martedì 30 aprile 2019

Come iniziare a fare birra parte 3ª Travaso + Dry Hopping

Continuiamo il viaggio di come iniziare a fare birra. Questa settimana abbiamo effettuato il travaso della Australian Pale Ale kit Coopers utilizzato per questo percorso per birraioli in erba. 
Il pomeriggio è iniziato con la sanificazione del fermentatore ricevente, del rubinetto, gorgliatore, e gomma in Crystal per alimenti per travasare la ormai birra.
Il travaso non è sempre necessario. In realtà inizialmente lo facevamo pensando che avremmo pulito la birra e resa più limpida. Niente di più falso. In parte si ma abbiamo fatte delle prove e abbiamo visto che alla fine se si pratica una specie di lagerizzazione cioè si mette il fermentatore a temperatura molto bassa intorno ai 4°C per 2 3 giorni prima del travaso non serve travasare. Così facendo tutto precipita sul fondo e la birra risulterà perfettamente limpida. 
Noi travasiamo solo se facciamo Dry Hopping. L'ossidazione è trascurabile se si segue le normali procedure.
Inoltre abbiamo preparato 25 grammi di luppolo in pellets che abbiamo posizionato sul fondo del fermentatore ricevente prima di iniziare a travasare. In questo modo il luppolo tende ad impregnarsi prima rimanendo la gran parte fin da subito sul fondo. Il luppolo utilizzato è stato il Citra anche se per questa birra sarebbe stato meglio il Galaxy.
Tutto è filato liscio e alla fine il lavoro più rognoso è stata la sanificazione.
Ricordo a Tutti di lavare immediatamente il fermentatore vuoto per evitare pericolosi residui secchi difficili da togliere e fonte per la proliferazione di funghi e batteri. 
Sabato uscirà il video sul nostro canale YouTube.
Ora ci rimane solo l'imbottigliamento che sarà l'ultima parte dedicata ai malti preparati successivamente ci dedicheremo al metodo E+G estratti più grani.


sabato 27 aprile 2019

Video Birra - Come iniziare a fare Birra Puntata 2 Malti Preparati: La pratica

Dopo la prima puntata dedicata all'attrezzatura, questo secondo video riguarda la parte pratica. Il video mostra come fare il mosto con un kit. Passo a passo ogni azioni e filmata e commentata.
Dopo la seconda puntata mostreremo il travaso con aggiunta di luppolo in pellets per il Dry Hopping o luppolatuta a freddo.
Questo viene fatto per aumentare aroma e profumo di luppolo. Il fatto di metterlo a freddo cederà molto aroma, comunque la presenza di alcool contribuisce ad estrarre anche una piccola parte di amaro. Quindi scegliete un luppolo molto aromatico in modo che l'amaro sia ammorbidito.  
Successivamente dopo la 3ª puntata con il travaso con aggiunta di luppolo in Dry Hopping o luppolatura a freddo, la 4ª puntata sarà dedicata all'imbottigliamento. 
Nelle settimane successivo monitoreremo la maturazione per proporvi un video finale di degustazione per vedere e gustare il prodotto finale.
Tutto per non perdere neanche un istante di tutto il processo fino al bicchiere finale.
Ricordo a tutti gli smemorati e hai nuovi lettori che nel 2016 è uscito un articolo molto interessante dal titolo "fare birra come iniziare" dove potete avere per iscritto come fare birra, con foto dettagliate da non perdere qui: https://signormalto.blogspot.com/2016/11/fare-birra-come-iniziare.html
Ora non ci resta che iniziare dall'inizio: Puntata 2 Malti Preparati - La Pratica.
Per Info: signormalto@gmail.com 
Buona Visione.


