sabato 8 febbraio 2014

Imbottigliamento APA ORO

In attesa di brassare la Blanche, abbiamo imbottigliato la American Pale Ale ORO, anche per preparare il fermentatore al nuovo ospite.
Le normali attività di sanificazione ormai le conoscete bene, prima si comincia con le bottiglie, noi come sempre usiamo una miscela di acqua fredda e bisolfito, in proporzione di 3 cucchiaini per litro, utilizzando il classico lavatore a molla che si trova nelle confezioni dei Kit.


Oltre al lavaggio con bisolfito, le bottiglie ricevono una sterilizzata in lavastoviglie, con un programma ad alta temperatura, naturalmente senza usare detersivi e brillantanti. Una volta lavate vengono lasciati scolare nell'apposito scola bottiglie per una notte e poi sanificate il giorno dell'utilizzo; si lasciano nuovamente asciugare, e a dire la verità è capitato che qualche volta fossero ancora bagnate da qualche goccia residua, ma non ci siamo mai accorti nel sapore finale nella birra.
Poi si passa al fermentatore del travaso dove verrà aggiunto lo zucchero di priming.


Il lavoro di sanificazione è un compito di Andrea, che svolge con calma e precisione, è un lavoro che deve essere fatto bene, pena il rischio di qualche infezione.
Quindi il fermentatore in primis, con il coperchio, il mestolo di plastica, anche lui derivante dal kit, le varie parti del rubinetto, le due gomme, quella del travaso da rubinetto a rubinetto, e quella per il travaso con l'asta. Poi siccome bisogna sanificare tutto quello  che va a contatto con la birra, noi sanifichiamo anche i tappi, non tutti però lo fanno, diciamo solo i più "scimmiati".


Utilizziamo il cestello delle postate in acciao così si sgocciolano subito , perchè anche pochi minuti ammollo si sviluppa una reazione chimica che produce ruggine, poi i tappi vengono lasciati asciugare velocemente.
Si sanificano anche i tappi meccanici, che vengono poi disposti a modo di gioca sopra al lava bottiglie.


Una volta sanificato tutto, si passa al travaso per eliminare il lievito esausto e le proteine precipitate sul fondo, compresi i residui trasportati dal primo travaso, e poi ci pensate a mescolare tutto con lo zucchero..... Nel frattempo si prepara lo zucchero per i priming, in questo caso essendo una APA abbiamo optato per una carbonazione media visto che può arrivare anche 2,8 di volumi di anidride carbonica, ma ci siamo tenuti sui 2,6 e abbiamo aggiungo 159 grammi di zucchero bianco per i 24 litri di birra, diciamo 6,5 gr./lt.


Poi si procede a versarlo nel pentolino con 300 cc di acqua in ebollizione e tenere in ebollizione per 5 minuti caramellando un pò lo zucchero. Finito si passa al raffreddamento. Questa volta ho fatto un pò di casino e mentre raffreddavo, mi è finita dell'acqua fredda dentro al pentolino, risultato buttare tutto e rifare da capo.

   
Ricordatevi prima di versare lo zucchero, di misurare il valore di densità finale che questa volta si è attestato sui 1012, e visto che siamo partiti da 1063 ci troviamo un volume alcolico di quasi 7 gradi. Un pò troppo per i nostri gusti e anche per lo stile che non prevede un valore superiore a 6 gradi, probabilmente dovuto a eccessiva estrazione di maltosio che a gusto a creato una birra molto secca. 


Naturalmente la birra presente nel misurino non va buttata, non sia mai che vada sprecata una parte, anche se pur minima, del nostro nettare prezioso, e siamo passati all'assaggio.
Come da prima impressione all'apertura del fermentatore, dove ero stato investito da un aroma fruttato molto intenso, come di prugna e il classico aroma pungente del Nelson Sauvin, il profumo sembra leggermente bananoso, ma l'aroma principale è di prugna indubbiamente. Il colore è quello classico di una APA un oro profondo tendente all'arancione. Al gusto è imponente il sapore di luppolo, l'amaro la fa da padrona, ma anche il gusto del malto è molto presente, leggermente biscottato e caramellato in finale. Diciamo che per essere un APA è forse eccessivamente fruttata, dovuto probabilmente alla temperatura di fermentazione che ha toccato i 24°C.


Si va avanti, si versa lo zucchero, qui nella foto è troppo in alto, meglio evitare che si crei della schiuma che sta significare ossigenazione, ma diciamo che per l'effetto coreografico, l'abbiamo versato da più alto, e poi si procede alla importantissimo mescolamento, che deve essere effettuato spesso durante il travaso. Noi mescoliamo ogni cinque bottiglie.


Quindi si passa alla fase finale (proprio finale no perchè poi ho due fermentatori da lavare, i rubinetti, i tubi, il mestolo, insomma il lavoro più grosso mi tocca a me, anche perchè non mi fido di nessuno, e de diventato il classico lavoro dello "scimmiato doc", che deve essere certo al 100% di aver ucciso tutti i nemici delle infezioni), l'imbottigliamento vero è proprio che si effettua con la gomma con l'asta dosatrice, e poi si passa alla chiusura delle bottiglie.


Anche questa è fatta, l'ultima operazione che sarà da fare, ma a tempo debito, sarà lo svuotamento! Ora ci attende la produzione della nostra prima Blanche in BIAB, che come succede da un pò ha subito un ulteriore slittamento a domenica prossima, visto l'ulteriore impossibilità di Andrea in questo fine settimana.
Va beh ci consoleremo con delle buone bevute, soprattutto della Quanah la American IPA fatta a Ottobre che si sta rivelando una gran birra.
Alla prossima.

2 commenti:

  1. visto che sono anch'io abbastanza scimmiato ti volevo chiedere dove appoggiate il mestola di plastica dopo che mischiate ogni 5 bottiglie? io lo metto sopra al coperchio del fermentatore .la mia scimmia mi ha portato anche a spruzzare un po' di metabisolfito ad ogni mescolata .nel senso prima di mescolare dopo 5 bottiglie , quando ne ho imbottigliate tre inizio a spruzzare un po' di sanificante sul mestolo in modo che quando arrivo alla quinta e' pulito. lo so' sono scimmiato piu' di voi!!!!!!!!!

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  2. Si Jack non sei messo per niente male! Il mestolo lo appoggio sul fermentatore e poi ci appoggio il coperchio sopra!

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