martedì 2 gennaio 2018

Brew Monk presentazione

Cari Amici birraioli casalinghi con il nuovo anno abbiamo un importante novità da presentarvi, il Brew Monk impianto All-in-One per la produzione di birra casalinga.
Il Logo
La scelta di acquistare un impianto all grain è nata dalla necessità di condividere una nuova esperienza con voi lettori. Molti ci hanno chiesto da tempo, la possibilità di recensire la macchina e poi condividere le esperienze brassicole. 
La scelta del Brew Monk è stata dettata dalla disponibilità.
Quando abbiamo deciso di acquistare un impianto All Grain, abbiamo fatto delle ricerche anche all'estero per capire perchè macchine apparentemente uguali avessero diversità di prezzo. 
La ricerca si è protratta per oltre un anno, un po' per indecisione, un po' per disponibilità finanziaria e alla fine quando abbiamo deciso di acquistarla, ci siamo accorti che nel frattempo erano diventate introvabili. 
Dopo aver contattato diversi fornitori, abbiamo trovato il Brew Monk che soddisfaceva tutti i nostri requisiti. E' stato semplicemente un caso al posto giusto nel momento giusto!
Non conosciamo gli altri impianti ma pensiamo che il produttore principale è uno e le macchine vengono poi marchiate dall'importatore.
Bre Monk 45
L'unica scelta ponderata che abbiamo fatto è stata quella di scegliere la versione da 45 litri rispetto alla versione da 30 litri. E' stata un idea di Andrea, ritenendola più valida anche per brassare birre da OG alte, quindi per avere maggiore flessibilità. 
L'acquisto è nato dall'idea di rendere le ricette ripetibili. Non sarà facile perchè in gioco entrano anche altri fattori, come la fermentazione, ma sicuramente ci darà una mano.
Con l'impianto è così possibile controllare e monitorare il mash grazie ai comandi programmabili del controller elettronico e ripeterlo tutte le volte a seconda della ricetta scelta.
L'impianto è composto da una caldaia con all'interno un cestello integrato per l'inserimento dei grani macinati con vagli o filtri inox regolabili in altezza per quantità diverse, fino a 12 kg, per la filtrazione.
La potenza della resistenza è di 3000 watt, 500 watt più della versione da 30 L che dovrebbe permettere un bollitura efficace. Va da se che quando accenderemo l'impianto dovremmo spegnere tutto!

Le sue caratteristiche principali sono:
Impostazioni sul controller
  1. Capacità: 45 litri di mosto finito con caldaia da 52 litri
  2. Dimensioni della pentola: altezza 69 cm - larghezza 35.0 cm
  3. Potenza regolabile da 100 a 3000 W con incrementi di 100 W
  4. Range di temperatura da 25-100°C suddivisione 0.1°C
  5. Cestello inox per il malto con capacità fino a 12 kg con vagli inox regolabili e manico rimovibile per il sollevamento
  6. Tubo inox integrato esterno per la circolazione del mosto dalla pompa con valvola inox per la regolazione del flusso
  7. Pompa magnetica integrata azionabile separatamente 
  8. Controller digitale programmabile con 9 impostazione di mash e 9 gittate di luppoli
  9. Funzione allarme/promemoria e sostituzione manuale
  10. Memoria fino a 9 ricette ripetibili
  11. Schermo a cristalli liquidi
  12. Filtro bazooka inox
  13. Rubinetto inox a sfera ½” rimovibile con ugello
  14. Coperchio in vetro con foro per monitorare il mash
Della macchina è stato fatto un video di presentazione dove facciamo vedere i componenti dell'impianto e il montaggio. Un secondo video sarà fatto successivamente per mostrare il funzionamento del controller.
Non abbiamo idea di quando cominceremo a produrre con il Brew Monk, sicuramente dopo una prova a "vuoto" più per pulire le parti da eventuali tracce di fabbrica con acqua e qualche detergente dedicato tipo il PBW, programmeremo una serie di cotte.
Cominceremo a fare qualche cotta pilota per prendere i parametri del nuovo impianto e gestire bene il controller, anche se da un prima occhiata sembra molto semplice.
I grani e i luppoli sono già pronti per un paio di cotte di prova e vedremo di condividerle con Voi con articoli e video, ma questa è un'altra storia.

sabato 30 dicembre 2017

Video Tutorial Come creare una ricetta con il metodo Australiano BIAB

Quarto e ultimo episodio della sagra "Come creare una ricetta". Dopo i kit, le E+G e il metodo tradizionale All Grain questa volta tocca al metodo australiano BIAB.
Tutto molto semplice una decina di minuti con indicazioni precise e passo a passo. Il software utilizzato è il programma online Brewonline.net.
Essendo un programma utilizzabile tramite browser e non dovendo installare niente, non da problemi di gestione. Rimane un soft estremamente semplice ed intuitivo. Per i più esperti potrà sembrare incompleto, ma per chi cerca uno strumento facile è la scelta più azzeccata. 
Buona Visione.


