martedì 6 febbraio 2018

Brew Monk cotta pilota

La postazione del Brew Monk
Cari Amici birraioli casalinghi, siamo finalmente riusciti a trovare il tempo per mettere in azione il nostro Brew Monk. 
I "vecchi" come me sanno che con avanzare dell'età si cerca di avere più certezze e si è refrattari a cambiare strada, al contrario dei "giovani" rivoluzionari desiderosi di cambiare sempre le cose.
Così mentre io ero un po' restio ad utilizzare il BMK (lo abbreviamo così evitiamo di digitarlo sempre e per differenziarlo dal Braumeister ci ho aggiunto una K) Andrea era entusiasta di cominciare ad utilizzarlo.
I miei dubbi riguardano l'aspetto costruttivo dell'impianto secondo il mio modesto parere sono un po' deficitari o comunque potrebbero causare dei problemi con un utilizzo intensivo. Le mie riflessioni sono probabilmente influenzate dall'aver visto in azione il Braumeister che a parte il prezzo è decisamente un'altra cosa. Comunque se c'è questa differenza di prezzo un motivo ci sarà.
L'interno del fondo
La cosa che mi ha colpito negativamente è la poca cura dei particolari e il fatto che sembra montato in fretta. Facciamo qualche esempio:
- L'asta esterna che porta il mosto all'autoaggancio e poi tramite il beccuccio all'interno della pentola  è stata saldata storta comportando così una rotazione dell'autoaggancio che lavora male e secondo come viene posizionato, tende a perdere;
- Il beccuccio è stato piegato troppo causando l'impossibilità di chiudere il coperchio di vetro una volta inserito;
- Sull'ingresso della pompa non è posizionato nessun filtro, causando la possibilità di intasamento della pompa stessa. E' facile che possano finire dei pezzi di grani o dei chicchi all'interno;
La scheda madre
- La sonda è posizionata troppo vicino alle resistenze causando dei picchi di temperatura quando sono in azione;
- L'assemblaggio della parte elettrica, soprattutto dei contatti nella scheda madre del controller hanno portato fin dall'inizio ad errori della centralina;
- La protezione in plastica sotto alla macchina è deformata. Quindi il coperchio sede della scheda madre si chiude male;
 - La presenza di questa copertura inferiore impedisce un circolazione di aria sotto la pentola creando una zona calda per la scheda madre.
Queste sono alcuni degli aspetti che reputo negativi. Per il processo di funzionamento è un semplice e banale, ricircolo del mosto con un filtraggio continuo delle trebbie, e almeno li sembra che funzioni bene.
Il beccuccio che preme sulla parte bassa del foro coperchio
Un'altra cosa che abbiamo notato che ci è sembrato strano è stata la presenza, a fine mash, di molte giumelle e fiocchi sopra al primo disco filtrante. Siccome la cotta pilota aveva un quantitativo basso per l'impianto in sé, e per fortuna il mosto non ha mai tracimato nel tubo troppo pieno, non abbiamo avuto problemi. Ma se fossero finiti nel troppo pieno sarebbe finiti nella pompa e soprattutto i fiocchi l'avrebbero sicuramente intasata. Non abbiamo idea se per colpa nostra visto che il disco superiore non ha compattato le trebbie ma è rimasto più sollevato a causa del giunto che collega i tubi e potrebbe essere successo  che non essendo un blocco compatto il disco si sia messo di traverso permettendo la fuoriuscita di alcune trebbie e fiocchi.
Mash
Per questa prima cotta pilota, non avevamo idea di quali fossero per caratteristiche del processo di produzione di questo impianto, e come per le prime volte in AG siamo andati alla cieca, prendendo i parametri del vecchio impianto 3 tini.
Non potevamo far altro che riproporre la nostra ricetta di punta, semplice ed efficace, la Oro Original. Abbiamo discusso parecchio su quali modifiche sarebbero andate apportate per adattare la ricetta al nuovo impianto, ma poi alla fine abbiamo deciso di proporre la normale ricetta AG, avremmo visto durante la cotta quali sarebbero stati i parametri da modificare e da memorizzare per le prossime cotte.
L'unica modifica che ho voluto fare è stata quella di aggiungere una prolunga al beccuccio, 20 cm di tubo in silicone per evitare il continuo splashare del mosto sopra il disco filtrante.
Questo impianto ha un po' scombussolato le nostre vecchie abitudini nella preparazione della cotta che hanno subito qualche leggera modifica.
Il controller durante il mash
Prima cosa la macinazione dei grani. Avremmo voluto macinare meno finemente per evitare di trovarci poi con il bazooka intasato, visto che noi maciniamo molto fine. Ma non avendo idea di come si sarebbe comportato il filtraggio tramite i dischi, abbiamo preferito mantenere la macinazione fine, frutto di tanta fatica e di decine di prove, e ci siamo detti "vediamo cosa succede", se avremo problemi nel filtraggio le prossime volte allargheremo un po' i rulli, fino a ritrovare una misura che sia un ottimo compromesso tra estrazione e filtraggio.
Per l'acqua non è cambiato molto, ne abbiamo semplicemente preso un po' di più, pensando in modo errato che forse ne sarebbe servita di più.
Invece per il resto dei preparativi abbiamo avuto una notevole semplificazione visto che non c'è stato bisogno di preparare le pentole e tutta la rubinetteria risparmiando una buona oretta. Gli strumenti invece sono sempre gli stessi.
La ricetta ha subito una leggera modifica, abbiamo inserito 200 grammi di Pilsner per mancanza di malto Pale, per il resto abbiamo mantenuto tutto uguale, vediamo la ricetta:

Oro Originale American Pale Ale - Brew Monk
lt mash :22.4
lt sparge:23.8
Litri in pentola :22
OG preboil:1027
Min bollitura:90
Litri in fermentatore :29
Efficienza :88 %
OG :1040
ABV :4.0 %
Plato :10
IBU :40.3
BU/GU :1.01
EBC : 3

Malti e Fermentabili
Pale 3500 gr 80 %
Maris Otter 300 gr 7 %
Pilsner 200 gr 5 %
Biscuit 200 gr 5 %
Fiocchi di Orzo 200 gr 5 %
Totale 4400 gr

Luppoli
Simcoe 15 gr 30 min Pellet
Amarillo 20 gr 20 min Pellet
Galaxy 15 gr 15 min Pellet
Galaxy 15 gr 10 min Pellet
Amarillo 25 gr 5 min Pellet
Galaxy 70 gr Dry-Hop Pellet
Totale 160 gr

