martedì 15 gennaio 2019

Automatizzare il processo di birrificazione (Parte 1)

Primo articolo del Gruppo. E' toccato a Stefano cominciare con una interessante prima parte.
Che questo sia il primo di una lunga serie di post per una condivisione a 360°
In bocca al lupo Gruppo! 
                                                                                            - SignorMalto

Disclaimer
In questo articolo vediamo come è possibile automatizzare un impianto di birra. Sono richieste competenze elettriche e si usa la corrente a 220 Volt, è molto pericoloso fatelo soltanto se siete elettricisti o se siete assistiti da personale competente!
SignorMalto non si prende nessuna responsabilità in caso di incidenti domestici.

Automatizzare il processo di birrificazione (Parte 1)
E’ da circa un anno che sono passato al metodo All Grain con il metodo classico dei 3 tini, e come credo tutti gli homebrewer dopo diversi esperimenti (seppur più o meno riusciti) mi sono accorto che contrariamente a quello che pensavo, fare birra è relativamente facile, riprodurla è l’aspetto più complesso.
Facevo birra sul classico fornello di casa e mantenere la temperatura desiderata nei vari step, gioco-forza richiede l’accensione e lo spegnimento continuo del gas. Quindi è inutile negare che ripetere esattamente gli stessi passi, rispettando i tempi e la temperatura degli step è davvero impossibile, 5 minuti in più o in meno di uno step può influire parecchio sul prodotto finito, anche la temperatura rilevata in maniera non regolare mi portava facilmente ad errori sforando di un paio di gradi la temperatura prevista, incidendo sulla ricetta.
Mi sono guardato attorno e ho visto molte soluzioni, alcune già fatte, come la soluzione grainfather, che di fatto al suo interno ha un sistema Arduino che automatizza il processo. Su youtube ho visto che molti utilizzano un sistema PID, ma io volevo qualcosa di diverso, qualcosa che potesse andare oltre e soprattutto potessi riciclare nel momento in cui cambiassi impianto.
Che differenza c’è tra un Arduino e un Raspberry?
Si assomigliano e costano più o meno la stessa cifra (35 euro), ma sono due cose completamente differenti, Arduino è un microcontrollore mentre Raspberry è un microprocessore. Semplificando di molto possiamo sostenere che il primo gli si installa sopra un solo software e tramite l’hardware di Arduino è possibile controllare un circuito elettrico, mentre il secondo è un PC a tutti gli effetti, certo con prestazioni limitate rispetto ai vostri PC di casa, ma ha al suo interno un sistema operativo (basato su linux) e moltissime applicazioni. Come tutti i PC può eseguire più software contemporaneamente. molti di si chiederanno perchè non usare direttamente un PC normale che abbiamo già in casa? Risposta semplice, il Raspberry nonostante il suo basso costo ha un peculiarità che i PC tradizionali non hanno, ossia GPIO.
Le GPIO, sono quegli “spuntoni” che si vedono in foto e permettono attraverso dei cavi elettrici di comandare un impianto elettrico/elettronico cosa non possibile con i PC tradizionali.
Fu così che ho deciso di mettere insieme la mia esperienza di informatico e la passione brassicola automatizzando il processo. Inizialmente pensavo di automatizzare solo gli step di Mash, ma poi l’appetito viene mangiando ed allora ho continuato (e continuo tuttora) a inserire funzioni che ritengo comode.
Vediamo lo schema concettuale di come funziona dal “basso” verso “l’alto” questo sistema.
  • Le pentole hanno una resistenza elettrica al proprio interno 
  • La resistenza elettrica è collegata a una presa elettrica 
  • Un relay fa passare o meno corrente elettrica all’interno della presa 
  • Il Raspberry manda un segnale al relay che può essere 1 (acceso) o 0 (spento). Accendendo o spegnendo di fatto le prese elettriche. 
  • Un software che legge il valore della temperatura del mosto e in base ad essa decide se accendere o meno il relay 
Vediamo ora uno schema logico dell’impianto, ma stavolta dall’alto verso il basso.

