venerdì 13 settembre 2019

Una Nuova Stagione

Una nuova stagione è ormai alle porte, si pensava di ritornare a produrre in questi giorni ma il persistere di temperature alte di giorno, ci impedisce di birrificare. 
Per i nuovi amici che non sono informati, noi non abbiamo un sistema di abbattimento della temperatura, ma utilizziamo una semplice cella riscaldante controllata da un semplice STC-1000 con una resistenza da 50 W per riscaldare. 
Quest'anno non faremo proclami, inutile stilare un programma se poi, come accaduto nelle ultime stagioni non riusciamo a seguire, ma ci limiteremo a dire che continueremo la nostra missione di condivisione della passione brassicola, con un occhio di riguardo per la produzione in ambiente casalingo.
Naturalmente continuerà il progetto "Come iniziare a fare Birra in casa" con video dedicati sul canale video. E sarà proprio il video della produzione con metodo Estratti + Grani ad inaugurare la nuova stagione.
Non abbiamo deciso ancora cosa farVi vedere.
La ricetta non è ancora definitiva ma dovrebbe essere questa:

EGravity Estratto + Grani
Litri in pentola :10
Min bollitura:30
Litri in fermentatore :15
OG :1060
ABV :6.0 %
Plato :15.9
IBU :46.6
BU/GU :0.72
EBC : 10

Malti e Fermentabili
Extra Light Estratto Secco 2000 gr 77 %
CaraRed 200 gr 8 %
CaraPils 200 gr 8 %
Fiocchi di Avena 200 gr 8 %
Totale2600 gr

Luppoli
Chinook (AA 13) 20 gr 30 min
Centennial (AA 10) 20 gr1 5 min
Galaxy (AA 14) 20 gr 5 min
Galaxy (AA 14) 30 gr Dry-Hop
Totale 90 gr

Lieviti
New world strong aleM42

Fermentazione
Temperatura 19°C
Priming : 5.5 gr

Noi utilizziamo un metodo dove facciamo una tisana con i luppoli da una parte rispettando le tempistiche di bollitura e dall'altra i grani per l'estrazione del colore e degli aromi. Per i grani speciali non serve il mash essendo già "cotti" è per questo si può fare un estrazione a freddo lasciando i grani macinati in acqua temperatura ambiente tutta una notte e poi versata successivamente pervia filtraggio delle trebbie. 
Una volta ottenuti separatamente l'estratto dell'aroma amaricante del luppolo, il succo di aromi e colore, aggiungiamo l'estratto secco in ultimo. Così si risparmia metà tempo invece di versare tutto nella stessa pentola e aspettare l'estrazione e successivamente il tempo di bollitura. Da esperienze precedenti il risultato finale è uguale.
Pensiamo che l'inizio della stagione proseguirà sul filone del percorso in onda sul canale video con almeno due dimostrazioni inerenti a "Come iniziare a fare Birra in casa" con protagonista l'AG in casa. Una con il metodo classico e l'altro con il metodo australiano BIAB. Tutte le due le tecniche saranno eseguite tramite Easy Grain.
Da qui in poi a grandissima richiesta faremo qualche cotta con i kit elaborato con modifiche particolari, non Vi dico nulla ma rimanete sintonizzati.
Prima di lasciarVi vorremo ringraziare tutti quelli che ci scrivono e scusandoci con chi ci dimentichiamo o chi a cui rispondiamo con fretta e superficialità, ma a volte non c'è proprio il tempo materiale per rispondere dettagliatamente a tutti. 
Infine due freddi dati: il blog è in crescita per le visualizzazioni e iscritti anche se non hai livelli di due anni; come  il canale video su YouTube con continue iscrizioni e visualizzazioni. Nonostante siamo partiti 3 anni dopo il blog abbiamo ormai raggiunto le porte delle 200.000 visualizzazioni.
Questo è stato possibile grazie a Voi che ci seguite ogni giorno e ci fate sentire parte di una famiglia ogni volta che ci scrivete. Grazie.
Ora con tanta buona volontà e rinnovato entusiasmo si riparte per una nuova avvincente stagione, ma questa è un'altra storia.

  

giovedì 5 settembre 2019

Il Meglio Parte XX - Italian Grape Ale in Elettrico

Siamo arrivati alla Fine ultimo appuntamento con il Meglio del Signor Malto. Visto il periodo non potevamo che non concludere con una cotta eseguita con un semplice pastorizzatore. La scelta è ricaduta anche perchè in piena vendemmia e tanti ci scrivono per avere la ricetta per fare una Italian Grape Ale.
Un post semplice passo a passo su come produrre un ottima birra con pochissimi strumenti.
Post uscito nel 2018.
Buona Lettura.  


Inizia ufficialmente la stagione 2018-2019 con una cotta pilota fatta con il metodo BIAB utilizzando la nuova pentola elettrica da 27 litri.
La nuova stagione sarà caratterizzata da un maggior impegno ed attenzione nella produzione di birra tra le mure domestiche, per rispondere alle esigenze dei tanti Amici birraioli che gradirebbero vedere e leggere post su come fare birra tra le mura domestiche.
Nei giorni precedenti abbiamo fatto alcune prove per vedere se era tutto a posto. E' proprio durante queste prove ci siamo accorti della difficoltà della pentola di portare in ebollizione i liquidi al suo interno.
Nonostante questo handicap ci siamo convinti a provare e verificare così funzionamento e risultato finale. 
L'occasione è venuta con la prima cotta di stagione, una Italian Grape Ale fatta con malto base Pilsner e l'utilizzo del nostro mosto di uva fragola bianca.
Ma vediamo la ricetta:

Le Foglie Secche Italian Grape Ale BIAB-E
lt mash : 20 litri
OG preboil: 1042
Min bollitura: 90 min
Litri in fermentatore : 13 litri
OG : 1053
ABV : 5.4 %
Plato : 13.1
IBU : 25.5
BU/GU : 0.48
EBC : 4

Malti e Fermentabili
Pilsner 2600 gr 74 %
Wheat Malt 600 gr 17 %
Biscuit 200 gr 6 %
Fiocchi di Orzo 120 gr 3 %
Totale 3520 gr

Luppoli
Hallertauer Mittelfrueh (AA 4.4) 18 gr 60 min Pellet
Hallertauer Hersbrucker (AA 3.6) 18 gr 30 min Pellet
Strisslespalt (AA 2.4) 12 gr 20 min Pellet
Mosto d'Uva (AA 0) 600 gr 15 min Fiore
Totale 648 gr

Lieviti
West Coast Yeast Mangrove Jacks M44 10 gr.

Profilo Mash
Protein Rest 50 °C 15 min
Beta-amilasi 66 °C 45 min
Alpha-amilasi 72 °C 15 min
Mash Out 78 °C 15 min

