Siamo finalmente giunti alla prima degustazione della birra senza glutine il Faro. Forse un pò presto, per assaggiare questo fermentato di Sorgo, visto che sono passati appena una trentina di giorni.
Ho cercato di sgombrare dalla mente il sapore e il gusto della birra d'orzo, ma è difficile bere questa birra senza pensare alla più tradizionale.
La birra è risultata un pò troppo frizzante, diciamo più in stile birra di frumento che di Belgian Ale. Probabile che l'accumulo di anidride carbonica all'interno del mosto più la carbonazione con i 5 grammi litro di zucchero abbia contribuito a far crescere il gasato.
All'olfatto è una birra piuttosto piatta, si sente un leggero aroma fruttato, ma soprattutto un odore di zolfo, classico dei lieviti belgi che stanno ancora lavorando.
Il corpo è appena percettibile, come l'amaro. Diciamo pure una birra secca, molto carbonata e con poco corpo e per niente amara.
Non si possono fare raffronti, ma chi credeva di utilizzare il sorgo per fare una birra tradizionale rimarrà deluso. Chi invece prende la cosa, come una nuova esperienza, per incontrare nuovi gusti ed aromi, potrà valutare meglio il fermentato.
La birra comunque risulta fresca piacevole e spero che nelle prossime settimane sparisco l'odore di zolfo, davvero fastidioso.
Non mi rimane che darvi appuntamento tra due settimane per l'assaggio della IGA Le Foglie Secche, l'altra birra fatta con l'estratto di Sorgo e con l'aggiunta di uva fragola.
Buona visione
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