Quindi se il software è sufficientemente intelligente (al momento non lo è ancora) a fine Mash in automatico parte la pompa prelevando il mosto dalla pentola di Mash e lo travasa nella pentola di Boil, finito questa operazione prende l’acqua di Sparge e la mette nella pentola di Mash per il risciacquo delle trebbie e dopo 10 minuti riporta quest’altro mosto nella pentola di Boil ed infine spegne la resistenza di Mash e accende quella di Boil.

Caratteristiche tecniche e vincoli
Partiamo dalle resistenze elettriche, quella di Mash e di Boil sono costose perchè devono avere la caratteristica che il mosto non si appiccichi alla resistenza elettrica, mentre quella di sparge può essere la classica resistenza dei boiler elettrici, qua nasce il primo vincolo, le resistenze di Mash e Boil sono da 2100 W mentre quella di Sparge è da 2500 W, come il 95% delle persone, il contatore di casa dopo i 3000W salta la corrente, che fare? E’ qua che entra in gioco il software che in maniera intelligente accende e spegne i relay. Durante la pausa di Mash, spegne la resistenza e accende quella di Sparge. La resistenza di Sparge entra in funzione SOLTANTO se la resistenza di Mash non è in funzione e viene interrotta soltanto durante le soste di step.
Facciamo un esempio.
A inizio cotta si accende soltanto la resistenza di Mash e la pompa per il ricircolo dell’acqua, arrivata a 52 gradi c’è una sosta di 10 minuti, durante questi 10 minuti la resistenza è spenta, quindi può partire la resistenza di Sparge. Ultimati i 10 minuti si spegne quella la resistenza di sparge e si attiva quella di Mash. Ovviamente se durante la pausa di Mash c’è dispersione termica la priorità l’ha sempre la pentola di Mash, quindi si spegne lo sparge e si riattiva quella di Mash. E cosi via…

Quali sono i costi?
Spero che mia moglie non legga mai questo post… Come tutte le passioni hanno dei costi, vediamoli in dettaglio.

MaterialeRivenditoreCosto
raspberryAmazon35
2 Resistenze elettricheGandolfi88
1 Resistenza elettricaBirramia10
4 relayAmazon24
PompaBirramia60
2 sonde per temperaturaAmazon12
Materiale elettrico

30

Siamo a 260 Euro (259 per la precisione) a questi soldi bisogna aggiungere altro come il pezzo di compensato per fissare il tutto, il pezzo di ferro per appenderlo al muro, etc.
Non vi so dire se economicamente vale la pena, certo quando io lo vedo funzionare e dico che l’ho fatto io, non ha prezzo. Penso che da un punto di vista economico, il vero risparmio sta che si ricicla qualora cambiassi sistema. Al momento, per via delle pentole che ho (riciclate dalla mamma) posso produrre 15 litri di birra da 5% meno se aumento la gradazione (diminuisce acqua e aumentano i grani). Ho messo in preventivo l’acquisto di una pentola da 50 L per il Mash (quella di oggi è di 20), ma mi basterà bucare la pentola e riciclare dalla vecchia la resistenza e il filtro Bazooka, poi l’impianto resta lo stesso. Da una mia personale stima penso che le resistenze elettriche presenti nella pentole vanno bene fino ad un litraggio di 50 litri che per essere una produzione casalinga dovrebbe essere più che sufficiente.
Conclusioni
Con il post di oggi abbiamo visto l’impianto di massima come lavora, Nel prossimo post entriamo nel merito di come leggere e scrivere i valori delle sonde di temperatura e come impostare i relay dal Raspberry, infine in una terza parte vedremo come funziona il software.
Per chi volesse contribuire allo sviluppo di questo impianto può ovviamente contattarmi.