Fermentazione 18°C
Priming : 6/7 gr

La preparazione della cotta è avvenuta tutta lo stesso giorno, proprio nel tentativo di simulare una cotta in ambiente domestico in una città dove c'è poco tempo, poco spazio e spesso l'ostilità di chi ci sta vicino.
In totale la cotta completa è durata 8 ore comprese le pulizie finali. All'interno c'è la raccolta dell'acqua e la macinazione dei grani che di solito facciamo il giorno prima.
In realtà il giorno prima abbiamo preparato tutta l'attrezzatura e pesato i grani.
E' sicuramente molto tempo, ma essendo alla prima cotta in BIAB elettrico, abbiamo perso tempo perchè non conoscevamo la pentola, ma soprattutto per la bollitura. Non riuscivamo a decidere da quando far partire il tempo e alla fine abbiamo aggiunto altri 30 minuti quando abbiamo visto che il mosto non bolliva. Giusto per aumentare un pò di più l'evaporazione.
Siamo convinti che una volta prese le misure ed ottimizzato i tempi si possano dimezzare i tempi della cotta.
Come sacca abbiamo utilizzato una vecchia sacca di CustomBIAB originale che avevamo utilizzato qualche volta per i luppoli, prima di acquistare l'hop basket. La differenza tra quella per luppolo e quella classica e che non ha gli anelli-maniglie per essere appesa ma per il resto è lo stesso tessuto e le stesse cuciture.
Abbiamo iniziato inserendo 20 litri di acqua all'interno della pentola, sistemato la griglia sul fondo, inserito la sacca e aggiunto mezzo limone per acidificare l'acqua.
Per la ricetta abbiamo cercato di mantenere al massimo la linea della Foglie Secche originale anche se alla fine manca sempre qualcosa e si cerca di raddrizzare le cose inserendo qualche grano simile. Ma la vera difficoltà è utilizzare sempre gli stessi luppoli, a volte è difficile la ricerca e l'acquisto dei luppoli prescelti.
Un altro imprevisto è stato l'hop basket troppo grosso per la piccola pentola. Abbiamo deciso di mettere il luppolo nei filtri da luppolo in pellets che si è rivelata un ottima scelta. 
L'evoluzione della cotta è stata molto semplice e tutto è filato per il meglio, se si esclude la  bollitura inesistente.
Le fasi di mash si sono svolte senza problemi. Arrivati alla fine della fase di alfa amilasi abbiamo verificato l'avvenuta conversione degli amidi. Per la prima volta abbiamo dovuto allungare un pò i tempi, la colorazione della tintura di iodio non ci convinceva essendo ancora un pò scura e abbiamo deciso di prolungare il mash di altri 10 minuti. Alla successiva riverifica abbiamo constatato la bella colorazione rossiccia che ci confermava l'avvenuta conversione.
Da un primo utilizzo sembrerebbe necessario allungare i tempi di sacarizzazione di almeno 10 minuti nelle ricette.
Infine il mash out. Abbiamo preferito fare il mash out per rendere più fluido il mosto trattenuto dalle trebbie e recuperarne maggiormente senza strizzare la sacca. 
Terminato il mash abbiamo tirato su la sacca e l'abbiamo sistemata su un colapasta dentro una pentola per recuperare parte del mosto.
Qui è nato il problema principale, come decidere da dove far partire la bollitura visto che nonostante il dispaly segnasse 100°C e il timer avesse iniziato il conto alla rovescia, ma della bollitura manco l'ombra.
Non c'era molto da fare che allungare i tempi di un'altra mezz'ora nel tentativo di far concentrare un pò di più il mosto.
Dopo le gettate dei luppoli e l'inserimento della serpentina abbiamo versato 600 grammi di mosto di uva fragola bianca pastorizzata a 15 minuti dalla fine della .... evaporazione.
Terminata l'ultima fase abbiamo spento e iniziato il raffreddamento.
Non potendo usare il lavandino come sistema di raffreddamento siamo stati costretti ad utilizzare la serpentina. La vecchia in rame più piccola l'avevamo prestata e ci rimaneva solo la più grossa per pentole da 50 litri.
Per una pentola così in casa la cosa migliore per raffreddare il mosto è sicuramente lo scambiatore a piastre, veloce poco ingombro e semplice da usare.
Il raffreddamento è stato veloce circa una mezz'oretta, abbiamo tolto la serpentina e i sacchetti di luppolo che abbiamo lasciato dentro il mosto durante le fasi di raffreddamento. La scelta di lasciare il luppolo durante le fasi di raffreddamento è stata dettata dalla poca quantità del luppolo ma soprattutto per l'uso dei filtri. Per paura che cedesse poco aroma lo abbiamo lasciato ancora un pò durante le fasi di raffreddamento.
Un bel mulinello per concentrare le proteine al centro della pentola. Dopo 15 minuti abbiamo aperto il rubinetto e cominciato a versare il mosto nel mini-fermentatore da 15 litri. Come al solito abbiamo inoculato direttamente nel mosto il lievito M44 US West Coast della Mangrove Jack senza reidratarlo ad un temperatura di 20°C.
Il lievito US West Coast e' un lievito  ad alta fermentazione che come caratteristica principale ha una forte attenuazione senza apportare aromi particolari se si esclude una leggera acidità. E particolarmente indicato per le Ale americane e per tutte le birre con una forte luppolatura.  Lievito molto vigoroso tanto da formare un cappello di schiuma notevole.... c'è ne siamo accorti.
Per il normale utilizzo 23 litri 1 bustina da 10 gr. ad una temperatura compresa tra i 18-23°C con densità non superiore a 1.050, per OG maggiori di 1.050 può essere necessario usare 2 bustine.
Il fermentatore è stato portato in cantina a 18°C. La mattina dopo ha cominciato a fermentare tumultuosamente e nel  pomeriggio si è creato un blow-off con relativa uscita di schiuma dal gorgogliatore. Nei giorni successivi abbiamo cambiato 2 volte il gorgogliatore che tendeva a seccarsi con dentro il lievito e a tapparli.
Dopo 3 giorni la fase tumultuosa è terminata, ma proseguita con più calma per trasformare gli zuccheri meno fermentabili.
La cotta nel complesso è andata bene, fatta tutta lo stesso giorno ha evidenziato la necessità di migliorare l'organizzazione. 
I problemi sono stati legati al primo utilizzo vero e proprio della pentola elettrica, sistema che non avevamo mai usato e non avevamo idea dei tempi e dei problemi che avremmo incontrato.
Riteniamo la pentola un buon acquisto, anche per chi si diletta semplicemente con i kit. Anzi la riteniamo la pentola ideale per fare birra con i malti preparati che non necessitano di bollitura, e la si può usare senza modifica.
Per chi non volesse modificare la pentola per evitare rischi e/o per non perdere la garanzia, può usarla anche come pentola di sparge (ottima) oppure usarla esclusivamente per il mash e trasferire il mosto in un'altra pentola per la bollitura.
Ora ci attende una nuova sfida. La pentola è stata modificata e non dovrebbe avere più problemi di bollitura, anche se riteniamo che siamo utili, per migliorare le prestazioni del pastorizzatore la creazione di un camino e la coibentazione, che aiuteranno nella bollitura.
 

Vi ricordo che i
l meglio del Signor Malto - 2 uscite settimanali dall'archivio del Signormalto oltre 350 post.
Martedì uno degli articoli più cliccati di sempre.
Giovedì un post che ha riscosso meno successo. 
Mandateci una mail a signormalto@gmail.com  con i Vs commenti.

martedì 3 settembre 2019

Il Meglio Parte XIX - Confronto tra i metodi di produzione

Siamo arrivati ormai quasi alla fine di questo percorso estivo con il Meglio del Signor Malto e non potevamo far seguito al post precedente con questo confronto tra i metodi di produzione che abbiamo avuto il pacere di affrontare. 
Alla fine rimane l'indecisione di dare un giudizio definitivo, ma semplicemente un raffronto della nostra esperienza con i metodi migliori per produrre birra in casa. E quando parliamo di birra casalinga intendiamo la birra fatta proprio nelle mura domestiche dove la maggior parte degli amici birraioli casalinghi producono il loro nettare celestiale.
Un post fondamentale per chi cerca qualcosa che lo faccia decidere.
Post del 2018.
Buona Lettura.

