venerdì 11 maggio 2018

Video BIAP All in One cronaca di una Porter

Dopo la degustazione della Foglie Secche ritorniamo ad un video inerente la produzione di birra casalinga. Il video in questione è per esattezza la cronaca della Porter  eseguita con il nostro impianto All in One, la quinta per la precisione. La cotta è stata brassata il 1 Aprile ma proponiamo solo ora il video, dopo aver fatto uscire la cronaca nel post di martedì. Qui il post http://signormalto.blogspot.it/2018/05/biap-cronaca-di-una-porter.html
La cotta è condensata in un unica parte. 
La cotta è stata la prima eseguita con l'Easy Grain e rispetto alle precedenti è stato fatto un passo in avanti.
Sabato prossimo andrà in onda l'incontro con gli Amici del Gruppo Birrario E2M di Brage in provincia di Cuneo, inerente ad una cotta eseguita con Brew Monk. Avrete così modo di conoscere questo folto gruppo di birraioli casalinghi, molto affiatati e desiserosi di moltiplicare le esperienze.
Buona Visione.
   

martedì 8 maggio 2018

BIAP - Cronaca di una Porter

Easy Grain 50L
Anche se collocato precedentemente agli ultimi eventi, vi proponiamo la cronaca della cotta eseguita con impianto All in One brassata a Pasqua. Abbiamo atteso fino a oggi proprio per far uscire insieme al video sabato sul canale video. E' incredibile come dopo solo un mese molti convinzioni siano cambiate. Per ora Vi auguriamo una buona lettura, ma rimanete sintonizzati le cose sono state ulteriormente modificate. 

Dopo le prime tre cotte di prova con il nostro impianto All in One, abbiamo affrontato una nuova cotta con l'esperienza acquisita.
Lo stile scelto è stato quello di una scura una Porter. 
Vediamo la ricetta:
Raven Porter BIAP
lt mash :34
lt sparge:20
Litri in pentola :34
OG preboil:1049
Min bollitura:60
Litri in fermentatore :41
OG :1056
ABV :5.6 %
Plato :13.8
IBU :27.1
BU/GU :0.48
EBC : 58

Malti e Fermentabili
Maris Otter 6000 gr 66 %
Brown Malt 800 gr 9 %
Special B 550 gr 6 %
Chocolate 500 gr 5 %
Wheat Torrified 400 gr 4 %
Fiocchi di Avena 400 gr 4 %
Roasted 250 gr 3 %
Special W 250 gr 3 %
Totale 9150 gr

Luppoli
Target (AA 11) 40 gr 60 min
Saaz (AA 4) 50 gr 10 min
Totale 90 gr

Lieviti
English Ale yeast WLP002 4 buste

Profilo Mash
Beta-amilasi 68 °C 50 min
Alpha-amilasi 72 °C 15 min
Mash Out 78 °C 15 min

