domenica 24 marzo 2019

Video Birra - Come iniziare a fare birra in casa Puntata Zero

Come già anticipato qualche settimana fa parte ufficialmente oggi il percorso per neofiti. Il percorso si svilupperà in 4 parti riguardanti le metodologie più una parte dedicata agli ingredienti.
Non vi resta che scoprire questa novità che il Signormalto regalata a tutti coloro che si stanno avvicinando al mondo della birra casalinga.
Buona Visione.

  

sabato 16 marzo 2019

Video Birra - BIAP Signormalto Degustazione Le Foglie Secche Italian Grape Ale

Questo sabato riprendiamo le vecchie abitudini. Dopo alcuni mesi dedicati soprattutto al lavoro del Gruppo, ritorniamo alle degustazioni.
Si tratta della prima degustazione delle birre di questa stagione.
Iniziamo con la "Le Foglie Secche" la Italian Grape Ale fatta con la nostra uva fragola bianca.
Se Vi ricordate avevamo utilizzato il pastorizzatore della Silvercrest senza ancora la modifica al sensore della temperatura. Nonostante non abbia bollito la birra è ottima, forse un pò troppo frizzantina, ma si adatta ad una birra che può essere bevuta soprattutto come aperitivo, ottima con pesce e crostacei, insomma quando meno te lo aspetti ....
Della cotta se vi ricordate era uscito un post molto dettagliato con la ricetta della cotta che potete trovare qui: https://signormalto.blogspot.com/2018/10/italian-grape-ale-la-prima-cotta-di.html .
Inoltre è stato girato un video della cotta https://youtu.be/F4ti_H5UO3o
Sabato prossima uscirà il primo video di una serie dedicati ai nuovi amici che si avvicinano a questo splendido mondo.,
Sarà un introduzione Andrea illustrerà il contenuto di tutte le puntate in una puntata zero.
Bene non Vi resta che gustare insieme a noi questa splendida birra.

Buona Visione.


sabato 9 marzo 2019

Video Birra - Novità Signormalto

Amici Birraioli Casalinghi ben tornati. Questo sabato sul canale video proponiamo le novità immediate dei prossimi mesi.
La prima novità riguarda i video delle degustazione. Si tratta della creazione della musica che sentirete nei video, sia la sigla iniziale sia la musica di sotto fondo. Prossimamente cambieremo anche la grafica della sigla, per dare una rinfrescata al tutto.
L'altra novità riguarda una serie di video dedicato a chi si avvicina per la prima volta al mondo della birra casalinga. Saranno video corti di pochi minuti dove Andrea cercherà di condensare le prime informazioni base per fare la birra in casa. Dall'ingredienti all'attrezzatura al procedimento fino ad arrivare alla fermentazione e all'imbottigliamento. Uscirà successivamente un video '0' dove sarà esposto in dettaglio tutti gli argomenti delle puntate.
Buona Visione.


lunedì 4 marzo 2019

Automatizzare il processo di birrificazione - Aggiornamento 1

Qualche tempo fa, avevo presentato su questo blog e sul relativo canale youtube alcuni articoli e un video che illustravano il prototipo del mio impianto casalingo. Ho fatto diverse cotte con questo impianto che mi ha dato tante soddisfazioni, ho anche ricevuto da parte vostra qualche giusta osservazione che ho preso in considerazione per lo sviluppo futuro dell’impianto, e quindi voglio iniziare a lavorare su una nuova versione che sia più “professionale” e meno “artigianale”.
Andiamo con ordine e vediamo cosa c’è che va migliorato e quali soluzioni ci sono, ovviamente tenendo anche presente i relativi costi.
Un utente ha commentato “A parte i cablaggi elettrici e idraulici, mi piace, bello il programmino al Pc….”. Condivido in pieno l’osservazione fatta da questo utente, ci sono troppi cavi in questo impianto, inoltre la vicinanza di un monitor, tastiera e mouse alle pentole, rappresenta comunque un po’ di rischio oltre a essere di impaccio; quella parte di cucina mi serve per metterci le attrezzature che mi servono durante la cotta o le attrezzature che devo lavare.
Quanti sono i cavi, e sono tutti necessari?

  • 3 cavi di alimentazione delle tre pentole
  • 2 sonde di rilevazione della temperatura
  • 1 cavo di alimentazione della pompa
  • 1 cavo di alimentazione del raspberry
  • 1 cavo per collegare il raspberry al monitor
  • 1 cavo per collegare il monitor alla corrente
  • 1 cavo tastiera
  • 1 cavo mouse

In totale ci sono 11 cavi, quindi l’osservazione dell’utente effettivamente ci sta.
Nella figura sottostante è visibile uno schema dell’attuale impianto.