I Signormalto davanti alla riserva estiva
Questa è stata una stagione un pò diversa dalle altre per l'utilizzo, in gran parte della stagione del metodo BIAP Brew In A Pipe. 
Abbiamo deciso di provare i nuovi impianti economici All in One per aumentare la nostra esperienza e condividerla con voi, ma anche con il pensiero che avremmo potuto aumentare la produzione, ridurre l'attrezzatura, avere più possibilità di ripetibilità delle ricette e provare a migliorare le nostre birre.
Volevo fare una premessa riassuntiva per far conoscere ai tanti nuovi lettori il percorso che ci ha portato a questa scelta e ripercorrere insieme un po' del nostro cammino.
La nostra storia comincia nel 2012, una storia come tante altre, fin troppo banale, la classica festa di compleanno con un regalo un po' diverso dal solito, ma simile per centinaia di ignari apprendisti birrai casalinghi.
Dopo il primo kit insulso, come capita a molti, siamo stati sospinti da un crescente irresponsabile desiderio di creare qualcosa di bevibile.  
Ringrazio tutti gli Amici che ci sono stati vicini e ci hanno dato i consigli giusti.
Il kit per la produzione di birra casalinga
La mia cultura birraria, al contrario di Andrea, ancora oggi dopo tanti anni di birrificazione, fa "acqua" da tutte le parti. Conosco a malapena gli stili, ho assaggiato poche birre artigianali, non ho girato molto, non frequento pub o simili. Ho appreso molto da internet.
In questi anni di militanza in questo mondo virtuale che è internet ho imparato a distinguere il mondo della birra casalinga da quello della birra artigianale che sono mondi completamente diversi.
Il birraiolo casalingo non ha niente a che spartire con il mondo della birra artigianale, ma non tutti l'hanno capito.
Dopo un paio di anni di BIAB nella stagione 2015-2016 abbiamo cominciato ad applicare quello che abbiamo ritenuto fosse la nostra strada, la nostra identità, senza tante complicazioni e senza tante spese. Questo sarà un limite, ma riteniamo che il gioco non vale la candela.
Così nell'ottica di ottenere di più contenendo le spese, sembrerà strano per qualcuno, abbiamo provato il metodo classico 3 tini. Non avevamo mai provato la tecnica classica proprio perché per creare un impianto 3 tini pensavamo di dover spendere altri soldi nel acquisto di accessori nuovi.
Estratto secco di Malto
Il fatto di avere a disposizione un garage grande da poter destinare alla birrificazione ci ha permesso di utilizzare questa tecnica che difficilmente si può applicare in casa, potendo provare il metodo All Grain Classico 3 tini con quello che avevamo già.
In questa ultima stagione abbiamo fatto il salto verso l'automatismo regalandoci due impianti All in One il Brew Monk e l'Easy Grain. 
Rispetto ai metodi classici KIT - E+G - BIAB e AG pensiamo comunque di aver compreso alcune differenze fondamentali, che vogliamo provare a condividere in questo articolo, che raccoglie le nostre impressioni e mette a confronto i metodi.
Questo articolo si basa sulle prime impressioni,  9 cotte 3 con Brew Monk e 6 con l'Easy Grain e non possono essere considerate un numero tale per dare un giudizio definitivo, ma comunque rappresentano un buon campione per farsi una prima idea. 
Il nostro confronto è semplicemente quello che abbiamo fatto, condiviso con chi cerca e vorrebbe provare a fare qualche cotta con il metodo All Grain utilizzando un impianto All in One, in modo semplice, casalingo e senza tante complicazioni. 
Easy Grain
Qui non c'è niente di letto, studiato e poi ripetuto, ma semplicemente le esperienze acquisite durate queste 9 cotte. 
Innanzitutto bisogna chiarire la differenza principale tra i metodi.
Iniziamo con il Kit.
La produzione di birra attraverso il metodo dei malti preparati e sicuramente il più semplice, il più veloce, il meno dispendioso ma forse il meno gratificante. Conosco persone che sono anni che producono birra così, addirittura lo stesso kit e non gli interessa altro. Forse è il metodo che incarna al meglio lo spirito del birraiolo casalingo. La birra fatta con questo metodo si presta anche a modifiche che possono migliorare di molto il risultato finale. 
Vediamo di dare un giudizio per ogni aspetto 
SEMPLICITÀ - ALTA: Metodo che non prevede nozioni specifiche, bastano nozioni di base;
VELOCITÀ DI ESECUZIONE - ALTA: Ci si mette meno di due ore comprese le pulizie;
ATTREZZATURA NECESSARIA - BASSA: Basta acquistare il kit e si può utilizzare una semplice pentola;
INVESTIMENTO FINANZIARIO - BASSO: Si può acquistare anche con poco un kit completo;
DIFFICOLTÀ DI REALIZZAZIONE - BASSA: Basta seguire le istruzioni allegate ai kit;
QUALITÀ DEL PRODOTTO - BASSO: Se non si ha pretese si ottengono birre accettabili.
Discorso a parte merita la preparazione con kit elaborato, dove allo zucchero che viene usato nella maggior parte dei kit, viene sostituito con estratto di malto. Ma non solo per questi preparati in particolare si possono aggiungere spezie, zuccheri integrali e miele, fiocchi e luppolo, solo la fantasia potrebbe essere il limite. Ci vuole un pò di esperienza in più  rispetto al kit classico.
SEMPLICITÀ - MEDIO ALTA: Metodo che prevede nozioni un pò più complesse che richiedono in minimo di informazione;
VELOCITÀ DI ESECUZIONE - ALTA: Ci si mette un pò di più del metodo normale meno di tre ore;
ATTREZZATURA NECESSARIA - BASSA: Non serve altra attrezzatura basta acquistare il kit e si può utilizzare una semplice pentola;
INVESTIMENTO FINANZIARIO - BASSO: Non serve altro rispetto al metodo normale;
DIFFICOLTÀ DI REALIZZAZIONE - MEDIO BASSA: Per chi è all'inizio può sembrare un pò complesso ma una volta acquisito un minimo di esperienza non è difficile;
QUALITÀ DEL PRODOTTO - MEDIO BASSA: Si migliora di molto le birre.
L'altro metodo casalingo per eccellenza è il metodo degli estratti più grani o E+G. Un pò più complicato del kit, perchè bisogna macinare i malti speciali. La birra fatta con questo metodo risulta un ottima birra decisamente un passo in avanti rispetto al Kit.
SEMPLICITÀ - MEDIAMetodo che prevede una minima nozione della tecnica;
VELOCITÀ DI ESECUZIONE - MEDIO ALTACon la macinazione e il mash dei grani speciali necessità di un ora in più;
ATTREZZATURA NECESSARIA - MEDIASi utilizza la stessa attrezzatura del kit con l'aggiunta di un mulino e di una sacca. Si può evitare di acquistare il mulino e farsi macinare i grani;
INVESTIMENTO FINANZIARIO - MEDIOL'acquisto del mulino raddoppia la spesa, ma rimane sempre contenuta;
DIFFICOLTÀ DI REALIZZAZIONE - MEDIAE' necessario un minimo di nozioni di base.
QUALITÀ DEL PRODOTTO - MEDIO ALTOCon questo metodo si raggiunge un buon livello e si posso creare birre che hanno poco da invidiare a metodi più complessi.
Il metodo più complicato per produrre birra in casa se non si hanno gli spazi necessari è il metodo All Grain Classico 3 Tini, dove però si ottengono i migliori risultati. E' il metodo utilizzato dai birrifici.
SEMPLICITÀ - BASSA: Metodo che prevede la conoscenza profonda della materia;
VELOCITÀ DI ESECUZIONE - BASSA: Dovendo eseguire tutte le fasi dalla macinazione all'ammostamento al lavaggio delle trebbie e bollitura sono necessarie molte ore;
ATTREZZATURA NECESSARIA - ALTA: E' il metodo che utilizza il maggior numero di attrezzatura. In caso di automazione necessità di materiale complesso;
INVESTIMENTO FINANZIARIO - ALTO: La spesa con questo metodo può raggiungere livelli elevati, ma si possono contenere le spese autocostrendo il più possibile;
DIFFICOLTÀ DI REALIZZAZIONE - ALTA: Qui bisogna conoscere il processo di produzione compreso le nozioni di chimica di base;
QUALITÀ DEL PRODOTTO - ALTA: Il metodo migliore per creare birra.
Impianto BIAB
Il metodo che può essere una via di mezzo e che risulta più semplice per chi produce birra in casa e ha poco spazio è sicuramente il metodo BIAB. Metodo australiano che prevede l'utilizzo di una sola pentola e di una sacca. Anche il processo è più semplice perchè non prevede la fase di lavaggio delle trebbie.
SEMPLICITÀ - BASSA: Come per il metodo classico bisogna avere una conoscenza approfondita della materia;
VELOCITÀ DI ESECUZIONE - MEDIO BASSA: Non dovendo eseguire il lavaggio delle trebbie si risparmia un ora;
ATTREZZATURA NECESSARIA - MEDIA: Assomiglia molto a quella necessaria per il metodo E+G con la sola differenza che tutto è più capiente;
INVESTIMENTO FINANZIARIO - MEDIO: Dovendo acquistare attrezzatura più capiente rispetto all'E+G esborso risulta più alto. E' possibile anche aggiungere altro materiale come pompe e sistemi RIMS che fanno lievitare la spesa;
DIFFICOLTÀ DI REALIZZAZIONE - ALTA: Come per AG Classico bisogna conoscere tutti i processi;
QUALITÀ DEL PRODOTTO - ALTA: L'unico neo del metodo BIAB è che le birre risultano meno stabili di quelle fatte in AG Classico, ma a volte non se ne sente la differenza sopratutto per le birre più alcoliche.
Infine arriviamo al metodo che in questo momento risulta il migliore per chi vuole produrre in All Grain birra in casa e non ha altro spazio che l'appartamento in cui vive, cioè il metodo BIAP. Venuto alla ribalta negli ultimi due anni sta sbarazzando la concorrenza visto la sua duttilità e avendo a disposizione tutto in un'unica pentola elettrica, e quindi non necessità di una fonte esterna di calore. L'unico neo di questo sistema, se si prevede il risciacquo delle trebbie, è la necessità di un'altra pentola dove scaldare l'acqua. Ma se si decide di usarlo come un impianto BIAB penso che possa, in casa, dare il meglio di se.
SEMPLICITÀ - MEDIA: Bisogna avere una discreta conoscenza della materia;
VELOCITÀ DI ESECUZIONE - MEDIA: Se si ottimizza i tempi e lo si usa come sistema BIAB possono bastare poco più di 4 ore;
ATTREZZATURA NECESSARIA - MEDIA: Dovendo risciacquare le trebbie necessità di un'altra pentola e una fonte di calore. Al contrario risulta bassa se si utilizza la pentola come metodo BIAB;
INVESTIMENTO FINANZIARIO - ALTO: Esistono in commercio diversi dispositivi alcuni come il Braumeister che necessitano di un finanziamento importante, ma si possono acquistare impianti meno costosi come il Grainfather per arrivare ad investimenti minimi acquistando Easy Grain o similari;
DIFFICOLTÀ DI REALIZZAZIONE - MEDIA: L'utilizzo di controller programmabili semplifica di molto la realizzazione;
QUALITÀ DEL PRODOTTO - ALTA: La qualità finale assomiglia molto al metodo classico.