Fermentazione 19°C
Priming : 4 gr

Il Mulino con avvitatore
Rispetto alle 3 prove precedenti abbiamo cambiato un po' di cose. Primo abbiamo avuto a disposizione una nuova macchina, l'Easy Grain; secondo abbiamo macinato più grossolanamente passando da una distanza tra i rulli del mulino da 0,8mm a 1mm; terzo abbiamo calcolato un nuovo rapporto acqua-grani di 3,8 litri e lasciando per lo sparge 2,2 litri. 
La macinatura per la prima volta abbiamo utilizzato un avvitatore per velocizzare le operazioni, collegandolo alla staffa del rullo del mulino. Un gran comodità invece di stare li a girare la manovella. 
L'altra novità è rappresentato dal lievito liquido della White Labs, lieviti che trovate in esclusiva da Birramia https://www.birramia.it/materie-prime-per-birra/lieviti/liquidi-white-labs.html
Noi abbiamo utilizzato il WLP002 English Ale un classico ceppo inglese, di una delle piu' importanti birrerie indipendenti d'Inghilterra. Questo lievito si adatta bene per le classiche Ale inglesi tipo le milds, le bitter, le porter e le stout, lasciando una birra estremamente limpida. 
Fase iniziale di versamento grani macinati
La ricetta deriva dalla precedente Raven, anche se abbiamo aggiunto i fiocchi d'avena e lo Special W un malto speciale di Weyemann dal gusto molto particolare, cioccolatoso e di uva sultanina, un connubio estremamente piacevole per questo tipo di birre.
Per il resto abbiamo mantenuto le nostre solite abitudini preparando tutto i giorni precedenti. 
La mattina è iniziata un po' tardi con il riscaldamento dell'acqua con il programma manuale per portare l'acqua a 68°C. Abbiamo aggiunto un  limone nell'acqua di mash e un limone piccolo nell'acqua di sparge. Con una proporzione di acqua di 3,8 litri per chilo di grani non abbiamo avuto problemi a mescolare le trebbie e ci abbiamo messo pochi minuti ha amalgamare bene i grani e l'acqua. 
Mescolamento grani
La programmazione del controller è iniziata subito dopo le fasi di mescolamento. Dalla prossima volta imposteremo due soste di 2 minuti con un grado  in meno della prima sosta di mash, perchè abbiamo notato che le resistenze all'inizio tendono ad avere un inerzia termica più alta che porta la temperatura oltre il limite di mash. Inserendo le due soste contiamo di smorzare  l'effetto termico.
Le fasi sono le stesse dell'altra Raven anche se abbiamo utilizzato un impianto All in One al posto della classiche pentole in All Grain Classico. 
Sparge
Durante le fasi di mash il sistema di filtraggio a funzionato alla perfezione. Il livello del mosto è rimasto sotto al troppo pieno non causando tracimazioni denotando un composto estremamente sciolto. L'unica cosa, anche questa volta abbiamo trovato  alla fine del mash il disco superiore inclinato.
Da un analisi approfondita abbiamo notato che il cestello era leggermente ovale e il disco si appoggiava in due punti opposti, creando le condizioni perchè potesse ruotare leggermente inclinandosi rispetto ai grani. A fine cotta abbiamo sistemato il cestello facendo una leggera pressione per non rischiare di fare dei danni peggiori. Il cestello è talmente sottile che si rischia di piegare l'acciaio. 
Sistema recupero mosto
Terminato il mash con la prova della tintura d'iodio e il mash out siamo passati allo sparge. Diciamo pure che è l'aggeggio che ci da sempre meno problemi. Una pompa attaccata al rubinetto della  pentola da 50 litri e un trasformatore variabile che ci permette di mantenere un ritmo di un litro al minuto. C'è da dire che probabilmente in un impianto All in One e meno importante mantenere un velocità costante nello sparge, visto che alla fine una parte dell'estrazione degli zuccheri avviene meccanicamente tramite l'utilizzo della pompa. L'importante rimane sempre tenere le trebbie coperte, ma con questo sistema non è facile.
Con il disco filtrante superiore è sufficiente versare direttamente moderatamente l'acqua, il flusso sarà rotto direttamente dal disco filtrante. 
Anche questa volta abbiamo acceso le resistenze senza attendere di finire lo sparge, per guadagnare tempo e interrompere quel fastidioso cicalino. Terminato lo sparge abbiamo tolto il cestello e lasciato scolare fino all'ultima goccia in una bacinella forata sopra ad un secchio per recuperare tutto il mosto. 
Più o meno abbiamo avuto un assorbimento di 0,8 litri per chilo di grani. Alla fine ci siamo trovati con circa 47 litri preboil. 
Poco prima dell'inizio della bollitura 
Prima che il mosto iniziasse a bollire abbiamo inserito l'hop basket per il luppolo in pellets e schiumato le proteine in eccesso.
Arrivati in bollitura abbiamo unito il primo luppolo, il Target da amaro a 60 minuti. L'altro luppolo il Saaz è stato inserito a 15 minuti insieme alla nuova serpentina.
La bollitura è stata discreta da far evaporare poco meno di 5 litri. Probabilmente un camino aiuterebbe a rendere più vigorosa questa fase.
Per la fase di raffreddamento, dopo la disavventura con il controflusso, abbiamo deciso di acquistare una nuova serpentina in acciaio inox dimensionata per l'impianto All in One da 50 litri. 
La nuova serpentina ci ha fatto risparmiare una decina di minuti rispetto alla vecchia serpentina di rame. 
Questa volta abbiamo recuperato parte dell'acqua iniziale e l'abbiamo versata nella pentola da 50 litri.
Raffreddamento 
L'acqua è stata successivamente utilizzata per lavare l'impianto, e risparmiare il tempo per riscaldare l'acqua. 
Oltre al solito video della cotta questa volta abbiamo filmato anche le parti di pulizia della macchina potendo così offrirvi anche questa parte della cotta che non avevamo mai filmato (video pubblicato Sabato 7 Aprile questo il link https://youtu.be/Y71vpkUhVTM ) Non è detto che in futuro non apporteremo modifiche, per velocizzare maggiormente le operazioni.
Giunti a 19°C abbiamo tolto la serpentina e lasciato depositare eventuali residui sul fondo, prima di azionare la pompa è travasare il contenuto nei fermentatori. La presenza del filtro bazooka del rubinetto che arriva fino a metà pentola sul fondo impedisce di effettuare un comodo whirpool. Bisognerebbe dotarsi di un attrezzo più idoneo che il solito mestolo.
Al contrario delle volte precedenti, questa volta di farine neanche l'ombra, ma sul fondo abbiamo trovato dei grumi che da un'occhiata più attenta sembravano formati da pezzi delle giumelle dei grani macinati (oggi sappiamo che era il luppolo in pellets fuoriuscito da un foro dell'hop basket), delle dimensioni dei fori dei dischi di filtraggio. 
Versamento nei fermentatori 
In questo caso ha fatto la sua funzione il filtro in ingresso pompa che ha fermato questi residui impedendo che finissero nel circuito della pompa. Parte di questi grumi si sono "cotti" incollandosi sul fondo nelle zone di contatto delle resistenze. Al tatto sembrava impossibile levarle, ma dopo il primo passaggio di Removil non ne rimasta neanche l'ombra. Poi l'acido citrico ha portato a lucido anche la zona delle resistenze sul fondo della pentola.
Alla fine ci siamo ritrovati con circa 41 litri in due fermentatori con una densità di 1056.
Qui l'ultima novità della giornata brassicola, l'utilizzo di lievito liquido. Quando abbiamo fatto visita da Birramia, abbiamo deciso di prendere del lievito liquido visto l'imminenza di questa cotta, per provare il lievito della White Labs che ci mancava ancora.
Il lievito è stato inoculato direttamente nei fermentatori durante le fasi di versamento con la pompa. 
Il lievito da noi usato era confezionato in sacchetti. Uno interno sterile e un'altro sopra per proteggere la busta interna con il lievito. Il lievito è  pronto all'uso, non necessita di attivazione e si può inoculare subito nel mosto o facoltativamente si puo' preparare uno starter senza dover attivare il lievito.
Densità Iniziale 1056
Ogni sacchetto di lievito liquido della White Labs è preparato per poter essere utilizzato in 19 - 23 litri. Una singola confezione è in genere in grado di avviare la fermentazione di 19 - 23 litri di mosto in 5-15 ore a 21 °C.
Se si vuole un'attivazione più veloce della fermentazione, o se la OG iniziale è superiore a 1060, si consiglia di effettuare uno starter di circa un litro. Visto l'impossibilità di preparare uno starter abbiamo comunque preferito utilizzare due buste per ogni fermentatore.
Per la conservazione il lievito va tenuto in frigo fino al momento dell'utilizzo. Non congelare.
Estrarre dal frigo due ore prima dell'inoculo e lasciare la confezione di lievito a temperatura ambiente intorno ai 20°C. Questo per evitare uno shock termico quando il lievito verrà inoculato nel mosto.
Terminato le operazioni di travaso abbiamo portato i fermentatori in cantina, nella cella riscaldante. La mattina seguente i gorgogliatori cantavano alla grande in piena fase tumultuosa, segno che la fermentazione era partita già da parecchie ore. La temperatura è salita fino 20°C ma tra un paio di giorni tornerà a scendere a 19°C.
Questa cotta non prevede travasi, quindi tra 10 giorni cominceremo a misurare la densità e quando avremo raggiunto la densita finale o la densità rimarrà costante per 48 ore vorrà dire che potremo imbottigliare. Per il priming, trattandosi di una Porter aggiungeremo 4 grammi litro di zucchero bianco per una carbonazione minima.
Possiamo dire tranquillamente che questa volta l'impianto ha funzionato bene grazie alla macinazione più grossolana e al rapporto più idoneo di acqua e grani.
Vi ricordo che Domenica 29 Aprile nella nostra sede di Pallare in Via 4 Novembre 21, terremo una dimostrazione su come utilizzare gli impianti All in One, in particolare la Easy Grain. La dimostrazione è gratuita e potrebbe essere una buona scusa per passare una giornata insieme a parlare del nostro hobby e berci qualche birra.
Ma questa è un'altra storia.

venerdì 4 maggio 2018

Video Birra - Degustazione All Grain Italian Grape Ale Le Foglie Secche

Cari birraioli casalinghi e simpatizzanti, siamo con l'assaggio di una delle nostre ultime birre fare con il metodo All Grain Classico della stagione.
Con la degustazione di oggi andremo a gustare il rifacimento della Italian Grape Ale senza glutine fatta con estratto di sorgo. La ricetta è stata rifatta con un aumento della percentuale di mosto e l'aggiunta  dei grani. Cronaca e ricetta qui http://signormalto.blogspot.it/2017/12/italian-grape-ale-il-ritorno-delle.html
Della cronaca è stato girato un video che potete trovare qui  https://youtu.be/M9WH-_9hM_M
La birra è rimasta molto frizzante, fresca poco amara e ricca di profumi e aromi di uva fragola. 
Il prossimo sabato andrà in onda il filmato della cotta fatta con impianto All in One della scura la Porter Raven.
Bene non Vi resta con gustare insieme a noi questa splendida birra.
Buona visione.


