Quinta parte del Meglio del Signor Malto. Questa volta parliamo di attrezzatura, attrezzatura un pò particolare. Un articolo che ha riscosso gran successo posizionandosi all'interno della Top Five generale.
Qui potete trovare illustrazioni su come è costruito e come funziona nei dettagli quasi fosse una guida.
Post uscito nel 2013.
Buona Lettura.
Dopo circa quattro mesi di rinvii e problematiche varie, sono riuscito a montare, sistemare e tarare il RIMS, un sistema unico per mantenere costante la temperatura durante la fase di mash.
Qui potete trovare illustrazioni su come è costruito e come funziona nei dettagli quasi fosse una guida.
Post uscito nel 2013.
Buona Lettura.
Dopo circa quattro mesi di rinvii e problematiche varie, sono riuscito a montare, sistemare e tarare il RIMS, un sistema unico per mantenere costante la temperatura durante la fase di mash.
La storia inizia, ancora prima di iniziare a fare All Grain, durante le mie nottate alla ricerca di materiale utile, su internet, soprattutto sui forum, per compiere il passo verso la realizzazione di una birra diversa e forse migliore della classica latta già pronta.
In mezzo alle sigle insensate che mi scorrevano davanti agli occhi, c'era anche RIMS.
Dopo la scorsa estate, è iniziata la nostra avventura All Grain. All'inizio la materia sembrava ostica, così abbiamo partecipato ad un incontro insieme ad Andrea, e abbiamo assistito a una cotta. Siccome il locale non permetteva l'utilizzo di più pentole, la dimostrazione utilizzava il metodo BIAB con una sola pentola.
Dopo aver girato in lungo e largo il web a cercare di capire come fare la nostra birra in AG, vedere quella dimostrazione fu una folgorazione.
Dopo aver girato in lungo e largo il web a cercare di capire come fare la nostra birra in AG, vedere quella dimostrazione fu una folgorazione.
Così abbiamo iniziato a comprare la pentola e poi a bucarla per metterci il rubinetto, il fondo costruito con un coperchio bucandolo con un trapano come colabrodo, poi abbiamo preso la pompa, il mestolo, il termometro digitale.
I problemi sono iniziati quando ho ordinato la sacca. Dopo aver letto e riletto blog e forum, ero arrivato alla conclusione che la sacca migliore la faceva Mareth, in Irlanda, e tra me e me mi sono detto "la voglio".
Ma mi ci sono andati tre mesi per capire come ordinare, altre tre mesi per aspettare che ci fosse la possibilità di ordinare e poi un mese di attesa. Nel frattempo posseduti dalla scimmietta pazza, abbiamo effettuato la nostra prima cotta con una sacca fatta in casa, che si è rivelata non proprio adatta, ma ci ha comunque permesso di fare la nostra prima esperienza.
Dopo l'arrivo della sacca, ci è stato un notevole miglioramento dell'efficienza e della facilità di strizzamento per il recupero della maggior parte del mosto intrappolato nelle trebbie.
Dopo altri miglioramenti, conducibili alla macinazione dei grani, al pH del mosto, alla variazione della durata e della temperatura del mash, ci siamo accorti che non riuscivamo a mantenere costate la temperatura del mash, a volte con oscillazione di oltre due gradi, diventava così inutile tutte le accortezze se poi non riuscivamo a mantenere la temperatura. E così che mi rivenne in mente, in mezzo a tutte quelle sigle, il RIMS.
Il RIMS è un sistema, che tramite una pompa, una resistenza e un termostato, mantiene costante la temperatura durante le fasi di mash.
La Resistenza |
Componenti lato resistenza |
Qui sopra potete vedere tutti pezzi che compongono il RIMS, con l'alloggiamento per la resistenza dove viene fatto circolare in continuo il mosto tramite la pompa.
La resistenza a sua volta, è collegata ad un termostato che controlla la temperatura e una volta fuori dai parametri stabiliti attacca la resistenza fino al raggiungimento della temperatura stabilità.
Componenti lato sonda |
Sonda montata NTC10K |
Qui la scatola contenete il termostato/termoregolatore, che inizialmente era stata costruita per trasformare un freezer in una cella climatica, progetto non ancora attivato, e quindi preso in prestito, fino alla sistemazione con un sistema più adatto, utilizzando un PID (Proportional-Integral-Derivative), ma ne parleremo un'altra volta.
Attacco rapido in entrata |
Attacco rapido in uscita |
Negli scorsi giorni, dopo averlo montato e utilizzato il teflon, per evitare perdite dalle giunzioni, ho provveduto a sistema il tubo, su una tavola, sistemazione provvisoria in attesa di inserirlo in un sistema stabile sul banco di lavoro, magari saldando una lastra di ferro, su cui fissare il RIMS e la pompa ad un lato del banco.
Il mosto esce dal rubinetto, entra nella pompa, dalla pompa entra nel tubo tramite l'attacco rapido e incontra la resistenza, scorre lungo il tubo per poi uscire dalla parte opposta, dove incontra la sonda e tramite la gomma rifluisce nella pentola.Il lavoro più complicato è stato tarare il termoregolatore, per riuscire a capire come uguagliare le temperature tra la sonda del termostato e il termometro digitale. Naturalmente la temperatura pilota e più sicura è quella del termometro digitale, mentre le sonde devono essere tarate in funzione del termostato utilizzato. Per esempio qui potete vedere la differenza di temperatura tra i due dispositivi, uno segna 63,6°C, l'altro 65,2°C. Alla fine la differenza si è stabilizzata sui 5 gradi di differenza tra sonda e termometro.
Ora è tutto pronto per fare la prima cotta, visto che è possibile che siano differenze tra un fluido come l'acqua utilizzata oggi per la prova e il mosto vero e proprio, un liquido molto più denso.
Vi ricordo che il meglio del Signor Malto - 2 uscite settimanali dall'archivio del Signormalto oltre 350 post.
Martedì uno degli articoli più cliccati di sempre.
Giovedì un post che ha riscosso meno successo.
Mandateci una mail a signormalto@gmail.com con i Vs commenti.
Il mosto esce dal rubinetto, entra nella pompa, dalla pompa entra nel tubo tramite l'attacco rapido e incontra la resistenza, scorre lungo il tubo per poi uscire dalla parte opposta, dove incontra la sonda e tramite la gomma rifluisce nella pentola.Il lavoro più complicato è stato tarare il termoregolatore, per riuscire a capire come uguagliare le temperature tra la sonda del termostato e il termometro digitale. Naturalmente la temperatura pilota e più sicura è quella del termometro digitale, mentre le sonde devono essere tarate in funzione del termostato utilizzato. Per esempio qui potete vedere la differenza di temperatura tra i due dispositivi, uno segna 63,6°C, l'altro 65,2°C. Alla fine la differenza si è stabilizzata sui 5 gradi di differenza tra sonda e termometro.
Ora è tutto pronto per fare la prima cotta, visto che è possibile che siano differenze tra un fluido come l'acqua utilizzata oggi per la prova e il mosto vero e proprio, un liquido molto più denso.
L'impianto completo |
Vi ricordo che il meglio del Signor Malto - 2 uscite settimanali dall'archivio del Signormalto oltre 350 post.
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