giovedì 28 dicembre 2017

Italian Grape Ale il ritorno delle Foglie Secche

Anche questo Natale è passato. Come ogni anno la vigilia facciamo la nostra birra....di Natale. 
Questa volta è toccato ad una Italian Grape Ale. 
Dall'esperienza positiva dello scorso anno con la IGA senza glutine fatta con estratto di Sorgo, ci è rimasta la voglia di provare a farla con i normali grani, contenenti glutine, aggiungendo una dose massiccia di mosto d'uva. 
Come per la precedente abbiamo utilizzato uva fragola bianca argentina del nostro orto. Un uva fragola molto caratterizzante dal profumo e gusto inconfondibile.
Il mosto di Uva Fragola Bianca congelato
Abbiamo cercato di utilizzare l'uva il giorno della raccolta, ma per i tanti impegni di quel periodo siamo stati costretti a raccoglierla ad ottobre e una volta estratto il succo congelarlo in attesa di utilizzarlo. 
Qui potete vedere i 6 barattoli da 500 gr. che abbiamo ritenuto il quantitativo giusto per la nostra IGA.
Il succo o mosto è stato estratto tramite un estrattore a freddo da 80 giri/min. 
Potete andarvi a rileggere il post sulla preparazione:
Come sempre la preparazione della cotta è iniziata un paio di giorni prima con la sistemazione di pentole, tavoli e attrezzatura varia. Anche questa volta non abbiamo potuto utilizzare  l'acqua della nostra fonte, le estreme temperature hanno congelato l'acqua. Siamo stati cosi costretti ad utilizzare l'acqua di un'altra fonte, come l'altra volta, con i limiti di una acqua di cui non conosciamo le caratteristiche.
Nonostante la precedente esperienza con il Sorgo, la ricetta è stata fatta di sana pianta, non avendo un parametro di riferimento abbiamo cercato di creare qualcosa che sapesse più di uva che di malto, e per questo abbiamo aggiunto una qualità importante di mosto d'uva. L'uva fragola rispetto ad altre uve è piuttosto invadente coprendo quasi tutti gli altri gusti ed aromi, ma la scelta è stata proprio questa. 
L'uva è stata utilizzata come una normale spezia, unita al mosto a 15 minuti dalla fine della bollitura.
Vediamo la ricetta insieme.  
Le Foglie Secche Italian Grape Ale All Grain
lt mash :18.0
lt sparge:18.0
Litri in pentola :17
OG preboil:1040
Min bollitura: 60
Litri in fermentatore :20
OG :1066
ABV :6.6 %
Plato :16.2
IBU :24.0
BU/GU :0.36
EBC : 4

Malti e Fermentabili
Pilsner 4000 gr 73 %
Wheat Malt 1000 gr 18 %
Biscuit 300 gr 5 %
Fiocchi di Orzo 200 gr 4 %
Totale 5500 gr

Luppoli
Hallertauer Mittelfrueh (AA 4.4) 30 gr 60 min Pellet
Hallertauer Hersbrucker (AA 3.6) 30 gr 30 min Pellet
Strisslespalt (AA 2.4) 20 gr 20 min Pellet
Totale 80 gr

Spezie ed Aromi
Mosto d'uva fragola bianca 3000gr a 15 min

Lieviti
SafbrewS-04 11,5 gr

Profilo Mash
Protein Rest 50 °C 15 min
Beta-amilasi 63 °C 45 min
Alpha-amilasi 72 °C 15 min
Mash Out 78 °C 15 min

