Qualche tempo fa, avevo presentato su questo blog e sul relativo canale youtube alcuni articoli e un video che illustravano il prototipo del mio impianto casalingo. Ho fatto diverse cotte con questo impianto che mi ha dato tante soddisfazioni, ho anche ricevuto da parte vostra qualche giusta osservazione che ho preso in considerazione per lo sviluppo futuro dell’impianto, e quindi voglio iniziare a lavorare su una nuova versione che sia più “professionale” e meno “artigianale”.
Andiamo con ordine e vediamo cosa c’è che va migliorato e quali soluzioni ci sono, ovviamente tenendo anche presente i relativi costi.
Un utente ha commentato “A parte i cablaggi elettrici e idraulici, mi piace, bello il programmino al Pc….”. Condivido in pieno l’osservazione fatta da questo utente, ci sono troppi cavi in questo impianto, inoltre la vicinanza di un monitor, tastiera e mouse alle pentole, rappresenta comunque un po’ di rischio oltre a essere di impaccio; quella parte di cucina mi serve per metterci le attrezzature che mi servono durante la cotta o le attrezzature che devo lavare.
Quanti sono i cavi, e sono tutti necessari?
- 3 cavi di alimentazione delle tre pentole
- 2 sonde di rilevazione della temperatura
- 1 cavo di alimentazione della pompa
- 1 cavo di alimentazione del raspberry
- 1 cavo per collegare il raspberry al monitor
- 1 cavo per collegare il monitor alla corrente
- 1 cavo tastiera
- 1 cavo mouse
In totale ci sono 11 cavi, quindi l’osservazione dell’utente effettivamente ci sta.
Nella figura sottostante è visibile uno schema dell’attuale impianto.
La soluzione adottata, da subito è appunto l’eliminazione di questi 3 componenti (monitor, tastiera mouse) con i relativi quattro cavi ed usare un computer portatile che si possa collegare in remoto al raspberry (magari in futuro posso anche sviluppare un app per il cellulare). Avendo già un portatile rappresenta per me una soluzione a costo zero ed in questo modo elimino i corrispettivi 4 cavi su un totale di 11 sono un terzo rispetto al totale.
I cavi che vengono eliminati sono i seguenti:
- Dal Raspberry alla presa di corrente
- Dal Raspberry al monitor
- Dal Raspberry alla tastiera
- Dal Monitor alla presa di corrente
Guadagnando di fatto che con il portatile posso starmene anche in un’altra stanza a controllare la cotta.
Ovviamente la presa del raspberry posso alimentarla aggiungendo una presa alla scatola dell’impianto. In questo modo tutto l’impianto è alimentato con una sola presa e non più tre.
Con l’occasione vorrei rifare completamente il quadro e sostituire la scatola di legno autoprodotta con una scatola già fatta e in questo momento sono indeciso tra scatola di plastica o la scatola in acciaio. Nel link una possibile scatola in plastica
Nella versione precedente il quadro aveva 4 prese quindi ora dovrò metterne 5 (come detto aggiungo quella per alimentare il raspberry).
E’ anche prevista l’aggiunta di quattro led per sapere quale relè è in funzione. Questo mi sarà utile quando testo le nuove versioni di software, l’accensione del led di fatto simula la resistenza della pentola. Al momento attuale attacco delle bajour alle prese, per simulare la resistenza elettrica all’interno della pentola.
Come si dice in questi casi “Stay tuned” le novità dell’impianto sono in arrivo, continuate a mandarmi i vostri feedback che sono stati preziosi.
a cura di:
Stefano cresciuto in un paesino della provincia bergamasca, nella vita si occupa di Sicurezza Informatica ed ha voluto unire le sue competenze professionali con il suo hobby di Homebrewing. Birrifica dal 2017 con metodo All Grain classico con i tre tini. Da questa passione ha scoperto la bontà delle birre ambrate.
Ha un sito internet. http://www.stefanolorenzi.org/site/
Si occupa, all'interno del Gruppo, della parte informatica del processo di produzione e gestione della fermentazione con spiegazioni di programmazione e sviluppo di app.