Lieviti
Safale Dry US-05 11,5 gr

Profilo Mash
Beta-amilasi 63 °C 50 min
Alpha-amilasi 72 °C 15 min
Mash Out 78 °C 15 min

Bollitura 90 minuti
Temperatura di inoculo 18°C
Fermentazione a 19°C

Il Brew Monk
La cosa che salta subito agli occhi è l'efficenza della cotta. Questa volta l'abbiamo inserita proprio per verificare come ha lavorato la macchina ma soprattutto se la macinazione fine ha funzionato. E visto che non abbiamo avuto, questa volta, problemi nel filtraggio e il mosto è risultato non torbido pensiamo di mantenere anche per la prossima cotta la stessa grana di macinazione.
Ma veniamo alla cronaca della giornata.
La mattinata è passata veloce nei preparativi della macchina. Nonostante avessimo preparato tutto il giorno prima, abbiamo speso molto tempo per decidere dove posizionare il BMK. In un primo tempo lo avevamo piazzato sul nostro carretto, poi per due motivi abbiamo deciso di metterlo in terra. 
Primo perchè sollevare il cestello in posizione elevata è decisamente scomodo e faticoso (pesa davvero tantissimo), secondo siccome abbiamo attivato il nuovo sistema di sparge con la doccetta e avendo una misera pompa non autoadescante, se avessimo posizionato la macchina più in alto della pompa avremmo fatto fatica a farla partire (ma abbiamo fatto fatica uguale).
La doccetta in azione
Poi, visto che il coperchio non chiudeva bene a causa di una eccessiva piegatura del beccuccio, siamo stati costretti ad modificare la piega. Qui con un po' di improvvisazione Andrea è riuscito a modificare l'angolo.
Deciso il posizionamento a terra, abbiamo versato l'acqua e preparato il cestello all'interno della pentola. Anche qui abbiamo perso un po' di tempo per decidere come strutturare il cestello, prepararlo per una configurazione minima di grani oppure optare per un montaggio completo. Alla fine lo abbiamo montato tutto, rimanendo dell'idea che le modifiche sarebbero state fatte la prossima volta. Con il senso di poi con una configurazione minima di grani sarebbe stato meglio (come riportano le istruzioni) la configurazione 1 quella con un solo pezzo di tubo.
Infine abbiamo impostato il controller. Questa volta abbiamo impostato tutto perfettamente con le varie soste e le gittate di luppolo. Tutto è andato bene e il controller a svolto molto bene i compiti assegnati. 
La sonda in basso
Durante la salita per raggiungere la temperatura di mash, abbiamo avuto un po' di problemi o meglio c'è l'ha avuti la macchina, mi spiego. Ad un certo punto la macchina a comincia a suonare e ha segnalare un errore. Sul display è apparsa la scritta ERR1 lampeggiante con nessun'altra indicazione. L'errore andava e veniva. Sul display una volta che la macchina ripartiva si vedeva che la temperatura che "sentiva" la sonda era addirittura sotto zero.
Poi non sapendo cosa fare, abbiamo controllato sul manuale nella pagina degli errori a cosa corrispondeva l'errore Err1. Il manuale riporta al 5° punto la seguente dicitura:
ERR-1 visualizzato sul display 

A: La temperatura è inferiore a -20 °C, questo è un avviso di temperatura bassa. 
B: Il connettore del sensore è allentato.
C: Aprire sotto e controllare il sensore. Ricollegarlo se è allentato.