Fermentazione 18°C

Priming : 6 gr

Le tre gettate dei Luppoli 
Come vedete una birra molto delicata, non invasiva con altri aromi, dove i malti sono di contorno, come del resto i luppoli ricercati per evitare di dare aromi che stonassero con il mosto. 
La mattinata è iniziata presto, in garage, nostro locale adibito alla birrificazione, faceva molto freddo il termometro segnava 2 gradi ma sembrava di stare in un congelatore. L'acqua di mash inserita nella pentola da 100 litri il giorno prima, aveva un leggero velo di ghiaccio in superficie come quella di sparge.
Per una volta siamo risusciti a birrificare insieme, Andrea è arrivato molto presto. Abbiamo acceso il gas e siamo saliti per il protein rest. Sosta necessaria per l'utilizzo del Pilsener malto ricco di proteine e per il frumento anche se maltato. Siamo saliti un po' di più del solito per evitare che i grani gelati abbassassero tanto la temperatura. Giunti a 55°C abbiamo spento e versato i grani che hanno portato la temperatura a 50°C. Una bella mescolata e poi abbiamo coperto per 15 minuti. 
Di li in poi si sono susseguite le altre soste, una di beta amilasi di 45 minuti a 63°C e la solita sosta a 72°C per 15 minuti, per terminare con il mash out a 78°C sempre di 15 minuti.
Lo sparge è stato eseguito ancora con il vecchio metodo del colino, ma spero di avere il tempo di mettere in opera la doccietta autocostruita al più presto.
Il mosto è rimasto bello limpido e dei 18 litri del mash più i 18 litri dello sparge a inizio bollitura ne sono rimasti 28 litri. Il quantitativo minore è dovuto al fatto che abbiamo messo un po' di acqua in meno per poi aggiungere successivamente i 3 litri di mosto d'uva. 
Mosto in bollitura
Tutto è andato bene, abbiamo schiumato le proteine in eccesso man mano che la temperatura saliva e arrivati in bollitura abbiamo iniziato con il luppolo.
A 15 minuti abbiamo unito il mosto d'uva. Abbiamo notato subito che il mosto si è intorbidito all'istante e con il passare dei minuti ci sono creati numerosi grumi.Successivamente si è creata una schiuma verde e grigia che abbiamo deciso di schiumare.
L'aroma che si è sprigionato era incredibile, il classico aroma di uva fragola così intenso che quasi non si sentivano altri aromi.
Coaguli in vista durate il raffreddamento
Terminata la bollitura abbiamo raffreddato il mosto. Con le temperature che abbiamo in 20 minuti siamo arrivati a 23 gradi. Whirlpool e 15 minuti di attesa prima di aprire il rubinetto.
Il mosto non era limpido, sembrava quasi una birra fatta in BIAB. Questo era già successo con la precedente versione senza glutine, quella torbicità classica di alcune birre alla frutta. 
Per il lievito abbiamo cambiato all'ultimo momento. Il cambiamento in parte decretato dal fatto che pensavamo di avere alcuni lieviti omaggiati da Birramia durante la manifestazione di Torino, ma al momento dell'utilizzo ci siamo accorti di averli probabilmente  persi durante le fasi del rientro e dobbiamo averli appoggiati da qualche parte e li son rimasti. Ma abbiamo anche pensato che S-04 è un lievito ad alta fermentazione di stampo inglese che con la sua capacità di fermentare velocemente e formare un sedimento molto compatto alla fine della fermentazione, aiutando a migliorare la limpidezza della birra, ci avrebbe dato una mano.
La fase finale
Arrivati a 18 litri abbiamo notato un rallentamento nel flusso, dovuto ai coaguli che stavano tappando progressivamente i due miniflitri bazooka. A 20 litri il flusso si è arrestato, a nulla sono valsi i tentativi di raschiare leggermente i filtri, erano talmente spessi i coaguli che non c'era verso di far uscire più niente. Abbiamo così deciso di chiedere il fermentare e portarlo in cantina.
Alla misura della densità abbiamo raggiunto un 1066 troppo, sicuramente innalzato dal mosto d'uva.
Non abbiamo resistito nell'assaggiare il campione che è risultato dolce e fresco, con una leggera nota di pane. Di luppoli nemmeno l'ombra di un aroma. 
La fermentazione è partita dopo poche ore nonostante la temperatura non fosse così alta da giustificare una reazione così immediata. La mattina seguente ho scoperto che nella notte si era creata un vera e propria fermentazione tumultuosa con la classica uscita di schiuma dal gorgogliatore, che ci ha costretti ad un primo cambio di gorgogliatore. La temperatura all'interno della cella riscaldante era di 19°C  mentre sul fermentatore segnava 21°C. E' molto probabile che la gran quantità di zuccheri del mosto d'uva abbiamo scatenato una reazione nei nostri lieviti che hanno lavorato alla grande innalzando la temperatura del mosto scatenando questa reazione tumultuosa della fermentazione. 
Il Brew Monk
Il vigore del mosto non si è calmato neanche il martedì e siamo stati costretti a cambiare nuovamente il gorgogliatore nuovamente tappato.
Dall'esperienza derivata dalla produzione di questa birra, abbiamo già stabilito delle modifiche da eseguire per la seconda versione: meno mosto d'uva; meno malti; l'aggiunta del Saaz come luppolo aromatico. Riteniamo invece azzeccata il tipo di malti.
La scelta di diminuire il quantitativo del mosto d'uva deriva dal fatto che versando il mosto congelato o quasi all'interno di un mosto in bollitura si sono creati troppi coaguli costringendoci a lasciarci indietro 5 litri di thrub, un esagerazione per i nostri standard produttivi.
La giornata è stata allietata anche dall'apertura del regalo di Natale che ci siamo regalati un impianto All-In-One da 50 litri. Abbiamo girato un video di spacchettamento che verrà pubblicato con l'anno nuovo. Ci dedicheremo al nuovo giocattolo con l'anno nuovo, facendo alcune prove prima di birrificare, ma questa sarà un'altra storia.