martedì 23 aprile 2019

Come iniziare a fare birra parte 2ª La Pratica

Dopo 4 mesi siamo tornati a birrificare. L'occasione è nata dall'esigenza di mostrare come fare una birra utilizzando il metodo dei malti preparati per il percorso per birraioli in erba.
La scelta è caduto sul kit che abbiamo fatto spesso in passato, Australian Pale Ale kit della Coopers Brewery. 
Per migliorare gli aromi e profumi di questa splendida bionda abbiamo inserito delle modifiche. Abbiamo sostituito il lievito in dotazione con un lievito più specifico della Fermentis S-04 un lievito ad alta fermentazione di origine inglese utilizzato per la sua capacità di formare un sedimento molto compatto a fine fermentazione migliorando la limpidezza della birra finale. Inoltre abbiamo sostituito il chilo di zucchero con un altro tipo di fermentabile, l'estratto di malto secco. Il malto secco al contrario dello zucchero bianco non fermenta completamente donato così una piacevole sensazione di corpo in bocca al momento dell'assaggio. In abbinamento ad un lievito dalla densità media si crea un birra non troppo alcolica ma ricca di aromi.
La ricetta è semplice:
1 Kit Coopers Australian Pale Ale
1 Kg di Estratto di malto molto chiaro
1 Bustina di lievito Fermentis English Yeath S-04 
50 gr di Luppolo in pellets Citra
Con i kit si riducono drasticamente i tempi di produzione visto che praticamente si tratta di reidratare la birra contenuta all'interno della latta aggiungendo acqua e fermentabili.
In realtà il processo può essere ancora più semplice di quello che abbiamo fatto ma per noi è più idoneo scaldare il mosto fino ad almeno 80 gradi per essere certi che il mosto non sia contaminato da batteri e muffe. 
Quindi abbiamo preparato una pentola da 13 litri con dentro 5 litri di acqua e abbiamo acceso il fuoco. Abbiamo iniziato versando l'estratto di malto secco sciogliendolo al meglio. E' importante non formare grumi ma far scendere la polvere lentamente mescolando in continuazione.
Terminato con l'estratto abbiamo versato il contenuto della latta. E' importante per migliorare la fluidità dell'estratto contenuto del barattolo e necessario metterlo in acqua tiepida a bagno maria.
Un bella mescolata per sciogliere bene il mosto ottenuto e una volta arrivati a 80 gradi abbiamo spento e raffreddato nel lavandino, Raggiunti i 20°C abbiamo versato nel fermentatore il mosto ottenuto previa il versamento di 4 litri di acqua all'interno. Alla fine si versa ancora acqua fino ad arrivare ai litri previsti in questo caso 23. Chiuso il coperchio inserito il gorgogliatore e versato all'interno il liquido sanificante fino alle tacche e sistemato in luogo al buio a temperatura ambiente (19°).
Nel giro di poche ore è partita la fermentazione portando la temperatura nelle prime fasi tumultuosa a 22°C.
Ora attenderemo che passi la settimana per poi eseguire il travaso e l'aggiunta di luppolo in Dry Hopping. 
Il video di questa prova pratica andrà in onda sul nostro canale video sabato 27 Aprile, dove potrete seguire passo a passo come fare. 
Anche il travaso sarà pubblicato il 4 Maggio, qui per chi non lo ha mai fatto faremo vedere oltre al travaso per pulire a birra dai lieviti esausti che rimangono sul fondo del fermentatore, anche per inserire il luppolo.
Rimanete sintonizzati!

venerdì 19 aprile 2019

Video Birra - Come iniziare a fare Birra Puntata 1 Malti Preparati: L'attrezzatura