Qui abbiamo perso un bel po' di tempo. Dopo aver controllato che fosse ben fisso il sensore all'interno della pentola, abbiamo dovuto svuotare il BMK e aprire la parte inferiore della macchina per controllare il sensore. Apparentemente era tutto a posto. Abbiamo seguito il filo è una volta giunti al collegamento alla piastra madre ci siamo accorti che uno dei due contatti non era ben inserito all'interno del morsetto, complice uno stampaggio della plastica che contiene i contatti, eseguito male. Con un po' di pazienza Andrea è riuscito a sistemare in qualche modo il contatto. Non escludiamo che ci possa dare altri problemi in seguito, bisognerà trovare un morsetto idoneo da sostituire. Non ci ha dato poi più fastidio.
Disco di filtraggio inferiore
Una volta giunti in temperatura abbiamo voluto verificare la differenza di temperatura tra la macchina e il nostro termometro, per capire l'affidabilità della sonda interna, visto che avevamo avuto segnalazione da amici che ci sarebbe potuti essere una differenza anche oltre 3 gradi. Invece la misurazione ha rivelato una differenza accettabile di circa mezzo grado che abbiamo deciso di non correggere, anche per evitare di perdere ulteriore tempo. Comunque ricontrolleremo nelle prossime cotte per successivamente affinare la temperatura misurata dalla sonda.
La cosa un po' fastidiosa è che il controller arrivato a temperatura invia un segnale acustico continuo e finché non date la conferma che avete inserito e mescolato i grani, non parte il programma di mash. Si può fare in due modi o si sopporta il cicalino e alla fine delle operazioni di versamento e mescolamento grani si schiaccia il pulsante AUTO e parte il mash oppure si schiaccia subito AUTO e ci calcola il tempo che si mette per versare e mescolare. Noi abbiamo preferito sopportare il fastidioso cicalino e abbiamo versato i grani e mescolato prima di premere il tasto. Una cosa importante è prima di versare i grani mettere il tappo bianco a chiusura del tubo del troppo pieno.
Il cestello smontato si possono vedere i due tubi in fondo
Terminato di versare i grani abbiamo tolto il tappo posizionato il disco superiore, pressato ( non potevamo andare oltre per il raccordo centrale) e posizionato il raccordo superiore del troppo pieno.  La pompa era stata stoppata per versare i grani, è stata riaccesa.
E' così partita la fase di mash di 80 minuti, in cui l'unica azione fatta è stata verificare l'avvenuta convezione degli amidi in zuccheri, poco prima del passaggio al mash out.
Abbiamo sfruttato il tempo che avevamo a disposizione oltre che per i preparati successivi, sanificazione del fermentatore e di tutti gli attrezzi necessari per le successive fasi, preparazione delle gettate dei luppoli ma soprattutto per tirare giù un inventario di tutti gli ingredienti che abbiamo in casa per programmare la seconda parte di questa stagione 2018.
Terminato lo sparge 
Qui non c'è molto da dire la macchina ha fatto il suo dovere. Ad un minuto dal termine della fase di alfa amilasi, abbiamo prelevato un campione di mosto. Volevamo prenderlo dal rubinetto ma non abbiamo capito come mai non è uscito niente, come se il rubinetto non pescasse il mosto, bloccato dal disco filtrate o la pompa girando troppo forte ha creato uno spazio vuoto tra l'entrata della pompa e la parte inferiore del cestello. Forse è meglio parzializzare la pompa e diminuire il flusso per permettere il riempimento della zona bassa. La cosa può essere stata creata anche dalla macinazione fine che impediva un corretto passaggio del mosto.
Vorrei aprire una parentesi sulla questione dell'inerzia termica del BMK. Per le fasi di mash abbiamo mantenuto la potenza delle resistenze a 2000W, ma dai picchi che dava il display, sicuramente è troppo alta. I motivi sono due:
Boil
Primo la resistenza si accende e si spegne, la sua potenza non viene modulata e questo crea i picchi. Il sensore essendo così vicino alle resistenze "sente" troppo l'innesco delle resistenze. E' un po' il motivo che ci fece abbandonare il RIMS tre anni fa. Per avere un buon funzionamento bisognerebbe avere un sistema di modulazione della potenza tramite PID e così evitare di avere tutta la potenza in una botta. Si può ovviare in parte a questo problema abbassando la potenza necessaria per il mash (è pensare che c'è lo aveva detto Alesim ma in quei momenti c'è ne siamo dimenticati) 
Abbiamo così alzato il coperchio e prelevato un po' di mosto sotto la schiuma che si era formata in superficie. L'esito del prova della tintura di iodio ha dato esito positivo e abbiamo lasciato la macchina proseguire con il mash out.
Luppolatura e raffreddamento 
Terminato il mash out la macchina va in standby e attende che sia eseguito lo sparge. Avviso classico del cicalino che non smette finché non premete il tasto AUTO per confermare l'avvenuto lavaggio delle trebbie.
Il sollevamento del cestello, almeno per me, sarebbe un problema. Pur essendoci nel cestello solo i 4,4 kg di grani più naturalmente il mosto assorbito dalle trebbie, più il mosto presente nella pentola, il cestello pesa un esagerazione. Non oso pensare a pieno carico (12kg) quanto sia difficile estrarre il cestello, sia per il peso sia perchè il mosto tende a trattenere il cestello.
Qui abbiamo messo in azione, con mille difficoltà, il nuovo sistema di lavaggio delle trebbie con la doccetta acquistata da Francesco Teboni in arte Bac tramite il suo negozio online che trovate all'indirizzo http://www.bacbrewing.com dove potete trovare materiale per homebrewer in acciaio inox, prodotti di qualità e precisione che denotano passione e professionalità.
La doccia funziona alla grande. Anche la regolazione del flusso tramite alimentatore a corrente continua a permesso di far uscire un litro al minuto (anche se con questo sistema ci sembra meno importante dell'AG). Il problema è stato innescare il flusso della pompa. Non vi spiego i particolari (bestemmie) per far pescare la pompa, alla fine dopo parecchi minuti e l'atto eroico di Andrea siamo risulti a far partire lo sparge. Qui bisognerà trovare il modo di far funzionare al meglio la doccia anche perché l'irrorazione è davvero perfetta spargendo su tutta la superficie l'acqua a 78°C. Per accelerare le fasi di bollitura durante lo sparge abbiamo dato il consenso per la fase dei bollitura, anche per eliminare quel fastidioso cicalino. 
Raffreddamento 
Terminato lo sparge abbiamo tolto il cestello, smontato e pulito.
Abbiamo misurato il mosto preboil e potuto verificare che l'assorbimento dei grani e lo stesso anche con il BMK cioè un litro ogni chilo di grani. Naturalmente il cestello e stato lasciato sopra la pentola per scolare completamente. Si potrebbe in futuro sistemare il cestello sopra la nostra bacinella forata all'interno di un secchio (o fermentatore) per poter recuperare il mosto in separata sede.
Quindi ai 46 litri di acqua tra mash e sparge alla fine della fase di sparge sono rimasti poco più di 41 litri.
Durante la salita per arrivare in bollitura abbiamo coperto la pentola e verso i 97-98 gradi abbiamo schiumato le poche proteine in superficie. In bollitura abbiamo spento la pompa.
Non abbiamo in mente bene i tempi, ma non ci ha messo molto ad arrivare in bollitura. Complice anche l'aumento della potenza della resistenza a 3000W. Non abbiamo avuto nessun problema con la potenza erogata dal contatore. 
Arrivati in bollitura, quando sul display appare 100 gradi è partito anche il conto alla rovescia. La bollitura non è male se pensate che nella pentola c'erano 40 litri, pensavamo meno sinceramente. Secondo noi non si può fare un raffronto con il gas dove la bollitura è molto più vigorosa, ma è tutto sommato accettabile. Abbiamo provato qualche volta a coprire con il coperchio è naturalmente la bollitura diventa molto più vigorosa ma si crea anche molta schiuma. Potrebbe essere interessante creare un oggetto come l'amico Alesim, che si è costruito un camino con pochi euro. Se non avete visto i video della cotta del Braumeister di Alessandro Simonetta andate a darci un'occhiata capirete di cosa di tratta.
Il riempimento del fermentatore
A 30 minuti dalla fine siamo stati avvisati dal solito cicalino della prima gettata di luppoli. Questa volta il cicalino ha smesso da solo dopo pochi tocchi. Di seguito tutte le altre gettate quindi a suonato a 20 poi a 15 poi a 10 e infine a 5 minuti dalla fine.
Per il luppolo abbiamo sistemato sul bordo l'hop basket (sempre acquistato da Francesco) e versato dentro il luppolo mano a mano che ci veniva segnalato dal controller. A 10 minuti dalla fine abbiamo inserito la serpentina per il raffreddamento.
Naturalmente essendo la pentola molto più piccola rispetto alle nostre pentole AG un volta inserita la serpentina l'hop basket è stato posizionato all'interno della serpentina.
Terminato la bollitura la macchina segnala la conclusione dei suoi compiti con la scritta lampeggiante END.
Non ci è restato che spegnere la macchina e aprire il rubinetto dell'acqua per l'inizio della fase di raffreddamento. Purtroppo non ne capiamo il motivo la fase di raffreddamento è durata molto di più del solito, ci abbiamo messo un ora per arrivare a 20°C e poi abbiamo ancora atteso qualche minuto per raggiungere i 18°C.
Densità finale 1040
In parte per la maggiore quantità di mosto visto che alla fine del raffreddamento avevamo in pentola quasi 35 litri di mosto. Un parametro molto importante, è stato il calcolo dell'evaporazione oraria intorno a 5 litri. Infatti in 90 minuti abbiamo avuto un evaporazione di circa 7 litri.
Dopo il whirpoll (mette male in uno spazio più stretto della solita pentola AG) abbiamo aperto il rubinetto per il versamento nel fermentatore. 
Il rubinetto è un'altra nota dolente del BMK, perchè se non lo aprite completamente il mosto esce tipo spargisale (avete mai visto in azione una macchina spargisale.... insomma spantega in tutte le direzioni meno che dentro al fermentatore) e come sapete il rubinetto va aperto piano per evitare di risucchiare i residui sul fondo della pentola. Purtroppo non è stato possibile e siamo stati costretti ad aprire molto il rubinetto con relativo risucchio della polvere il luppolo.
Alla fine abbiamo fatto i conti e abbiamo capito che abbiamo usato troppa acqua lasciando, oltre ad aver riempito a tappo il fermentatore (oltre 28 litri, speriamo che non fuoriesca schiuma dal gorgogliatole durante la fermentazione) abbiamo lasciato dentro la pentola altri 5 litri di cui 2,5 di thrub (cioè la parte che non pesca il filtro bazooka).
L'esperienza maturata con questa cotta pilota ci permetterà già dalla prossima cotta di aggiustare il tiro per quello che riguarda soprattutto il quantitativo di acqua.
Il fermentatore
Durante le fasi di versamento nel fermentatore abbiamo inoculato il lievito US-05 direttamente nel mosto. Terminato abbiamo portato il fermentatore in cella riscaldante a 19°C. La fermentazione è partita dopo 24 ore, più lentamente del solito. C'è da dire che di lievito secco ne avevamo una busta e con un quantitativo di mosto più vicino ai 30 litri che hai 20, nonostante la densità raggiunta fosse di 1040, sarebbe stato meglio inoculare due buste, ma non avevamo altro. La fermentazione è proseguita anche oggi con molta calma e (per ora) la temuta fase tumultuosa non c'è stata scongiurando così il temuto effetto vulcano. Tornati in garage abbiamo effettuato un ciclo di lavaggio con 10 litri di acqua con 50 grammi di PBW a 60 gradi per 10 minuti. Successivamente abbiamo risciacquato con acqua altri 10 litri a 60 gradi per 5 minuti.
Alla fine il giudizio sulla prestazione dell'impianto è positivo, condizionato dal risultato finale quando sarà maturata e assaggeremo le nostre bionde. Per quello che riguarda un giudizio globale sulla macchina, soprattutto per i problemi riscontrati all'avvio e alla costruzione non può essere che negativo.
Della giornata è stato eseguito un video che sarà diviso in due parti dove potrete vedere in ogni momento la prima cotta eseguita con il BMK. Potete così apprezzare tutti i passaggi e le difficoltà che abbiamo riscontrato.
Ora ci aspettano almeno un paio di cotte, la prossima una Kölsch, ma con un quantitativo maggiore per vedere cosa cambia inserendo molti più gradi per la situazione del filtraggio tramite i dischi filtranti.
Ma questa è un'altra storia.