BeerBone
Esistono altri impianti ottimi per il metodo casalingo come il meno conosciuto BeerBone con cui si ottengono ottimi risultati
Qui il Link diretto alla homepage dell'impianto  http://www.beerbonesystem.com
Purtroppo non conosco il sistema, ma da informazioni ottenute tramite altri birraioli casalinghi risulta a tutti gli effetti un minibirrificio. I contro sono: il costo del materiale, l'assoluta padronanza del processo di birrificazione e la quantità limitata del prodotto finale anche se è possibile arrivare a litraggio superiori i 30 litri con sistemi di doppie cotte concentrate. Forse un pò complicato per chi vuole un sistema casalingo semplice.
Un nuovo sistema All in One che sarà disponibile alla fine di quest'anno che si colloca, come spesa, tra gli impianti economici e quelli più costosi è il Brewtools B40pro / B80pro https://www.bryggselv.no/bryggeutstyr/bryggemaskiner/brewtools . Le caratteristiche dei materiali, la cura nella fabbricazione e il costo più basso del Braumeister lo faranno diventare l'oggetto del desiderio di chi vuole avere a disposizione il meglio.
BrewTools
A questo punto molti si chiederanno, "ma alla fine qual'è la tecnica che ci permette di fare la birra più buona in casa?".
Dipende da quello che ci cerca e si vuole ottenere. 
In casa ci sono molti limiti, in primo luogo lo spazio a disposizione, poi la conflittualità con persone che vivono con noi a cui interessa maggiormente tenere una casa in ordine e pulita e infine quanti soldi si vogliono stanziare in relazione al risultato.
Si può in poco spazio, contenere le spese e le difficoltà ma con una qualità più bassa, per esempio il metodo con i malti preparati o con il sistema elaborato che innalza il livello. Come sempre se ci si accontenta va benissimo.
Se invece non riteniamo sufficiente il livello qualitativo delle nostre birre con il metodo dei kit, riteniamo che il metodo migliore rimane a tutt'oggi l'estratto + grani, dove permette una maggiore personalizzazione delle birre e di riflesso anche una migliore qualità. Abbiamo assaggiato birre fate in E+G che niente avevano da invidiare alle più blasonate fatte in All Grain.
Oggi le varietà degli estratti secchi e liquidi presenti sul mercato, permettono di prendere la scorciatoia dell'esclusione del mash avendo a disposizione già l'estratto contenente gli zuccheri necessari alla fermentazione. Si tratta poi solo di aggiungere carattere e colore con i grani speciali. Non necessità molto di più che la tecnica dei malti preparati soltanto un mulino, ma non indispensabile se si acquista i grani già macinati, ed una sacca dove ammostare i grani macinati.
Certamente il metodo per ottenere la birra qualitativamente migliore è il metodo classico All Grain. In casa però e davvero difficoltoso riuscire ad avere un impianto completo con le 3 pentole e le fonti di calore. Molti hanno provato la via dell'elettrico ma rimane sempre necessario uno spazio più ampio. 
Easy Grain in azione
Il metodo All Grain che forse può essere applicato in casa è il metodo BIAB, anche se casalingamente parlando rimane difficile visto le dimensioni della pentola che difficilmente sta sui fornelli di casa. E possibile comunque utilizzare la tecnica del mosto concentrato che permette di utilizzare una pentola più piccola e di allungare il mosto con l'acqua necessaria a raggiungere il livello a ricetta, in un secondo tempo durante il versamento nel fermentatore. Tecnica utile anche per abbassare velocemente la temperatura con l'utilizzo di acqua ghiacciata. Metodo valido anche per i metodi dei malti preparati e E+G.
Il sistema che invece mette tutti, o quasi, d'accordo è il metodo All in One, che utilizza una sola pentola elettrica per produrre la birra in casa. A molti pro, in primo luogo un alimentazione elettrica che lo rende idoneo a brassare in casa e in spazi condominiali dove non è possibile utilizzare bombole di GPL. L'unica complicazione se si utilizza come impianto All Grain classico, è il lavaggio delle trebbie, per l'utilizzo di un ulteriore pentola per scaldare l'acqua di sparge. Qui però molti birraioli casalinghi sapranno trovare la soluzione migliore. Per molti non è un problema visto che utilizzano l'impianto All in One come BIAB essendo composto da un cestello interno che funziona un pò come la sacca e permette di utilizzare una sola pentola. Con lo sparge risulta essere un sistema all grain a tutti gli effetti.
L'investimento è contenuto, se si esclude macchine come il Braumeister e similari dove per produrre semplice birra in casa è notevole. L'acquisto di una impianto All in One come l'Easy Grain risulta sotto i 500€ per la pentola più capiente che permette anche una maggiore flessibilità per esempio nella creazione di birre con densità alta e sotto i 400€ per le macchine meno capienti. Sono comunque investimenti importanti se si paragona ai metodi più economici ma la qualità risulta superiore.
Secondo la nostra esperienza tutti i metodi hanno punti a favore e a sfavore, rimane da capire cosa uno vuole raggiungere come qualità finale della birra, in relazione allo spazio e a quanto vuole o può spendere.
Sparge con l'Easy Grain
Il metodo E+G è sicuramente il più idoneo metodo casalingo, comodo, veloce e poco costoso per brassare una birra in casa. Il metodo più difficile da realizzare in casa risulta l'All Grain Classico che richiede spazi più ampi, più tempo e più denaro. 
In mezzo si inserisce il metodo All in One, che si può tranquillamente utilizzare in casa, si ha un ottimo prodotto finale ma necessità di un investimento più alto dell'E+G se si considera che, se viene eseguito il lavaggio delle trebbie serve un ulteriore pentola per scaldare l'acqua di sparge.  
Importante rimane comunque con che spirito si affrontano le cotte.
Gli impianti All in One hanno anche la possibilità di essere utilizzati come parte di un impianto All Grain vero è propio utilizzando la pentola elettrica come pentola di mash dove i malti macinati vengono lasciati per il mash e successivamente, senza l'estrazione del cestello, lavati e il mosto versato nella pentola di bollitura. Meno lo vedo come utilizzo di pentola di bollitura, vista la poca vigorosità di bollitura del mosto in questi impianti, che spesso costringe a tempi più lunghi di bollitura.
Programmatore Easy Grain
Secondo la nostra esperienza casalinga, le birre eseguite con impianti All in One non hanno niente ad invidiare al metodo classico se si pensa alla comodità di poterle fare tranquillamente in casa.
Non siamo qui per fare un articolo contro il metodo tradizionale, lungi da noi neanche averlo mai pensato, anzi si ottengono birre migliori, ma riteniamo che il sistema All in One sia più adatto a noi birraioli casalinghi, più semplice, più veloce.
In ultima analisi bisogna dire qualcosa sulla qualità degli impianti ed il funzionamento.
Purtroppo noi abbiamo avuto dei problemi, forse non siamo stati fortunati e abbiamo avuto tra le mani due macchine assemblate a fine turno..... Anche altri amici ci hanno confermato problemi con queste macchine.
I punti deboli sono la qualità dei materiali e la poca cura nell'assemblaggio.
Su tutto lo spessore dell'acciaio che sia per la parete del cestello che per la pentola risulta più fine di un normale foglio di carta per stampanti laser. Questo porta ad un'evidente fragilità della macchina con possibili deformazioni. Principalmente è la deformazione del cestello a preoccupare e può creare problemi nell'inserimento dei dischi filtranti e quindi compromettere il filtraggio.
Non è da meno la precisione del taglio dei dischi filtranti che non risultano perfettamente circolari e se sommati ad una deformazione del cestello non trattengono i grani lasciandoli passare nel mosto.
RIMS
Il ultimo il controller. Noi abbiamo avuto problemi con il sensore della temperatura, il cui filo non era stato inserito bene nella sua sede. Qualcuno ci hanno scritto dicendoci che ci sono stati casi di mal funzionamenti.
Sono macchine costruite nell'ottima del risparmio e per proporre macchine economiche sono costruite con materiali di scarsa qualità e assemblati senza curare molto i particolari.
Per quanto riguarda il processo di birrificazione ci sono alcuni punti che vanno approfonditi. Il processo di birrificazione di questi impianti All in  One è a tutti gli effetti un sistema RIMS (Recirculation Infusion Mash System).
Il funzionamento è identico: una pompa per far ricircolare il mosto nella pentola, una resistenza per mantenere la temperatura precisa e costante tramite un sensore che sente la temperatura del mosto.
Il sensore in fondo alla pentola sente la temperatura e a secondo dei limiti imposti accende o spegne le resistenze, il mosto viene aspirato dal fondo della pentola dalla pompa, e viene reinserito nella pentola dall'alto tramite un tubo esterno che lo riversa nella pentola.
Nonostante il risultato finale sia di buona qualità, ci sono dei passaggi che ci convincono poco e si potrebbero migliorare la qualità finale.
Per esempio il continuo ossigenare il mosto durante le fasi di mash. Quando il mosto viene riversato nella pentola tramite il beccuccio attaccato al tubo della pompa tende a ossigenare il mosto in alcuni casi creando anche schiuma.
L'altra questione degna di nota è il sollevamento del cestello. Qui ci sono due questioni che sono da approfondire. In primo luogo il fatto che una volta sollevato il cestello tende a far cadere dall'alto ossigenando il mosto e allo stesso tempo svuotando il cestello dove sono presenti le trebbie facendo entrare ossigeno e ossidandole per le successive fasi di sparge.
In questi due casi è possibile ridurre l'ossigenazione e relativa ossidazione utilizzando un piccolo tubo di silicone alte temperature da inserire nel beccuccio della pompa per farsi che l'entrata del mosto rimanga sotto il livello del mosto. Il secondo caso è un pò più complicato. Noi abbiamo utilizzato un paranco che ci ha permesso di tirare su il cestello in più step durante la fase di sparge.
La Pompa sotto alle resistenze
Da non sottovalutare la posizione del sensore che sente la temperatura, posizionato sul fondo a stretto contatto con le resistenze, che rileva la temperatura più alta rispetto al resto del cestello per questo è molto importante uniformare la temperatura con l'utilizzo della pompa.
Dalla parte opposta al sensore c'è il buco di aspirazione della pompa, che non avendo filtri, nella versione Brew Monk, tende a mandare in circolo anche piccoli detriti usciti dai filtri. Il problema si potrebbe presentare nella sfera del rubinetto dell'autoaggancio dove la strozzatura può far intasare il condotto.
Con l'Easy Grain invece in dotazione esiste un piccolo filtro che viene inserito nel foro. Dalle nostre prove eseguite abbiamo visto che comunque non è la soluzione. A causa della deformazione dei dischi tende a intasarsi dopo pochi minuti inibendo così il funzionamento della pompa.
Nelle ultime cotte lo abbiamo levato perchè non sarebbe stato possibile portare a termine le cotte.
Infine la spessore dell'acciaio inox utilizzato per la pentola e il cestello sono sicuramente causa di una dispersione di calore che costringe le resistenze ad un lavoro di stacco/attacco continuo.
Inoltre lo spessore dell'acciaio inox utilizzato è la causa della deformazione del cestello che non permette un accoppiata perfetta con i dischi filtranti facilitando ai grani macinati di mescolarsi con il mosto.
Nonostante tutte questi inconvenienti le birre eseguite con questi impianti, sono di buona qualità  e stabili nel tempo.
In questo momento è anche una moda, ma che se non verrà supportata con un aumento della qualità e un miglioramento del processo dopo un inizio scoppiettante l'utilizzo di queste macchine economiche sarà destinato a ridimensionarsi.
Ci rimane difficile consigliare questi impianti a chi crede di trovare la panacea a tutti i suoi problemi. Deve essere un acquisto consapevole di quello che si acquista, un impianto economico con i suoi difetti. Al contrario di impianti che sfruttano una tecnologia simile es. Braumeister dove il costo elevato è supportato da una macchina superiore sia nella qualità dei materiali sia nel processo di produzione.
Per concludere per chi ha poco spazio in casa consigliamo la tecnica E+G lasciando questi impianti a chi vuole intraprendere la strada dell'all grain e ha qualche soldo da spendere in più.