Finalmente parte il progetto del Signormalto su come iniziare a fare birra in casa. Naturalmente i video sono dedicati ai neobirraioli ma, sa chi ci segue, che anche in cose che apparentemente si conoscono si può trovare qualche modifica custom.
Come da titolo il video tratterà di tutta l'attrezzatura necessaria per iniziare a fare birra, con poca spesa e poco lavoro.
Dopo la prima puntata teorica faremo una cotta dimostrativa. Uscirà un nuovo video dedicato  passaggio per passaggio tutto il processo di birrificazione.
Successivamente la 3ª puntata: travaso con aggiunta di luppolo in Dry Hopping o luppolatura a freddo, e la 4ª puntata dedicata ai malti preparati o kit, l'imbottigliamento. 
Nelle settimane successivo monitoreremo la maturazione per proporvi un video finale di degustazione per vedere e gustare il prodotto finale.
Tutto per non perdere neanche un istante di tutto il processo fino al bicchiere finale.
Ricordo a tutti gli smemorati e hai nuovi lettori che nel 2016 è uscito un articolo molto interessante dal titolo "fare birra come iniziare" dove potete avere per iscritto come fare birra, con foto dettagliate da non perdere qui: https://signormalto.blogspot.com/2016/11/fare-birra-come-iniziare.html
Ora non ci resta che iniziare dall'inizio: Puntata 1 Malti Preparati - L'attrezzatura.
Buona Visione.



martedì 16 aprile 2019

Come iniziare a fare birra Anteprima.

Quanti ricordi che avevamo creato in occasione della fiera dell'homebrewing di Torino e dato in omaggio a chi ci è venuto a trovare. 
E proprio da li vogliamo partire. Con le dimostrazioni di Torino avevamo spalmato le metodologie di produzione in tre giorni.
Avevamo iniziato il primo giorno con i malti preparati, in due versioni: standard e elaborato. Il metodo che a visto al battesimo il 90% dei birraioli casalinghi. 
E ci è sembrato naturale iniziare il percorso dall'inizio: dai malti preparati.
Sabato uscirà il primo video della serie, dedicato all'attrezzatura necessaria per iniziare.
Ci è sembrato interessate riproporre estratti del libretto "Da un Kit ad un Sogno" inerenti ai malti preparati di questa 1ª puntata.