sabato 3 febbraio 2018

Video Birra - All Grain Le Foglie Secche Italian Grape Ale

Dopo il video della Extreme Pale Ale, la Oro Heavy, questo sabato presentiamo la nostra Italian Grape Ale, Le Foglie Secche, brassata alla vigilia di Natale. Per la produzione è stata usata uva fragola bianca argentina del nostro giardino.
Una birra particolare dal ricco gusto fruttato, dall'aroma inconfondibile di uva fragola. La birra ha anche un buon carattere alcolico con i suoi 7% gradi.  
Sabato prossimo avremo il terzo video di questa miniserie, vi mostreremo la cotta della Raven la Porter.
Stiamo allestendo il Brew Monk e domani dovremmo riuscire a fare la cotta pilota. Vedremo se riusciremo a girare un video essendo occupati a controllare e verificare tutte le situazioni che ci capiteranno durante la cotta. Sicuramente uscirà un breve articolo riassuntivo.
Buona Visione.


martedì 30 gennaio 2018

Metodo KOMA considerazioni finali

Dopo alcuni mesi ci è ritornato a trovare Joseph Pulga con un riassunto sulle birre prodotto con il suo metodo Koma.

Eccoci ancora qua a distanza di circa 4 mesi dall’imbottigliamento delle cotte col metodo Koma per un breve resoconto dei vari assaggi, ovviamente parlando di kit, tutti noi sappiamo del potenziale qualitativo massimo raggiungibile da questo metodo.
Vi ricordo che qui potrete trovare la spiegazione del metodo koma. (http://signormalto.blogspot.it/2017/09/metodo-koma-cura-di-joseph-pulga.html#comment-form )

In sintesi le birre assaggiate sono:

Kit Milestone Crusader classico, lievito da kit (Og 1042 – Fg 1011) Colore Dorato, abbastanza limpida, poca schiuma dovuta forse alla scelta del priming (4,5 gr/lt), nessuna sedimentazione sul fondo della bottiglia. Al naso leggero sentore di malto. In bocca poco corpo come giusto che sia con i kit, si percepisce il gusto del malto e solo nel finale una leggera nota amaricante, gasatura fine e delicata; 

Kit Milestone Crusader classico a cui ho aggiunto Wasser Hell col metodo Koma, zucchero e soprattutto il lievito BRY-97 (Og 1055 – Fg 1014) Colore carico, quasi un arancio pronunciato, bella limpida, schiuma leggermente superiore alla prima pur avendo utilizzato il medesimo priming, sul fondo alcune “incrostazioni” da lievito senza avere il classico anello. La delusione delle tre: risulta piatta senza profilo aromatico…anzi il poco amaro si percepisce ed è accompagnato però dal fastidioso (a mio parere) sentore di burro al palato. Secca e poco rinfrescante. BOCCIATA!!!