Vi ricordo che il meglio del Signor Malto - 2 uscite settimanali dall'archivio del Signormalto oltre 350 post.
Martedì uno degli articoli più cliccati di sempre.
Giovedì un post che ha riscosso meno successo. 
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giovedì 29 agosto 2019

Il Meglio Parte XVIII - Easy Grain VS Brew Monk

Diciottesima parte del Meglio del Signor Malto. Un post che è nato per soddisfare la curiosità che attanagliava migliaia di birraioli casalinghi. Una confronto tra due macchine praticamente uguali. Una disamina attenta di quello che queste macchine hanno in comune.
Il post ha riscosso un notevole successo e ancora oggi riceviamo mail su questo argomento. 
Il confronto è stato fatto su queste due macchine perchè provate direttamente ma si possono applicare a tutte quelle in commercio perchè tutte fatte sullo stesso progetto.
Post del 2018.
Buona lettura.


foto 1 - Easy Grain
I lettori più attenti e affezionati hanno notato che dopo un iniziale produzione della nostra birra casalinga con impianto All in One Brew Monk siamo passati all'Easy Grain.
Sono iniziati così le mail tormentone: "Perchè avete cambiato? E' meglio il Brew Monk o l'Easy Grain? Quali sono le differenze che avete notato?" etc...
Così abbiamo deciso per venire incontro a tutti e di scrivere un primo post riassuntivo su questi 6 mesi di utilizzo di impianti All in One, incentrato sulle due macchine. 
foto 2 - Brew Monk 
Prima di tutto vogliamo spiegare i motivi che ci hanno condotto, dopo alcune cotte di prova, a virare sull'Easy Grain. Semplicemente un opportunità di provare anche l'Easy Grain e poter così condividere con Voi le esperienze e farvi un idea su, per chi è intenzionato, cosa scegliere mettendo a disposizione video e articoli sulle due macchine.
Come potete vedere dalle immagini (foto 1-2) le macchine sono identiche, se ci fa un eccezione per l'Easy Grain che ha in più un filtro (foto 3) in ingresso del circuito della pompa, filtro che non c'è sul Brew Monk.
Per il resto le macchine sono identiche, prodotte dallo stesso progetto e forse anche nella stessa fabbrica. Semplicemente vengono poi diversificate a seconda dell'importante europeo con il logo dell'azienda.
Foto 3 - Filtro
Oltre esteriormente, anche internamente le macchine sono identiche, con il sensore e il foro del circuito della pompa nella stessa posizione e la forma del fondo dove alloggiano le due resistenze, 1800W + 700W per il modello da 30L e 1800W + 1200W per quello da 50L.
Quello che fa supporre che vengano costruite dalla stessa azienda è il fatto che entrambe portano un errore sulla quantità di acqua. All'interno della pentola ci sono delle tacche che indicano il litraggio.
In entrambi i casi le macchine, più o meno, hanno un scarto di 2 L in meno. Cioè quando versate per esempio 40 litri la tacca segna circa 38 litri (foto 4).
Anche la pompa (foto 5) e la scheda del controller (foto 6) sono identici.
Foto 4 - Errore del litraggio
Le eventuali diversità, come la reale temperatura raggiunta dalla pentola durante le fasi di brassatura, dipendono probabilmente da regolazioni dai componenti utilizzati che possono variare a secondo del momento di produzione, ma il progetto è lo stesso.
Noi abbiamo avuto più difficoltà con il Brew Monk, probabilmente la nostra macchina è stata assemblata durante un fine turno, perchè presentava delle problematiche che non abbiamo riscontrato sull'Easy Grain. In primis il mal posizionamento del cavo del sensore all'interno della scheda e l'assemblaggio dell'auto aggancio dove va sistemato il beccuccio della pompa.
Invece entrambe le macchine presentano una serie di difetti che sono più dovuti alla poca cura della fabbricazione e successivamente nell'assemblaggio. 
Foto 5 La pompa
La cosa che salta subito agli occhi e lo spessore dell'acciaio inox che compongono la pentola e il cestello. Sia la pentola che il cestello, soprattutto il cestello, rischiano di deformarsi. La pentola di per se essendo poi fermata sul fondo si presta ad un deformazione nella sola zona alta dove viene appoggiato il coperchio, mentre il cestello si ovalizza molto più facilmente. 
Mentre se per la pentola non è un problema così grave visto che basta una leggera pressione per riportarlo in posizione più o meno rotonda, al contrario per il cestello è impossibile riportarlo nella posizione originaria.
Foto 6- Scheda del controller
Questo causa alcuni problemi che poi influiscono sul risultato finale. Su tutto il fatto di non poter più infilare bene i dischi filtranti all'interno o di non farli aderire al cestello facendo passare nella zona del troppo pieno i grani macinati.
In più c'è da aggiungere che i dischi sono veramente fatti male. Sono deformati: quello inferiore non aderisce bene sul bordo che lo trattiene sul fondo del cestello (anche se la pressione di un quantitativo sufficientemente pesante dovrebbe premerlo sul bordo visto lo spessore) mentre il superiore tende a far passare i grani macinati. In più sono anche tagliati male e in alcuni punti presentano, invece di un raggio un taglio dritto che certo non può accoppiarsi con la rotondità del cestello (foto 7). Possiamo dire che è una combinazione tra cestello e dischi.
Foto 7 - Spazio tra disco e cestello
Per il processo di birrificazione, (foto 8) si può essere o non essere d'accordo con il sistema, ma funziona bene. A tutti gli effetti è un sistema RIMS tanto in voga qualche anno fa ed utilizzato ancora da tanti birraioli casalinghi.
Per l'assistenza Birramia ritira le macchine, le ripara internamente all'azienda senza spedirle al produttore, e le rispedisce al cliente, totalmente a suo carico se l'intervento è in garanzia. Birramia dispone anche di ricambi compreso il controller. La garanzia per entrambe le macchine è di 2 anni.
Foto 8 - Sparge
Per concludere possiamo certamente affermare che le macchine sono uguali, non presentano differenze apprezzabili.
Se dovete decidere cosa acquistare, orientatevi sul prezzo e sull'assistenza.
A fine stagione quando avremo una visione ancora più ampia uscirà un articolo inerente al confronto di questa tecnica denominata BIAP (Brew In A Pipe) con tutte le altre BIAB-AG-E+G e Kit per vedere di fare il punto di confronto tra queste macchine sempre più presenti nelle nostre case e gli altri metodi.