Il metodo più utilizzato da chi si avvicina alla birra casalinga è “il kit” o malti preparati.
I kit, oltre a essere il metodo più semplice e veloce per creare una birra in casa, rimangono anche una buona base di partenza per imparare e introdursi nel mondo della birra casalinga senza escludere discreti risultati.
Il sistema prevede lo scioglimento di un barattolo di estratto amaricato nella quantità di acqua necessaria e l’aggiunta, il più delle volte, di zucchero in quantità stabilite dal produttore.
Per produrre una birra con il metodo dei malti preparati o kit è necessario di dotarsi di un barattolo e
dello zucchero necessario riportato in etichetta. Normalmente con un barattolo si ottengono 23 litri di birra, e dopo meno di un mese, è pronta per essere consumata.
Prima di tutto si procede con la sanificazione di tutto il materiale necessario.
Una volta che tutto il materiale è ben lavato e sanificato, si comincia con la preparazione degli ingredienti. Normalmente i barattoli di malto amaricato prevedono l’aggiunta di solo zucchero (in realtà nei preparati più concentrati è addirittura superfluo). Al posto dello zucchero è possibile utilizzare come ingrediente fermentabile l'estratto di malto in polvere ed eventualmente altri zuccheri come il miele o zuccheri caramellati, che sono in grado di donare alla birra un aroma in più e darne un “maggior corpo”.
Si inizia mettendo il barattolo a bagnomaria nell'acqua calda, per sciogliere il malto. Nel frattempo si prepara la pentola principale che servirà ad unire e amalgamare tutti gli ingredienti.
La capienza è di minimo 10 litri.
Si prepara la pentola principale con almeno 3-4 litri di acqua da scaldare fino ai 70 gradi.
Una volta raggiunti i 70 gradi, si abbassa la fiamma e si comincia a versare e mescolare molto bene tutti gli ingredienti. In primis si aggiunge lo zucchero o l’estratto di malto in polvere, poi gli eventuali altri fermentabili come il miele e, una volta sciolto tutto perfettamente si versa il contenuto del barattolo.Nel frattempo, riempite il fermentatore con tre litri di acqua fredda e posizionatelo dove necessario. Quindi una volta sciolto e miscelato tutti gli ingredienti si procede alla fase di 
raffreddamento. Normalmente dentro i coperchi dei barattoli c'è una busta di lievito generico, consigliamo di comprare un lievito più specifico, perchè ricordatevi, il mosto lo facciamo noi, ma la birra la fa il lievito. 
Ci sono due strade o reidratare il lievito o lo aggiungerlo sopra e, un volta terminato riempito il fermentatore.
Riempite il lavandino (o un altro contenitore capace di contenere la pentola) di acqua fredda e immergete la pentola e si raffreddate il più velocemente possibile. E’ chiaro che l'ambiente dove si effettua questa operazione deve essere il più pulito possibile.
Per evitare di trovare un mosto troppo caldo in fase di inoculo del lievito, è necessario portare il mosto ad una temperatura consona al lavoro dei lieviti, intorno ai 20°C. Più la temperatura è alta più si rischia che oltre a certe temperature di inibire le cellule del lievito, vanificando la fermentazione. Il discorso è valido anche all'inverso, ma sulle buste del lievito è specificata la variazione di temperatura ottimale minimo-massimo di lavoro.
Una volta raffreddato il mosto alla temperatura desiderata, si versa tutto nel fermentatore cercando di ossigenare il più possibile per far inglobare quanto più ossigeno, che servirà ai lieviti per la prima parte di crescita. La prima azione obbligatoria da compiere è controllare la densità iniziale, che ci servirà per capire quando imbottigliare e quale potrà essere la gradazione alcolica della nostra birra.
Mentre si mescola il tutto per continuare ad ossigenare il mosto si preleva un campione di mosto e si misura la densità tramite il densimetro in dotazione con il kit e si annota il numero. Sulla confezione di solito è scritto il valore della densità iniziale o OG. 
A questo punto si versa il lievito e si mescola energicamente per qualche minuto per miscelare bene ed incamerare altro ossigeno. Si copre il fermentatore con il coperchio e si inserisce il gorgogliatore.
Una volta sicuri che il fermentatore sia ben chiuso è necessario riempire il gorgoliatore fino alle tacche contrassegnate con liquido sanificante o alcool. E’ buona norma anche inserire un pò di soluzione all'interno del rubinetto che avete nel frattempo girato al contrario.
La prima parte è finita, ora non vi resta che attendere il gorgogliatore che cominci a gorgogliare. I tempi possono variare da poche ore ad un paio di giorni.
Importante: è meglio che il fermentatore sia posizionato in un luogo buio, protetto dalla luce solare.
Passati un decina di giorni, quando tutti gli zuccheri sono stati trasformati e il valore sarà molto vicino a quello finale, si può iniziare a pianificare l’imbottigliamento, misurando la densità della birra (chiamata FG o densità finale) e annotandola. Se dopo due giorni la densità è uguale,è possibile imbottigliare.
Per calcolare il grado alcolico della birra utilizzate la formula: densità iniziale - densità finale / 7,46
Una volta concluso questo aspetto, si procedere con il “priming”, cioè l’aggiunta di zucchero per la rifermentazione in bottiglia. Normalmente sulle etichette o sui fogli dell'istruzioni che troverete nel coperchio o nell’etichetta del malto amaricato ci sono già scritti i quantitativi da aggiungere.
Ci sono due metodi da poter seguire: o si rifermenta bottiglia per bottiglia oppure è possibile versare tutto il quantitativo che serve dentro il fermentatore sciogliendo lo zucchero in un pentolino. In alcuni kit si trovano i misurini per aggiungere il quantitativo esatto in ogni bottiglia.
Se scegliete di mescolare lo zucchero alla birra nel fermentatore procedete invece così: effettuate un travaso, per evitare durante il mescolamento dello zucchero di sollevare il lievito esausto depositato sul fondo del fermentatore.
Quindi si calcola lo zucchero necessario e si pesa. Si prepara un pentolino con 300 ml. di acqua e si fa bollire. Quando l'acqua bolle, si aggiunge lo zucchero, si scioglie si spegne e si raffredda alla temperatura della birra. Una volta raffreddato si versa il mosto nel fermentatore e si mescola bene senza ossigenare. Per imbottigliare è necessario utilizzare l'asta di riempimento che si trova all'interno del kit. Ricordate di mescolare la birra dopo aver riempito 5 - 6 bottiglie perchè lo sciroppo tende a stratificarsi e si rischia di avere bottiglie eccessivamente gasate e altre sgasate. 
Mano a mano che procedete, è necessario tappare le bottiglie; è importante pulire e sanificarle bene utilizzando l’avvinatoio, compreso nel kit. Una volta terminata la procedura le bottiglie devono essere lasciate un paio di settimane alla stessa temperatura a cui fermentato la birra e poi si trasferiscono in cantina o in un ambiente più fresco intorno ai 12°C per continuare la maturazione. Dopo un mese si può consumarle.
Attrezzatura necessaria:
L’attrezzatura normalmente si ritrova tutta insieme nei kit di fermentazione.
2 Fermentatori da 32 litri con rubinetto, coperchio di
chiusura con foro gorgogliatore con guarnizione e
termometro adesivo;
1 densimetro;
1 cilindro per il densimetro;
1 paletta di plastica per mescolare;
1 confezione di sanificante o similare;
1 avvinatoio per lavare le bottiglie;
1 asta di riempimento per imbottigliare;
1 tappatrice;
Si può aggiungere altri strumenti, esempio:
1 termometro ad alcool;
1 tubo di plastica alimentare cristal;
1 frusta per mescolare;
1 scolabottiglie;
1 pentola per sciogliere il malto preparato da 10 litri.