martedì 26 dicembre 2017

100K Grazie

Cari Amici lettori, in questi 5 anni abbiamo cercato di condividere con Voi tutte le nostre esperienze: i nostri metodi di birrificazione, ricette, etichette, incontri, ma non avremmo mai pensato di raggiungere il traguardo che festeggiamo oggi; raggiunto e sorpassato 100.000 visualizzazioni.
Senza contare che il 2016 il link del blog era reindirizzato al sito che poi fu cancellato, diciamo pure che ventimila visualizzazioni non sono state conteggiate.
Sono stati 5 anni memorabili un continuo crescere di emozioni e conquiste e di amici sempre nuovi.
Insieme al Blog sta crescendo ogni giorno il canale video, dove ormai ci stiamo dirigendo verso i 600 iscritti, altro traguardo impensabile.
Abbiamo voluto scrivere queste semplici righe per ringraziarVi tutti, quelli di prima data, quelli nuovi e anche quelli che non ci seguono più, tutti avete contribuito a questo traguardo.
Grazie, grazie, grazie, grazie 100.000 grazie.




sabato 23 dicembre 2017

Video Tutorial Come creare una ricetta con il metodo All Grain

Terzo episodio della sagra "Come creare una ricetta". Dopo i kit e il E+G questa volta tocca al metodo all grain classico. Tutto molto semplice una decina di minuti con indicazioni precise e passo a passo. Il software utilizzato è il programma online Brewonline.net.
Essendo un programma utilizzabile tramite browser e non dovendo installare niente, non da problemi di gestione. Rimane un soft estremamente semplice ed intuitivo. Per i più esperti potrà sembrare incompleto, ma per chi cerca uno strumento facile è la scelta più azzeccata. 
Sabato prossimo ultima parte con la ricetta del metodo Australiano BIAB.
Buona Visione.


martedì 19 dicembre 2017

La mia prima cotta Biab l'esperienza di un lettore

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo l'esperienza di un lettore che ha trovato il coraggio di fare il salto in all grain BIAB dopo averci visto in azione durante la Fiera dell'homebrewing Birrafacendo a Torino. Non possiamo che fa altro che esserne felici, missione compiuta.

Ciao Enrico e Andrea vi scrivo perchè, ieri ho raggiunto (per me) un piccolo, ma grande traguardo: brassare la mia prima birra All Grain usando il metodo Biab.
Ho deciso di condividere con voi e tutti i lettori del blog questa gioia in quanto mi sono lanciato in questa avventura grazie ai vostri video ed articoli, con i quali avete spiegato molto bene ed in termini comprensibili anche a chi come me non ha nessuna esperienza, questa meravigliosa tecnica.
La parte che più mi affascina è che posso brassare praticamente qualsiasi tipo di birra, usando la stessa attrezzatura (ad esclusione della sacca) che usavo facendo E+G.
Avendo avuto modo di confrontarci, mi avete dato quella spinta, che mi serviva per prendere coraggio e provare questa nuova avventura.
Ma veniamo al dunque.
Essendo la mia prima cotta, non ho voluto strafare ed ho cercato in rete qualche ricetta facile da fare, che avesse pochi ingredienti ed un ammostamento monostep.
Per questo ho deciso di brassare una Ordinary Bitter (birra che adoro).
Il grist è molto semplice e comprende come malto base del Maris Otter con l'aggiunta di un po' di Crystal e un po' di Cara Hell. Come luppolo ho usato del Fuggle ed in dry hopping metterò dell'Ek Golding e come lievito l'immancabile Fermentis S04. 
I preparativi sono iniziati già la sera prima quando ho tarato il Phmetro e preparato tutta l'attrezzatura.
La giornata della cotta è iniziata alle 07:00 quando ho montato il mulino ed ho macinato i grani .
Ho cercato di macinarli in modo da schiacciare tutti i chicchi ,ma senza sbriciolarli troppo.
Una volta preparata la pentola e calzata la sacca ho portato l'acqua a temperatura di mash in (circa 70°) ed ho introdotto lentamente i grani, cercando di bagnarli per bene e non creare coaguli.
Passati circa 10 minuti ho controllato il valore del ph che da 7,2 dall'inserimento dei grani era già sceso a 6,2.
Ho aggiunto del Gypsum per acidificare ancora un po' l'acqua fino ad arrivare ad un ph finale di 5,4.
Passati circa 60 minuti ho fatto il test dello iodio , e una volta verificato che la conversione era completa ho tirato fuori la sacca ed ho iniziato lo strizzaggio.
Subito dopo ho portato ad ebollizione il mosto ed ho fatto la prima gittata di luppoli ed a 10 minuti dalla fine ho fatto la seconda gittata ed ho inserito la serpentina per il raffreddamento.
Come al solito ho aggiunto anche il nutrimento del lievito e l'irish moss.
Finito di raffreddare il mosto ho fatto un whirlpool per sedimentare sul fondo le farine ed i residui di luppolo ed ho proceduto con il travaso nel fermentatore (naturalmente prima lo avevo lavato e sanitizzato con oxi brew).
Non avendo il rubinetto nella pentola il travaso l'ho fatto sifonando dall'alto , il che mi ha permesso di rendere il mosto abbastanza pulito.
Infine ho inoculato il lievito e messo il fermentatore nella camera di fermentazione.
Facendo due conti, ho ottenuto un'efficienza di circa il 65% rispetto al 55% previsto (essendo la prima cotta ho impostato il software con un'efficienza piuttosto bassa). 
E' stata un'esperienza straordinaria, che non vedo l'ora di replicare, magari lavorando un po' sull'efficienza.
Brassare questa birra è stato anche un momento meraviglioso passato insieme a mia moglie Raffaella, che mi ha aiutato e mi incoraggia e mi sopporta quando faccio dei pasticci indescrivibili in cucina. 
Colgo l'occasione per ringraziarvi ancora Enrico e Andrea per i consigli e le informazioni che condividete con questo fantastico blog .
Un saluto Diego