martedì 1 maggio 2018

Easy Grain Dimostrazione

I partecipanti 
Domenica 29 Aprile si è svolta, qui da noi nella verde cornice della Valle Bormida, la dimostrazione eseguita con la macchina All in One Easy Grain. 
Come sempre è stata una giornata ricca di emozioni e sensazioni. Siamo riusciti a creare un atmosfera  serena e rilassata, dove la cotta è alla fine passata in secondo piano, anche se è stato il filo conduttore dell'intera giornata.
Come sempre la ricetta di questi laboratori è la Original, che come sapete è la nostra birra leggera e poco impegnativa, una birra da tutti i giorni buona per ogni occasione.
Questa volta abbiamo apportato alcune modifiche sia sugli ingredienti, sia sul rapporto acqua grani, tutto per cercare di trovare il miglior risultato con la Easy Grain.
Vediamola insieme:

Oro Original All in One BIAP
lt mash :33
lt sparge:19.5
Litri in pentola :33
OG preboil:1037
Min bollitura:60
Litri in fermentatore :41
OG :1043
ABV :4.3 %
Plato :10.8
IBU :34.1
BU/GU :0.79
EBC : 6

Malti e Fermentabili
Pale Ale 7000 gr 93 %
Biscuit 500 gr 7 %
Totale 7500 gr

Luppoli
Centennial (AA 10) 15 gr 20 min Pellet
Columbus (AA 14) 35 gr 15 min Pellet
Equanot (AA 16.1) 20 gr 10 min Pellet
Centennial (AA 10) 60 gr5 minPellet
Equanot (AA 16.1) 80 gr Dry-Hop Pellet
Totale 230 gr

Altro
Lolla di Riso 250 gr.

Lieviti
SafAle US 05 23 gr

Profilo Mash
Mash In 62 °C 5 min
Beta-amilasi 63 °C 45 min
Alpha-amilasi 72 °C 15 min
Mash Out 78 °C 15 min