La soluzione adottata, da subito è appunto l’eliminazione di questi 3 componenti (monitor, tastiera mouse) con i relativi quattro cavi ed usare un computer portatile che si possa collegare in remoto al raspberry (magari in futuro posso anche sviluppare un app per il cellulare). Avendo già un portatile rappresenta per me una soluzione a costo zero ed in questo modo elimino i corrispettivi 4 cavi su un totale di 11 sono un terzo rispetto al totale.
I cavi che vengono eliminati sono i seguenti:

  • Dal Raspberry alla presa di corrente
  • Dal Raspberry al monitor
  • Dal Raspberry alla tastiera
  • Dal Monitor alla presa di corrente
Guadagnando di fatto che con il portatile posso starmene anche in un’altra stanza a controllare la cotta.
Ovviamente la presa del raspberry posso alimentarla aggiungendo una presa alla scatola dell’impianto. In questo modo tutto l’impianto è alimentato con una sola presa e non più tre.
Con l’occasione vorrei rifare completamente il quadro e sostituire la scatola di legno autoprodotta con una scatola già fatta e in questo momento sono indeciso tra scatola di plastica o la scatola in acciaio. Nel link una possibile scatola in plastica


Nella versione precedente il quadro aveva 4 prese quindi ora dovrò metterne 5 (come detto aggiungo quella per alimentare il raspberry).

E’ anche prevista l’aggiunta di quattro led per sapere quale relè è in funzione. Questo mi sarà utile quando testo le nuove versioni di software, l’accensione del led di fatto simula la resistenza della pentola. Al momento attuale attacco delle bajour alle prese, per simulare la resistenza elettrica all’interno della pentola.
Come si dice in questi casi “Stay tuned” le novità dell’impianto sono in arrivo, continuate a mandarmi i vostri feedback che sono stati preziosi.




a cura di:
Stefano cresciuto in un paesino della provincia bergamasca, nella vita si occupa di Sicurezza Informatica ed ha voluto unire le sue competenze professionali con il suo hobby di Homebrewing. Birrifica dal 2017 con metodo All Grain classico con i tre tini. Da questa passione ha scoperto la bontà delle birre ambrate.
Ha un sito internet. http://www.stefanolorenzi.org/site/ 
Si occupa, all'interno del Gruppo, della parte informatica del processo di produzione e gestione della fermentazione con spiegazioni di programmazione e sviluppo di app.

sabato 2 marzo 2019

Video Birra - Come creare un etichetta per le nostre birre

Anche questo sabato Vi teniamo compagnia con un nuovo video. In realtà è un video che sarebbe dovuto uscire 4 anni fà, in concomitanza con il post più visualizzato dell'intero blog con oltre il 35% delle visualizzazioni generali. A distanza di 4 anni Vi proponiamo un video su come fare un etichetta con il soft GIMP. 
Questa in realtà è una prima parte dove abbiamo eseguito una semplicissima etichetta con l'applicazione di un immagine e di qualche testo.
Prossimamente uscirà un secondo video con un esempio un pò più complesso per quelli che vogliono tirare fuori il meglio  anche per un'etichetta.
Buona visione




venerdì 22 febbraio 2019

Video Birra - Automatizzare il processo di birrificazione

Cari Amici e simpatizzanti del Signormalto, oggi siamo a presentarvi un nuovo video in onda sul nostro canale YouTube.
Il video è stato girato da Stefano e si tratta dell’impianto automatizzato presentato nelle scorse settimane in 3 post pubblicati sul blog.
L’impianto in se stesso non è stato completato ma soprattutto non è stato messo in sicurezza.
Il video più che altro vuol essere un modo di prendere eventualmente degli spunti in attesa dell’impianto definitivo.
Sabato prossimo andrà in onda una sorpresa, non vi voglio svelare niente ma sono certo che sarà un video molto apprezzato e tanto atteso!