Ora non vi resta che attendere sabato per cominciare a vedere i video dedicati agli amici che si avvicinano al mondo della birra casalinga.
Il prossimo video riguarderà la pratica, mostreremo come fare una birra utilizzando i malti preparati... rimane sintonizzati!
Questa è un'altra storia.

sabato 6 aprile 2019

Video Birra - BIAP Signormalto Degustazione 6Figlio Saison

Dopo un breve periodo silente necessario ad Andrea per cominciare a preparare i prossimi video dedicato ai neofiti, torniamo con la seconda degustazione della stagione. 
Questa volta tocca alla Saison sempre eseguita con il metodo BIAB e con il pastorizzatore Silvercrest. A differenza della IGA dove la bollitura era stata un miraggio e più che altro c'è stata un semplice evaporazione, questa volta grazie alla modifica al termoregolatore siamo riusciti ad avere una discreta bollitura.
La cronaca della cotta con la ricetta la trovate qui: https://signormalto.blogspot.com/2018/10/saison-in-biab-elettrico.html
Inoltre potete visionare direttamente il video originale della cotta qui: https://youtu.be/m3SCO5j40Mc
Vi lascio anche i link per la modifica del pastorizzare articolo con lo schema elettrico qui: https://signormalto.blogspot.com/2018/10/modifica-al-pastorizzatore-silvercrest.html
Ed infine Vi lascio il link sul video della modifica qui: https://youtu.be/cm5Ns2Adpl8
La birra ci ha stupiti, ricca di profumi e aromi grazie al DH con il Citra e il buon equilibrio tra malti e spezie.
Non Vi resta che visionare questa nuova degustazione in attesa di partire con la prima puntata del percorso per neofiti, dove parleremo di malti preparati.
Buona Visione


domenica 24 marzo 2019

Video Birra - Come iniziare a fare birra in casa Puntata Zero

Come già anticipato qualche settimana fa parte ufficialmente oggi il percorso per neofiti. Il percorso si svilupperà in 4 parti riguardanti le metodologie più una parte dedicata agli ingredienti.
Non vi resta che scoprire questa novità che il Signormalto regalata a tutti coloro che si stanno avvicinando al mondo della birra casalinga.
Buona Visione.