Fermentazione 19°C
Priming 5,5 gr/lt

Le prime fasi di riscaldamento
La ricetta è stata modificata in funzione dell'impianto e del suo processo di filtrazione. Non ci sono i fiocchi, che con la gelatinizzazione avrebbero potuto creare un effetto tampone ed impedire un passaggio più fluido del mosto durante le fasi di mash. Abbiamo aggiunto la lolla di riso, per migliorare la filtrazione per cercare di intrappolare nelle sue glumelle le farine.
Oltre a questo abbiamo apportato anche una modifica importante al mulino allargando ulteriormente la distanza tra i rulli portandolo a 1,2 mm.  Nonostante tutte queste precauzioni abbiamo avuto ancora problemi di farine.
Per il resto il procedimento è filato liscio, se si esclude una mia disattenzione durante la fase di consenso di fine sparge, quando involontariamente (le birre bevute nella mattina hanno contribuito sicuramente a questa mia svista) ho confermato con il tasto start/stop invece di cliccare sul tasto auto/pause.
Prima Fase versamento grani
I preparativi sono iniziati a metà settimana con la preparazione e lo studio delle modifiche della ricetta, la pianificazione della sistemazione dei tavoli, delle panche e della macchina. Proseguita nei giorni seguenti dalla raccolta dell'acqua alla fonte di Miciè e la macinazione dei grani con relativa nuova regolazione dei rulli del mulino. Per concludersi nella giornata di Sabato nella preparazione di parte della montagna di cibarie che hanno fatto bella figura sul tavolo imbandito per una continua colazione a base di pizza focaccia e birra.
Sono stati giorni intensi, dove c'era anche un po' di agitazione, che mi ha tenuto sveglio le notti precedenti la dimostrazione. Sono proprio questi i momenti che aiutano a riflettere sul quale sia il vero spirito che ci anima nell'organizzare questi incontri: condividere la nostra passione per la birra casalinga.
Mescolamento
La mattinata è cominciata molto presto, già dalle prime luci dell'alba mi sono recato nel laboratorio/garage per verificare che tutto fosse a posto e sistemare gli ultimi ritocchi.
Ho cominciato con accendere l'Easy Grain in modalità manuale per scaldare l'acqua fino a 62°C e accendendo il gas per riscaldare l'acqua di sparge. Ho poi inserito il nostro acidificante preferito, il succo di limone, uno nella macchina e mezzo nella pentola di sparge.
I primi a presentarsi sono stati gli Amici di Barge del gruppo birrario E2M (avrete modo di conoscerli meglio nelle prossime settimane [per l'esattezza il video uscirà sabato 19 Maggio] per un video girato nella loro sede durante la produzione di una cotta con impianto All in One) in rappresentanza con Enrico e Massimo. Con loro ci siamo già subito calati nell'atmosfera, scambiandoci già subito qualche informazione sui loro ultimi progetti. 
Pronti per il mash
Poi è arrivato Andrea e con lui abbiamo ripassato gli ultimi passaggi e pianificato la giornata. Poi come da programma il resto della ciurma è arrivata puntuale. Siamo dispiaciuti per chi fin da subito ci aveva comunicato di non potere partecipare anche se avrebbe voluto per impegni inderogabile come Fabrizio impegnato su una piattaforma in Norvegia, Angelo maestro di vita gran persona, Diego e Raffaella che ricordiamo sempre con piacere per la loro grande passione e inventiva ma anche Davis un nuovo amico che purtroppo la mattina di domenica ha dovuto prendere la strada del pronto soccorso invece che l'autostrada Torino-Savona, a cui facciamo un in bocca al lupo per una pronta guarigione. Siamo invece un po' arrabbiati con quelli che danno sempre per certa la loro partecipazione e poi non si degnano neanche di una telefonata. Ma memori dei laboratori precedenti non abbiamo aspettato nessuno e alle 10 siamo partiti.
Programmazione Controller
Per le fasi della cotta abbiamo avuto la collaborazione di Massimo del Gruppo E2M che ha assistito in ogni momento Andrea per aiutarlo visto che ero impegnato nelle spiegazioni del caso. 
Abbiamo iniziato con la presentazione della macchina. Andrea ha illustrato i componenti e il funzionamento. Poi è iniziata la cotta con il versato dei grani. Dopo abbiamo illustrato la ricetta e gli ingredienti utilizzati. Una volta mescolato i grani con l'acqua Andrea ha programmato il controller e siamo partiti per il mash. Nonostante l'ora abbiamo approfittato del tempo libero in attesa che il mash terminasse per poi passare alla fase di sparge, per iniziare a mangiare qualcosa. Diciamo pure una seconda colazione ben rinforzata a base di pizza e focaccia naturalmente innondata d fiumi di birra. Abbiamo così avuto modo di scambiarci opinioni sulle birre prodotte da tutti. 
Easy Grain in azione durante le fasi di mash
C'è sempre un rigoroso rispetto nel dire certe cose, per evitare di urtare le persone, ma le birre erano talmente buone che non c'è stato bisognoso di mentire. Sono questi i momenti che si ricercano, dove lo scambio di informazioni sull'utilizzo di ingredienti e lieviti particolari, processi di produzione diversi o preparazioni degli ingredienti fuori dal comune. Qui si possono scambiare informazioni che gratificano a doppio senso, sia per chi ascolta e riceve le informazioni per poter trovare magari la risoluzione ad un suo limite sia chi le cede per contribuire così alla condivisone e alla crescita di tutti. Tutto questo vale un incontro con persone con cui non si ha avuto il tempo in passato di approfondire per il poco tempo a disposizione.
Sollevamento Cestello
Durante le fasi mash, abbiamo notato questa volta come al contrario delle altre volte che il livello del mosto non sia mai cresciuto rimanendo molto distante dal tubo del troppo pieno. Il mosto circolava fluido nel cestello creando una perfetto scambio sotto sopra, sia per la filtrazione sia per la miscelazione della temperatura. Infatti gli sbalzi di temperatura sono stati minori e il tutto è rimasto in pochi decimi di grado. Di contro, probabilmente una passaggio così fluido non ha però trattenuto le  poche farine che hanno potuto muoversi liberamente tra gli spazi delle trebbie.
Ne abbiamo avuto conferma anche durante lo sparge quando non abbiamo fatto in tempo a sollevare il cestello che il mosto presente tra le trebbie si è riversato velocemente nella pentola e nonostante la doccietta di sparge fosse alla massima velocità non siamo riusciti a ripristinare il livello e le trebbie sono state oltre che scoperte probabilmente all'asciutto visto che l'acqua percorreva il tragitto nel cestello molto velocemente. 
Il cestello estratto
Ho pensato subito che con un composto così sciolto avremmo avuto poca estrazione.
Ed invece abbiamo raggiunto l'obiettivo della ricetta con 41 litri finali a 1043 di densità iniziale con un efficenza vicina all'80%, 79% per la precisione, un risultato insperato.
All'inizio dello sparge ho commesso l'unico errore della giornata. L'impianto terminato la fase di mash chiede la conferma per la fase di bollitura, vista la fase di lavaggio delle trebbie da completare prima di iniziare la fase di boil. Nelle ultime due cotte abbiamo deciso di accorciare i tempi mandando la macchina verso la bollitura fin da subito senza attendere la conclusione dello sparge. Non so cosa sia successo, se l'emozione o le troppe birre bevute, invece di premere il tasto AUTO/PAUSE in basso o schiacciato il tasto superiore START/STOP. Questo provoca un passaggio alla fase successiva, di fatto andando direttamente alla prima gettata di luppolo a 20 minuti. 
Sparge
Ho avuto un momento di panico, dentro di me la mia instancabile vocina mi sussurrava "che figura di merda che hai fatto...".
Ma dalla seconda fila Corrado dice "mi capita anche a me tanto che me lo sono dovuto scrivere sul bordo sotto al controller". C'è stata una risata generale che ha rotto la tensione e ci siamo ritrovati a scherzare delle tante cavolate che involontariamente si fanno.
Sono questi i momenti che raddrizzano una giornata che a volte sembra cambiare direzione, sono proprio persone così che Ti aiutano, che Ti donano un po' della loro amicizia per creare qualcosa di unico, un'amicizia nuova.
Per lo sparge abbiamo utilizzato la nostra doccietta che come sempre ha fatto il suo lavoro, anche se in queste macchine avendo già un disco filtrate a rompere il getto basterebbe versarla direttamente con una caraffa o inserendo il tubo della pentola di sparge.
Con un composto così sciolto l'acqua è passata velocemente tra le trebbie e abbiamo tolto il cestello dopo poco posizionandolo sopra alla bacinella forata inserita nel secchio che usiamo per contenere i grani macinati.
Il cestello lasciato a gocciolare a fianco della pentola
Causa la mia distrazione abbiamo dovuto attendere un po' prima che il mosto cominciasse a bollire. Nel frattempo mano a mano che la temperatura saliva abbiamo schiumato le proteine. A dir la verità non c'è n'erano molte, ma si sa che con il Pale Ale non c'è ne sono molte.
Dai qui in poi c'è stata la più completa anarchia, la macchina è stata quasi abbandonata al suo destino e ci siamo messi a mangiare. Per la verità non abbiamo quasi mai smesso .... Insalata di riso, pasta fredda con pomodorini, formaggi, lardo, prosciutti, torte  insomma non ci siamo fatti mancare niente e sopratutto tanta buona birra un po' di tutti. Molto piacevoli, di tutti i colori e stili.
A 30 minuti dalla fine della bollitura abbiamo inserito l'hop basket per sterilizzarlo e a 20 minuti abbiamo cominciato con le gettate di luppolo. 4 In totale come avrete intuito dalla ricetta esclusivamente da aroma, anche se inevitabilmente un po' di amaro viene ceduto.
Mosto in bollitura con hop basket
L'allegra compagnia ci ha fatto dimenticare di mettere un po' prima della fine della bollitura la serpentina per una sterilizzazione più completa ma per fortuna qualcuno più attento si è ricordato e la inserita a pochi minuti dalla fine. Insomma quando si è così in piacevole compagnia è facile lasciare che l'orologio del tempo si fermi.
Con la nuova serpentina in acciaio inox un po' più grande, dimensionata per 50 litri abbiamo fatta abbastanza presto a raffreddare, anche se le temperature più alte hanno fatto inalzare anche la temperatura dell'acqua potabile, allungando inevitabilmente i tempi di raffreddamento. Una scusa in più per bere un'altra birra e perderci nei nostri discorsi.
Inevitabilmente si arriva alla fine. Finito il raffreddamento abbiamo versato il mosto nei fermentatori utilizzando la pompa come di consueto. Purtroppo anche questa volta non abbiamo ottenuto un mosto limpido. Stiamo analizzando i fattori della cotta.
L'inserimento della serpentina
Abbiamo notato che sul fondo e intrappolate tra le maglie del filtro in ingresso della pompa c'erano delle strane e piccole palline di colorazione bruna. L'impressione è che siano le farine che si sono cotte al contatto con il fondo della pentola aggregandosi poi in piccole palline, probabilmente a causa del filtro in ingresso della pompa che le ha costrette a rimanere nella parte bassa della pentola e quindi poi ad aggregarsi. Chissà se non avessimo inserito il filtro e le farine avessero potuto circolare liberamente nel condotto della pompa, se sarebbero rimaste intrappolate nel cestello o visto il composto drenante sarebbero rimaste in circolo.
Nonostante la minore sfarinatura dei grani, l'utilizzo di lolla di riso non abbiamo ottenuto miglioramenti. Pensiamo che siamo andati oltre, cioè il composto era troppo sciolto e non ha fatto la funzione di filtraggio.
Probabilmente reinseriremo novamente i fiocchi, anche perchè nella prossima cotta saranno più affini allo stile, e proveremo ad aumentare il quantitativo di lolla raddoppiando la quantità.
Fasi finali di versamento nei fermentatori
Durante le fasi di versamento del mosto nei fermentatori abbiamo inoculato il lievito con temperatura del mosto intorno ai 20 gradi e dopo una bella ed energica mescolata portati entrambi nella cella riscaldante, in cantina, a 19 gradi.
Tornati abbiamo affrontato l'ultima fatica, la pulizia della pentola e dei suoi componenti. Per quello che riguarda la pentola, abbiamo effettuato un ciclo con PBW con l'acqua utilizzata per il  raffreddamento ancora a 55°C. Ne abbiamo versato una decina di litri e inserito 50 grammi di PBW per una ventina di minuti. Poi svuotata la soluzione con PBW e dato una passata con spugnetta morbida per togliere le incrostazioni soprattutto nella parte superiore dove rimangono tracce create dalla schiuma che si forma in bollitura, abbiamo inserito altri 10 litri e aggiunto 50 grammi di acido citrico per una decina di minuti. Per la soluzione con acido citrico si usa normalmente acqua fredda, ma avendo a disposizione parte dell'acqua utilizzata per il raffreddamento abbiamo aggiunto acqua calda.
Il lievito direttamente nel fermentatore
Terminato il ciclo con acido citrico, svuotata la pentola dalla soluzione abbiamo fatto passare una decina di litri di acqua, sempre calda, per il risciacquo finale.
Con le soluzioni scaricate dalla pentola si possono pulire i restanti componenti della Easy Grain, rispettando il flusso PBW, acido citrico e risciacquo finale con acqua.
C'è da dire che se si lavano immediatamente i componenti dopo l'uso liberandoli dall'appiccicoso mosto, e lavati bene non hanno bisogno di altra pulizia.
Come promesso la dimostrazione è terminata poco prima delle 16, come da programma, anche se pensiamo che si possa risparmiare ancora un ora,  se tutto viene fatto bene e senza intoppi, concatenando bene le tre fasi.
La fermentazione è partita nella serata di lunedì con un andamento lento con una temperatura intorno ai 20°C. Ora non ci resta che attendere qualche giorno prima di procedere al travaso per l'inserimento della luppolatura a freddo con 80 grammi di Equanot.
I fermentatori nella cella riscaldante
Siamo stati davvero bene, ottima compagnia, persone preparate e competenti. Persone semplici ma con tanta passione e curiosità. Disponibili ad un confronto e ad uno scambio di idee ed informazioni.
Nuovi Amici insomma.
Per tutti quelli che mi avevamo scritto dell'impossibilità di raggiungerci per partecipare all'evento, potranno "partecipare" anche loro guardando i video che abbiamo girato durante la cotta. Il video è stato diviso in tre parti, proprio per cercare di dare la possibilità a tutti di gustare ogni istante. Inoltre è stato montato anche un ulteriore video con i tagli più gustosi, per cercare di ricreare anche quell'ambiente familiare e goliardico che ci contraddistingue.
I video usciranno probabilmente verso la metà di giugno.
Il densimetro
Per il mese di maggio abbiamo un altro incontro con argomento "come iniziare a fare birra con il metodo kit elaborato". La data che in un primo tempo era stata stabilità per Domenica 20 Maggio ha subito uno slittamento al 27 ma non è detta che sia quella definitiva. Come non è stato deciso se effettuare il laboratorio nella sede qui a Pallare o eseguire l'evento in trasferta presso la sede del gruppo birrario E2M di Barge in provincia di Cuneo.
Rimanete sintonizzati quando riusciremo a confermare la data sarebbe informati tramite i nostri mezzi di comunicazione; chat Whatapp per gli intimi, Blog e Facebook per tutti.
Tra un paio di settimane abbiamo in programma una nuova cotta, dove poter applicare fin da subito le modifiche che stiamo studiando per migliorare ancora la produzione con questa macchina.
Ma questa è un'altra storia.