Buona visione


sabato 16 febbraio 2019

Video Birra - Germinazione orzo

Dopo il video di Giovedì, a completamento della visita di Corrado presso la malteria del Monferrato, proponiamo un video un pò particolare. Si tratta di un video riguardante la germinazione dell'orzo durante il processo di maltazione.
Qualche settimana fa era uscito un post-intervista con il proprietario Davide che potete trovare qui: https://signormalto.blogspot.com/2019/01/due-chiacchiere-con-la-malteria-del.html
Sabato prossimo andrà in onda il video di Stefano riguardante il proprio impianto automatizzato per vedere in pratica quello che ci aveva scritto in 3 parti.

Buona Visione.

Link diretto al video: https://youtu.be/f0z1aKXFqi4


giovedì 14 febbraio 2019

Video Birra - Come aprire un sacco di malto

Cari amici birraioli casalinghi, per dare in modo a tutti i membri del Gruppo di poter pubblicare i loro lavori, abbiamo deciso di aggiungere un'altro giorno alla nostra abituale programmazione. Questo per cercare di ampliare il nostro catalogo video. Il giorno scelto è il giovedì. Non sarà un appuntamento fisso. Usciranno video con argomenti più disparati per cercare di coprire tutte le curiosità e altro sul mondo della birra anche non prettamente casalinga.
Inauguriamo oggi con il primo lavoro di Corrado un video che ci presenta una curiosità. Non so quanti di voi, soprattutto con i sacchi da 25 kg, hanno avuto un pò di difficoltà per aprire questi sacchi cuciti. 
La cosa è semplicissima ed inoltre si recupera il sacco integro.
Sabato sarà ancora Corrado a tenerci compagnia questa volta con un video particolare sulla germinazione del orzo. Il video è stato girato presso la Malteria del Monferrato.

Buona Visione


martedì 12 febbraio 2019

Starter da Lievito Liquido

Dopo essermi cimentato esclusivamente in fermentazioni con lieviti secchi, per la mia ultima produzione ho deciso di adoperarmi nella gestione di un lievito liquido.
La ragione di questa scelta è dovuta al fatto che mi stavo apprestando a realizzare la cotta di una Weiss per la quale sarebbe appropriato l’utilizzo di un ceppo di lievito liquido adatto allo stile. La ragione di questa scelta deriva dal fatto che HB più esperti e professionisti del settore ritengono che solo con un lievito liquido specifico, unito a una corretta temperatura di fermentazione possono essere messi in risalto in modo equilibrato esteri e fenoli caratteristici (Banana e chiodi di garofano). 
Molti HB, per scelta e per ragioni di praticità, utilizzano lieviti secchi come il WB06 che a detta di molti permette di raggiungere risultati comunque soddisfacenti.
Dopo essermi recato di persona presso il mio rivenditore di fiducia, ho optato per l’acquisto di un lievito White Labs WLP300. Il motivo di questa scelta, su consiglio del negoziante, è dovuto alla “Fresca” data di produzione del lievito che garantiva ancora un discreto numero di cellule attive.

Il Dubbio:
Il produttore consiglia l’utilizzo di una bustina di lievito direttamente nel fermentatole (Senza starter) per batch attorno ai 20 lt con OG non superiore a 1050.
A quel punto, mi è balzata in mente l’idea di dividere la cotta in 2 fermentatori per testare il risultato della fermentazione con il lievito liquido e per confrontarlo con il il lievito secco WB06, dividendo la cotta rispettivamente in 18lt e 5lt.
Fidarsi però di quanto suggerito da White Labs? Come è possibile che avvicinandomi alla data di scadenza le cellule residue possano completare senza problemi la fermentazione?
Per togliermi il dubbio ho provato ad inviare una mail al produttore per chiedere specifiche. 
Gentilmente mi hanno risposto confermando la possibilità di versare direttamente la busta nel contenitore a patto che l’OG non fosse troppo elevata e la quantità di mosto non fosse superiore ai 20lt. Tutto ciò solo a patto di non andare oltre la metà tra la data di produzione e di scadenza riportata sulla confezione.
Credevo che la risposta fugasse tutti i dubbi, ma in realtà il timore di guastare la fermentazione della mia prima AllGrain, e la carenza di Birre in dispensa, mi ha fatto desistere ed ho optato per la realizzazione di uno starter, il mio primo starter!

