Siamo arrivati alla fine di questo primo viaggio dedicato ai nuovi birraioli casalinghi.
Argomento di questa ultima puntata dedicata ai malti preparati è l'imbottigliamento.
Vi ricordo che il kit scelto è stato Australian Pale Ale malto preparato di Coopers.
La giornata è iniziata con la sanificazione di tutta l'attrezzatura necessaria per l'imbottigliamento: fermentatore con rubinetto, il tubo per il travaso e quello per l'imbottigliamento, una paletta e naturalmente le bottiglie con i tappi. In una pentola abbiamo fatto bollire la sacca filtrante che abbiamo usato per filtrare il luppolo inserito in Dry Hopping. A parte abbiamo pesato lo zucchero per il priming.
Il priming è l'operazione atta a carbonare la birra. Normalmente si utilizza lo zucchero, ma sempre più spesso viene sostituito da altri fermentabili quali miele e estratto di malto ma non solo.
Esistono due metodologie: quello che prevede l'aggiunta per ogni bottiglia o al contrario inserendo tutta la quantità di fermentabile all'interno del fermentatore prima dell'imbottigliamento.
A parte il metodo utilizzato l'intento è quello di carbonare la birra, creare le bolle.
Attenzione non confondete la schiuma con la gasatura, non è che mettendo più fermentabile avrete più schiuma, anzi si rischia di far esplodere le bottiglie.
I lieviti superstiti all'interno della nostra birra utilizzeranno lo zucchero per produrre anidride carbonica e quindi carbonare (gasare naturalmente) la nostra birra. Una precisazione l'aggiunta di zucchero o fermentabile dato l'esiguo quantitativo non va ad influire in modo significativo sulla gradazione alcolica.
Noi di solito utilizziamo il secondo metodo, e de quello che vedrete nel video di sabato.
Abbiamo preparato un pentolino con 300 ml di acqua e una volta raggiunta l'ebollizione abbiamo aggiunto 105 grammi di zucchero bianco.
Normalmente sui kit c'è scritto anche quanto zucchero aggiungere per la carbonazione. Sul kit da noi scelto la casa madre consiglia dai 5 ai 6 grammi litro.
Quindi presto fatto il conto dello zucchero necessario: 21 litri finali x 5 grammi litro = 105 grammi di zucchero bianco.
Le operazioni sono semplici ma ci vuole un pò di pazienza e calma.
Il procedimento è semplice.
- Prima si travasa la birra in un nuovo fermentatore
- Poi si versa lo sciroppo di zucchero
- Successivamente si mescola bene senza ossigenare quindi mescolate lentamente e a lungo
- Poi si imbottiglia
- Ogni 5-6 bottiglie mescolate nuovamente
- Si tappa
- Infine si posizionano in un luogo scuro e alla stessa temperatura che ha fermentato la birra
- Trascorsi 15 giorni si posizionano in luogo fresco
- Dopo un 3-4 settimane si può iniziare a bere
Utilizzando il metodo con tutto le zucchero nel fermentatore il travaso è necessario. Questo perchè lo zucchero tende a stratificarsi. Il travaso evitare di intorbidire la birra.
Il travaso comunque non è un operazione obbligatoria. Se si utilizza il metodo della carboazione bottiglia per bottiglia si può imbottigliare utilizzando un sifone.
Dopo questa parte dedicata ai malti preparati continueremo con il metodo E+G estratto più grani.
Prima però abbiamo pensato, sopratutto per chi non ha mai visto un chicco d'orzo o un cono di luppolo, di proporre una puntata sugli ingredienti, la prossima.
Questo perchè con il nuovo metodo avremo due ingredienti obbligatori che non abbiamo nei malti preparati che già contengono tutto al loro interno concentrato, appunto grani speciali e luppolo.
Ci stiamo preparando per organizzare questo nuovo percorso quindi è probabile che tra la puntata degli ingredienti e la 1ª puntata E+G verrà proposta la degustazione della Terranova la American Stout una nera luppolata.
Ora non Vi resta che aspettare il video di Sabato per vedere l'ultima parte dedicata ai Malti Preparati: l'imbottigliamento.