AGGIORNAMENTO DATE DI PUBBLICAZIONE VIDEO
2 Giugno 1ª Parte
9 Giugno 2ª Parte
16 Giugno 3ª Parte
23 Giugno Lo speciale



  



venerdì 27 aprile 2018

Come raggiungere il Signormalto

Caro amici abbiamo girato un video per aiutare gli amici che ci verrano a trovare domani 29 Aprile per la dimostrazione con impianto All in One. Il video fa vedere la strada da percorrere dal casello di Altare sulla autostrada A6 Torino-Savona al garage dove si svolgerà la dimostrazione.
Il video che doveva uscire sulla degustazione della Italian Grape Ale uscirà il prossimo sabato.


sabato 21 aprile 2018

Video BIAP All in One cronaca di una Kölsch 2ª Parte

Cari Amici birraioli casalinghi, seconda parte del video dedicato alla kölsch, cotta eseguita con l'impianto All-in-One. La cronaca scritta la potete trovare qui:   http://signormalto.blogspot.it/2018/04/biap-cronaca-di-una-kolsch.html 
In questa seconda parte più corta della prima potrete seguire le ultime fasi: lo sparge, la scelta dei luppoli con un descrizione delle caratteristiche, bollitura, raffreddamento ed inoculo.
Sabato prossimo andrà in onda la degustazione della Italian Grape Ale Le Foglie Secche la penultima cotta fatta con il metodo classico 3 Tini.
Buona visione


venerdì 13 aprile 2018

Video BIAP All in One cronaca di una Kölsch 1ª Parte

Cari Amici birraioli casalinghi, continuano la nostra esperienza tramite l'impianto All-in-One, 
Come avete già potuto leggere nel post uscito la scorsa settimana qui http://signormalto.blogspot.it/2018/04/biap-cronaca-di-una-kolsch.html abbiamo fatto un notevole passo in avanti anche se abbiamo macinato ancora troppo fine.
Questo video diviso in due parti è la cronaca dettagliata della cotta.
In questa prima parte potrete seguire le prime fasi: l'allestimento della macchina, il mash e la regolazione del mulino per la modifica della macinatura.
La seconda parte andrà in onda il prossimo sabato.
Buona visione