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martedì 27 agosto 2019

Il Meglio Parte XVII - Birrafacendo

Diciassettesimo appuntamento con il Meglio del Signor Malto. Non potevamo non inserire quello che è stato l'incontro dal vivo con molti lettori e nuovi amici. L'opportunità ci è stata data da Corrado Angeloni, l'organizzatore dell'evento di Torino, la Fiera del homebrewing edizione Zero.
E' difficile descrivere le sensazioni ma il grande successo ottenuto ci ha ripagato dello sforzo che abbiamo dovuto affrontare. Ma rimane qualcosa di unico.
Post del 2017.
Buona Lettura.


Da Ven 24 a Dom 26  Novembre si svolgerà a Torino la prima edizione della fiera dell'Homebrewing.
Birrafacendo si tiene a Lingotto Fiere, polo multifunzionale e flessibile, a pochi minuti dal centro città, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, situato all’interno di una location storica – gli ex-stabilimenti Fiat. Il padiglione 1 offre una superficie espositiva netta di 5590 mq.
La fiera Birrafacendo è un appuntamento culturale che apre le porte di Torino ai partecipanti e offre la possibilità di visitare piazze, musei ed edifici storici per tutta la durata della manifestazione.
Birrafacendo è la prima fiera dell’Homebrewing a Torino. La manifestazione si pone l’obiettivo di diventare il punto di incontro tra coloro che operano nel settore del Homebrewing e chi condivide la passione per la produzione della birra fatta in casa, oltre a far crescere il livello di produzione della birra artigianale nella Città di Torino e nella Regione Piemonte.
All'interno della fiera si troverà tutto per l’homebrewing, fornitori di attrezzature per la birrificazione, prodotti per la pulizia, prodotti per la sanificazione, di materie prime come acqua, malto di orzo e altri cereali, luppolo, lievito, ecc…, fornitori di kit preparati e completi per la birrificazione, prodotti per l’imbottigliamento e la consumazione, libri e manuali sulla birrificazione casalinga, bacheca dell’usato.
Vi chiederete come mai ve ne do notizia, sapete che il blog non si interessa di eventi che non siamo legati al mondo del Signormalto, soprattutto per la complessità degli eventi e del numero sempre crescente, che renderebbe impossibile dare un informazione completa.
Il motivo è che questa manifestazione fa parte del mondo Signormalto. Infatti nei giorni della manifestazione saremo presenti con il nostro stand per proporre ai visitatori un percorso dimostrativo, per illustrare i nostri metodi di produzione con 4 dimostrazioni brassicole.
Il percorso dimostrativo ha come interpretazione il sogno, il sogno di realizzare una birra in casa. Infatti si chiamerà "Da un Kit ad un Sogno".
Ai visitatori sarà consegnato un pieghevole con la nostra presentazione, la nostra storia e la nostra missione. Inoltre ci sarà un cenno sulle metodologie utilizzate e infine il programma dettagliato. Insieme sarà consegnato anche un libretto di una ventina di pagine a riassunto delle giornate, con argomenti specifici su:
Introduzione al mondo della birra casalinga;
L'attrezzatura necessaria;
Le metodologie;
Gli ingredienti necessari ;
I processi produttivi;
e una ultima parte con ricette da kit agli impianti automatici.
Una piccola guida per lasciare nelle mani dei partecipanti, quel sogno che ognuno di noi rincorre, quando brassiamo una birra.
Il programma prevede:
Programma delle dimostrazioni 
Venerdì 24 Novembre 2017
Ore 10
Presentazione del percorso dimostrativo a cura di Birrafacendo
Ore 10,10
Presentazioni Signormalto
Chi Siamo
La nostra Storia
Ore 10,30
Presentazione del metodo Kit Classico
Attrezzatura necessaria
Dimostrazione pratica di una cotta di Kit Classico
Ore 12
Riflessioni finali
Ore 12,30
Pausa
Ore 14,30
Presentazione del metodo kit Elaborato
Attrezzatura necessaria
Dimostrazione pratica di una cotta di Kit Elaborato
16,30
Riflessioni finali

Sabato 25 Novembre 2017
Ore 10
Presentazioni Signormalto
Chi Siamo
La nostra Storia
Ore 10,10
Presentazione del metodo BIAB
Attrezzatura necessaria
Ore 10,30
Dimostrazione pratica di un cotta All Grain con il metodo australiano BIAB
Ore 12,30
Pausa
Ore 13,30
Ripresa dei lavori
Ore 17
Riflessioni finali

Domenica 26 Novembre 2017
Ore 10
Presentazioni Signormalto in compagnia di Alessandro Simonetta
Chi Siamo
La nostra Storia
Ore 10,10
Presentazione dell'impianto automatico Braumeister a cura di Alessandro Simonetta
Ore 10,30
Dimostrazione pratica di un cotta con Braumeister a cura di Alessandro Simonetta
Ore 13
Pausa
Ore 14
Ripresa Lavori
Ore 17
Riflessioni finali
Ore 17,30
Saluti e ringraziamenti

Gli orari sono indicativi e possono variare a seconda le esigenze dell'organizzazione.

Non mi rimane che invitarvi a visitare la fiera e a venirci a trovare vi aspettiamo anche per conoscerci di persona e scambiarci qualche parola per creare nuove amicizie.  
Rimanete sintonizzati seguiranno aggiornamenti.



Vi ricordo che il meglio del Signor Malto - 2 uscite settimanali dall'archivio del Signormalto oltre 350 post.
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giovedì 22 agosto 2019

Il Meglio Parte XVI - Dimostrazione Easy Grain

Sedicesimo appuntamento con il Meglio del Signormalto. Uno dei post più cliccati dedicati agli impianti All in One nello specifico parliamo di Easy Grain. Molti ci avevano chiesto di sviluppare dei post sulle nuove macchine economiche All in One cercando di far vedere senza compromessi i pro e i contro di queste macchine prodotte in Cina. Ne è nato così un incontro con Amici proveniente un pò da tutte le parti del Nord Italia. 
Un esperienza unica e irripetibile.
Post del 2018
Buona lettura.

Domenica 29 Aprile si è svolta, qui da noi nella verde cornice della Valle Bormida, la dimostrazione eseguita con la macchina All in One Easy Grain. 
Come sempre è stata una giornata ricca di emozioni e sensazioni. Siamo riusciti a creare un atmosfera serena e rilassata, dove la cotta è alla fine passata in secondo piano, anche se è stato il filo conduttore dell'intera giornata.
Come sempre la ricetta di questi laboratori è la Original, che come sapete è la nostra birra leggera e poco impegnativa, una birra da tutti i giorni buona per ogni occasione.
Questa volta abbiamo apportato alcune modifiche sia sugli ingredienti, sia sul rapporto acqua grani, tutto per cercare di trovare il miglior risultato con la Easy Grain.