50 % mosto della prima birra + 50 % mosto della seconda birra, al travaso dopo 8gg aggiunta di Koma con Cara Clair + Koma con Oat + infusione 15 minuti di Columbus, lievito un mix non quantificabile dei due utilizzati in precedenza (Og 1047 – Fg 1012) Colore giallo pallido, schiuma bianca poco persistente che svanisce abbastanza velocemente, buona gasatura vista la scelta del priming di 5.5 gr/lt. Al naso il Columbus spicca ed in bocca si conferma: leggermente maltata con un sorprendente finale agrumato e piccante dato dal luppolo stesso che pervade non invadente in bocca. Credevo fosse la peggiore delle tre ed invece ha sorpreso le aspettative!
Alla prossima
8Gazza

sabato 27 gennaio 2018

Video Birra - All Grain Oro Heavy American IPA Extreme

Dopo alcuni video dedicati al Brew Monk e in attesa di fare qualche cotta di prova, ritorniamo alla solita programmazione del nostro canale YouTube.
Non potevamo non replicare la Extreme Pale Ale, una birra davvero particolare che rispetto ai 120 IBU ci ha regalato sapori intensi ma piacevoli. Una birra particolarmente fruttata e ricca di aromi aggrumati. 
Per questa cotta ci ha tenuto compagnia Alby del MyAle Home Brewer, anzi ha dato una mano ad Andrea ad iniziare la cotta in attesa che li raggiungessi.
Questo video fa parte delle ultime tre cotte della stagione 2017-2018 con il metodo all grain classico. Sabato prossimo vedrete la Italian Grape Ale fatta con la nostra uva fragola bianca e tra due settimane la Porter.
Successivamente speriamo di riuscire a postare qualche video con le prime cotte eseguite con il Brew Monk. 
Buona Visione.


martedì 23 gennaio 2018

Brew Monk prima di iniziare

Brew Monk
Siamo ormai agli sgoccioli, il tempo per iniziare a produrre con il nostro nuovo impianto All-in-One Brew Monk è ormai giunto. 
Prima però bisogna essere sicuri che la macchina sia esente da eventuali residui di lavorazione, così abbiamo eseguito un ciclo di pulizia.
Il libretto delle istruzioni è piuttosto chiaro su questo passo da effettuare prima di iniziare a birrificare:
2.4 Prima di utilizzare Brew Monk 
Consigliamo di risciacquare la macchina con 5-10 litri d’acqua. Pulire il cilindro per malto, i vagli di litraggio e il tubo di troppo pieno, nonché il filtro bazooka. Per risciacquare la macchina, utilizzare il metodo manuale. 
Assicurarsi che entrambe le valvole a sfera e la valvola blu sul tubo di circolazione siano chiuse. 
Collegare il dispositivo e versare 5-10 litri d’acqua. 
Accendere l’alimentazione. 
I componenti
Il display indica la temperatura. 
Premere il pulsante Manual per selezionare la modalità manuale. 
Usare i tasti TEMP, POWER e TIMER insieme a “+” e “-” per impostare rispettivamente la temperatura a 55 °C, la potenza (POWER) a 2000 W e il tempo per il risciacquo a 5 min. 
Aggiungere l’agente pulente (PBW® Five Star). Premere Start. 
Aprire la valvola a sfera blu e accendere la pompa. (assicurarsi di installare il tubo curvo)
Quando il programma è completato, spegnere la pompa ed eliminare l’acqua calda utilizzando la valvola a sfera. 
L’acqua calda può essere usata per pulire il filtro bazooka, il cilindro per malto e i vagli di litraggio nel lavello. 
Ora Brew Monk è pronto per essere utilizzato.
Il Brew Monk in azione
Come al solito abbiamo apportato qualche modifica, allungando i tempi di lavaggio fino a 30 minuti e invece di un solo ciclo, abbiamo aggiunto altri due cicli, uno da 20 minuti con acido citrico (in specifico il succo di 2 limoni) e l'altro finale da 10 minuti con sola acqua.
Dopo aver sistemato il Brew Monk sul nostro supporto abbiamo inserito al suo interno tutti i componenti della macchina a parte il cestello e abbiamo aggiunto 10 litri di acqua.
Per la pulizia abbiamo utilizzato il PBW. Sul quantitativo non eravamo sicuri. Le dosi riportate sul barattolo ci sembravano eccessive per un semplice risciacquo. Da etichetta: 7-14gr litro e in caso di lavaggi intensivi 21gr litro. Alla fine abbiamo deciso di mettere 50 gr di PBW in 10 litri di acqua, rimanendo sui 5gr litro.
Mosaico Brew Monk
Una volta versato l'acqua, acceso la macchina, impostato il controller a 55°C e abbiamo versato i grani bianchi del PBW e lasciato agire per 30 minuti.
Dopo la prima fase con PBW abbiamo scaricato la soluzione in un catino e abbiamo pulito il cestello nel lavandino, e all'interno della pentola abbiamo versato altri 10 litri questa volta con il succo di due limoni accorciando però i tempi e facendo girare la macchina per 20 minuti.
Al termine come per la prima fase abbiamo scaricato la "limonata" e utilizzata per pulire nuovamente il cestello.
Per il lavaggio finale abbiamo versato 10 litri di acqua all'interno della pentola e fatto girare la macchina per 10 minuti sempre a 55°C.
Terminato abbiamo asciugato tutto bene con un canovaccio.
Ad una ispezione accurata dei liquidi e delle parti lavate non abbiamo riscontrato residui o oli. Unica cosa che abbiamo trovato, un pezzo di plastica adesiva all'interno del 4 del livello 45 litri. Come sapete questi fogli in acciaio inox sono ricoperti di plastica bianca per evitare di rigarli e rovinare i fogli di acciaio inox. Probabilmente una volta assemblata la macchina e tolta la plastica quel pezzettino è rimasto all'interno del 4. Nulla di irreparabile ma sarebbe potuto finire nel mosto durante le prime cotte.
Ora che il Brew Monk è bello pulito, siamo pronti per iniziare questa nuova avventura.
Ma questa è un'altra storia.