Grazie a Voi per la passione che ci mettete nelle cose che fate, bravi.

venerdì 15 dicembre 2017

Video Tutorial Come creare una ricetta con il metodo E+G

Secondo episodio della sagra "Come creare una ricetta". Dopo i kit questa volta tocca al metodo estratto + grani. Tutto molto semplice una decina di minuti con indicazioni precise e passo a passo. Il software utilizzato è il programma online Brewonline.net.
Essendo un programma utilizzabile tramite browser e non dovendo installare niente, non da problemi di gestione. L'unica cosa forse è un po' troppo semplice per chi è abituato ad utilizzare soft più importanti, ma rimane per i neofiti o per birraioli casalinghi come noi che non hanno necessità particolari e preferiscono non complicarsi la vita, risulta una buon compromesso.
Sabato prossimo faremo una ricetta con il metodo tradizionale All Grain.
Buona Visione.


sabato 9 dicembre 2017

Video Tutorial Come creare una ricetta per Kit

Con questo video iniziamo una serie dedicata alla creazione di una ricetta. In questo video vedrete  come modificare un kit utilizzando il foglio di calcolo degli zuccheri e sostituire lo zucchero con  altri fermentabili come estratto di malto che rendono la birra così ottenuto più corposa e aromatica. Questo è il primo feedback dei nostri affezionati lettori che abbiamo raccolto durante la fiera dell'homebrewing Birrafacendo di Torino. E proprio in questo scambio di informazioni con i nuovi lettori che ci chiedevano anche dove acquistare i prodotti.
Abbiamo così pensato, vista anche la nuova collaborazione con Birramia, di far vedere anche a chi non saprebbe a rivolgersi, i link delle pagine dei prodotti che sono stati inseriti in sostituzione delle zucchero. Ogni passaggio spiegato attraverso immagini del metodo di utilizzo.
Infine metto in condivisione il collegamento per poter scaricare il foglio di calcolo degli zuccheri di Joseph Pulga, per tutti quelli che ne fossero interessati, e poter far pratica direttamente con il video.
Prossimo sabato vedremo come fare una ricetta in E+G.


Buona Visione


giovedì 7 dicembre 2017

American IPA Heavy il ritorno della Extreme 120 IBU

Dopo le fatiche definitivamente dimenticate dei bei momenti della Fiera Birrafacendo, si riparte con nuovo entusiasmo trasmesso dagli amici del blog che ci sono venuti a trovare.
Inizia così la nuova stagione, per qualche mese penseremo a noi e a rimpinguare la cantina, mai stata cosi desolatamente vuota o quasi. Non possiamo aspettare oltre dobbiamo ricominciare a brassare e portare avanti tutti quei progetti che da un po' attendono.
Siamo Pronti!
Si parte con un progetto che rientra nelle nostre birre definitive che creeranno lo zoccolo duro. Stiamo parlando della Oro Heavy, un rivisitazione della Extreme Pale Ale da 120 IBU, che tanto successo aveva ottenuto. 
Questa volta rispetto alla ricetta dell'altra volta, abbiamo potuto utilizzare i grani ricercati  proprio per questa birra estrema. Così come i malti anche i luppoli sono quelli che da tempo cerchiamo. Forse i 500 grammi sono un po' esagerati ma vogliamo trovare il limite estremo per poi tornare indietro.
Purtroppo i miei problemi di salute e il lavoro di Andrea ci ha costretti a brassare la birra in settimana, non insieme. Per fortuna questa volta ad aiutare Andrea c'è stato Alby il nostro amico birraio che si è prestato a dare una mano in mia assenza. (Facciamo i complimenti ad Alberto per la fresca laurea, bravissimo!)
Abbiamo dovuto fare questa scelta, non si poteva ancora attendere di avere il tempo necessario e che io fossi in forma, per poter brassare uno a fianco l'altro, così Andrea e Alby sono i birraioli casalinghi del Signormalto.
Rispetto alla vecchia Extreme Pale Ale ci sono stati pochi cambiamenti ma sostanziali. Prima di tutto è stata alzata l'asticella delle IBU, l'idea era quella di creare una birra spacca mascelle, e per far questo abbiamo portato il rapporto densità/amaro oltre il valore 2, speriamo sia bevibile!. Cambiato anche parte del grist con nuovi malti.
Le modifiche tecniche hanno interessato la temperatura di mash portando la fase di beta amilasi a 65°C rispetto ai 63°C della precedente, aggiunta di una fase intermedia tra beta e sosta per la schiuma, bollitura a  90 minuti
Ma vediamo la ricetta:

Oro Heavy All Grain
lt mash :23
lt sparge:23
Litri in pentola :23
OG preboil:1039
Min bollitura:90
Litri in fermentatore :25
OG :1062
ABV :6.2 %
Plato :15.2
IBU :125.6
BU/GU :2.03
EBC:7

Malti e Fermentabili
Pale Ale 4600 gr 64 %
Munich Malt 1000 gr 14 %
Vienna 500 gr 7 %
CaraVienna 500 gr 7 %
CaraPils 300 gr 4 %
Fiocchi di Orzo 300 gr 4 %
Totale 7200 gr

Luppoli
Centennial (AA 9.7) 15 gr 20 min Pellet
Amarillo Gold (AA 9) 15 gr 20 min Pellet
Chinook (AA 11.6) 15 gr 20 min Pellet
Centennial (AA 9.7) 25 gr 15 min Pellet
Amarillo Gold (AA 9) 25 gr 15 min Pellet
Chinook (AA 11.6) 25 gr 15 min Pellet
Galaxy (AA 16.7) 35 gr 10 min Pellet
Centennial (AA 9.7) 35 gr 10 min Pellet
Amarillo Gold (AA 9) 35 gr 10 min Pellet
Galaxy (AA 16.7) 50 gr 5 min Pellet
Centennial (AA 9.7) 50 gr 5 min Pellet
Amarillo Gold (AA 9) 50 gr 5 min Pellet
Centennial (AA 9.7) 50 gr 2 min Pellet
Galaxy (AA 16.7) 50 gr 1 min Pellet
Citra (AA 12.8) 100 grDry-HopPellet
Totale 575 gr

Lieviti
SafAle US 05 Dry 23 gr.

Profilo Mash
Beta-amilasi 65 °C 30 min
Alpha-amilasi 68 °C 20 min
Sosta per Schiuma 72 °C 15 min
Mash Out 78 °C 15 min