Oro Original All in One BIAP
lt mash :33
lt sparge:19.5
Litri in pentola :33
OG preboil:1037
Min bollitura:60
Litri in fermentatore :41
OG :1043
ABV :4.3 %
Plato :10.8
IBU :34.1
BU/GU :0.79
EBC : 6

Malti e Fermentabili
Pale Ale 7000 gr 93 %
Biscuit 500 gr 7 %
Totale 7500 gr

Luppoli
Centennial (AA 10) 15 gr 20 min Pellet
Columbus (AA 14) 35 gr 15 min Pellet
Equanot (AA 16.1) 20 gr 10 min Pellet
Centennial (AA 10) 60 gr5 minPellet
Equanot (AA 16.1) 80 gr Dry-Hop Pellet
Totale 230 gr

Altro
Lolla di Riso 250 gr.

Lieviti
SafAle US 05 23 gr

Profilo Mash
Mash In 62 °C 5 min
Beta-amilasi 63 °C 45 min
Alpha-amilasi 72 °C 15 min
Mash Out 78 °C 15 min

Fermentazione 19°C
Priming 5,5 gr/lt

Le prime fasi di riscaldamento
La ricetta è stata modificata in funzione dell'impianto e del suo processo di filtrazione. Non ci sono i fiocchi, che con la gelatinizzazione avrebbero potuto creare un effetto tampone ed impedire un passaggio più fluido del mosto durante le fasi di mash. Abbiamo aggiunto la lolla di riso, per migliorare la filtrazione per cercare di intrappolare nelle sue glumelle le farine.
Oltre a questo abbiamo apportato anche una modifica importante al mulino allargando ulteriormente la distanza tra i rulli portandolo a 1,2 mm.  Nonostante tutte queste precauzioni abbiamo avuto ancora problemi di farine.
Per il resto il procedimento è filato liscio, se si esclude una mia disattenzione durante la fase di consenso di fine sparge, quando involontariamente (le birre bevute nella mattina hanno contribuito sicuramente a questa mia svista) ho confermato con il tasto start/stop invece di cliccare sul tasto auto/pause.
Prima Fase versamento grani
I preparativi sono iniziati a metà settimana con la preparazione e lo studio delle modifiche della ricetta, la pianificazione della sistemazione dei tavoli, delle panche e della macchina. Proseguita nei giorni seguenti dalla raccolta dell'acqua alla fonte di Miciè e la macinazione dei grani con relativa nuova regolazione dei rulli del mulino. Per concludersi nella giornata di Sabato nella preparazione di parte della montagna di cibarie che hanno fatto bella figura sul tavolo imbandito per una continua colazione a base di pizza focaccia e birra.
Sono stati giorni intensi, dove c'era anche un po' di agitazione, che mi ha tenuto sveglio le notti precedenti la dimostrazione. Sono proprio questi i momenti che aiutano a riflettere sul quale sia il vero spirito che ci anima nell'organizzare questi incontri: condividere la nostra passione per la birra casalinga.
Mescolamento
La mattinata è cominciata molto presto, già dalle prime luci dell'alba mi sono recato nel laboratorio/garage per verificare che tutto fosse a posto e sistemare gli ultimi ritocchi.
Ho cominciato con accendere l'Easy Grain in modalità manuale per scaldare l'acqua fino a 62°C e accendendo il gas per riscaldare l'acqua di sparge. Ho poi inserito il nostro acidificante preferito, il succo di limone, uno nella macchina e mezzo nella pentola di sparge.
I primi a presentarsi sono stati gli Amici di Barge del gruppo birrario E2M (avrete modo di conoscerli meglio nelle prossime settimane [per l'esattezza il video uscirà sabato 19 Maggio] per un video girato nella loro sede durante la produzione di una cotta con impianto All in One) in rappresentanza con Enrico e Massimo. Con loro ci siamo già subito calati nell'atmosfera, scambiandoci già subito qualche informazione sui loro ultimi progetti. 
Pronti per il mash
Poi è arrivato Andrea e con lui abbiamo ripassato gli ultimi passaggi e pianificato la giornata. Poi come da programma il resto della ciurma è arrivata puntuale. Siamo dispiaciuti per chi fin da subito ci aveva comunicato di non potere partecipare anche se avrebbe voluto per impegni inderogabile come Fabrizio impegnato su una piattaforma in Norvegia, Angelo maestro di vita gran persona, Diego e Raffaella che ricordiamo sempre con piacere per la loro grande passione e inventiva ma anche Davis un nuovo amico che purtroppo la mattina di domenica ha dovuto prendere la strada del pronto soccorso invece che l'autostrada Torino-Savona, a cui facciamo un in bocca al lupo per una pronta guarigione. Siamo invece un po' arrabbiati con quelli che danno sempre per certa la loro partecipazione e poi non si degnano neanche di una telefonata. Ma memori dei laboratori precedenti non abbiamo aspettato nessuno e alle 10 siamo partiti.
Programmazione Controller
Per le fasi della cotta abbiamo avuto la collaborazione di Massimo del Gruppo E2M che ha assistito in ogni momento Andrea per aiutarlo visto che ero impegnato nelle spiegazioni del caso. 
Abbiamo iniziato con la presentazione della macchina. Andrea ha illustrato i componenti e il funzionamento. Poi è iniziata la cotta con il versato dei grani. Dopo abbiamo illustrato la ricetta e gli ingredienti utilizzati. Una volta mescolato i grani con l'acqua Andrea ha programmato il controller e siamo partiti per il mash. Nonostante l'ora abbiamo approfittato del tempo libero in attesa che il mash terminasse per poi passare alla fase di sparge, per iniziare a mangiare qualcosa. Diciamo pure una seconda colazione ben rinforzata a base di pizza e focaccia naturalmente innondata d fiumi di birra. Abbiamo così avuto modo di scambiarci opinioni sulle birre prodotte da tutti. 
Easy Grain in azione durante le fasi di mash
C'è sempre un rigoroso rispetto nel dire certe cose, per evitare di urtare le persone, ma le birre erano talmente buone che non c'è stato bisognoso di mentire. Sono questi i momenti che si ricercano, dove lo scambio di informazioni sull'utilizzo di ingredienti e lieviti particolari, processi di produzione diversi o preparazioni degli ingredienti fuori dal comune. Qui si possono scambiare informazioni che gratificano a doppio senso, sia per chi ascolta e riceve le informazioni per poter trovare magari la risoluzione ad un suo limite sia chi le cede per contribuire così alla condivisone e alla crescita di tutti. Tutto questo vale un incontro con persone con cui non si ha avuto il tempo in passato di approfondire per il poco tempo a disposizione.
Sollevamento Cestello
Durante le fasi mash, abbiamo notato questa volta come al contrario delle altre volte che il livello del mosto non sia mai cresciuto rimanendo molto distante dal tubo del troppo pieno. Il mosto circolava fluido nel cestello creando una perfetto scambio sotto sopra, sia per la filtrazione sia per la miscelazione della temperatura. Infatti gli sbalzi di temperatura sono stati minori e il tutto è rimasto in pochi decimi di grado. Di contro, probabilmente una passaggio così fluido non ha però trattenuto le  poche farine che hanno potuto muoversi liberamente tra gli spazi delle trebbie.
Ne abbiamo avuto conferma anche durante lo sparge quando non abbiamo fatto in tempo a sollevare il cestello che il mosto presente tra le trebbie si è riversato velocemente nella pentola e nonostante la doccietta di sparge fosse alla massima velocità non siamo riusciti a ripristinare il livello e le trebbie sono state oltre che scoperte probabilmente all'asciutto visto che l'acqua percorreva il tragitto nel cestello molto velocemente. 
Il cestello estratto
Ho pensato subito che con un composto così sciolto avremmo avuto poca estrazione.
Ed invece abbiamo raggiunto l'obiettivo della ricetta con 41 litri finali a 1043 di densità iniziale con un efficenza vicina all'80%, 79% per la precisione, un risultato insperato.
All'inizio dello sparge ho commesso l'unico errore della giornata. L'impianto terminato la fase di mash chiede la conferma per la fase di bollitura, vista la fase di lavaggio delle trebbie da completare prima di iniziare la fase di boil. Nelle ultime due cotte abbiamo deciso di accorciare i tempi mandando la macchina verso la bollitura fin da subito senza attendere la conclusione dello sparge. Non so cosa sia successo, se l'emozione o le troppe birre bevute, invece di premere il tasto AUTO/PAUSE in basso o schiacciato il tasto superiore START/STOP. Questo provoca un passaggio alla fase successiva, di fatto andando direttamente alla prima gettata di luppolo a 20 minuti. 
Sparge