venerdì 19 gennaio 2018

Brew Monk 1° Accensione il Video

Terzo video di questa saga iniziale del Brew Monk. Dopo l'unboxing della macchina e la presentazione del controller, questa volta trattiamo la 1ª accensione.  
Pima di far girare la nuova macchina è necessario dargli un pulita. Le lavorazioni durante la fabbricazione potrebbero aver lasciato dei residui nella macchina, come sfridi di lavorazione o oli.
Così abbiamo pensato di far vedere come pulire il Brew Monk prima di iniziare a fare birra!
Abbiamo eseguito tre lavaggi consequenziali cambiando sempre l'acqua. Il primo lavaggio a 55°C con 50 grammi di PBW in 10 litri di acqua per 30 minuti. Per il secondo abbiamo utilizzato succo di limone, per la precisione 2, al posto di 50 grammi di acido citrico in altri 10 litri di acqua pulita a 55°C questa volta per 20 minuti. Ed in infine il risciacquo finale con sola acqua sempre 10 litri di acqua pulita a 55°C per 10 minuti.
I materiali che hanno trovato posto sul fondo della pentola sono stati lavati all'interno. Solo il cestello e il coperchio sono stati lavati separatamente utilizzando le soluzioni al termine di ognuna delle tre fasi. 
Ora non ci rimane che passare all'azione e cominciare ad utilizzare il Brew Monk per fare birra.
Dopo questo video per le prossime tre o quattro settimane verranno proposti le ultime cotte brassate con il sistema all grain classico, le ultime della stagione, visto che per il resto della stagione contiamo di produrre con il Brew Monk di cui posteremo i video in seguito.
Buona Visione


lunedì 15 gennaio 2018

Porter - Raven il ritorno della birra scura

L'acqua della Fonte di Micé
Sembrano passati secoli dall'ultima birra scura che abbiamo fatto, la mia gola è da un po' che aspetta di essere accontentata, è arrivato il momento. Domenica abbiamo brassato la Raven. La ricetta deriva, in parte, da una vecchia stout, la Babd brassata in BIAB nel 2015, a cui abbiamo  aggiunto il Brown come malto caratterizzante e il frumento torrefatto, inizialmente per provare a sostituire i fiocchi, ma poi come complemento. I luppoli sono stati modificati completamente inserendo il Target che luppolo da amaro classico inglese e il Saaz di origine ceca. 
Vediamo la ricetta:

Raven English Porter - ALL Grain
lt mash :18
lt sparge:21
Litri in pentola :18
OG preboil:1040
Min bollitura:60
Litri in fermentatore :22.5
OG :1062
ABV :6.3 %
Plato :15.5
IBU :31.0
BU/GU :0.49
EBC : 63

Malti e Fermentabili
Maris Otter 4300 gr 68 %
Special B 700 gr 11 %
Wheat Torrified 600 gr 10 %
Brown Malt 400 gr 6 %
Chocolate 200 gr 3 %
Roasted 100 gr 2 %
Totale 6300 gr

Luppoli
Target (AA 11) 30 gr 60 min Pellet
Saaz (AA 4) 10 gr 10 min Pellet
Totale 40 gr

Lieviti
New world strong ale M42 20 gr

Profilo Mash
Beta-amilasi 68 °C 45 min
Alpha-amilasi 72 °C 15 min
Mash Out 78 °C 15 min

Fermentazione 18°C
Priming 4 gr/lt

Mash
Oltre agli ingredienti abbiamo modificato il mash accorciando i tempi di mash e il metodo di introduzione dei grani tostati.
Il Maris Otter, il Brown e il frumento torrefatto sono stati inseriti a 68 gradi, mentre lo Special B, il Chocolate e il Roadsted sono stati inseriti durante il mash out.
In fase di progettazione della birra avevamo pensato ad un cold stepping (infusione a freddo), inserendo i grani tostati alla sera in acqua temperatura ambiente e poi filtrati ed inseriti alla fine della bollitura, non solo per evitare quel gusto un po' allappante ma anche per avere meno grani da trattare per lo sparge. 
La preparazione è la solita di sempre, anche se questa volta abbiamo dovuto concentrare i preparativi il sabato pomeriggio.
La mattinata di domenica è iniziata presto, acceso il fornello inserito il succo di mezzo limone nelle due pentole e arrivati a 68°C gradi unito i primi grani.
Sparge
Mentre attendevo il passare del tempo di mash ho preparato il fermentatore e i luppoli.
Dopo la sosta a 68°C per 45 minuti e a 72°C per 15 minuti ho effettuato la prova con la tintura di iodio con esito positivo. Ho riacceso e arrivato a 78°C ho inserito i malti tostati.
Dopo i 15 minuti di mash out ho eseguito lo sparge ancora con il nostro metodo con mestolo e colino, in attesa di mettere in opera la doccietta.
Terminato lo sparge ho il solito problema di sollevare la pentola di boil sul fornello e come sempre mi affido un po' alla fortuna chiedendo aiuto a qualcuno visto che Andrea sarebbe arrivato più tardi e sono partito per la fase di bollitura. Schiumato le proteine in eccesso e una volta iniziato a bollire inserito l'hop spider e gettato il Target. A 10 minuti ho inserito il Saaz insieme alla serpentina di raffreddamento.
Al momento giusto è arrivato Andrea, mi ha dato una mano nella parte finale, raffreddamento, whirpool (come lo la fa lui non lo fa nessuno!),  trasferimento del mosto nel fermentatore con inoculo. 
Per il lievito abbiamo utilizzato il Mangrove Jack's M42.
L'M42 è un lievito che enfatizza gli aromi di malto e luppolo, tirando fuori note speziate di  nocciola.
Le ultime fasi
Al termine abbiamo ottenuto 23 litri circa a 1062 di densità iniziale. Nelle ultime settimane abbiamo fatto alcune prove per il progetto di un nuova birra utilizzando proprio questo lievito, denotando una ottima capacità di compattarsi sul fondo e chiarificare il prodotto finale. Per quello che riguarda gli aromi, per ora, abbiamo solo assaggiato una birra prima di essere imbottigliata, sicuramente non ha coperto gli aromi erbacei che erano insiti in questo nuovo progetto, lasciando intatto i gusti di malto e luppolo. Potremmo dare un giudizio definitivo tra qualche mese, intanto attendiamo che porti al termine questa Porter. 
L'inoculo è stato effettuato a 19°C.
La Porter è partita di buon ora il lunedì per la sua fase tumultuosa facendo salire la temperatura di un paio di gradi. Ora attendiamo che i nostri amici lieviti facciamo il loro lavoro. Non effettueremo il travaso tra 7 giorni visto che la ricetta non prevede il DH (luppolatura a freddo) e quindi travaseremo per l'imbottigliamento tra una 15a di giorni.
Questa probabilmente sarà, per ora, l'ultima cotta in all grain classico con il sistema delle tre pentole, almeno per questa stagione. Da qui in poi cominceremo ad utilizzare il sistema Brew Monk, per capire come montare nella giusta sequenza il cestello, ad utilizzare al meglio e sfruttando tutte le opzioni del controller. Per riuscire a fare una birra decente ci vorrà un pò di tempo. Per l'utilizzo,  faremo a modo nostro seguendo solo in parte le istruzioni che i più esperti conoscono, ma d'altronde ci conoscete, siamo un po' eretici e un po' ignorati.
Inizieremo con qualche cotta di prova per prendere la confidenza per poter poi cominciare a condividere questa nuova esperienza. Ci vorranno un paio di mesi e almeno 4 - 5 cotte prima di cominciare a prenderci la mano. Ma questa è un'altra storia.
   