Fermentazione 18°C

Il futuro Alberto in primo piano e Andrea alle spalle
Dopo un periodo di BIAB riproponiamo la  produzione in All Grain classico, con il nostro impianto essenziale. I preparativi sono cominciati Lunedì, quando si aveva un minuto libero lo si è dedicava alla preparazione delle pentole, al carretto, alla strumentazione, ma soprattutto al prelievo dell'acqua alla fonte. Qui c'è stato un inghippo, non era mai successo in 5 anni. La nostra solita fonte di approvvigionamento idrico purtroppo si è rivelata inquinata da terra che probabilmente si è infiltrata nella falda dopo l'abbondante nevicata dei giorni scorsi, così siamo stati costretti a ripiegare su un'altra fonte di cui però non conosciamo le caratteristiche. Nella preparazione della cotta abbiamo questo angolo cieco molto importante dell'acqua e siamo andati un po' alla cieca. Il pHmetro che utilizzavamo, visto che negli ultimi anni non lo avevamo più utilizzato, lo abbiamo venduto e adesso che ci sarebbe servito non c'era.... Altra lezione imparata!
Mash a 65°C
Ci siamo affidati all'intuito e abbiamo unito il solito limone ma senza sapere realmente il ph iniziale.
Per il resto tutto come al solito 3 giorni per organizzare tutto ed iniziare a brassare.
Dal racconto di Andrea ho cercato di tirare giù una cronaca veloce.
Il procedimento all gran è il nostro solito: pentola da 100 litri con 23 litri di acqua di fonte, doppiofondo, sacca BIAB, un limone per acidificare l'acqua e primo step a 65°C. 
Raggiunto la temperatura di beta amilasi versamento grani macinati ad uno spessore di mulino di 1,3mm (spessore carta di credito) e lasciati per 30 minuti.
Successivamente portato la temperatura a 68°C per altri 20 minuti.
Sosta per la schiuma a 72°C per 15 minuti e terminato con la mash out a 78°C per altri 15 minuti.
I 500 grammi di luppolo
Come vedete le modifiche hanno riguardato la temperatura iniziale e l'inserimento di una sosta di alfa amilasi separata dalla sosta per la schiuma.
Il lavaggio delle trebbie ha invece seguito il nostro solito e rustico metodo, in attesa di mettere in azione la doccia autocostruita. 
Bollitura 90 minuti per lasciate bene caramellare il mosto per oltre un'ora prima di iniziare la cascata di luppoli.
La pazzia, quasi mezzo chilo di luppolo in pellets. Centennial, Amarillo, Chinook, Galaxy i luppoli selezionati, tutti particolarmente importante e caratterizzante. Per la luppolaura a freddo, che sarà inserita al travaso, abbiamo scelto il Citra, che secondo noi da il meglio di se in DH.
Il raffreddamento è stato velocissimo utilizzando la nostra fedele serpentina in rame che ben presto lascerà il posto al controflusso che è ai box da ormai due anni e a breve riceverà il battesimo. Tutto è stato rapido, la temperatura dell'acqua potabile è molto bassa, intorno ai 4 gradi e in meno di 20 minuti abbiamo abbattuto la temperatura fino a 18 previsti dalla ricetta.
Siamo alla fine anche questa è andata
Alla fine non ci è rimasto altro che accumulare la polvere di luppolo, di cui la birra è intrisa, cercando di portare tutti i residui al centro della pentola facendo il whirpool e dopo 15 minuti di attesa aperto il rubinetto e versato il contenuto nel fermentatore. 
Prelevato un campione di mosto per la misura della densità finale, per decretare la riuscita della cotta con i suoi 1064 e 26 litri finali.
La birra alla fine è risultata assolutamente non limpida, a vederla sembrava il mosto di olio l'oliva di prima spremitura. Verde, spesso, opaco insomma completamente intriso di oli essenziali.
L'assaggio del mosto recuperato per la misura della densità aveva un profumo che dire intenso è poco, come per il resto dire che era amaro un eufemismo. Andrea mi ha portato il campione da assaggiare...... ci ho dato un sorsino e mi è rimasta serrata la mascella. Sembrava più il liquore al luppolo che avevamo fatto due anni fa che una birra. Vedremo come evolverà.
Il mosto con lievito in superficie
Per concludere la giornata, tegola finale, ci eravamo dimenticati di accedere STC-1000 e così quando è stata ora di mettere il fermentatore al caldo ci siamo ritrovati con 9 gradi nella cella. Spero che non sia un problema anche perchè all'inizio i nostri cari amici lievito, estremamente permalosi, potrebbero essere stati inibiti proprio dal lasso di tempo che la cella ci ha messo per arrivare a 18 gradi. Fermentazione partita nel pomeriggio del giorno dopo.
La Heavy farà parte del nostro parterre de roi, andandosi ad aggiungere alla Original. Anche se avrà bisogno ancora di qualche versione di affinamento.
Ora ci attende verso Natale la Italian Grape Ale con la nostra uva fragola argentina bianca che abbiamo congelato. Purtroppo non c'è niente di più veloce che l'ossidazione di succhi organici e non ne fa eccezione anche il nostro mosto d'uva, pur essendo congelato, che ha virato dal un bel verde smeraldo ad un giallo spento, ma non si poteva far diversamente. Il prossimo anno proveremo con la classica bollitura di concentrazione delle sostanze zuccherine che dovrebbe mantenere molto più a lungo le caratteristiche del mosto d'uva. 
Ma questa è un'altra storia.