mercoledì 11 aprile 2018

Signormalto - 1ª Dimostrazione BIAP

Come ogni primavera, si risveglia l'anima del Signormalto, e abbiamo deciso di ripetere le esperienze dello scorso anno con qualche dimostrazione. Le nostre dimostrazioni sono semplicemente un modo di rendere partecipi gli amici che ci verranno a trovare, di come facciamo la birra. Non verrà rilasciato nessun attestato, ma offerta qualche birra e alla fine un simpatico omaggio da sorteggiare tra i presenti.
I laboratori dello scorso anno sono stati il primo sulla tecnica classica All Grain Classico 3 tini e il secondo sul metodo BIAB. Quest'anno il primo incontro sarà dedicato alle macchine All in One metodo BIAP, mentre con il secondo torneremo alle origini con un laboratorio su come iniziare a fare birra con una dimostrazione inerente ai malti preparati elaborati.
L'impianto All in One Easy Grain
La data stabilita per la dimostrazione con impianto automatico All in One è per Domenica 29 Aprile  mentre per la dimostrazione con malti preparati la comunicheremo in un secondo tempo. Le dimostrazione sono aperte a tutti e i due eventi si terranno presso la nostra sede in Pallare Via 4 Novembre 21 con ritrovo alle ore 9,30.
I laboratori sono gratuiti.
Si chiede ai partecipanti di portare qualche birra delle loro produzioni per degustarle insieme. Per il mangiare condivideremo quello che ognuno porterà.
Per la giornata del 29 Aprile, produzione di birra con il metodo BIAP il programma è il seguente:
  • Presentazione della macchina;
  • Allestimento macchina per la cotta;
  • Illustrazione ricetta;
  • Mash, Sparge e Bollitura mosto;
  • Inoculo lievito;
  • Conclusioni.
Per la giornata di dimostrazione per produzione di birra con malti preparati il programma prevede anche un illustrazione generale della birra casalinga e delle metodologie per ottenere birra in casa. 
  • Introduzione alla birra casalinga;
  • L’attrezzatura;
  • Metodologia;
  • Ingredienti;
  • Processo di produzione;
  • Ricette;
  • Conclusioni.
Al termine delle giornate sarà sorteggiato un simpatico omaggio.

venerdì 6 aprile 2018

Video BIAP All in One - Pulizia macchina

Amici birraioli casalinghi e curiosi delle pulizie abbiamo avuto richieste per un video sulle pulizie che si eseguono al termine di una cotta con gli impianti All in One.
Così alla fine della cotta Raven non abbiamo interrotto le riprese ed abbiamo filmato anche quello che succede dopo.
La parte finale è stata scorporata dal video della cotta e proposto qui oggi.
E' quasi un video tutorial passo a passo potrete vedere come puliamo la nostra macchina.
Noi abbiamo usato dapprima il Removil 50 grammi in 10 litri a 55°C per 20 minuti (si può fare anche 30 minuti). Poi essendo un prodotto alcalino passiamo l'acido citrico 50 grammi in 10 litri a 55°C (si può fare anche con acqua non calda) per 20 minuti. E infine passiamo solo l'acqua 10 litri per 10 minuti a 55°C. 
Buona visione.  


martedì 3 aprile 2018

BIAP - Cronaca di una Kölsch

Tutto pronto per la cotta
Cari Amici birraioli casalinghi dopo le due cotte quella pilota e quella di prova, abbiamo approntato una nuova cotta con il nostro impianto All in One metodo BIAP "Brew In A Pipe" birrificare in un tubo.
Le difficoltà della cotta precedente ci ha permesso di comprendere alcuni punti importanti. Prima di tutto abbiamo calcolato esattamente la quantità di acqua che non viene a contatto con il cestello, il  cosiddetto "dead space" di 10 litri. Questa acqua durante la fase iniziale di mescolamento non contribuisce a miscelarsi con l'acqua rimanendo separata. E' stato così necessario calcolare anche questi litri nel computo totale, sottraendoli dallo sparge. Tutto molto semplice ma non proprio intuitivo se non ci pensi. 
L'altro problema era stato la macinazione fine. Anche questa volta, visto che sono un testardo, ho voluto (io Andrea non c'entra) mantenere al macinazione fine, per l'efficenza molto alta che porta. Ma questo ha creato nuovamente un po' di farine nel mosto, ma per lo sparge è andata tutto bene.
Il controflusso inserito
Per questa cotta volevamo utilizzare per il raffreddamento il controflusso. La fase di pulizia e sanificazione è andato tutto bene, ma quando è stata ora di utilizzarla, il mosto non ne a voluto sapere di uscire. Pensiamo che questo sia dovuto alla densità del mosto e il posizionamento in verticale a fianco della macchina a creato per la pompa uno sforzo superiore alla sua potenza. 
Siamo così stati costretti a ripiegare sulla fedele è sempre funzionante serpentina di rame, che non ci ha deluso neanche sta volta, fedele compagnia di decine e decine di cotte.  
Questa volta per diminuire i tempi di raffreddamento abbiamo attaccato la pompa durante le fasi di raffreddamento e questo a permesso di abbattere il tempo di attesa. L'unico dubbio era il fatto che ossigenasse il mosto da caldo, ma posizionando il beccuccio contro la parete della pentola questo effetto si riduce drasticamente. Come soluzione potrebbe essere utile utilizzare un pezzo di tubo di silicone e inserirlo nel mosto. Sicuramente lo adotteremo per la prossima cotta, come è probabile che viste le difficoltà con il controflusso saremo costretti ad acquistare una serpentina più grande più adatta ad un volume superiore di mosto. Resta da decidere cosa fare del controflusso utilizzato praticamente mai se si esclude la pulizia e la sanificazione. Se qualcuno lo vuole si faccia avanti!
Filtro ingresso pompa
Nel post della cotta pilota aveva parlato del fatto che il nostro impianto non prevedeva l'utilizzo di un filtro in ingresso alla pompa, potendo creare problematiche a livello di intasamento del condotto della pompa e della pompa se fossero finiti all'interno farine, fiocchi o grani.
Così siamo riusciti a trovare il filtro che abbiamo posizionato all'interno del foro sul fondo della pentola. Il filtro entra senza sforzare e nonostante un leggero gioco non si è sfilato durante a cotta. Un pensiero in meno.
Per il calcolo dell'acqua questa volta abbiamo aggiunto al calcolo i 10 litri del "dead space" al rapporto di 3,7 litri per chilo di grani portando il totale a 38 litri e così facendo scendere lo sparge da 26 litri a 16. Il totale rimane invariato 54 Litri così da ottenere 7 litri per chilo di grani, contro il classico 6 litri per chilo di grani.
Spero di essere stato chiaro è così difficile cercare di trascrivere un pensiero, se avete bisogno di chiarimenti scriveteci all'indirizzo signormalto@gmail.com cercheremo di rispondervi il più presto possibile.
La ricetta è stata scelta tra le birre già programmate per il metodo classico ed è stata quindi modificato per l'impianto.
Vediamola insieme:

Köll Kölsch BIAP
lt mash :38
lt sparge:16
Litri in pentola :38
OG preboil:1042
Min bollitura:60
Litri in fermentatore :41
Efficienza :84 %
OG :1048
ABV :4.8 %
Plato :12
IBU :21.5
BU/GU :0.45
EBC : 1

Malti e Fermentabili
Pilsner 7000 gr 90 %
Vienna 500 gr 6 %
Fiocchi di Orzo 300 gr 4 %
Totale 7800 gr

Luppoli
Target (AA 11) 15 gr 60 min Pellet
Hallertauer Mittelfrueh (AA 4.4) 40 gr 30 min Pellet
Hallertauer Hersbrucker (AA 3.2) 30 gr 20 min Pellet
Strisslespalt (AA 2.4) 20 gr 10 min Pellet
Totale105 gr

Lieviti
SafAle German AleK-97 23 gr

Profilo Mash
Protein Rest 50 °C 15 min
Beta-amilasi 63 °C 50 min
Alpha-amilasi 72 °C 15 min
Mash Out 78 °C 15 min

Fermentazione 20°C
Priming : 5 gr

Come vedete questa volta abbiamo lasciato il dato dell'efficienza proprio per ribadire il concetto che la macinatura fine porta sempre un efficenza alta. Questo non vuol dire che tutto sia filato liscio, l'efficenza alta ci ha portato comunque un mosto inquinato da farine.
La ricetta è semplice e classica, la kölsch lo stile germanico ad alta fermentazione.
Mash
Nei giorni precedenti la cotta abbiamo provveduto a prelevare l'acqua alla fonte e a macinare i grani, ancora con la distanza di 0,8 mm tra i rulli, e preparare tutto il necessario. Per evitare di ritrovarsi ancora farine e così da poter brassare una birra perfettamente limpida, dalla prossima cotta porteremo la distanza tra i rulli ad 1 mm. Così oltre a creare meno farine avremo un miglioramento della circolazione del mosto all''interno del cestello ed evitare l'abbassamento del livello del mosto nella "deadspace" in modo da evitare di far salire  eccessivamente il livello del mosto all'interno del cestello.
Questa volta al contrario della volta precedente siamo riusciti a tenere il tappo bianco anche se con il quantitativo di acqua elevato abbiamo fatto fatica ad inserire, una volta mescolato bene i grani, il disco superiore, perchè essendo il livello così alto abbiamo dovuto tirare un po' su il tubo del troppo pieno. Nel video, che andrà in onda la prima parte tra due sabati, potrete vedere le difficoltà di Andrea nell'inserimento del disco superiore e alla fine ci ha dovuto mettere le mani dentro, dopo aver tirato su il tubo del troppo pieno lo ha dovuto tenere di sotto per svitare il tappo bianco inserire il disco rimettere il tappo bianco. Mi raccomando non lo fatelo a casa rischiate di ustionarvi.
Rispetto alle due volte precedenti non abbiamo inserito il tubo in silicone alla fine del beccuccio della pompa per evitare di inclinare il disco superiore e questa volta infatti non è accaduto. Pensiamo di avere risolto anche questa.
Una cosa che invece non abbiamo montato bene è stato il tubo del troppo pieno. Il quantitativo di 7,5 chili di grani non è stato sufficiente per appoggiare il disco superiore perchè bloccato dal raccordo che unisce le due parti del tubo. I tubi per la configurazione con più grani prevede il tubo corto sotto e il tubo più lungo sopra. Al contrario noi abbiamo sempre montato prima il tubo lungo e poi quello corto. Un errore di facile risoluzione. 
In attesa del termine del mash
Qualcuno ci ha scritto per informarci che montiamo i dischi del cestello al contrario. Innanzi tutto li ringraziamo perchè vuol dire che c'è attenzione nei nostri confronti e c'è spirito di condivisione attiva, e de quello che ci sta più a cuore, ma nel libretto delle istruzioni del nostro impianto e riportato la figura con la parte concava verso il basso in basso e verso l'alto in alto. Qui nessuno a sbagliato, abbiamo potuto visione il manuale di una macchina simile ma di marca diversa ed in effetti sul libretto dell'altro impianto sono montati al contrario dal nostro. Non riusciamo a capire perchè su macchine praticamente uguali alcuni particolari siano diversi, forse proprio per diversificale, che poi alla fine a pensarci bene non cambia molto. Qualcuno ha accennato l'idea che alcune macchine dotate di filtro in ingresso pompa, il posizionano del disco inferiore non vada ad interferire sul il filtro. Avendolo provato in questa cotta possiamo dire che tra la punta del filtro e la base del cestello ci sono ancora un paio di centimetri. Questo almeno nel 50 Litri.
Per le fasi di mash abbiamo aggiunto una fase di protein rest, d'obbligo con il Pilsner, di 15 minuti anche se con la fase di miscelazione accurata, saremo saliti ad oltre 20 minuti. Per il resto, essendo una birra piuttosto secca sosta di beta amilasi a 63°C per 50 minuti e le solite fasi di alfa amilasi a 72°C  per 15 minuti e il mash out a 78°C per 15 minuti.
Sparge
Per evitare gli sbalzi termici delle due cotte precedenti abbiamo ridotto ancora la potenza della resistenza a 1000W. In parte la cosa sembrerebbe risolta, anche se durante le rampe sono accaduti rialzi improvvisi inspiegabili, ma la potenza così bassa porta ad allungamento eccessivamente dei tempi tra un sosta e l'altra vanificando il tempo delle soste. Questa cosa è ancora da sistemare, ma siamo tentati la prossima volta di cambiare direzione è alzare la potenza 1800W per ridurre i tempi di salita, ma nel contempo abbasseremo le temperature di mash di 1°C per vedere di non superare le temperature in ricetta e vedere se si riesce a gestore l'inerzia termica.
Questo è la difficoltà più grande dei questi impianti, l'elettricità da questo lato va un po' più domata del gas. Il bello di questi impianti è che durante il mash si è liberi di preparare le fasi successive con una relativa calma. Sanificazione dei fermentatori e del materiale che verrà a contatto con il mosto. Pesatura dei luppoli. Preparazione della zona per gli interventi di pulizia, insomma con calma si può gestire al meglio tutto il resto.
Particolare della doccietta
Il crescente successo di questi impianti è dovuto principalmente, oltre che nel tentativo di stabilizzare le ricette, al fatto che si può fare tranquillamente birra all grain in casa senza avere a disposizione spazi infiniti per il posizionamento di pentole e altre strutture atte alla birrificazione.
Dopo aver verificato la trasformazione di tutti gli amidi e aver terminato il mash, siamo passati alla fase di sparge, che grazie all'utilizzo della doccietta che abbiamo approntato nell'ultimo periodo ci ha notevolmente facilitato il compito. Alla fine è diventato la cosa più semplice da fare e che funziona meglio.
Come potete vedere dalla foto qui a fianco, anche durante lo sparge abbiamo mantenuto in posizione il tappo bianco per evitare, con il sistema che adottano, che acqua finisca nel tubo del troppo pieno invece di passare tra le trebbie. 
Una cosa che dobbiamo ancora stabilire è se il tappo di plastica bianco sia idoneo ad essere utilizzato a lungo a simili temperature. Potrebbe essere intelligente farsi fare un tappo in acciaio inox per evitare ogni dubio di cessioni di sostanze indesiderate.
Terminato lo sparge abbiamo lasciato scolare bene il cestello. Al contrario della volta precedente non abbiamo atteso di terminare per dare il consenso al controller di salire per la bollitura, ma abbiamo dato in consenso subito. Primo abbiamo risparmiato tempo, secondo abbiamo evitato di farci fracassare le p... dal cicalino, vi garantisco non poco! Dopo una decina di minuti e ormai vicino alla bollitura Andrea ha spostato il cestello sopra la bacinella forata poggiata sul secchio che utilizziamo per la macinazione dei grani per poter recuperare al massimo il mosto rimasto tra le trebbie. Il mosto recuperato e stato aggiunto in bollitura a piccole dosi per evitare di abbassare la temperatura. 
Questa volta la bollitura è stata impostata a 61 minuti per poter verificare se era possibile impostare la prima gettata di luppolo a 60 minuti. Chi ci segue sa che la volta scorsa con la bollitura a 60 minuti non avevamo potuto impostare la prima gettata di luppolo a 60 minuti ma a 59. Non avevamo dubbi che era per il fatto che il controller non può gestire due dati contemporaneamente, ma abbiamo preferito verificarlo. 
Inoculo
Questa volta abbiamo avuto un evaporazione minore rispetto alle volte precedenti. Una massa di oltre 45 litri crea sicuramente un impedimento ad una bollitura vigorosa e alla fine abbiamo avuto un evaporazione di 4 litri un litro in meno delle due cotte precedenti.
Per migliorare la bollitura un banale accorgimento può aiutare, l'inserimento di un camino. Qualcuno potrà pensare che sia complicato o che debba spendere un sacco di soldi, niente di più falso. Se ricordate quando ci è venuto trovare Alessandro Simonetta per la dimostrazione della cotta eseguita con il Braumeister ci aveva fatto vedere come aveva risolto il problema. Semplicemente utilizzando una bastardina in acciaio inox acquistata in un grande magazzino e poi forata al centro per ottenere un buco di 10 cm di diametro.
Terminata al bollitura e le gettate di luppolo abbiamo iniziato la fase di raffreddamento. Questa volta volevamo utilizzare il controflusso di 12 metri per raffreddamento di mosti di 50 litri. Nonostante non avessimo avuto problemi con la pulizia e sanificazione con acqua e additivi non c'è stato verso di far passare il mosto, molto più denso dell'acqua. Sarà stata la posizione, la potenza della pompa o la densità del mosto, sta di fatto che alla fine abbiamo smontato tutto e inserito la cara vecchia serpentina.
Particolare del lievito in superficie
Terminato il raffreddamento e raggiunti i 18°C gradi abbiamo usato la pompa stessa per travasare il mosto nei fermentatori e inoculare il lievito K-97 direttamente sulla schiuma.
Il K-97 e un lievito tedesco secco della Fermentis ad alta fermentazione. Lo abbiamo già utilizzato  e abbiamo visto che tende a lavorare più molto soprattutto nella parte alta del fermentatore rendendo inizialmente il mosto molto torbido con una bassa deposizione del lievito esausto sul fondo. D'obbligo una lagerizzazione di un paio di giorni o più ad una temperatura bassa sui 4°C. Questo non potrà che giovare alla limpidezza del prodotto finale. 
Alla fine abbiamo raccolto 41 litri di mosto in due fermentatori con una densità finale di 1048 raggiungendo la notevole efficenza del 84% ma con un mosto un po' "sporco".
I fermentatori sono stati posizionanti nella cella riscaldante a 18°C. La fermentazione è partita la mattina seguente prima lentamente per poi divenire tumultuosa per un paio di giorni raggiungendo la temperatura di quasi 20°C per poi tornare dal 3 giorno a 18°C.
Dopo una settimana abbiamo effettuato un travaso. Inizialmente non dovevamo travasare ma poi la schiuma molto alta è densa si è seccata leggermente sulla superficie e abbiamo preferito toglierla.
Dopo qualche giorno cominceremo a verificare la densità e solo quando avremo raggiunto la stabilità passeremo sistemare i fermentatori fuori dalla cella prima di imbottigliare per un paio di giorno nel tentativo di far depositare il più possibile il lievito sul fondo e chiarificare la birra.
Ora ci attende un tour de force questa fine di Marzo che ci vedrà in visita a Querceta (LU) nella sede di Birramia per imparare a conoscerci e per presentarveli.
Della visita sarà fatto un video che andrà in onda a fine mese.
Per il mese di Aprile avremo una dimostrazione Domenica 29 Aprile aperta a tutti coloro che vorranno partecipare, con il nostro impianto per una giornata dedicata al metodo BIAP sull'utilizzo degli impianti All in One. La ricetta proposta sarà la nostra Oro Original per non smentire la tradizione dei nostri laboratori. Ad inizio mese brasseremmo una scura ma questa è un'altra storia.