venerdì 12 gennaio 2018

Brew Monk Controller il Video

Dopo il video di presentazione con lo spacchettamento e un veloce assemblaggio dell'impianto,  torniamo per offrirsi un breve video più specifico, questa volta parliamo del controller.
Il video non è un tutorial, visto che stiamo iniziando a scoprire le sue funzionalità, ma semplicemente una  dimostrazione dell'utilizzo dei tasti e di come impostare in modalità manuale e in automatico.
Nel video c'è un errore nella programmazione nella modalità automatica. Durante la fase delle gittate dei luppoli, è stato inserito il tempo in base alle nozioni che abbiamo sempre avuto, cioè il tempo che manca alla fine della bollitura, invece nell'impianto bisogna ragionare in crescendo, quindi per la gittata da 60 min, il timer deve segnare 0 minuti e così via, la gittata a 5 minuti, il timer dovrà segnare 55 minuti, se si tratta di bollitura di 60 minuti. 
Spero ci perdonerete, ma ci siamo accorti solamente durante il montaggio del video. Comunque rimaniamo a disposizioni per eventuali chiarimenti.
Sabato prossimo uscirà un video concernente la pulizia del primo utilizzo, per eliminare eventuali residui della fabbricazione, oli, sfridi etc. Se sarà possibile faremo una cotta con sola acqua per registrare i primi parametri, anche se il mosto è ben altra cosa,  per avere qualche indicazione sui tempi e sulla potenza della resistenza.
Buona visione


martedì 9 gennaio 2018

Brew Monk Controller

Dopo l'articolo di presentazione del Brew Monk, abbiamo deciso di scrivere un post seguito da un video esplicativo su come impostare il controller.
Vediamo velocemente le funzioni principali, estratto da manuale della macchina. All'interno della confezione esiste un manuale dove però non è presente la lingua italiana.
Qui trovate il manuale in italiano. 
Modalità Manuale
Impostazione della modalità manuale 
Accendere l’interruttore di alimentazione, quindi premere il tasto MANUAL
TEMP serve per impostare la temperatura 
POWER per impostare la potenza
TIMER per impostare il tempo di ogni fase. 
Questi tre parametri devono essere impostati prima che la macchina venga avviata; possono essere impostati in qualsiasi ordine. Utilizzare “- “ e “+” per impostare il livello desiderato. 
Premere il pulsante START quando tutte e tre le impostazioni sono state inserite per avviare la sessione manuale. Nell’angolo superiore sinistro appare una “H” lampeggiante che segnala che la macchina si sta riscaldando. 
La temperatura di ebollizione impostata è di 100 °C , il timer non si innesca nel caso in cui la temperatura non indica 100 °C. In questo caso chiudere con il coperchio per 1-2 min. per raggiungere la temperatura di 100 °C sul display. 
Quando si preme il pulsante MANUAL/PAUSE durante il riscaldamento il display ritorna alla pagina di modifica. È possibile modificare i parametri TEMPPOWER e TIMER, quindi premere nuovamente il pulsante MANUAL/PAUSE per confermare. La macchina lavorerà secondo le nuove impostazioni.
Tenendo premuto TEMP per 5 secondi e rilasciarlo per passare dai gradi centigradi ai gradi Fahrenheit.
Funzione di memoria in modalità manuale per la prima fase di ammostamento 
Tenere premuto per 5 secondi il pulsante MANUAL/PAUSE nella pagina di modifica e rilasciarlo. In questo modo è possibile memorizzare le ultime impostazioni. Un segnale acustico viene emesso una volta memorizzate con successo. 
Premere il pulsante START dopo tale operazione per far eseguire alla macchina i dati inseriti. 
Premere il pulsante STOP per arrestare la macchina e visualizzare sul display la BLANK PAGE
Per ripristinare le impostazioni di fabbrica tenere premuto per 5 secondi il pulsante AUTO/PAUSE nella BLANK PAGE, un segnale acustico (suono debole) indica che le impostazioni di fabbrica sono state reimpostate con successo.

Modalità Automatica
Impostazione modalità automatica
Accendere il dispositivo, quindi premere il pulsante AUTO
Nell’angolo superiore sinistro del display viene visualizzato S1, inserire le tre impostazioni - TEMP, TIMER e POWER (come nella modalità manuale utilizzando “+” e “-”). 
Dopo aver impostato la prima fase, premere nuovamente il pulsante AUTO, quindi inserire le impostazioni per la seconda fase. Le fasi dalla terza alla nona sono impostate come la prima e la seconda fase. Per ciascuna fase (da 3 a 9) premere il pulsante AUTO per confermare e passare alla fase successiva. 
Una volta che la temperatura TEMP è impostata a 100 °C, la macchina passa automaticamente dalla fase di Mashing alla fase di Boiling. 
Impostazione del promemoria di aggiunta luppolo nel processo di ebollizione: dopo aver impostato i parametri TEMP, TIMER e POWER per l’ebollizione, premere AUTO
Impostare il tempo per l’aggiunta del luppolo 1 utilizzando “+” e “-”. Premere il pulsante TIMER per impostare il promemoria di aggiunta luppolo per le fasi seconda, terza, ecc.. Ad esempio: 60 minuti di ebollizione e dopo 10 minuti la prima aggiunta di luppolo, il TIMER di aggiunta luppolo dovrebbe essere di 50 minuti. 
Una volta inserite le fasi necessarie (fino a 9), premere il pulsante START per confermare le impostazioni delle fasi di cui sopra. Il processo di birrificazione ha inizio. 
Nell’angolo superiore sinistro del display lampeggia la fase in corso. 
Se 9 fasi sono troppe per la ricetta che si intende seguire, impostare tutte le temperature al di sotto dell’ebollizione premendo il pulsante TEMP dopo l’ultima fase. Il programma supporta solo un’impostazione di ebollizione per ciascuna ricetta.
È possibile regolare la potenza di ebollizione durante il funzionamento in qualsiasi momento.
In Action!
Inserire/modificare la funzione memoria per la modalità automatica
Nella BLANK PAGE, premere simultaneamente i pulsanti POWER e TIMER per 5 secondi. Sul display viene visualizzato l’elenco delle ricette. Premere “-” o “+” per scegliere la ricetta necessaria (R0S1, R1S1, ...). La memoria delle ricette può contenere fino a 10 programmi. 
Premere il pulsante START per confermare la ricetta selezionata, sul display viene visualizzata la BLANK PAGE, quindi premere il pulsante AUTO/PAUSE per inserire la ricetta selezionata nella pagina di modifica. Per avviare immediatamente il programma selezionato è possibile premere il pulsante START o il pulsante AUTO/PAUSE per modificare/controllare il programma passo dopo passo.