martedì 5 dicembre 2017

Birrafacendo cosa ci rimane

Ingresso di Birrafacendo
Dopo la tre giorni (quattro se contiamo anche il giorno che abbiamo utilizzato per preparare la sala e tutta l'attrezzatura necessaria per le dimostrazioni) alla fiera dell'homebrewing Birrafacendo di Torino con l'adrelina ritornata sui valori normali e quella strana calma che sa di insoddisfazione che segue giornate indimenticabili, siamo qui a fare un analisi di quello che è stato per Signornalto questa manifestazione.
A parte il mio mal di schiena che mi ha tormentato per tutta la fiera, non trovo altre cose negative. A bocce ferme possiamo dire che abbiamo fatto bene ad accettare l'invito di Corrado Angeloni, l'organizzatore di Birrafacendo, e se potessimo tornare indietro ripercorremmo gli stessi passi.
In primis l'affluenza del pubblico è stata incredibile, almeno per noi che ci siamo affacciati al mondo della birra casalinga pochi anni fa e non avendo mai avuto un contatto diretto con un pubblico siamo rimasti sconcertati di quante persone siano rimaste soddisfatte del nostro operato. 
Andrea & Enrico i Signormalto
La cosa che ci ha fatto molto piacere è vedere persone attente che non hanno lasciato la sala neanche un minuto, molti domandavano altri annuivano, le mie solite battute per allentare la tensione, insomma si è creata quella atmosfera famigliare che ha tenuto inchiodato i partecipanti alle sedie.
Le situazione che più ci hanno colpito sono state l'interazione tra noi e il pubblico dove abbiamo potuto toccare con mano quali siamo stati e paure ed i dubbi di molti nostri lettori che ci sono venuti a trovare e di gente comune attirata dal miraggio del sogno di creare una birra in casa. Quando terminava una sessione sia stata mattutina o pomeridiana era bello vedere come i più appassionati si accalcavano nella zona della dimostrazione per chiedere consigli o pareri e scambiarsi informazioni.
Andrea durante la cotta con il Kit
Li abbiamo potuto capire anche quali siano i nostri limiti e cercare di raccogliere e sviluppare i feedback lasciati dai partecipanti. Quelli più apprezzati sono stati quelli dei lettori che ci hanno dato qualche dritta su che argomenti approfondire i nostri post e i video, involatariamente regalandoci tutta una nuova serie di argomenti da sviluppare nell'immediato.
Per esempio abbiamo avuto richieste su come creare una ricetta, sono già previsti e in fase di sviluppo quattro video dedicati proprio a come creare una ricetta sia con i kit creando una birra da malto preparato con l'aggiunta di estratti, aromi e spezie, (che andrà in onda sabato) sia in E+G che in all grain (stiamo verificando se sia il caso di un ulteriore video per il BIAB). Qualcuno a chiesto di poter vedere anche le altre fasi che spesso vengono non riprese come travasi ed imbottigliamenti. Molto presente l'argomento etichette, molti vorrebbero vedere come facciamo le etichette (sia sul blog che sul canale video esistono già qualche post e qualche video che trattano l'argomento) vedremo di replicare. Ma l'argomento principe presente sopratutto nella giornata di domenica, è stato "impianti automatici".
Andrea in action cotta BIAB
Abbiamo potuto constatare come immaginavamo, che molte persone si sono fossilizzate sui kit perchè non hanno possibilità in casa di avere ha disposizione lo spazio necessario. Nel mondo degli automatismi per casa sta succedendo una vera e propria rivoluzione e chi ne dovrà sopportare le conseguenze sarà proprio l'impianto che abbiamo presentato la terza giornata, cioè il Braumeister. Colgo l'occasione di ringraziare Alessandro Simonetta per la disponibilità e competenza. 
Certo non è l'unico sistema oggi a disposizione dei birraioli casalinghi. Pensiamo al Beer Bone un birrifico in miniatura, ma la vera rivoluzione è l'espansione senza precedenti delle cosiddette pentole All-in-One, dove in questo momento che scriviamo è difficile trovarne una, addirittura si parla di mesi prima di poterla avere, peggio dell'Iphone X!
Speriamo presto di poterne presentare una ai lettori, e fare qualche video dimostrativo prima dell'estate. 
Braumeister 20 L
C'è molto interesse non c'è che dire, molti ci hanno chiesto le differenze tra le pentole, ma in realtà sono tutte macchine molto simili se non uguali. 
Abbiamo cercato di spiegare a chi c'è lo ha chiesto che non sarà così semplice come sembra trovare il metodo più consono per ottenere il meglio da questi impianti, perchè spesso sono solo prove a volte empiriche provate per caso a dare qualche informazione in più magari inaspettate.
Il finale ci ha lasciato un piacevole sapore: la collaborazione che Birramia ci ha proposto a fine fiera. Un fulmine a ciel sereno! Samara la rappresentate di Birramia ci ha avvicinati facendoci i complimenti  e chiedendoci se eravamo interessanti ad una collaborazione. Non ci abbiamo pensato molto e nelle prossime settimane ci saranno sviluppi importanti c'è porteranno con l'anno nuovo tante importanti novità. 
Ma questa è un'altra storia.


sabato 2 dicembre 2017

Video Birra - Cotta dimostrativa con Braumeister Spiedel 20 L 2ª Parte

Cari Amici birraioli casalinghi dopo le fatiche della 3 giorni torinese torniamo ai nostri normali cicli video. Questa è la seconda parte della cotta dimostrativa con il Braumeister 20L.
In questo video trattiamo tutta la parte dopo il mash, con l'estrazione del cestello, la bollitura e le fasi finale. 
Sabato prossimo cominceremo una serie di video dedicato ai feedback ottenuti durante la manifestazione di Torino, dove alcuni amici che ci seguono ci hanno richiesto alcuni video.
Si comincia con un video su come fare una ricetta con il foglio di calcolo degli zuccheri per fare un kit modificato. Successivamente continueremo con E+G, All Grain e per ultimo BIAB.
In seguito riprenderemo i video con le degustazione e le cotte. Ci sono parecchi novità anche molto importanti, ne parleremo prossimamente.
Buona visione.


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