La realizzazione:
Non ero dotato di attrezzatura (Agitatore magnetico, ancoretta e beuta), ma avevo solo una busta di lievito e tanta voglia di fare.
Fortunatamente un’amica che lavora presso un laboratorio mi ha prestato per il week-end un agitatore ed un contenitore sterile usa e getta che utilizzano a livello professionale.
Per calcolare la vitalità delle cellule del lievito liquido e per determinare la quantità di starter da realizzare mi sono fatto aiutare da un calcolatore disponibile on-line sul sito Brewer's Friend, ma è possibile utilizzare anche il tool disponibile sull'app Brewfather.
Di seguito racconterò la mia esperienza che desidero condividere. 
La procedura che verrà descritta non vuole essere di insegnamento, ma esclusivamente la condivisione di un’esperienza. 

1° step: Calcolare vitalità del lievito presente nel pack del lievito liquido: 
OG prevista: 1044
Volume del mosto: 23lt
Target pitch rate: 0,75 (Valore fisso)
Tipo di lievito: Liquido
Quantità lievito: 1 Pack
Data di produzione lievito: Riportata sulla confezione del lievito

2° Step: Calcolare la quantità di starter in funzione alla q.tà di cellule attive nel lievito liquido:
Dal momento in cui ho appurato che il lievito aveva una vitalità pari al 50% ho selezionato nella maschera successiva la modalità di agitazione dello starter durante la moltiplicazione delle cellule.
Nel mio caso ho selezionato Braukaiser Stirplate in quanto utilizzo un agitatore magnetico con temperatura controllata (Qualcuno consiglia di selezionare White Stirplate).
Per completare la maschera di calcolo, ho inserito la densità prevista per lo starter (1.036) e il volume di mosto che si ipotizza di realizzare per lo starter, nel mio caso 1,5lt.
Una volta cliccato sul pulsante Update nel campo inferiore verranno caricati automaticamente i dati che riguardano la realizzazione dello starter.
Nel dettaglio:
DME required: Q.tà di estratto secco necessario
Grow Rate: Quantità di cellule iniziali
Ending Cell Count: Quantità di cellule finali
Resulting Pitch Rate: Risultante di cellule per inoculo.
Se l'ultimo campo risultasse verde e se fosse presente la dicitura (Starter meets desired pitching rate!) abbiamo raggiunto l'obbiettivo.
Nel caso invece il campo fosse rosso con presente la dicitura (Starter does not create enough yeast cells. Increase starter size, change aeration technique, or do another step.) sarà necessario aumentare la quantità di mosto per lo starter.

3° Step: Dalla teoria alla pratica:
Fatti i dovuti calcoli, mi sono organizzato per realizzare 1,5 lt. di starter.
Per realizzarlo, il foglio di calcolo suggerisce l'utilizzo di circa 154gr di estratto di malto secco all'interno di circa 1,5lt di acqua. Ho cercato di rispettare le quantità, anche se la precisione chirurgica non è necessaria. Un minimo errore sulla densità dello starter è tollerato.
Ho unito a 1,5lt di acqua 154gr di DME lasciando bollire il tutto per circa 10', giusto per sterilizzare il mosto.
Passato questo tempo ho spento il fuoco e posizionato la pentola su di un una ciotola contenente ghiaccio per abbassare la temperatura il più velocemente possibile (Per guadagnare tempo ed evitare infezioni indesiderate…).
Non appena la temperatura è scesa sotto i 26°C ho versato il mosto all’interno del recipiente sterile con fondo piatto. A questo punto ho provveduto ad agitare vigorosamente il mosto per ossigenarlo a dovere e dopo aver inserito l'ancoretta magnetica sanitizzata ho inoculato il lievito liquido che era già stato portato a temperatura ambiente perché tolto dal frigorifero un paio di ore prima.
Ora il mosto ha perso un paio di gradi di temperatura e dopo aver coperto il contenitore con della carta stagnola, in modo che la CO2 possa uscire senza permettere a polvere o schifezze varie di entrare, l'ho posizionato sull'agitatore magnetico.
In una prima fase ho fatto roteare l'ancoretta quasi a velocità massima per consentire al mosto di amalgamarsi con il lievito, ma dopo un paio di ore ho ridotto la velocità. Non è necessario avere un vortice intenso ma il mosto deve sempre rimanere in movimento per incorporare ossigeno e per tenere il lievito omogeneo all’interno del liquido.
E buona norma tenere l'agitatore attivo per almeno 48ore. 
Nel mio caso ho mantenuto l'attività attiva nella camera di fermentazione a temperatura controllata di 22°C per circa 54 ore.
E' importante tener presente che il range di temperatura ideale per la moltiplicazione del lievito nello starter va dai 18 ai 26°C. E' buona norma non abbassare troppo la temperatura perché le cellule rallenterebbero la "fermentazione", ma anche non oltrepassare i valori massimi per il rischio di "Uccidere" il lievito.
Ritengo che 22°C siano il giusto compromesso.
L'eventuale produzione di esteri troppo invadenti non preoccupa in questa fase perché circa l'80% del mosto dello starter verrà eliminato e la piccola percentuale che verrà messa nel fermentatole non influirà la resa aromatica della birra finita.
Passata la fase di agitazione, lo starter va riposto in frigorifero per almeno 48ore per permettere alle cellule di depositarsi sul fondo. Questa operazione aiuterà la separazione del mosto dal lievito che verrà poi inoculato nel fermentatore.
E’consigliabile non far passare troppi giorni dalla data di realizzazione al giorno dell’utilizzo.
Ricordo inoltre che prima di versare lo starter nel fermentatore con il mosto che avremo prodotto, è necessario portarlo a temperatura ambiente per evitare lo shock dovuto allo sbalzo termico. 
Non ci resta che brassare!



