Sembra ieri che abbiamo ricominciato la stagione, ed è già passata una settimana, è ora di travasare. Purtroppo non avendo più il fermentatore in casa, non possiamo essere precisi sulle temperature e sul gorgogliamento, ma giornalmente passavamo in cantina a controllare l'andamento della fermentazione primaria.
A parte le 36 ore successive dall'inizio della fermentazione, dove la temperatura ha raggiunto i 24-25°C, il resto della fermentazione ha mantenuto una temperatura di 21°C costante.
La cosa positiva di questa prima fermentazione in cella riscaldante, è stata la tenuta della temperatura dell'isolamento, suffragata dal fatto che la sonda ha segnalato al termostato, sempre una temperatura più alta di quella stabilità per l'accensione della resistenza. In pratica vuol dire che una volta inserito il fermentatore con la resistenza accesa e il termostato tarato a 21°C, nonostante l'ambiente esterno fosse a 20°C, la temperatura è rimasta costante, anche senza accensione della resistenza. Inizialmente è stato il fermentatore ad innescare la crescita della temperatura, facendo rilevare alla sonda una temperatura di 23.8°C, quando il termometro del fermentatore segnava circa 24-25°C. Vi voglio ricordare che la sonda è libera nell'ambiente e non inserita nel fermentatore, grazie alla regolazione delle differenze di temperatura, si può tarare il termostato con una differenza di temperatura e alla fine possiamo far lavorare la resistenza al meglio.
Così ricominciamo a dedicare il tempo libero del Sabato e della Domenica, alla produzione di birra, a discapito di Amici e parenti.
Con estrema calma e serenità, abbiamo ripreso alcuni strumenti che non vedevano la luce da qualche mese, per esempio il tubo crystal, che utilizziamo per il passaggio tra i due fermentatori, e il fermentatore dei travasi.
Pochi strumenti per il travaso, in densimetro, la spugnetta, il fermentatore, il tubo crystal, il cucchiaino e il metabisolfito. Visto che abbiamo deciso di fare un pò di Dry Hopping con del East Kent Golding, c'è bisogno di una pentola per far bollire un pò d'acqua per la sterilizzazione della calza dove poi sarà inserito il luppolo.
Quest'anno, come abbiamo già detto, cercheremo di effettuare tutte le operazioni, a parte le prime fasi di cottura dei grani e bollitura dei luppoli, che continueremo a svolgere in garage, in cantina, e oggi abbiamo inaugurato il travaso della nuova stagione. Il problema della cantina è che manca sia l'acqua, sia una fonte di riscaldamento. Se penso che quando abbiamo fatto i lavori potevamo portare sia il gas, che acqua, ma non potevamo pensavare che avremmo trasformato la cantina in questo modo, quindi una parte delle operazioni, devono essere fatte in casa, tipo la bollitura dell'acqua per la sterilizzazione delle calze per il luppolo e le operazioni di sanificazione del fermentatore e del tubo e le successive fasi di pulizia.
Preparato tutto scendiamo in cantina e iniziamo con il collegamento rubinetto-rubinetto, semplice, veloce e sicuro.
Come sempre posizioniamo il fermentatore donatore più in alto, ma non troppo, del ricevente e inseriamo il tubo. Questo è un lavoro che lascio fare di solito ad Andrea che sa bene come procedere per evitare di creare bolle nel tubo.
Normalmente lascia il rubinetto del ricevente chiuso, e apre piano il rubinetto in alto, lasciando piano piano riempire il tubo, una volta riempito non resta che aprire piano quello in basso è fatta, nessuna bollicina e scende che è un piacere.
Prima di inserire il tubo, si può controllare la densità, per controllare come è andata la fermentazione, si raccoglie un campione nella provetta e con il densimetro si misura la densità. In pochi giorni, ha praticamente terminato la fase di trasformazione di zuccheri in alcool visto che il densimetro segnava 1014, e da ricetta avevamo calcolato una densità finale di 1016. Come al solito abbiamo assaggiato il campione nella provetta, la birra risulta secca e non molto amara, i malti non sono amalgamati, si sente molto il caramellato e poco il luppolo, che risulta più sovrastato dal gusto agrumato della scorza di arancia, alla fine in gola rimane poco, ne dovrà ancora da fare di strada, e noi saremo li pronti ad aspettare.
Durante la fase di travaso abbiamo introdotto nel fermentatore, la calza con i 50 grammi di luppolo EKG per il Dry Hopping.
Grazie all'utilizzo di 8 cucchiani in acciaio inox, la calza non rimane a galla e non va neanche a fondo, dove si ricoprirebbe di lieviti e creerebbe dei problemi per la strizzatura della calza, dove rimangono intrappolati la maggior parte dei oli essenziali, che causerebbe un intorbimento della birra, poco prima del travaso per l'imbottigliamento.
Siamo alla fine, ammiriamo ancora una volta la sua limpidezza e lo spettacolare colore ambrato.
Una volta terminato, chiudiamo il coperchio e sistemiamo il gorgogliatore e riponiamo il fermentatore nella cella.
Alla fine non rimane che pulire tutto, è ancora una volta, aperto il fermentatore, possiamo verificare quanto sia compatto il fondo creato dal S-04, che crea un letto compatto, lasciando un mosto (ormai birra) limpido e con poco materiale in sospensione.
Vista l'estrema compattezza e pulizia, ne adoperiamo un pò per preparare una bella e buona pizzata per domani, innaffiata da una fresca, amara e profumatissima Chua.
Tra una settimana si imbottiglia e rinnova il rito della cotta, ma queste sono altre storie.
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