Ho avuto un momento di panico, dentro di me la mia instancabile vocina mi sussurrava "che figura di merda che hai fatto...".
Ma dalla seconda fila Corrado dice "mi capita anche a me tanto che me lo sono dovuto scrivere sul bordo sotto al controller". C'è stata una risata generale che ha rotto la tensione e ci siamo ritrovati a scherzare delle tante cavolate che involontariamente si fanno.
Sono questi i momenti che raddrizzano una giornata che a volte sembra cambiare direzione, sono proprio persone così che Ti aiutano, che Ti donano un po' della loro amicizia per creare qualcosa di unico, un'amicizia nuova.
Per lo sparge abbiamo utilizzato la nostra doccietta che come sempre ha fatto il suo lavoro, anche se in queste macchine avendo già un disco filtrate a rompere il getto basterebbe versarla direttamente con una caraffa o inserendo il tubo della pentola di sparge.
Con un composto così sciolto l'acqua è passata velocemente tra le trebbie e abbiamo tolto il cestello dopo poco posizionandolo sopra alla bacinella forata inserita nel secchio che usiamo per contenere i grani macinati.
Il cestello lasciato a gocciolare a fianco della pentola
Causa la mia distrazione abbiamo dovuto attendere un po' prima che il mosto cominciasse a bollire. Nel frattempo mano a mano che la temperatura saliva abbiamo schiumato le proteine. A dir la verità non c'è n'erano molte, ma si sa che con il Pale Ale non c'è ne sono molte.
Dai qui in poi c'è stata la più completa anarchia, la macchina è stata quasi abbandonata al suo destino e ci siamo messi a mangiare. Per la verità non abbiamo quasi mai smesso .... Insalata di riso, pasta fredda con pomodorini, formaggi, lardo, prosciutti, torte  insomma non ci siamo fatti mancare niente e sopratutto tanta buona birra un po' di tutti. Molto piacevoli, di tutti i colori e stili.
A 30 minuti dalla fine della bollitura abbiamo inserito l'hop basket per sterilizzarlo e a 20 minuti abbiamo cominciato con le gettate di luppolo. 4 In totale come avrete intuito dalla ricetta esclusivamente da aroma, anche se inevitabilmente un po' di amaro viene ceduto.
Mosto in bollitura con hop basket
L'allegra compagnia ci ha fatto dimenticare di mettere un po' prima della fine della bollitura la serpentina per una sterilizzazione più completa ma per fortuna qualcuno più attento si è ricordato e la inserita a pochi minuti dalla fine. Insomma quando si è così in piacevole compagnia è facile lasciare che l'orologio del tempo si fermi.
Con la nuova serpentina in acciaio inox un po' più grande, dimensionata per 50 litri abbiamo fatta abbastanza presto a raffreddare, anche se le temperature più alte hanno fatto inalzare anche la temperatura dell'acqua potabile, allungando inevitabilmente i tempi di raffreddamento. Una scusa in più per bere un'altra birra e perderci nei nostri discorsi.
Inevitabilmente si arriva alla fine. Finito il raffreddamento abbiamo versato il mosto nei fermentatori utilizzando la pompa come di consueto. Purtroppo anche questa volta non abbiamo ottenuto un mosto limpido. Stiamo analizzando i fattori della cotta.
L'inserimento della serpentina
Abbiamo notato che sul fondo e intrappolate tra le maglie del filtro in ingresso della pompa c'erano delle strane e piccole palline di colorazione bruna. L'impressione è che siano le farine che si sono cotte al contatto con il fondo della pentola aggregandosi poi in piccole palline, probabilmente a causa del filtro in ingresso della pompa che le ha costrette a rimanere nella parte bassa della pentola e quindi poi ad aggregarsi. Chissà se non avessimo inserito il filtro e le farine avessero potuto circolare liberamente nel condotto della pompa, se sarebbero rimaste intrappolate nel cestello o visto il composto drenante sarebbero rimaste in circolo.
Nonostante la minore sfarinatura dei grani, l'utilizzo di lolla di riso non abbiamo ottenuto miglioramenti. Pensiamo che siamo andati oltre, cioè il composto era troppo sciolto e non ha fatto la funzione di filtraggio.
Probabilmente reinseriremo novamente i fiocchi, anche perchè nella prossima cotta saranno più affini allo stile, e proveremo ad aumentare il quantitativo di lolla raddoppiando la quantità.
Fasi finali di versamento nei fermentatori
Durante le fasi di versamento del mosto nei fermentatori abbiamo inoculato il lievito con temperatura del mosto intorno ai 20 gradi e dopo una bella ed energica mescolata portati entrambi nella cella riscaldante, in cantina, a 19 gradi.
Tornati abbiamo affrontato l'ultima fatica, la pulizia della pentola e dei suoi componenti. Per quello che riguarda la pentola, abbiamo effettuato un ciclo con PBW con l'acqua utilizzata per il  raffreddamento ancora a 55°C. Ne abbiamo versato una decina di litri e inserito 50 grammi di PBW per una ventina di minuti. Poi svuotata la soluzione con PBW e dato una passata con spugnetta morbida per togliere le incrostazioni soprattutto nella parte superiore dove rimangono tracce create dalla schiuma che si forma in bollitura, abbiamo inserito altri 10 litri e aggiunto 50 grammi di acido citrico per una decina di minuti. Per la soluzione con acido citrico si usa normalmente acqua fredda, ma avendo a disposizione parte dell'acqua utilizzata per il raffreddamento abbiamo aggiunto acqua calda.
Il lievito direttamente nel fermentatore
Terminato il ciclo con acido citrico, svuotata la pentola dalla soluzione abbiamo fatto passare una decina di litri di acqua, sempre calda, per il risciacquo finale.
Con le soluzioni scaricate dalla pentola si possono pulire i restanti componenti della Easy Grain, rispettando il flusso PBW, acido citrico e risciacquo finale con acqua.
C'è da dire che se si lavano immediatamente i componenti dopo l'uso liberandoli dall'appiccicoso mosto, e lavati bene non hanno bisogno di altra pulizia.
Come promesso la dimostrazione è terminata poco prima delle 16, come da programma, anche se pensiamo che si possa risparmiare ancora un ora,  se tutto viene fatto bene e senza intoppi, concatenando bene le tre fasi.
La fermentazione è partita nella serata di lunedì con un andamento lento con una temperatura intorno ai 20°C. Ora non ci resta che attendere qualche giorno prima di procedere al travaso per l'inserimento della luppolatura a freddo con 80 grammi di Equanot.
I fermentatori nella cella riscaldante
Siamo stati davvero bene, ottima compagnia, persone preparate e competenti. Persone semplici ma con tanta passione e curiosità. Disponibili ad un confronto e ad uno scambio di idee ed informazioni.
Nuovi Amici insomma.
Per tutti quelli che mi avevamo scritto dell'impossibilità di raggiungerci per partecipare all'evento, potranno "partecipare" anche loro guardando i video che abbiamo girato durante la cotta. Il video è stato diviso in tre parti, proprio per cercare di dare la possibilità a tutti di gustare ogni istante. Inoltre è stato montato anche un ulteriore video con i tagli più gustosi, per cercare di ricreare anche quell'ambiente familiare e goliardico che ci contraddistingue.
I video usciranno probabilmente verso la metà di giugno.
Il densimetro
Per il mese di maggio abbiamo un altro incontro con argomento "come iniziare a fare birra con il metodo kit elaborato". La data che in un primo tempo era stata stabilità per Domenica 20 Maggio ha subito uno slittamento al 27 ma non è detta che sia quella definitiva. Come non è stato deciso se effettuare il laboratorio nella sede qui a Pallare o eseguire l'evento in trasferta presso la sede del gruppo birrario E2M di Barge in provincia di Cuneo.
Rimanete sintonizzati quando riusciremo a confermare la data sarebbe informati tramite i nostri mezzi di comunicazione; chat Whatapp per gli intimi, Blog e Facebook per tutti.
Tra un paio di settimane abbiamo in programma una nuova cotta, dove poter applicare fin da subito le modifiche che stiamo studiando per migliorare ancora la produzione con questa macchina.

Vi ricordo che il meglio del Signor Malto - 2 uscite settimanali dall'archivio del Signormalto oltre 350 post.
Martedì uno degli articoli più cliccati di sempre.
Giovedì un post che ha riscosso meno successo. 
Mandateci una mail a signormalto@gmail.com  con i Vs commenti.



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