Stefano cresciuto in un paesino della provincia bergamasca, nella vita si occupa di Sicurezza Informatica ed ha voluto unire le sue competenze professionali con il suo hobby di Homebrewing. Birrifica dal 2017 con metodo All Grain classico con i tre tini. Da questa passione ha scoperto la bontà delle birre ambrate.
Ha un sito internet. http://www.stefanolorenzi.org/site/ 
Si occupa, all'interno del Gruppo, della parte informatica del processo di produzione e gestione della fermentazione con spiegazioni di programmazione e sviluppo di app.


sabato 12 gennaio 2019

Video Birra - Recensione InkBird ITC 308-S

Michele torna a trovarci, dopo il video di presentazione dell’applicazione Brewfather, è il turno di una recensione. Si tratta del termoregolatore InkBird ITC 308-S.
Il video si sviluppa su tre piani: il piano iniziale di presentazione del termoregolatore, un secondo piano dedicato alla presentazione e all'illustrazione del funzionamento.
In anteprima ieri era uscito un post riassuntivo che potete trovare qui: https://signormalto.blogspot.com/2019/01/dopo-il-video-di-presentazione.html
Non ci resta che goderci questo nuovo video di Michele ProjectZero.
Buona Visione.


venerdì 11 gennaio 2019

Recensione InkBird ITC-308 S

Dopo il video di presentazione dell’applicazione Brewfather, oggi rivolgiamo l’attenzione verso uno strumento rivolto a coloro i quali pongono l’attenzione alla fase di fermentazione ed in particolare alla corretta gestione della temperatura. 
Si tratta del termostato ITC-308S dell’azienda Cinese InkBird.
In circolazione esistono numerose soluzioni per rilevare e gestire la temperatura del mosto in fermentazione e il più conosciuto e diffuso rimane l’STC-1000, che grazie al costo che si aggira attorno ai 15€ è molto apprezzato da chi ha un budget limitato ed è amante del “fai da te”. Infatti STC-1000 è si economico, ma necessita di un cablaggio completo.
Inkbird ITC-308S è un termostato termoregolatore digitale già interamente cablato. 
La semplicità d'uso e l'essere "Plug and Play" (pronto all'uso) unitamente alla doppia uscita, ne consente la connessione simultanea a dispositivi di raffreddamento e riscaldamento.
E’ dotato di un doppio display LED, con possibilità di scegliere la scala delle temperatura tra Centigrada e Fahrenheit e un intervallo di regolazione della temperatura: -50~99 °C.
L’ Inkbird ITC-308S è dotato di protezione per i refrigeratori a compressore, allarme di temperatura (minima e massima) e di un allarme per sensore guasto. Caratteristiche, queste, che lo rendono più affidabile e sicuro.
E’ disponibile nella versione con sonda standard da 1,97” con un costo che si aggira attorno ai 39€, oppure nella versione con sonda lunga da 12” in acciaio inossidabile al costo di circa 45€(Quest’ultima configurazione è quella visibile nella video recensione).
Dal nostro punto di vista il costo di questo strumento vale decisamente tutti i soldi spesi per le seguenti motivazioni:
Sistema già interamente cablato e pronto all’uso; 
Da alcune prove effettuate la rilevazione della temperatura sembra estremamente precisa; 
Possibilità di utilizzare una sonda lunga, molto più pratica rispetto a quella corta.
Domani andrà in onda il video della recensione sul canale video. https://youtu.be/tTeKgb_10R8




Michele giovane bresciano che ha sposato la mission del Signormalto, condivisione delle proprie esperienze. 
Si occupa della parte che mancava al gruppo, una parte più didattica, con post e video specifici sia delle proprie esperienze, sia di far conoscere argomenti basilari nella cultura birraria.