  

sabato 16 marzo 2019

Video Birra - BIAP Signormalto Degustazione Le Foglie Secche Italian Grape Ale

Questo sabato riprendiamo le vecchie abitudini. Dopo alcuni mesi dedicati soprattutto al lavoro del Gruppo, ritorniamo alle degustazioni.
Si tratta della prima degustazione delle birre di questa stagione.
Iniziamo con la "Le Foglie Secche" la Italian Grape Ale fatta con la nostra uva fragola bianca.
Se Vi ricordate avevamo utilizzato il pastorizzatore della Silvercrest senza ancora la modifica al sensore della temperatura. Nonostante non abbia bollito la birra è ottima, forse un pò troppo frizzantina, ma si adatta ad una birra che può essere bevuta soprattutto come aperitivo, ottima con pesce e crostacei, insomma quando meno te lo aspetti ....
Della cotta se vi ricordate era uscito un post molto dettagliato con la ricetta della cotta che potete trovare qui: https://signormalto.blogspot.com/2018/10/italian-grape-ale-la-prima-cotta-di.html .
Inoltre è stato girato un video della cotta https://youtu.be/F4ti_H5UO3o
Sabato prossima uscirà il primo video di una serie dedicati ai nuovi amici che si avvicinano a questo splendido mondo.,
Sarà un introduzione Andrea illustrerà il contenuto di tutte le puntate in una puntata zero.
Bene non Vi resta che gustare insieme a noi questa splendida birra.

Buona Visione.


sabato 9 marzo 2019

Video Birra - Novità Signormalto

Amici Birraioli Casalinghi ben tornati. Questo sabato sul canale video proponiamo le novità immediate dei prossimi mesi.
La prima novità riguarda i video delle degustazione. Si tratta della creazione della musica che sentirete nei video, sia la sigla iniziale sia la musica di sotto fondo. Prossimamente cambieremo anche la grafica della sigla, per dare una rinfrescata al tutto.
L'altra novità riguarda una serie di video dedicato a chi si avvicina per la prima volta al mondo della birra casalinga. Saranno video corti di pochi minuti dove Andrea cercherà di condensare le prime informazioni base per fare la birra in casa. Dall'ingredienti all'attrezzatura al procedimento fino ad arrivare alla fermentazione e all'imbottigliamento. Uscirà successivamente un video '0' dove sarà esposto in dettaglio tutti gli argomenti delle puntate.
Buona Visione.


lunedì 4 marzo 2019

Automatizzare il processo di birrificazione - Aggiornamento 1

Qualche tempo fa, avevo presentato su questo blog e sul relativo canale youtube alcuni articoli e un video che illustravano il prototipo del mio impianto casalingo. Ho fatto diverse cotte con questo impianto che mi ha dato tante soddisfazioni, ho anche ricevuto da parte vostra qualche giusta osservazione che ho preso in considerazione per lo sviluppo futuro dell’impianto, e quindi voglio iniziare a lavorare su una nuova versione che sia più “professionale” e meno “artigianale”.
Andiamo con ordine e vediamo cosa c’è che va migliorato e quali soluzioni ci sono, ovviamente tenendo anche presente i relativi costi.
Un utente ha commentato “A parte i cablaggi elettrici e idraulici, mi piace, bello il programmino al Pc….”. Condivido in pieno l’osservazione fatta da questo utente, ci sono troppi cavi in questo impianto, inoltre la vicinanza di un monitor, tastiera e mouse alle pentole, rappresenta comunque un po’ di rischio oltre a essere di impaccio; quella parte di cucina mi serve per metterci le attrezzature che mi servono durante la cotta o le attrezzature che devo lavare.
Quanti sono i cavi, e sono tutti necessari?

