovuto raffreddare oltre 43 litri di mosto.
Stiamo pensando di rispolverare le nostre bottigliette congelate che hanno funzionato bene nelle stagioni passate.
Dopo il raffreddamento abbiamo effettuato il whirpool. Una decina di minuti per far depositare i residui sul fondo della pentola e abbiamo iniziato a riversare il mosto nei fermentatori.
43 litri di mosto con una densità 1056. Aggiunto il lievito direttamente nei fermentatori e portati in cantina nella cella.
Ora non rimane che attende un paio di settimane per l'imbottigliamento visto che non sono previsti travasi intermedi.
I fermentatori in cella riscaldante
La mattina successiva i gorgogliatori cantavano alla grande denotando una fase tumultuosa piuttosto intensa che a fatto salire di un paio di gradi la temperatura del mosto.
Ora ci aspettano le ultime 3 cotte di stagione.
Non abbiamo ancora deciso se utilizzare l'Easy Grain o fare un paio di cotte finali con il metodo classico, soprattutto per la Witbier che con la grande quantità di frumento non maltato potrebbe creare dei problemi nel filtraggio e intasare la pompa.
La prossima cotta sarà un'altra prova decisiva, riproporremo in chiave aggiornata la American Strong Ale Imperiale, ma questa sarà un'altra storia.



venerdì 18 maggio 2018

Video - Incontro Gruppo Birrario E2M di Barge

Questa settimana proponiamo un video un pò diverso dal solito, anche se in fondo si tratta sempre di birra, ma fatta in compagnia del Gruppo Birrario E2M di Barge nella provincia Granda.
Il video tratta di una cotta eseguita presso la loro sede utilizzando un Brew Monk . La nostra funzione è stata semplicemente quella di far vedere il funzionamento della macchina e così poter brassare insieme una belga un pò particolare.
L'ambiente spartano ha aiutato a creare un ambiente sereno e disteso dove la convivialità è regnata sovrana e ha permesso di creare un atmosfera di amicizia. Cosa c'è di meglio che passare una giornata a fare e bere birra in compagnia di amici..... si ok a parte quello ;)
Tutto è andato per il meglio. Gli amici di Barge hanno dato il meglio di se, chi ha aiuatto in prima persona alla riuscita della birra, chi si è dato da fare a preparare un pranzo semplice e fugace ma particolarmente piccante... chi si è sacrificato a degustare le tante birre che c'erano a disposizione. Alla fine tutti sono rimasti soddisfati della bella giornata passata insieme. Mai più soddisfatti eravamo noi che abbiamo avuto la possibilità in prima persona di condividere la nostra passione per la birra casalinga e approfondire vecchie amicizie ed apprezzare nuovi amici.
Sabato prossimo andrà in onda la degustazione dell'ultima fatta con il sistema AG Classico 3 Tini.
Buona Visione.


martedì 15 maggio 2018

Signormalto Video Numero 100

Il video andato in onda sabato è stato il numero 100. Un bel traguardo, soprattutto se pensate che sono il frutto di una crescita costante che abbiamo voluto condividere con chi a deciso di seguirci. 
Siamo stati in dubbio se far uscire un piccolo post su questo avvenimento, ma poi, più che altro per ringraziare tutti gli amici che ci seguono, abbiamo deciso di scrivere qualche riga di commemorazione.
Ricordo bene quei giorni delle prime prove, con in mano nient'altro che un telefono. L'opinione contraria di conoscenti e amici che ritenevano "pericoloso" trasportare il proprio privato on line.
In pochi ci appoggiarono. Ma fu il normale evolversi delle cose: condividere le nostre esperienze in maniera più incisiva, oltre che con le parole del blog, con i video per far vedere ogni passaggio ogni emozione nel creare una birra praticamente dal nulla.
L'avventura video è nata con un telefono che utilizziamo ancora oggi e un soft semplice come iMovie. Un soft semplice e lineare adatto per chi come noi non ha grosse pretese che necessitano solo di qualche funzione di taglio, la semplice aggiunta di parole e di musica, per un montaggio all'insegna della più totale presa diretta o quasi.
D'altronde i nostri video mostrano la realtà dei fatti e non ci servono soft complessi per manipolare ed alterare le immagini.
La nostra attrezzatura ricalca un po' il nostro stile minimale, più che altro per contenere i costi. Nessun telecamera particolare, nessun luce supplementare, nessun microfono aggiunto tutto nella più assoluta minimalità.
Il 9 Marzo 2016 è andato in onda il primo video e riteniamo che in poco più di due anni produrre più di 100 video (sono già stati montati e pianificati su Youtube oltre 110 video che vedrete in estate ogni sabato) sia stato un modo di impegnarsi seriamente nella condivisone del mondo della birra casalinga.
Questo è il nostro modo di ringraziarvi e quello di continuare ad andare avanti e proporre sempre nuovi video sia per i nuovi lettori che crescono sempre e che ci seguono da poco, sia per i veterani, quelli che sono rimasti, che hanno imparato a conoscerci e sopportarci, credendo ancora in noi dopo due anni. 
Un impegno gravoso, totale, che ci costretti a volte a rinunce ma soprattutto una grande responsabilità, nel bene e nel male diventa per noi il valore aggiunto del nostro canale.
Abbiamo semplicemente proposto la nostra vita birraria, le nostre esperienze settimanali, a volte un pò ripetitive. 
Avremmo da ringraziare molte persone, ma per evitare di fare qualche brutta figura dimenticandosi qualcuno diciamo semplicemente grazie a tutti.

  

In Primo Piano

Nelle nuvole di Venere

Non ricordo esattamente quando, ma direi mesi chissà anni che sono qui davanti a questa pagina bianca per enunciare grandi birre e magari pu...