martedì 8 gennaio 2019

Gruppo Birrario Signormalto

Enrico
Cari Amici birraioli casalinghi, questo nuovo anno ci porterà un bel pò di novità. Qualcosa avete già scoperto con l'ingresso di Michele nel Signormalto, ma le novità non si fermano qui.
Andrea
Il nuovo anno ci ha portato altri amici che formano un gruppo di persone che condivideranno le loro esperienze con Voi. Si chiamerà GBS - Gruppo Birrario Signormalto.
Il gruppo avrà una pagina dedicata dal menu con la dicitura GRUPPO.
Michele
La pagina conterrà tutti gli articoli divisi per sezione a cui fa capo un argomento specifico.
Esempio Stefano (così cominciate a conoscere qualche nome) si occuperà dell'informatica applicata al processo brassicolo mentre Diego si occuperà di produzione con metodo BIAB. Antonio si occuperà della produzione di birra artigianale, visto che collabora con il Birrificio del Sannio. Lorenzo invece è il cantastorie del Gruppo e oltre a post su impianti All Grain ci terrà compagnia con le sue storie, qualcosa di diverso dai soliti post, naturalmente sempre a sfondo birrario, Joseph si occuperà di produzione con Kit e metodo E+G.
Stefano
Ognuno di loro si occuperà della propria sezione proponendo articoli e video. 
Antonio
Gli articoli saranno pubblicati nel blog e poi saranno archiviati nel menu GRUPPO dove potrete trovare così più facilmente tutti gli articoli del Gruppo.
Abbiamo altri amici che hanno dato la loro disponibilità stiamo vagliando le candidature per evitare di trovarci poi con troppo caos. Preferiamo non superare i 5 - 6 collaboratori oltre a Michele e noi.
Inizialmente farò da supervisore diciamo così poi quando le cose saranno ben oliate allora ognuno gestirà la propria sezione. Se la cosa decolla successivamente Michele sarà il referente del gruppo in caso di necessità e diventerà a tutti gli effetti il coordinatore. Ma questo dopo una fase di rodaggio di almeno un anno.
Lorenzo
Joseph
Pensiamo così di ampliare il nostro modo di condividere esperienze dando una nuova e più completa informazione, dove convogliare esperienze di altri sui nostri canali.
Le premesse per una nuova storia ci sono tutte, speriamo di avere un pò più di successo di altre iniziative mai decollate come la mostra fotografica o la sezione Birr@rte.
Ma le novità non finiscono qui, Andrea si occuperà di fare un pò di video tutorial rivolti ai neofiti puri con video dedicati a come iniziare a fare birra partendo dalle cose più semplici. Un corso di base 1° Livello tanto per capirci. Curerà direttamente lui lo sviluppo dei video.
Davide
Come vedete nonostante tutto stiamo cercando di ampliare il materiale condiviso e grazie al aiuto dei nuovi collaboratori siamo convinti di riuscire a portare avanti questo progetto.
Corrado
Vorrei ringraziare pubblicamente in prima luogo Michele, che con il tempo prenderà sempre più responsabilità all'interno del gruppo per raggiungere un livello gestionale
completo, poi ringrazio chi ha deciso di aiutarci dandoci il suo contributo, Stefano, Diego, Antonio, Lorenzo, Joseph e Davide, Corrado e Flavio per condividere nuove esperienze brassicole e metterle a disposizione di tutti.
Flavio
Pensiamo che sia una ottima iniziativa che possa così oltre che avvicinare sempre un numero maggiori di appassionati ma soprattutto di trattenere qualcuno in più a stare con noi.
Restate sintonizzati per gustare queste novità del nuovo anno, queste sono altre storie.... nuove.

sabato 5 gennaio 2019

Video Birra - Golden Ale Easy Grain con sparge

Le feste sono già finite si torna alla normalità sicuramente molto più leggeri di portafogli ma ricchi dei doni regalati e ricevuti, torniamo a Voi con un interessante cotta fatta con l'impianto All in One Easy Grain.
Si tratta di una Golden Ale dal profilo internazionale per gli ingredienti usati.
Questa volta l'Easy Grain è stato utilizzato, al contrario della American Stout fatta con il metodo BIAB,  con il metodo classico cioè con il lavaggio delle trebbie o sparge.
L'impianto non ha lavorato bene. Utilizzando volumi così bassi, non è stata una buona idea tenere la resistenza al massimo sempre. Andate a rileggervi la cronaca sul blog uscita martedì scorso qui:
http://signormalto.blogspot.com/2018/11/easy-grain-american-stout-metodo-biab.html
Sabato prossimo torna a trovarci Michele questa volta con un video inerente al Grainfather nello specifico l'uniboxing. Questo sarà il primo di una serie di video dedicati al GF, seguiranno video sia sulla macchina, sul controller sia su suo funzionamento.

Buona Cotta e Buona Visione.


In Primo Piano

Nelle nuvole di Venere

Non ricordo esattamente quando, ma direi mesi chissà anni che sono qui davanti a questa pagina bianca per enunciare grandi birre e magari pu...