Queste le istruzioni principali del controller riportate sul manuale della macchina. 
E' meno complicato di quanto sembri, un po' di esperienza e tutto diventerà semplice e di routine. A tal proposito abbiamo pensato di girare un piccolo video esplicativo che vi dovrebbe rendere le operazioni di compilazione più semplici. Speriamo di riuscire già questo sabato a metterlo online.

venerdì 5 gennaio 2018

Unboxing Brew Monk il video

Dopo i 4 video tutorial di come creare un ricetta, vi presentiamo il primo di una serie di video dedicati al Brew Monk l'impianto All-in-One per fare birra.
Il primo video, che potrete vedere adesso, riguarda lo spacchettamento della confezione dove all'interno si trova la macchina. Una breve riepilogo sui componenti, il dispiegamento di tutte le parti e una parte dedicata al montaggio. Nel video non si fa riferimento al controller perchè abbiamo dedicato un secondo video incentrato sul controller con la spiegazione del display digitale e la sua programmazione sia in manuale che in automatico. 
Un ulteriore video riguarda la prima accensione. Come fare prima di iniziare a produrre birra con l'impianto, quindi il video tratterà la pulizia da fare prima di azionare la macchina la prima volta.
Ora non vi rimane che dare un'occhiata a questo primo video e iniziare così ad entrare nel mondo degli impianti All-in-One.
Buona Visione


martedì 2 gennaio 2018

Brew Monk presentazione

Cari Amici birraioli casalinghi con il nuovo anno abbiamo un importante novità da presentarvi, il Brew Monk impianto All-in-One per la produzione di birra casalinga.
Il Logo
La scelta di acquistare un impianto all grain è nata dalla necessità di condividere una nuova esperienza con voi lettori. Molti ci hanno chiesto da tempo, la possibilità di recensire la macchina e poi condividere le esperienze brassicole. 
La scelta del Brew Monk è stata dettata dalla disponibilità.
Quando abbiamo deciso di acquistare un impianto All Grain, abbiamo fatto delle ricerche anche all'estero per capire perchè macchine apparentemente uguali avessero diversità di prezzo. 
La ricerca si è protratta per oltre un anno, un po' per indecisione, un po' per disponibilità finanziaria e alla fine quando abbiamo deciso di acquistarla, ci siamo accorti che nel frattempo erano diventate introvabili. 
Dopo aver contattato diversi fornitori, abbiamo trovato il Brew Monk che soddisfaceva tutti i nostri requisiti. E' stato semplicemente un caso al posto giusto nel momento giusto!
Non conosciamo gli altri impianti ma pensiamo che il produttore principale è uno e le macchine vengono poi marchiate dall'importatore.
Bre Monk 45
L'unica scelta ponderata che abbiamo fatto è stata quella di scegliere la versione da 45 litri rispetto alla versione da 30 litri. E' stata un idea di Andrea, ritenendola più valida anche per brassare birre da OG alte, quindi per avere maggiore flessibilità. 
L'acquisto è nato dall'idea di rendere le ricette ripetibili. Non sarà facile perchè in gioco entrano anche altri fattori, come la fermentazione, ma sicuramente ci darà una mano.
Con l'impianto è così possibile controllare e monitorare il mash grazie ai comandi programmabili del controller elettronico e ripeterlo tutte le volte a seconda della ricetta scelta.
L'impianto è composto da una caldaia con all'interno un cestello integrato per l'inserimento dei grani macinati con vagli o filtri inox regolabili in altezza per quantità diverse, fino a 12 kg, per la filtrazione.
La potenza della resistenza è di 3000 watt, 500 watt più della versione da 30 L che dovrebbe permettere un bollitura efficace. Va da se che quando accenderemo l'impianto dovremmo spegnere tutto!

Le sue caratteristiche principali sono:
Impostazioni sul controller
  1. Capacità: 45 litri di mosto finito con caldaia da 52 litri
  2. Dimensioni della pentola: altezza 69 cm - larghezza 35.0 cm
  3. Potenza regolabile da 100 a 3000 W con incrementi di 100 W
  4. Range di temperatura da 25-100°C suddivisione 0.1°C
  5. Cestello inox per il malto con capacità fino a 12 kg con vagli inox regolabili e manico rimovibile per il sollevamento
  6. Tubo inox integrato esterno per la circolazione del mosto dalla pompa con valvola inox per la regolazione del flusso
  7. Pompa magnetica integrata azionabile separatamente 
  8. Controller digitale programmabile con 9 impostazione di mash e 9 gittate di luppoli
  9. Funzione allarme/promemoria e sostituzione manuale
  10. Memoria fino a 9 ricette ripetibili
  11. Schermo a cristalli liquidi
  12. Filtro bazooka inox
  13. Rubinetto inox a sfera ½” rimovibile con ugello
  14. Coperchio in vetro con foro per monitorare il mash
Della macchina è stato fatto un video di presentazione dove facciamo vedere i componenti dell'impianto e il montaggio. Un secondo video sarà fatto successivamente per mostrare il funzionamento del controller.
Non abbiamo idea di quando cominceremo a produrre con il Brew Monk, sicuramente dopo una prova a "vuoto" più per pulire le parti da eventuali tracce di fabbrica con acqua e qualche detergente dedicato tipo il PBW, programmeremo una serie di cotte.
Cominceremo a fare qualche cotta pilota per prendere i parametri del nuovo impianto e gestire bene il controller, anche se da un prima occhiata sembra molto semplice.
I grani e i luppoli sono già pronti per un paio di cotte di prova e vedremo di condividerle con Voi con articoli e video, ma questa è un'altra storia.

In Primo Piano

Nelle nuvole di Venere

Non ricordo esattamente quando, ma direi mesi chissà anni che sono qui davanti a questa pagina bianca per enunciare grandi birre e magari pu...