a cura di:
Michele giovane bresciano che ha sposato la mission del Signormalto, condivisione delle proprie esperienze. 
Si occupa della parte che mancava al gruppo, una parte più didattica, con post e video specifici sia delle proprie esperienze, sia di far conoscere argomenti basilari nella cultura birraria.

sabato 9 febbraio 2019

Video Birra - Blanche Easy Grain metodo BIAB

Dopo una serie di video del Gruppo Birrario Signormalto, ritorniamo con un video dedicato all'ultima cotta, una Blanche classica birra belga ricca di profumi ed aromi.
La cotta è stata eseguita con impianto All in One Easy Grain utilizzato il metodo BIAB più idoneo per piccole cotte, per evitare problemi sia di mescolamento che di inerzia termica durante gli step.
Andate a rileggervi la cronaca e la ricetta sul blog uscita martedì scorso qui:
Sabato prossimo torna a trovarci il GBS con un nuovo video, questa volta tocca a Corrado con un video girato presso la Malteria del Monferrato, un video decisamente diverso dai soliti, a mio avviso da non perdere. Corrado ha inviato anche un piccolo video di circa un minuto dove ci fa vedere come aprire un sacco di malto. Quanti di Voi hanno tirato qualche bestemmia ad aprire questi sacchi!!
La settimana successiva avremo il video di Stefano che ci farà vedere il suo impianto, in modo da illustrare il funzionamento dell'impianto automatico che ha creato allacciandosi così ai 3 post usciti nelle settimane precedenti.

Buona Cotta e Buona Visione


martedì 5 febbraio 2019

Blanche - Easy Grain BIAB

Frumento
L'anno nuovo è iniziato e le abitudini restano invariate, parola d'ordine brassare!
La prima cotta dell'anno è stata una Blanche. La birra doveva essere brassata alla fine dello scorso anno brassicolo, ma le temperature alte di fine Giugno ci avevamo fatto desistere, decidendo di spostare il tutto ad inizio della nuova stagione.
La stagione è iniziata da qualche mese ma non avevamo ancora trovato l'occasione di produrla. Siamo ormai agli ultimi grani e c'è sembrato il momento buono per utilizzare il frumento.
Questa volta al contrario dell'ultima cotta eseguita con l'Easy Grain con sparge, dove a causa del basso volume del mosto in fase di mash, le temperature erano schizzate fuori dai range stabiliti, siamo tornati, per questa nuova cotta, ad utilizzare il metodo BIAB e nel contempo abbassare la resistenza a 2500W in fase di mash. 
E' decisamente una birra diversa vuoi per gli ingredienti, vuoi per il metodo utilizzato, vuoi per la pulitura maniacale della polvere dai grani prima e dopo la macinazione. Si perché oltre alla polvere presente (soprattutto nei sacchetti da 5 Kg) all'interno dei grani abbiamo asportato anche la farina che si forma durante la macinazione. Naturalmente questo ha portato ad una diminuzione di peso che abbiamo integrato con altri grani macinati e setacciati a loro volta per raggiungere il peso previsto.
Purtroppo non è stata una buona idea. Lo avevamo immaginato ma abbiamo voluto provare. Togliendo la farina inevitabilmente abbiamo perso una parte di amidi già disponibili e alla fine abbiamo pagato con una densità finale più bassa.
La ricetta deriva direttamente dalla splendida Rosaura la Blanche che avevamo fatto con il metodo BIAB un pò di anni fà. Da tempo le nostre donne ci chiedono "la birra fatta con il grano" finalmente abbiamo esaudito il loro desiderio.
Vediamo la ricetta:

Rosaura Blanche Easy Grain BIAB
lt acqua mash :25 lt
lt acqua sparge: 0 lt
OG preboil:1025
Min bollitura:70 min
Litri in fermentatore :15 lt
OG :1040
ABV :4.0 %
Plato :10
IBU :13.9
BU/GU :0.39
EBC : 4

Malti e Fermentabili
Pilsner 1800 gr 50 %
Frumento non maltato 1600 gr 44 %
Fiocchi di Orzo 100 gr 3 %
Lolla di riso 100 gr 3 %
Totale 3600 gr

Luppoli
Citra (AA 12.5) 4 gr 60 min Pellet
Hallertauer Mittelfrueh (AA 4) 6 gr 30 min Pellet
Aramis (AA 7.1) 6 gr 10 min Pellet
Citra (AA 12) 25 gr DH
Totale 36 gr

Spezie
Buccia di Arancia 15 gr 15 min
Buccia Bergamotto 15 gr 15 min
Coriandolo 15 gr 15 min
Coriandolo 7 gr DH
Buccia di Arancia 7 gr DH

Lieviti
SafBrew Specialty Ale S-33 11.5 gr

Profilo Mash
Acid Rest 42 °C 10 min
Step 1 47 °C 1 min
Protein Rest 48 °C 15 min
Step 2 60 °C 1 min
Beta-amilasi 61 °C 60 min
Step 3 69 °C 1 min
Alpha-amilasi 70 °C 15 min
Mash Out 77 °C 10 min

Fermentazione 20°C
Priming : 8 gr

Easy Grain

La ricetta è molto simile alla sua originale, con il solo cambiamento del luppolo Hersbrucker con il Mittlefrueh. Per il resto non ci sono i fiocchi d'avena ma di orzo.
Questo perchè abbiamo, per pura combinazione, a disposizione quasi gli tutti gli ingredienti della ricetta originale.
Infatti spesso siamo costretti a modificare ricette già consolidate perchè non abbiamo gli ingredienti. Molto spesso fare birre in stile BJCP rimane sempre comunque difficile realizzarle a fine stagione.
La cotta è andata bene nessun intoppo. Il quantitativo di più acqua iniziare che ci offre il metodo BIAB ci ha permesso di mescolare fin da subito bene prima il frumento e successivamente gli altri grani, ottenendo cosi una birra limpidissima e una filtrazione perfetta. 
Le sorprese sono arrivate alla fine quando misurando la densità ci siamo accorti di essere un pò più bassi di quello che avevamo stabilito fermando il densimetro a 1040 invece dei 1048 della ricetta. Parte della mancanza deriva dal fatto che questa volta ci siamo dimenticati di aggiungere il succo di limone per acidificare l'acqua e quindi i grani hanno all'inizio lavorato con un acqua a 7,2 pH decisamente alto.
Mash
La birra ha già compiuto una prima fase di fermentazione sui 20°C con pochissima CO2 espulsa ma decisamente un bel cappello compatto di schiuma classico del S-33. 
Dopo 10 giorni è arrivata a 1010. La misurazione l'abbiamo presa durante l'aggiunta in Dry Hopping oltre che 25 grammi di Citra per rafforzare quel suo gusto aggrumato la birra e dalle tisane di arancia bergamotto e coriandolo (come avete visto recentemente un video sul nostro canale video. Per chi se le perso lo puo rivedere qui: https://youtu.be/7aDbTe1KtTo )
Abbiamo atteso altri 10 giorni prima di controllare da densità. S-33 è un lievito un pò particolare che ha il brutto vizio di simulare una fine fermentazione bloccandosi per poi ripartire dopo qualche giorno.
Ci ha messo quasi un mese a stabilizzare la densità, terminando la fermentazione con una FG di 1006 niente male come attenuazione.
Abbiamo ancora due birre da fare con gli ultimi avanzi poi faremo l'ordine per le birre della nuova stagione.
Con le nuove birre torneremo in garage e al metodo classico. Non abbiamo ancora deciso se utilizzare le nostre pentole o inserire l'easy grain come pentola di mash.
Ma questa è un'altra storia.









In Primo Piano

Nelle nuvole di Venere

Non ricordo esattamente quando, ma direi mesi chissà anni che sono qui davanti a questa pagina bianca per enunciare grandi birre e magari pu...