sabato 24 marzo 2018

Video Birra - Degustazione All Grain American Oro IPA Heavy

Cari birraioli casalinghi e simpatizzanti, dopo le cotte di prova con l'impianto BIAP All in One torniamo con assaggio di una delle nostre ultime birre fare con il metodo All Grain Classico della stagione.
Con la degustazione di oggi andremo a sentire com'è venuta il rifacimento della Joe Alba, la Extreme Pale Ale da 120 IBU. La ricetta è stata leggermente modificata, potete vederla qui https://signormalto.blogspot.it/2017/12/american-ipa-heavy-il-ritorno-della.html 
Della cronaca è stato girato un video che potete trovare qui  https://youtu.be/uqvsJWe3PaY
Alla fine la birra è rimasta meno fruttata della sua cugina, per la minore temperatura di fermentazione e quindi molto più amara. Notevole l'apporto aromatico, il gusto di malto e il profumo che sprigiona.
Il prossimo sabato andrà in onda il filmato dell'incontro che avremo a Querceta in provincia di Lucca dove visiteremo Birramia per scoprire quello che si cela dietro al suo marchio. Visiteremo magazzini, laboratori e uffici, un giro a 360°. 
Bene non Vi resta con gustare insieme a noi questa splendida birra ambrata.
Buona visione.


In Primo Piano

Nelle nuvole di Venere

Non ricordo esattamente quando, ma direi mesi chissà anni che sono qui davanti a questa pagina bianca per enunciare grandi birre e magari pu...