  • 3 cavi di alimentazione delle tre pentole
  • 2 sonde di rilevazione della temperatura
  • 1 cavo di alimentazione della pompa
  • 1 cavo di alimentazione del raspberry
  • 1 cavo per collegare il raspberry al monitor
  • 1 cavo per collegare il monitor alla corrente
  • 1 cavo tastiera
  • 1 cavo mouse

In totale ci sono 11 cavi, quindi l’osservazione dell’utente effettivamente ci sta.
Nella figura sottostante è visibile uno schema dell’attuale impianto.

La soluzione adottata, da subito è appunto l’eliminazione di questi 3 componenti (monitor, tastiera mouse) con i relativi quattro cavi ed usare un computer portatile che si possa collegare in remoto al raspberry (magari in futuro posso anche sviluppare un app per il cellulare). Avendo già un portatile rappresenta per me una soluzione a costo zero ed in questo modo elimino i corrispettivi 4 cavi su un totale di 11 sono un terzo rispetto al totale.
I cavi che vengono eliminati sono i seguenti:

  • Dal Raspberry alla presa di corrente
  • Dal Raspberry al monitor
  • Dal Raspberry alla tastiera
  • Dal Monitor alla presa di corrente
Guadagnando di fatto che con il portatile posso starmene anche in un’altra stanza a controllare la cotta.
Ovviamente la presa del raspberry posso alimentarla aggiungendo una presa alla scatola dell’impianto. In questo modo tutto l’impianto è alimentato con una sola presa e non più tre.
Con l’occasione vorrei rifare completamente il quadro e sostituire la scatola di legno autoprodotta con una scatola già fatta e in questo momento sono indeciso tra scatola di plastica o la scatola in acciaio. Nel link una possibile scatola in plastica


Nella versione precedente il quadro aveva 4 prese quindi ora dovrò metterne 5 (come detto aggiungo quella per alimentare il raspberry).

E’ anche prevista l’aggiunta di quattro led per sapere quale relè è in funzione. Questo mi sarà utile quando testo le nuove versioni di software, l’accensione del led di fatto simula la resistenza della pentola. Al momento attuale attacco delle bajour alle prese, per simulare la resistenza elettrica all’interno della pentola.
Come si dice in questi casi “Stay tuned” le novità dell’impianto sono in arrivo, continuate a mandarmi i vostri feedback che sono stati preziosi.




a cura di:
Stefano cresciuto in un paesino della provincia bergamasca, nella vita si occupa di Sicurezza Informatica ed ha voluto unire le sue competenze professionali con il suo hobby di Homebrewing. Birrifica dal 2017 con metodo All Grain classico con i tre tini. Da questa passione ha scoperto la bontà delle birre ambrate.
Ha un sito internet. http://www.stefanolorenzi.org/site/ 
Si occupa, all'interno del Gruppo, della parte informatica del processo di produzione e gestione della fermentazione con spiegazioni di programmazione e sviluppo di app.

sabato 2 marzo 2019

Video Birra - Come creare un etichetta per le nostre birre

Anche questo sabato Vi teniamo compagnia con un nuovo video. In realtà è un video che sarebbe dovuto uscire 4 anni fà, in concomitanza con il post più visualizzato dell'intero blog con oltre il 35% delle visualizzazioni generali. A distanza di 4 anni Vi proponiamo un video su come fare un etichetta con il soft GIMP. 
Questa in realtà è una prima parte dove abbiamo eseguito una semplicissima etichetta con l'applicazione di un immagine e di qualche testo.
Prossimamente uscirà un secondo video con un esempio un pò più complesso per quelli che vogliono tirare fuori il meglio  anche per un'etichetta.
Buona visione




In Primo Piano

Nelle nuvole di Venere

Non ricordo esattamente quando, ma direi mesi chissà anni che sono qui davanti a questa pagina bianca per enunciare grandi birre e magari pu...